venerdì 31 agosto 2012

Gallinelle a chi?

http://www.ibs.it/libri/gayle+mike/libri+di+mike+gayle.html

Ieri sera mentre stiravo, finalmente non più con 40 gradi, mi è caduto l'occhio sulla mensola coi libri di
Mike Gayle. "Caspita che fine avrà fatto? - mi sono chiesta - Mi piaceva tanto, è una vita che non pubblica nulla!"
Lo conoscete? E' stato definito il Bridget Jones maschile. Dubito che le sue storie possano interessare agli uomini, ma di sicuro offrono il punto di vista della razza straniera. Un po' come Nick Hornby ma più leggero.
Googlando, interrompendo l'operazione stiro-ammiro, ho visto che alcuni titoli sono in vendita davvero a buon prezzo, vi lascio il link consigliandovene l'acquisto. Ora è un autore divertente che ha un gran pregio,
parla a tutti e la cronologia della sua ricca produzione evidenzia un miglioramento continuo. Insomma l'ultimo libro è sempre migliore del precedente. E' bello quando gli scrittori crescono, e non è da tutti.
Prendiamo Baricco o la Cornwell: a un certo punto pare gli abbiano dato una botta in testa e i loro libri
sono diventati brutti. (A parer mio).
Ma si parlava di chick lit. Già perchè Hellen Fielding ha aperto una strada, quella della letteratura per gallinelle dando il via a un filone inesauribile. Ma, come dice la mia nuova editor, chi critica la letteratura per gallinelle dovrebbe cimentarsi con un opera e capirebbe quanto sia difficile la narrativa leggera, perchè il rischio di scivolare verso la stupidità è elevato. Tutte noi abbiamo letto almeno un libro scadente, con una protagonista poco credibile, clone di mille altre più riuscite. Hellen Fielding ha anche il merito di non aver saturato la sua Bridget con una serie di romanzi che, alla lunga, avrebbero stancato. Un po' come è successo per la Becky della Kinsella. Ecco sulla Kinsella la mia nuova editor guru dice che è eccezionale quando non scrive la saga dello shopping, ma con gli altri titoli quali, ne cito uno a caso "Vacanze in villa." Che non ho letto per cui finisco qui. 
Mike Gayle invece non stanca, si rinnova, inventa, approfondisce, col sorriso, la pacca sulla spalla, senza ammiccare troppo, senza cercare a tutti costi di far ridere, atteggiamento che - cito ancora la nuova editor bla bla -  portato all'eccesso sfianca il lettore. E chi invece cade in questo errore? Federica Bosco, della quale non ho letto nulla. Però, ed è un gran bel però, la mia nuova editor ha detto - squillino le trombe -
che il mio manoscritto è molto più bello dei libri di Federica Bosco!
Come non gongolare?
In attesa di poter leggere sto benedetto mio secondo romanzo, puntate su Mike Gayle, un numero davvero vincente.
Stay tuned, volevo dirvi altre cose ma, temendo di appesantire il post, lo spezzo in due.
                                                                                               to be continued...

PS. Leggo e apprezzo tutti i vostri commenti, mi avvolgono in un tenero abbraccio, siete tantissimi!

giovedì 30 agosto 2012

Raschiando bene il fondo del barile sul finire dell'estate

Piove, cioè gocciola. E i giorni scorsi c'è stato il classico tempo da nonsocomevestirmi.
Ora è un po' come aver mangiato una bella fetta di torta della quale è rimato l'ultimo boccone, e ci ritroviamo a tirar sù le bricioline una a una. Gnam gnam. Girala come vuoi: è finita. A parte per i pochi villeggianti settembrini. Poi a breve riprenderanno le scuole per cui lì proprio non si scappa.
Chiaramente ho un po' di rimpianti, ogni stagione porta con se l'inevitabile domanda "avrei potuto godermela di più?" Tipo non sono andata in bicicletta a Milano neppure una volta, forse farò ancora in tempo. Meglio non pensarci troppo, al tutto, non solo alla bici. E' stata un'estate tremenda per molti. Potrei fare una lista.
Ci sono drammi personali che la gente ha vissuto nelle stanze roventi, speranze spezzate, tempo che non tornerà. Per me c'è stato soprattutto Positano, il mio romanzo, i rituali valtellinesi e una patina triste che talvolta è stata spessa come una coltre invincibile e altre volte è bastato un soffio di vento caldo a mandarla via. In quei momenti è stato solo trionfo di profumi, sensazioni nuove, conquiste. Ho pianto quando sono partita da Positano, e non mi capitava da anni di versare lacrime sulla strada del ritorno. Non è un fenomeno emotivo strettamente vincolato all'incanto della costiera. Avrei potuto piangere anche lasciando Deauville 2 anni fa, ma non è successo. Ora è tutto un programmarsi autunni di fiducioso inizio: più palestra, più tempo libero, più libri, più sorrisi. Sappiamo bene che già a natale metà progetti saranno naufragati tra corse, nebbie, sere buie e bimbi esigenti. Ma adesso è tanto bello credere al cambiamento che verrà.

