Era l'anno 2000 quando ho frequentato il mio primo corso di scrittura creativa, al quale ne sono seguiti molti altri. Prima lezione: la descrizione dell'oggetto. Il compito a casa prevedeva che, tra le sei opzioni esistenti (e si spera imparate!) per descrivere un oggetto ne scegliessimo una, descrivendo un oggetto a nostro piacimento.
Decisi di descrivere la casa dei miei nonni, secondo la descrizione dell'oggetto definita della prosa d'arte, cioè la modalità che preferisco, quella ricca di figure retoriche, e abbellimenti vari atti a dimostrare al lettore, che chi scrive "ci sa fare!"
A distanza di anni, il piccolo componimento mi piace ancora molto, non ho apportato alcuna modifica e lo voglio condividere con voi.
Finalmente si scorge, in fondo all’odoroso cortile, la casa dei miei nonni, tuttavia la facciata è parzialmente coperta dalla automobili dei prepotenti e presuntuosi avventori del vicino bar: ragazzotti di paese che non avrei esitato un tempo a definire amici.
Il tetto è un cappello fiorito di gerani e le finestre occhi spalancati. Subito si sente il profumo che sale piano dal magazzino, che la nonna frigge i fiori di zucca, sono belle bolle che croccano morbidamente in bocca dopo essersi scottati lingua e mani. Mentre il fumo riempie subito il garage sottostante, quando il nonno cuoce le caldarroste sulla padella bucata. Il ghiaccio sulla fontana è scivoloso come il marmo, ne staccavamo le stalattiti e le gobbe lisce per portarlo sull’uscio, “non c’è n’è già abbastanza di neve davanti a casa?” Gridava la nonna mentre noi aspettavamo che asciugassero i guanti sul calorifero.
La mia cameretta è sul retro, non la vedo dal cortile ma la posso immaginare: ha la porta comunicante con quella dei nonni e l’armadio sfondato dai piedi del Paolino. Ma Paolo adesso è alto 1.90, nel guardaroba non si nasconde più ed è troppo lontano per me il ricordo di quei caldi inverni.
7 commenti:
Accidenti, mi piace proprio tanto, e per fortuna che era il tuo primo corso!
Complimenti! Fra.
Fantastica: con tali pensieri e la capacità di tradurli in parole, tu regali sogni.
Bacione, Meli.
E' stupenda!!! Sembra proprio di vederla la casa dei tuoi nonni!!!
la bravura di uno scrittore, a mio avviso, è quando leggendo, si riesce ad immaginare la scena, i luoghi, sentire i profumi della situazione in cui si narra la vicenda...
Bhè, tu ci sei riuscita.. Sicura che era la prima volta?!?!?!
^_^
Buona giornata
Viviana
Beh, promettevi già bene... Complimenti!!!
Cristina
è un dono saper scrivere e mi sembra proprio che tu ce l'abbia! complimenti!
Infatti, si fa parte dell'atmosfera, sembra di essere lì ad osservare il tutto di persona! Brava!!
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