mercoledì 31 agosto 2011

Che fine ha fatto P.D. James?

Anni fa, ai musei di Porta Romana, è stata allestita una simpatica mostra sui “gialli”. Tra le altre cose si ammirava la ricostruzione di diversi scenari; ad una tavola imbandita sedevano i 12 investigatori più famosi del mondo. Constatai la presenza del mio favorito: Ellery Queen.

Appeso a un gancio c’era il camice di Kay Scarpetta, e , in un angolo, la teiera di Miss Marple. Al termine della visita si potevano annotare i propri commenti sul libro degli ospiti. Lessi alcune righe precedentemente scritte: “avete dimenticato P. D. James!”

Mi unii a quella protesta, pensando che l’omissione era stata in effetti gravissima. Al di là dei miei gusti personali, non si può dimenticare che la scrittrice inglese è stata insignita del titolo di Baronetto della Regina Elisabetta, per meriti letterari, e siede alla Camera dei Lords.

                  Ciò che colpisce maggiormente è il percorso di crescita che P. D. James ha intrapreso dal suo primo lavoro -“Copritele il volto”- giallo molto apprezzabile, ma che risentiva di una certa staticità.

         Nei lavori successivi descrizioni lunghi, giudicate spesso lente, appesantivano una narrazione che rimaneva, a mio avviso, comunque di ottimo livello. In “Morte in seminario" siamo di fronte a 500 pagine di misterioso intreccio, scorrevolissimo nonostante la mole. Il lettore viene catapultato fin dalla prima pagina, in un’atmosfera di epoca Tudor e moderna al contempo, dove ogni riga è cesellata con estrema cura.

         L’evoluzione evidente nello stile e nella trama è avvenuto con “Morte sul fiume”. Qui il fulcro è la registrazione della motivazione dell’assassino fatta ascoltare a una delle vittime, mentre sta morendo per intossicazione da monossido di carbonio, in una stanza chiusa. Solo al termine ogni tessera del mosaico, finalmente al suo posto, renderà comprensibile la storia avvincente, e il perché di quella registrazione.

         Nel libro seguente, dall’indovinato titolo “Una certa giustizia”, l’ascesa di P. D. James continua. Ancora una volta, più che una caccia all’assassino, è una lotta contro il Male a catturare il lettore e, in entrambi il romanzi, una parte di me arrivò a condividere la voglia di giustizia che costituisce il movente.

         Col già citato “Morte in seminario” P.D. James raggiunge l’apice. Pensai che  difficilmente avrebbe potuto superare da se stessa, ma mi sbagliavo, infatti con gli ultimi 2 romanzi, tomi di spessore in senso metaforico e non, “La stanza dei delitti” e “La paziente privata” pubblicato nel 2009 l’autrice ci regala pagine di rara bellezza che smentiscono il mio pensiero.

Pochi autori, forse Ruth Rendell, possono contenderle lo scettro di regina della suspense. Di sicuro non Faletti, o l’autore di “Uomini che odiano le donne” tanto osannato dalla critica, i quali più che Re, coi quali dividersi il trono, sembrano piuttosto umili cortigiani.

Ciò che stupisce è l’intreccio ricco, senza scadere mai nella confusione, le motivazioni e quel vago senso di inquietudine che bloccano il lettore alla poltrona, inducendolo a controllare di aver ben chiuso porte e finestre.


Tra i meriti di P. D. James l’aver saputo elevare la tipica ambientazione inglese, allontanandola da stucchevoli stereotipi alla Agatha Christie, mantenendola comunque su un piano di intramontabile English style. Per le sue opere più recenti -non è solo la mia opinione- , ma anche quella più autorevole di riviste del settore, il termine di “giallo” risulta riduttiva. Si tratta infatti di veri drammi, con l’indagine condotta magistralmente da Adam Dalgliesh: il poliziotto poeta. Questo comandante di gran classe avrebbe meritato un posto a tavola, tra gli investigatori più celebri. Del resto 13 commensali, laddove il delitto costituiva il piatto principale, sarebbe stato un numero più azzeccato!


Aspetto con ansia il prossimo romanzo, ma temo non verrà: P.D. James ha ormai 91 anni, me la voglio immaginare mentre  sorseggia una buona tazza di English tea, nella brughiera inglese, una porta che scricchiola in sottofondo.

lunedì 29 agosto 2011

A volte occorre proprio fare un post

Giuro che oggi non volevo proprio pubblicare nulla. Desideravo una pausa, più per voi  (ho l'impressione di starvi addosso, di assillarvi tipo: dacci oggi il nostro post quotidiano), che per me, fosse per me scriverei un post all'ora, credo che saprei trovare sufficienti argomentazioni.