E' stata la prima estate in cui abbiamo saputo per certo che non saremo mai genitori.
Non ci saranno bimbi a cui dire: "sei tutto/a sporco/a di gelato, vieni con la mamma alla fontanella!" E camminando mano nella mano sulla passerella della spiaggia, mi sarei guardata nello specchio accanto alle cabine (perchè la fissa per i capelli non finirà mai e avrei voluto controllarne lo stato selvaggio tra mollettone e salsedine) e avrei visto che la mia faccia era più ingelatata della sua!
E' stato il momento di scendere a patti con questa cosa. 
Per la prima volta nella mia vita sono felice che l'estate stia volgendo al termine, e non ho ancora capito se è un bene o un male.

mercoledì 29 agosto 2012

Pausa caffé? No, pausa pranzo

Bando ai preamboli oggi è venuta a pranzare qui nella valle del nulla dove lavoro Trimamma
di http://mammainpausacaffe.blogspot.com

La blogconoscenza risale a parecchio tempo fa, non saprei dirvi quando sono approdata al suo blog, ma so per certo che mi è piaciuta subito. Finalmente un mommyblog che non è un mommyblog, oh come si fa a essere un mommyblog senza essere un mommyblog? Che ne so, visitate il suo e lo saprete.
Brava, scrive bene, simpatica, posta poco, eh sì con 3 figli checccivuoifare?
Si fa quel che si può, appunto. Vorrei che scrivesse più regolarmente, perchè mi piace il suo mondo e il suo modo di raccontare la vita con 3 bimbetti attaccati modello koala. Il bello della blog sfera: io lavoro a tempo pieno senza figli, lei non lavora ma di figli ne ha 3 e ci siamo intese a meraviglia. Si aggancia un po' al pippone del mio ultimo post. Siamo state insieme poco più di un'ora tra pranzo e passeggio, con tante chiacchiere. E lei aveva un entusiasmo tenerissimo per questo blog incontro, il suo primo. Io sono navigata, ma ogni volta mi emoziono ugualmente perchè è sempre una scoperta, una novità, come Natale, non è che dici "eh ma che palle l'ho già festeggiato nel 1988". In questo momento Trimamma sta proseguendo lunga la strada verso IkeaLand. Sono certa che sorride nello specchietto retrovisore. La normalità. Quella che la gente pensa di non trovare nella blogsfera, Uh Signur le wonderblogger quanto le detesto, ce ne sono un sacco, camuffate da simpaticone, sì come una spina di pesce conficcata in gola!
Mi ha portato un gufetto al limone, noooo non da mangiare, profumato. Che buono. Mi profumerà tutta la gufantina.

Purtroppo però Trimamma ha visto la mia postazione di lavoro segreta ed ora sarò costretta a ucciderla!