Tuttavia oggi ho ricevuto una mail da una mia insegnante di scrittura creativa (tra i tanti che ho avuto) con la quale avevo perso i contatti da circa 4 anni, al punto che mi ha scritto ad un vecchio indirizzo sgrauso dell'ufficio. Proprio una bella carrambata!

Le sue parole d'apertura sono state:

"Cara...,
il mio lungo silenzio non ti deve far credere che ti abbia dimenticata."

Poi un fitto scambio di mail assai piacevole e lei ha aggiunto tra le cose:

Ho letto quello che hai pubblicato nel tuo sito, e ho riconosciuto il tuo stile brillante e spiritoso, lieta di avere visto giusto sulle tue indubbie capacità.

Io credo che in qualche modo tutto torni nella vita. Anche quando non sembra, anche dopo molto tempo. Alla prima lezione di questo laboratorio io e la Prof. (una signora assai elegante, molto distinta, che quasi mi metteva in soggezione) ci scontrammo un po'. Il racconto che le proposi non le piacque per niente, e io decisi che mi sarei impegnata al massimo per farmi apprezzare. Così fu.
Alla fine del corso disse che, tra tutti i partecipanti, io ero quella più meritevole per la tenacia, per aver saputo andare oltre ai compiti che lei ci assegnava. Ed ora questo riconoscimento del tutto inaspettato!

Non è mica finita, nooo oggi è stato un giorno ricco di soddifazioni.
Colgo l'occasione infatti per ringraziare un'altra blog amica che ha deciso di acquistare il mio libro!
Grazie Speranza, la tua mail e il tuo post mi hanno davvero allargato il cuore, perchè vengono da una persona deliziosa, che non si vergogna mai di andare controcorrente, di parlare di sentimenti fuori moda, come la Fede.
Vi lascio il suo blog

http://lacicognavola.blogspot.com

Mi farebbe piacere se vi venisse voglia di farci un salto!

 

domenica 28 agosto 2011

Di quotidianità

E' bello quando tutto in casa è finalmente a posto, anche quell'odioso armadio così scomodo, ma tanto utile, per cui non ci si decide mai a riordinarlo e capita di comprare cose di cui in realtà si dispone in abbondanza nel famigerato armadietto (ben occultate in fondo!)
Il cesto della biancheria sporca contiene ben poco, e quello della biancheria da stirare, be' io non ce l'ho neppure perché da me tutto transita dallo stendino all'asse da stiro senza tempi morti, mai!
Il freezer in fase sbrinamento. Pareva proprio che una nuova glaciazione si stesse svolgendo tra i cassettoni talmente pieni di ghiaccio che il primo non si apriva più.
Non sono una fanatica della casa, ma non posso chiudere la porta se so che oltre la soglia qualcosa non mi convince.
E' stata una settimana difficile, il caldo l'ha fatta da padrone, e nonostante la fantastica doppia esposizione, tanto decantata dagli agenti immobiliari, anche aprendo qua e là, girava ben poca aria.
Ad un certo punto non ricordavo se quella fosse la prima o la seconda settimana post Valtellina.
E' arrivata anche l'ambrosia, sono allergica al top e il naso chiuso con l'afa non è il massimo.
Ora sembra un po' più fresco, mi sono gongolata a letto, più a lungo, sapendo che c'era ancora molto da fare, ma che filando come un razzo potevo farcela anche alzandomi più tardi.
 Adoro la mia casa, guardo di traverso Real Time, di sicuro sono tutte bufale costruite ma mi piace tanto.
Tra poco esco: un gelato con un'amica che non vedo da molto tempo.
Ho risposto a diverse mail. A breve si terranno alcuni blog incontri ai quali tengo davvero molto. Sono riuscita anche a creare qualcosa per le blog amiche.
C'è un mondo di rassicurante quotidianità, dietro ogni blog, mi sembra giusto mostrarvelo, nessuno pensi che quando mi siedo davanti al pc mi trasformo, indossando una sorta di maschera da blogger.
Non è così.
Vi lascio con una foto ancora valtellinese, dimenticata nella cartella: io che faccio pilates post pranzo di ferragosto. (O almeno ci provo!)-
I love you all!


venerdì 26 agosto 2011

Elaborare (di tzunami e temporali forse in arrivo)

Questo post si colloca perfettamente a metà strada tra quello sul ridimensionamento datato 1^ agosto
e quello sulla morte dei nostri cari del 3 luglio.
Potete (ri)leggerli per creare un insieme emozionale, ma anche no!

Pensavo da tempo che nella vita capita di affrontare un ridimensionamento talmente lacerante da poter essere paragonato ad un lutto e quindi come tale vada trattato.
Sto parlando di potare rami fondamentali della nostra esistenza. Immaginate una coppia che divorzia, un figlio che si trasferisce dall'altra parte del globo, la perdita del lavoro, dover abbandonare gli studi a causa di problemi economici, nonostante gli ottimi risultati.
Spesso la parola ridimensionamento fa rima con separazione, perdita.
Naturalmente non mi riferisco ad aspettative campate per aria, pretenziose e totalmente sproporzionate rispetto al nostro essere. Intendo profusione di impegno ed energie in progetti concreti, non sogni colorati di rosa caramellato.
Sto parlando di bruschi ed inaspettati tzunami che si abbattono sulle nostre vite in maniera del tutto imprevedibile, o con un margine di previsione talmente irrisorio per cui l'attrezzatura che abbiamo in dotazione per affrontarli risulta inadeguata.

E allora scavi,  scavi dentro di te in cerca di risorse.

E ti guardi in giro, in cerca di mani tese.

E aspetti che il tempo faccia il suo lavoro, che l'elaborazione si compia, senza assecondare le solite voci di chi ti dice di non andare in crisi. Ma, in fondo, perchè non dovresti andarci?

Vedo da lontano un grosso temporale, ne sento l'odore. Potrebbe dissolversi senza arrivare a me.
Intanto io preparo l'equipaggiamento, just in case, infilo anche il blog nello zainetto/generi di conforto.
Se l'uragano verrà io saprò difendermi.

PS- Forse la bolla africana che ha flagellato questa strana estate al contrario (a proposito è ufficiale è più afoso a Milano che a Roma!!) si sta allentando. Nell'attesa di un temporale all'orizzonte vi auguro un buon week end, io devo assolutamente sistemare la casa trascurata nell'ultima settimana. Al posto di pulire ho pattinato tantissimo tra i blog, in cerca di fresco. Mi capita ancora di non riuscire a commentare, per cui se non mi trovate tra i commenti sappiate che io c'ero, silenziosa ma presente.

In formaAzione

Questo post è per tutti gli amici che desiderano rimettersi in forma dopo i bagordi estivi.
Propongo fitness, piscina, personal trainer, corsi vari come pilates che va tanto di moda e io, avendolo provato, posso garantire che è miracoloso per posture errate ed altre magagne (stare attaccata al PC non aiuta di certo la schiena!), per non parlare di una fantastica zona benessere...dove?
Nel nuovissimo fantasticissimo Virgin active Village di Baranzate MI.
(PS. ciaooo Franz, potrebbe interessare Andrea! E' vicinissimo a lui!)

Vorrei aggiungere che di solito in questi luoghi si cucca un sacco!!! Eheheheh.

Ma soprattutto che i centri Virgin sono stratosferici, io ci sono stata e l'armadietto per i vestiti era più grande del mio guardaroba!

Insomma gli interessati possono inviarmi una mail (come al solito basta cliccare su Ilaria risponde in rosso in alto a sinistra) e risponderò dando tutte le info, e, soprattutto, vi darò il cui N. di cell. del mio contatto speciale, che non mi pare il caso di pubblicare qui.


giovedì 25 agosto 2011

Shopping valtellinese

Certi capi d'abbigliamento, acquistati ai saldi (in questo caso una camicia in seta di Benetton) sono destinati a diventare subito un bel passe-partout.
Il volant alla scollatura camuffa la mia prima di reggiseno, l'arricciatura in vita mimetizza il punto critico.
L'azzurro Cenerentola non mi stanca mai!
Fra montagna e lago, amici e parenti, gran magnate e sbevazzate, relax e bicicletta, ronfare e star svegli, non è mancanto neppure lo shopping!

E con questo post concludo l'allegra carrellata valtellinese!

mercoledì 24 agosto 2011

Varenna

Non lontana da Milano, vicinissima alla mia casa nella bassa Valtellina, Varenna, sul lago di Como, ramo Lecco, sembra un angolo delle 5 Terre magicamente trasportato dal vento.
Consiglio di cliccare in particolar modo sulla prima fotografia, per vedere meglio la mia buffa mimica, assai tipica di me!

Imperdibile! - Per questo ho scelto l'etichetta "Appuntamenti!"
Sto rivalutando molto le vacanze al lago, sto seriamente valutando che se il progetto A
(quello di cui parlo da Nina - ciaoooo Nina amica di lago!) non dovesse andare in porto (trattandosi di lago diciamo porticciolo) opterei per il progetto B = risparmiare per comprare una casetta a Varenna!









martedì 23 agosto 2011

No words but flowers

Montane, coloratissime, queste splendide immagini by Emanuele Casale,  raccontano la natura valtellinese.












lunedì 22 agosto 2011

Perchè si torna

Vado in vacanza in Valtellina da che ho memoria.
I primi passi vacanzieri li ho mossi sul Lago, ma ricordo pochino.
Poi nella casa dei nonni, di cui ho parlato abbondantemente, in seguito in quella acquistata dai miei, ed ora affitto un monolocale per essere più indipendente.
Trovate dei cenni anche nel mio romanzo.