lunedì 27 agosto 2012

Io bloggo così

Oggi per molti è giorno di rientro, io invece non vedo l'ora che finisca questo periodo a cavallo tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno. Ho scoperto tardi il grande fascino dell'autunno, ma ora sono intenzionata a prendere il meglio da ogni stagione.
Buon inizio a chi si appresta oggi ad affrontare la quotidianità, post ferie. Da me troverete una nuova grafica,
e spero tanta allegria, che di post malinconici ne ho già scritti abbastanza, direi.
Comincio col farvi conoscere un paio di blog secondo me strepitosi, per la creatività, ma anche per le persone che ci sono dietro allo schermo. E' che spesso ci si commenta un po' a gruppo, sempre tra gli stessi. Io spazio abbastanza, e non mi piacciono gli intruppamenti, le etichette, (le scrapper, i mommyblog, la Pma, i libri, i blog di cucina).
Non voglio essere incasellata in una tipologia di blog, io sono quella dei frollini, parlo di tante cose, mi piace la condivisione di un progetto. Stop. Oggi diffondo un buon romanzo, domani una ricetta, dopodomani le mie sconfitte. Non so nulla ad esempio di expat, ma mi capita di dire la mia. E se visito un blog che argomenta bene temi a me sconosciuti sarà bello imparare qualcosa e allargare la visuale.
Se uno ragiona può anche immedesimarsi. Se ragiona appunto.  Credo ci sia sempre da guadagnarci, a parte qualche insulto qua e là da parte di troll o idioti.

Eccoli quindi:

http://fratanteidee.blogspot.com

Francesca mamma di tre bimbi piccoli, vicini di età tra loro (2 gemelli e il terzo single) è riuscita a laurearsi poco dopo la nascita del terzo. Non so come faccia, trova il tempo per creare, spesso lo fa di notte. Spazia dalle card, alla pasta polimerica, alle torte. E' una donna deliziosa, modestissima, e sono certa che vi innamorerete dei suoi lavori.

http://cronachedallalibreria.blogspot.com

A volte la vita è buffa. Ho conosciuto di persona Marino ma... non sapevo che fosse lui, anche se seguivo già il suo blog. Mi sarei sparata ma era troppo tardi. Se amate i libri e le librerie fate un salto nella sua virtualmente (o fisicamente se siete a Bologna!)

http://laclassedellamaestravalentina.blogspot.com

Non è bello fare classifiche, ma se mi chiedesso qual è la mia creativa preferita, sceglierei questa maestra ligure che vive la sua scuola di infanzia come una vera scuola di fantasia. Quello che mi sconvolge ogni volta, oltre all'abilità e la dedizione, è l'estrema semplicità delle sue produzioni. Un cerchio grande e due più piccoli uniti: ecco il musetto di un orsacchiotto. Se lo fa lei, certo. Perchè se ci provo io sembreranno sempre e solo 3 cerchi.

Buona conoscenza allora!

(mi è scappato un po' di pippone iniziale, ma tanto mi conoscete!!)

domenica 26 agosto 2012

Nuova veste!!

Oggi, l'avrete notato, ho trascorso buona parte del pomeriggio, aiutata da mio marito, a modificare la grafica del blog.
Da tempo desideravo personalizzarlo con una foto tutta mia, diversa dalle impostazioni predefinite.
Ho scelto una panoramica di Positano, al tramonto.
Già che c'ero mi sono lasciata prendere la mano e ho cambiato un po' di cose:
la descrizione del blog
ho aggiunto l'elenco dei post più popolari e un piccolo testo di benvenuto
cliccando sulla copertina del mio romanzo accederete al sito dell'editore per l'acquisto

Ma credo che il cambiamento più significativo sia nella firma: Ilaria lascia definitivamente il posto a Sandra.

Tanta la strada percorsa da questo blog, ormai una fantastica agorà dove trovarsi a parlare di tutto o quasi,
per cui mi pareva brutto fingere con la favoletta di Ilaria single, la protagonista del mio romanzo che ha dato il via a queste pagine. Ilaria rimane nel cuore mio e di tutti voi, e per rafforzare l'immagine di una donna dai mille volti, ho scelto un'icona con ben 4 miei ritratti.

La continuità però è d'obbligo per questo ho mantenuto il titolo.
In fondo sono sempre io, un po' cresciuta.
Per questo ringrazio chi ha creato il blog com'era, mia sorella, che mi ha aiutata quando ancora non mi reggevo sulle mie gambe. Adesso che ho imparato a correre, ho voluto sbizzarrirmi, e grazie a Emanuele che, come al solito, mi ha soccorsa, nei miei casini informatici.
(Però io che sono una gran nostalgica farò un po' fatica ad abituarmici!)

Frollini Romagna mia!