Mi fossilizzo nei ricordi e respiro nostalgia.
Vivo di pizzoccheri, bresaola e scopro gusti nuovi ad ogni ritorno.
Affetti vecchi e nuove conoscenze.
Tanto per citarne uno, cliccate qui
http://lefatedelfeltro.blogspot.com/2011/08/frollini-in-valtellina.html

Ho una bicicletta che mi porterò nella tomba, mi è stata regalata quando avevo 12 anni!

Potrei cambiare bici e cambiare meta. Potrei andare altrove ma il mio cuore sarebbe sempre lì.
E se c'è il mio cuore allora voglio esserci anche tutta intera.
A guardare certi angoli e dire:
- mi hanno buttato giù il ponte, come hanno potuto ricostruirlo tanto largo? Il bello era attraversarlo in bici sapendo che era troppo stretto per le automobili!
- Invece questo altro punto è immutato, meno male!

E riabbracciare certe persone, e quando le saluti, porca paletta, il groppone è inevitabile.

E ritrovare i miei nonni, in ogni foglia, ogni alito di vento, ogni passo.
E capire che non si sfugge alle radici!

PS. 3 post in un giorno, lo capite quanto devo recuperare??

Ghiaccioli

In questa estate strana in cui prima ci siamo lamentati per il freddo e poi per il caldo tardivo, un ghiacciolo era un sicuro sollievo!
Molte hanno commentato i ghiaccioli feltrosi delle fatine.
Ho conosciuto Fata Paola ed è stato un incontro felice e simpatico.
(Davanti ad un aperitivo!)  Lei è così giovane e fresca!!!
Alcune di voi desiderano comprare il mio romanzo col ghiacciolo. Ne sono lusingata!
Fatemi parlare con l'editore in modo da organizzare l'invio e, non appena avrò la certezza che la cosa sia fattibile, pubblicherò un post-locandina per l'iniziativa.
Intanto grazie alle fate del feltro e a tutte voi che mi regalate sempre tanto affetto!

Tornata!!

In velocità, dalla postazione ufficiale (nel senso in ufficio!)
L'unico motivo per cui volevo rientrare era quello di tornare attiva nella blog-sfera.
Mi siete mancati tantissimo!
Però la vacanza è stata splendida.

Quindi:

- posterò foto, cronache e happy moments a riguardo
- verrò da voi per scoprire i vostri aggiornamenti
- forse non commenterò tutti, ma, di sicuro, visiterò tuttissimi i vostri blog
- piangerò un po' mentre mi arrostisco nella bolla africana-milanese

Baciotti
Vostra Ilaria

martedì 16 agosto 2011

Di me

Ilaria non riesce a connettersi al mondo blog dalla remota Valtellina e mi ha pregato di pubblicare questo post salva blog presente tra le sue bozze. Provvedo senza indugio.

Di me non mi piace la voce, per fortuna il blog è privo di audio.
Non mi piace quasi mai l'aspetto fisico, a parte giorni di grazia miracolosa, come quello in cui è stata scattata questa fotografia, che, garantisco, non è ritoccata (risale al novembre 2009).
Mi piace quasi sempre il carattere: vorrei solo essere meno influenzabile.
Mi piace spesso il mio cervello: lo alleno tanto, è come una bicicletta molto funzionale, anche se non di ultimissimo modello.
Mi piace sempre il mio cuore, ricco d'amore sa ancora stupirsi, come quello di un bimbo, nonostante batta da oltre quarant'anni!

venerdì 12 agosto 2011

Si riparte finalmente

Quante ne ho lette e scritte su questa pazza e fresca estate!
Su vacanze a bocconi (le mie) e lunghe chiusure dei blog (altrui) per ferie.
Intanto si riparte, sta sera, finalmente.
Destinazione VALTELLINA, la mia terra d'origine.
Mi porto il piccì, con la chievetta mobile. Non ho programmato post, perchè vorrei scriverli in loco, dandogli una parvenza montanara. Tuttavia il mio è un dèmi-portatile, eh sì, la batteria è sputtanè, e non si trova più il modello per poterla sostituire, per cui lo posso usare solo a corrente elettrica, uhm questo limita il blog pattinaggio nei boschi, peccato!
Insomma stay tuned, che salvo scherzetti (non ho mai usato la chiavetta tiscali!) io ci sarò!
A chi è in partenza
Buone Vacanze!
A chi rimane in città, o è già di ritorno
Coraggio!

Ma guardate un po' cosa mi aspetta in Valtellina:
http://lefatedelfeltro.blogspot.com/2011/08/per-frollini-colazione.html

Sìììì, ho ordinato questi splendidi ghiaccioli alle fatine, anche perchè ho saputo che abitano proprio vicinissime alla mia casetta delle vacanze, per cui sarà un grande piacere andarli a ritirare, e a conoscerle di persona!

giovedì 11 agosto 2011

Un'osteria da Oscar

A volte i post nascono proprio in modo strano. Come quello che mi appresto a scrivere, di ritorno da una splendida serata sui navigli. Ebbene l'uscita navigli milanesi in estate è un must immancabile, del resto ne ho anche parlato nel post coi programmini estivi, a giugno.

Si pensava al classico aperitivo, il naviglio, reso nuovamente navigabile durante la bella stagione, è punteggiato da localini accattivanti dove, al costo di un drink, mangi (circa) e passi la serata. Ma poi...oh insomma lo sapete che quest'anno le vacanze sono state più scarse del consueto, per cui abbiamo optato per un vero ristorante, già collaudato in dicembre.
Ora io vorrei precisare cosa intendo io per ristorante. Per me deve saper coniugare ottima cucina un po' particolare (odio gli stanzoni coi soliti menù: carbonara, spaghetti allo scoglio, cotoletta), cordialità e ambiente. Mi piace mangiar bene, spendendo il giusto. Non mi interessa l'affarone del secolo, ma desidero uscire dal locale pensando "porca paletta, io qui ci torno!" Amo essere fidelizzata, voglio che ci si ricordi di me, e spesso accade.

Così già all'antipasto, vedendo quella coreografia di piatti, ho estratto il cellulare, e Oscar, proprietario di gran classe, mi ha detto che ogni scatto mi sarebbe costato 5 eurini. Bene - ho risposto io - ho un blog famoso, avrei intenzione di scriverci un post, vediamo alla fine chi pagherà; io per le foto, o lei per la pubblicità che potrei farle? Questo l'incipit della cena, che ha dato il "via" al post.

Questo invece è il riassuntino: tutto è sapientemente curato e delizioso, l'atmosfera incantevole, il servizio impeccabile, ma privo di quell'odiosa spocchiosità che detesto.

Questo il link
http://www.osteriadiportacicca.it/

(Vi consiglio di sfogliare il sito, anche se non siete di Milano, cliccando galleria vedrete delle immagini splendide anche per l'arredamento, per chi ama semplicemente "il bello")

Qui  trovate  addirittura alcune delle ricette proposte:
http://www.ricettechef.it/

La serata è stata davvero speciale, io sto attraversando un periodo un po' duro, sono stanca, sto lavorando tanto (ho un tarlo in testa e nel cuore che non mi lascia un minuto) mi aspetta un autunno che non vi dico, non riesco a ricaricarmi come dovrei, eppure questo intermezzo, con passeggiatina pre e post cena, mi ha riappacificato con questa strana estate.

Alla fine, indovinate come è andata col conto? Un super sconto in nome del blog, che fatto da un "quasi ligure" che dei ristoratori liguri ha imparato subito la filosofia, vale ancora di più!

Grazie Oscar!





mercoledì 10 agosto 2011

Levanto

3 Scorci di Levanto, foto by Ilaria col cellulare.
Cliccate sulle immagini per gustarle al meglio.
Splendida gita di domenica scorsa. Località a me immensamente cara, l'anticamera delle cinque Terre, alle quali ho dedicato uno dei miei primissimi post.
Dependance estiva della Milano-bene.
Non che io vi appartenga, chiariamo subito, sono una specie di intrusa, faccio finta. Ma lo faccio alla grande!


Focaccia, farinata a go-go e mare pulito.
Un'aria un po' retrò. Molti i miei giorni felici qui.
Perché si può morire di tutto questo azzurro nostalgico, ma si può anche vivere. E io preferisco vivere.
Levanto, proprio qui il mio Singlebell Bar.

 (Se non leggete il libro non sapete).