Bene, anche se ve lo ricorderò più sotto data (traduzione fino allo sfinimento) ecco le dritte per partecipare all'operazione che ho denominato Frollini Romagna mia!
Grazie all'organizzazione di Valentina Polly
www.volevofarelarockstar.com

che vi invito a conoscere se ancora non siete tra i suoi fans, ci troviamo:

Sabato 15 settembre alle 16.30/17.00 per una merenda a base di Frollini e fantasia.
Valentina presenterà il reading del mio romanzo e poi credo che ci sarà ampio spazio per improvvisare.
La location, Dio adesso va di moda dir così, ma io direi IL POSTO è
il punto vendita Terra di Brisighella a Brisighella (ma va?) situato in P.ta Gabolo 8.

Brisighella è una deliziosa località perfetta per una gita di fine estate. Mentre Valentina, come sapete, ha lasciato il suo lavoro di impiegata per gestire, col fratello, questo negozio della Cooperativa dove si trovano vini e olii (ma anche biscotti, da qui la relazione pericolosa col mio libro!) e altri gustosi prodotti locali. Turismo eno gastronomico libresco. Cosa volete di più?

Se siete su Face Book (io no) potrete leggere gli aggiornamenti costanti di Valentina.
www.facebook.com/terradibrisighella

Mi sono resa conto che Brisighella è più vicina al Veneto che a Milano, misteri geografici, per cui venendo giù dritti da Vicenza/Verona è proprio lì. Non è che il mio zoccolo duro di fan venete organizza un torpedone?

Ho scelto l'etichetta Notizie col botto, che non uso quasi mai, perchè sono certa che uscirà un pomeriggio stratosferico!!!

venerdì 24 agosto 2012

Extreme!

Convinta telefonicamente da Clara - pure lei ritiene che io abbia una bella voce, inizio a pensare che sia una caratteristica dei romagnoli, anche quelli di importazione - vi do in pasto questa foto orrenda in cui pare che io pesi 120 kg.
Non so perchè è uscita in 'sta maniera. Ma è il necessario completamento al testo.
Mia madre dice che sembra che ho le cosce talmente grasse da non poterle avvicinare l'una all'altra, in realtà c'è di mezzo la gamba del tavolino.
Bene, sapevate della mia esigenza di scrivere all'aperto, durante il soggiorno valtellinese.
Il che ha comportato attaccare il pc alla presa in casa e far passare il cavo dalla finestra.
Trovare una posizione comoda con la giusta differenza d'altezza tra tavolo e sedia. Non l'ho trovata nonostante i tentativi con sgabelli, treppiedi, e tinozze rovesciate. Il piccì era sempre troppo basso, anche alzandolo con alcuni volumi, tra cui un'edizione di pregio del libro "Cuore". Allora mi sono ricordata del cassetto della scrivania del nonno: sì ci sono ancora le guide telefoniche del 1992. Nonni conservatori santi subito. Le ho messe sotto al piedistallino: niente, stavo comunque troppo gobba. Capace di materializzarsi il fisiatra. Alla fine mi sono seduta sui gradini della scala che porta al magazzino, resi confortevoli da un cuscino che ho staccato dalla sedia da giardino. Ma ho dovuto togliere le guide. Un traffico che manco sulla Salerno Reggio Calabria. Quando finalmente mi installo scopro che: al è mattino perfetto, mentre al pomeriggio l'angolo è in pieno sole, tanto che lo schermo era acciecato. Ma ho resistito. E quando ho visto che dietro alle mie spalle il cielo stava diventando pericolosamente scuro, ho fatto appena in tempo a smontare tutto l'accampamento prima che gocce grandi come mandarini iniziassero a colpirmi. I fogli avevano già cominiciato a svolazzare allegramente in mezzo al cortile, coi primi giri di vento pre temporale. E io imperterrita li inseguivo e mi rimettevo alla tastiera. Perché il temporale a ridosso del ferragosto è immancabile.
Nonostante tutta 'sta commedia degli orrori sono riuscita a produrre buone pagine. E a correggere tutte le forme polverose come "ed andare" che è diventato "e andare". Ce ne erano uno sterminio.
Parlavo con Clara di come questa estate sia stata per me la cartina di tornasole, il punto di non ritorno, la consapevolezza, il giro di boa il chiamatelocomevolete della scrittura per me. Clara ti adoro!
E poi mentre scrivo questo post, e lo lascio in bozza, Clara pubblica il suo dove parla anche lei di punto di non ritorno e mi viene il groppone. Quello bello però.
Questo dopo anni, decenni, secoli, perchè io scrivo da sempre. I miei compiti alle elementari erano capolavori, e per le ricerche di classe venivano sempre scelti i miei titoli tra quelli proposti. Come la ricerca sui funghi:
"I funghi e la loro vita" Uh Signur già rasentavo il genio!
Dicevo si è girata 'sta chiave dentro di me e ho avuto accesso ad un mondo incantato tipo l'armadio di Narnia dove la scrittura è sì fatica ma è anche grande e sublime completezza della mia persona, un organo vitale; qualcosa, come ho già detto, al quale prima mi ero solo avvicinata, senza che fosse veramente mio.
E' sapere che altri uragani verranno ma io avrò sempre il mio salvagente personale, perchè anche nelle condizioni più avverse io scriverò, perchè ci sarà sempre una storia da raccontare che urla in me e vuole uscire allo scoperto!
Per questo non mi importa di mostrarmi in versione tra-un-po'-mi-chiamano-dal-circo-per-scritturarmi-come-donna-cannone, perché la felicità non è mai questione di misura, e quando è stata scattata questa foto io ero davvero felice!