E un paio di aggiornamenti: piedino ha una brutta crosta, ma sta bene. Orecchio dopo la quarta visita (un'ora fa, adesso sono a casa, torno nell'ufficio prigione al pomeriggio) pare sia in dirittura d'arrivo con la guarigione. Fino alla prossima magagna estiva, grazie per tutto l'interessamento. Capita che io abbia ancora qualche difficoltà a commentare alcuni blog, ma passo sempre da tutte voi, nuovecchie (ehe che bella parolina che ho inventato, corro al copyright prima che me la freghino!!), non lascio da parte nessuna.

martedì 9 agosto 2011

Quando le tue mani

Prego Dio di darmi tanta vita e salute per vederti grande e realizzato, qualsiasi strada deciderai di percorrere.
E quando le tue mani saranno ben più grandi delle mie e sarà lontano il tempo in cui te le lavavo, sporche di pennarelli fino al gomito, spero che la tua gioia nel vedermi al cancello rimanga immutata.
La mia di certo lo sarà.
Non voglio diventare la zia che si va a trovare controvoglia, ma sempre la zia che è dalla tua parte, come quando le tue manine cercavano le mie.

(A mio nipotino Nanni, il bene che gli voglio non può essere contenuto in questo post)



lunedì 8 agosto 2011

Agosto in ufficio

Io in ufficio non ho il picci. Ho un video terminale in pietra. Non sto scherzando.
E' capitato di tutto: clienti che cercano disperatamente una fessura dove inserire la chiavetta usb coi dati, io che cerco il mouse illudendomi di poter fare copia incolla. Non va.
Niente internet, mail, cose così.
I clienti non capiscono, io meno di loro.
Penso sia un modello fuori norma, di certo è fuori tempo.
Io nella vera vita, quella che trascende il blog, mi occupo di adempimenti fiscali nell'ambito dell'unione europea. Una roba piuttosto seria. Ho centinaia di clienti che si fidano ciecamente delle mie prestazioni, che mi chiamano se hanno un guaio con l'Agenzia delle Entrate. Io glielo risolvo (quasi) sempre.
Ma non ho un picci.
In ufficio ci sono 2 picci per 7 persone. E' una corsa all'accaparramento che manco con le tessere annonarie durante la guerra.
Io ogni tanto se scorgo un picci libero, evento assai raro, faccio un salto tipo canguro con le molle ben oliate e mi ci fiondo: guardo un po' i blog e tento di aggiornare il mio. Non è facile, visto che le foto sono su quello di casa.
Ad agosto il telefono non squilla quasi mai. La voglia di evadere dal video terminale sgrauso e navigare col picci serio è quasi pari a quella di navigare in acque lontane.
Ma la mia situazione non cambia. Mi hanno detto per l'ennesima volta che presto avrò un picci tutto mio.
Ho risposto che quando lo vedrò finalmente sulla mia scrivania, mi ubriacherò all'istante.
Non sarà diverso dal mio stato ogni volta che qualche collega festeggia il compleanno.
Non passa un tubo sta giornata in ufficio.

venerdì 5 agosto 2011

Pensieri piovosi a Milano


Ho leggermente modificato questo post: per motivi a me oscuri la foto non si vedeva più, c'era solo un quadrato bianco, quindi l'ho eliminata del tutto.

Ancora temporale: sono uscita con le ciabattine trasparenti con strass, forse più adatte alla spiaggia, che alla città, ma il ditino incerottato mal sopporta le scarpe chiuse, e ho capito subito che il cielo nero non prometteva nulla di buono, per cui la plastica sarebbe stata l'ideale per affrontare la pioggia.
E al ritorno infatti pioveva.
Tempo di attesa della metropolitana 12 minuti. Devo scrivere a Pisapia, l'ho votato, che faccia qualcosa per i mezzi pubblici, in 12 minuti sarei tranquillamente arrivata a casa in auto, da dove mi trovavo. A discapito di questo è stata una serata molto piacevole.
Vi lascio il link del locale, scegliendo di mostrarvi la sezione Menu. La pioggia ha iniziato a battere sulla tenda, ma noi avevamo deciso di mangiare all'interno. Come al solito non siamo rimasti delusi dagli ottimi panini.

http://www.paninogiusto.it/menu/i-panini/

Da tempo desideravo scrivere un post sulla mia città, ero in cerca dell'ispirazione giusta, poi, come per magia,  ho trovato chi l'ha scritto per me! Silvia ha espresso benissimo anche quel senso di fastidio per le critiche buttate un po' lì, come se facesse "figo" parlarne male, salvo poi venirci magari a lavorare, o, peggio ancora, a divertirsi.
Ha accompagnato la calorosa descrizione di Milano con fotografie spettacolari: angoli suggestivi, vetrine e monumenti.
Ve la presento con gioia, ho linkato il post di cui parlo, ma vi invito a scorrere l'intero blog, ricco di spunti colorati e incanto.

http://picnicinthegarden.blogspot.com/2011/08/milano-parigi-e-ritorno.html

Ho apprezzato davvero tanto i numerosi commenti al mio post precedente. Vi ho sentite vicine, ho capito che il mio blog ha un senso.