 Se vuoi sapere come diventerò se vado avanti di questo passo, continua a leggere!

Se divento ricca...

... mi compro questa casa.

Che non è in vendita, ma immaginatemi proprio ricchissima sfondata, come nella scena di "Cronaca di una morte annunciata" di Marquez (l'unico Marquez che ho amato, eh scusate ma non è proprio il mio scrittore, non ho feeling coi sudamericani) quando Bayardo San Roman vuole comprare una villa favolosa e sfinisce l'anziano proprietario a furia di offerte strepitoso, finchè il vecchietto, dapprima irremovibile, in lacrime cede e gliela vende. A volte tutto ha un prezzo. Per cui tenterei il colpaccio.
Io guardo molto le case quando vado in giro, adoro quelle a graticcio tipiche del nord, ma questa, oh questa mi ha preso il cuor da anni, da quando la vidi la prima volta, credo fosse nel 2003.
E Emanuele quest'anno me l'ha fotografata da diverse angolazioni.
Pare che all'interno sia frazionata in più appartamenti, ma io la vorrei tutta.
Ci farei una casa-vacanza, con le stanze per i blog amici. Ma probabilmente se me la potessi permettere non lavorerei più, per cui non dovrei aspettare le ferie, ma ci andrei quando mi va. Così ad minchiam.
A fare la scrittrice bohemiène che si rifugia in cerca di ispirazione, e poi di nascosto guarda Real time.
Insieme potremmo dedicarci ai nostri hobby: scrittura, musica, scrap and more, e devasti vari, quali scorpacciate di focaccia e chiacchiere infinite.
Secondo voi dove si trova?
Nel testo c'è un indizio importante...anzi due.


PS. Grazie per i commenti al post di ieri, non è che dubitassi proprio, ma le statistiche parlano di un netto calo di visite!
Love tantissimo!