Vi auguro uno splendido fine settimana, sperando nel sole!

giovedì 4 agosto 2011

Ditelo coi fiori...di zucchina

In questi giorni molte nuove amiche si sono affacciate a questo blog. Ne sono felicissima e onorata, si tratta di blogger capaci, con blog deliziosi, di cui mi sono già innamorata. Spero di non aver dimenticato nessuna, nel mio giro di visite per ringraziarle, in caso avessi "saltato" qualcuna, l'autorizzo a postare un commento-insulto. Invito le "vecchie" frollini fan a cliccare le follower e i commenti più recenti, per scoprire i loro blog.
Tuttavia questa onda travolgente mi ha messo addosso un'ansia da prestazione che non vi dico; sarò in grado di mantenere alto l'interesse per il mio blog?
Non è che presto ve ne andrete?
Quindi da oggi i miei post sono più "pensati", per non sfigurare. Ma poi mi dico, tutto questo meditare non farà venir meno la spontaneità che, fino ad ora, credo sia stata la carte vincente del blog?
Mamma mia che mood del cavolo!
Ho in mente dei post credo belli, non sta sera, sta sera la vostra Ilaria ha sbattuto il piede contro la porta del balcone (in pratica voleva chiudere la porta e l'ha fatta cozzare violentemente contro il piede!), un dolore misto taglio-botta, il sangue che ha iniziato a macchiare ciabatta e tappeto e sembrava non volesse fermarsi, Ilaria che urlava "mi fa maleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!"
Ora sembra tutto sotto controllo, circa.
Però cambio di programma: non stiro (eh c'ho proprio una scusa valida!) faccio 2 robine in casa e vado a nanna, che 'sta cosa mi ha messo un po' ko.

Vi lascio con una ricettina veloce ma squisita di mia invenzione, può essere usata sia come contorno, che per condire la pasta. L'ho studiata per poter gustare i fiori di zucchina senza friggerli, nè perdere troppo tempo ai fornelli.

Lavate e asciugate con cura i fiori di zucchina, considerate che si riducono davvero molto cuocendoli, per cui abbondate. Adagiateli in una padella antiaderente con poco olio d'oliva, giusto per non farli attaccare, e una spolverata di granulato vegetale. Fateli andare al minimo per dieci minuti circa, girandoli con un cucchiaio di legno, di tanto in tanto. Ricopriteli poi con provolone dolce tagliato a listarelle, si scoglierà in fretta. Servite o buttateci la pasta scolata, prima che tutto si riduca in poltiglia.

Ora vi lascio con un abbraccio di sincera gratitudine.

mercoledì 3 agosto 2011

Qualcosa di rosa

Universalmente riconosciuto il mio amore per l'azzurro, per par condicio vorrei sottolineare l'innegabile fascino del rosa. Lasciando parlare una mia lista.

Qualcosa di rosa che mi fa impazzire:

- La maglietta polo rosa, indossata da un certo tipo d'uomo (non a tutti sta bene!)
- Le rose, le rose e ancora le rose, conoscete un fiore più raffinato?
  (Non ditemi le orchidee così snobbish).
- Cocktail di gamberi in salsa rosa, mi ricorda la scuola alberghiera che ho frequentato, dove ho lasciato un pezzo di cuore, il cocktail di gamberi alle cene di gala non mancava mai.
- Tutto ciò che è baby femminuccia, anche i maschietti sono adorabili, ma le bimbe hanno il doppio vantaggio di poter essere vestite da bambole, ma anche sportive più maschili.
- Un tocco di rosa nel total white, molto shabby.
- La mia gonna di lino rosa, quanto l'ho indossata.
- Il rosa carico dei lamponi, i miei frutti di bosco preferiti
- Il gelato ai petali di rosa, difficile da trovare, un gusto sorprendente!

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La splendida immagine che ha ispirato questo post è tratta da Laura Ricevere con Stile, un blog assai stiloso, lei persona adorabile, ha sempre parole gentili per me, nonostante, con un blog tanto famoso, credo abbia davvero molti contatti da portare avanti.

martedì 2 agosto 2011

Giallomilanese

Partecipo per la terza volta a questo concorso.

http://www.giallomilanese.it/

Nel 2009 sono arrivata ai quarti di finale, nel 2010 non sono stata ammessa alla seconda parte.
Nel sito trovate tutti i racconti in gara, il mio si intitola "Vacanze al mare", non credo sia eccezionale.
Il problema dei concorsi di questo tipo è che i racconti selezionati vengono poi pubblicati in una antologia, bello, direte voi, certo infatti lo è, e ci sono in giro tantissime antologie con un mio racconto, perchè in passato concorsi di questo tipo sono stati il  mio trampolino. Tuttavia questo significa bruciarsi un pezzo che non può più essere utilizzato in un altro contesto. Anche come incipit di un romanzo volendo. Quindi, anche alla luce delle due precedenti esperienze, e del regolamento molto particolare, ne ho scelto uno diciamo discreto via.
Alla fine siccome il luogo dove si svolgerà in autunno la fase finale (che cambia ogni anno) quest'anno sarà a 1 km da casa mia, mi sono detta, spronata anche da amici, e dai partecipo.

Vi farò sapere, intanto però se siete a corto di letture per l'estate, e ne volete un po' free, potete stamparvi i racconti partecipanti, li trovate sulla destra, cliccando "racconti".

lunedì 1 agosto 2011

Dire Fare Ridimensionare

Ispirata come spesso accade dalla grande Nina scrivo questo post, con molte idee in testa, senza saper bene dove andrà a parare, col nobile scopo di fale compagnia.
Condivisione, remember?
Qualsiasi progetto si persegua, prima o poi capiterà di doverlo ridimensionare, abbassando le aspettative, per non rischiare di non portare a casa il risultato. Ora ridimensionare è un po' come volersi fare un vestito e rendersi conto di aver poco tessuto, per cui si sceglie a cosa rinunciare:
lo faccio senza maniche? Lo accorcio un po' (gambe permettendo)? Via fronzoli vari? O che altro?

Sempre ci sono gli elementi irrinunciabili. Conosco donne che pur di non star sole han recuperato spasimanti che non vi sto a dire. Questo non è ridimensionare le aspettative, è sotterrarle proprio del tutto.
Per qualsiasi aspetto della vita, fidanzati, case, vacanze, sogni e cotillon trovo utile una lista (te pareva) a doppio binario: a cosa posso rinunciare, con cosa invece non scendo a patti manco morta.
Ecco la mia quando ho acquistato casa:


Posso rinunciare (yes we can!)

Box                                                                
Doppi servizi                                                   
Riscaldamento autonomo


Non posso rinunciare (giammai!)

Trilocale
Zona di Milano dove abitare
Abbastanza ristrutturata/nuova
Balcone
Ascensore                                          
                                                                                                                                                                                      
Il grande mazziere, si sa, distribuisce le carte un po' a casaccio in questa strana vita; per cui, salvo botte di culo epocali, si chiede 100, per avere 80. Basta capirlo e non ci si deprime troppo strada facendo. Tuttavia lo sconforto arriva, uh se arriva, ma come arriva, poi se ne va. Sono momenti.
Occorre aspettare, aspettare, non si sa quanto. E mentre si ridimensiona, si lavora col cuore e nell'attesa si apre un blog, che come riempi-tempo funziona alla grande.

Okkei, questa naturalmente è la parte del post razionale, consolatoria, tutto vero, sacrosanto, ma poi la vita ti fa uno dei suoi sgambetti, per cui ridimensionare il satellite che gira intorno al mondo-blog di Nina risulta difficilino. E io lo posso capire, sottoscrivere e imbufalirmi con lei col ridimensionamento che mi soffoca come un cappio troppo stretto!
Datemi aria, vento caldo dell'estate, il meltemi che mi ha costretto alla bandana incollata in testa, da tanto mi volavano i capelli in faccia.
Voglio respirare e sperare in un agosto 2012 senza ridimensionamento alcuno
 Per tutte noi.
 
Adesso direte, e le sedie? Bellissime, tipo bistrot francese (invece è Milano) ma che caspita c'azzeccano col post? Be' se non volete sedervi qua a chiacchierare con me, allora ditelo!


Cose da mettere in valigia

Lista crudele quella di Rita per agosto, io le ferie le ho già fatte!
(Non tutte però...ma il mare quello sì!)

Ma chi ci dice che debba per forza essere una valigia delle vacanze? Nessuno!
Facciamo una valiga per la vita. Kit necessario per sopravvivere sulla terra. Facendo finta che sia il pianeta delle vacanze.
Non è detto che siano oggetti.

- un costume da bagno, un tuffo fatemelo fare
- crema solare, ho la pelle chiara io
- un cambio per l'estate
- e uno per l'inverno
- un dottore preparato
- un avvocato competente
- un cuoco sopraffino
- qualche bel libro da (ri)leggere
- tanta pazienza
- e ancor più entusiasmo
- salute, senza quella è tutto inutile

colonna sonora: la risata di un bambino

pensateci bene, non occorre davvero altro!