giovedì 23 agosto 2012

Una giornata come tante

Ieri ho chiamato Valentina volevo fare la rockstar per metterci d'accordo su alcuni dettagli.
Non ci eravamo mai sentite prima e ha esordito con:
"ma che bella voce hai!"
Ora dovete sapere che il 95% della popolazione globale - me compresa -  pensa che io abbia una voce orrenda. Per cui il fatto che Valentina ricada nel restante 5% ovvero quelli che trovano la mia voce adorabile mi riempie di gioia e conferma ciò che pensavo: è una grandissima! Perchè poi abbiamo parlato proprio bene ecco.
Allora sarà una merenda, orario dalle diciamo 16.30/17.00, che con i frollini si abbina benissimo.
Penso di fare un post dedicato settimana prossima perchè sta settimana, vigliacco Lucifero, non mi legge nessuno.
Fa caldo e non ho molto da dirvi.
Dormo male, mi alzo in qualche modo, bevo un caffè, solite cose di casa prima di uscire. Approdo in ufficio dove è freschino, a volte persino troppo. Stacco alle 13 mi dirigo verso un centro commerciale dove mangio qualcosa e mi strafaccio di acqua tonica. Back alle 14, fino alle  17.30. La ripresa è soft, poche telefonate ma un cliente ieri è riuscito a insultarmi. Rincaso prima delle  18 e affronto altre cose di casa che variano dall'inventare una cena, stirare e pulire. Nel tempo restante tra una doccia e l'altra leggo o bloggo.
O sistemo chiurgicamente il manoscritto.
Siamo davvero a lacrime, sangue e cesello. Ho l'impressione di non aver mai saputo veramente scrivere, ma di essermi solo avvicinata ad un'idea di scrittura, prima d'ora.
Il livello è  rileggere a voce alta frasi come:
- Ma non è questo a renderlo un marito migliore
- Ma questo non lo rende un marito migliore
(che capirete non son poi tanto diverse tra loro) cercando di intuire quale possa essere la scelta migliore tra le due opzioni.  Così per 157 pagine.
Ecco volevo dire io non lo so se Moccia sia mai arrivato a 'sta fase di pulizia estrema nei suoi testi.
Eh, mica per criticare.
Comunque pare che oggi sia l'ultimo giorno di gran caldo. Poi ciao ciao,  non so se arriveranno proprio i pinguini o vivremo beatemante nella landa del clima ideale tipo 25 gradi senza nubifragi.
Ma in fondo chissene. Sono riuscita a scrivere in situazioni estreme, trovando soluzioni per sistemare il pc che non vi stoadddire, per cui faccia un po' quel cavolo che vuole 'sto tempo.
E adesso scusate devo andare al centro commerciale!
Però voi ditemelo se sto facendo l'antipatica illusa di essere una scrittrice seria!

mercoledì 22 agosto 2012

Al limite della notte (e dell'estate e della vita)

Nel monolocale affittato in Valtellina dal 14 agosto - prima siamo stati a casa dei nonni un po' accampati - ho trovato un romanzo di un autore di cui vi ho già parlato:
Michael Cunningham
ho iniziato a leggerlo, con l'utopistica idea di finirlo, cosa che non è avvenuta,  per cui l'ho chiesto (e ottenuto) in prestito.
Si tratta di "Al limite della notte" ed. Bompiani, traduzione di Andrea Silvestri.
Credo che nel caso di uno scrittore premiato col Pultizer per il celebre "Le ore" una buona traduzione sia fondamentale. Perchè di Cunningham si apprezza tanto il linguaggio, la ricerca che c'è dietro oltre che la trama.
Peter, quarantenne newyorkese proprietario di una galleria d'arte, e la moglie Rebecca ospitano il fratello minore di lei, denominato Erry, da errore perchè concepito in tarda età e senza alcuna programmazione.
Erry gay, ex tossicodipendente, di bell'aspetto e un po' fancazzista con genitori pronti a correre ad apportare soldi e rimedi ai suoi guai, sconvolgerà la tranquillità di un menage familiare collaudato da vent'anni di matrimonio.
Credo che sia un romanzo indicato per chi è stato a NY e abbia amato la città (insomma tutti, perchè chi visita NY non può non amarla, o no?). Io, che non ci sono stata, ho trovato molto suggestiva la descrizione della metropoli notturna, sempre viva, all'erta con le luci sulla baia, Staten Island e Tribeca. Mi sembrava davvero di essere lì con Peter in una notte insonne di scalpiccii e pensieri.
E poi c'è questa incredibile capacità di Cunnigham di lasciare che la tensione sessuale riempia ogni pagina senza mai risultare pornografico, anche in presenza di descrizioni piuttosto dettagliate che sembrano assolutamente necessarie.
E, per finire, una mia considerazione: credo che i libri non contengano solo quello che tutti possono leggere, ma una parte semi nascosta scritta apposta per te, perchè tu possa coglierla in quel preciso momento della tua vita.
Nel mio caso le pagine dove viene descritta la camera per gli ospiti dei Taylor, una
stanza piena di allegre cianfrusaglie del tutto simile a quella dei nonni, dove ho trascorso 3 notti stranissime, coi ricordi, la polvere ovunque, (tranne nel bagno pulito amorevolmente con effluvi di candeggina da mia mamma che come pulisce lei nessuno al mondo!), la nostalgia, e l'urgente impellenza  che tutto potesse tornare come un tempo, come quella sera in cui urlavo a mio marito "voglio che i miei nonni siano qui, voglio voglio voglio, perchè non si può? Dio le cose le ha organizzate un po' male!!".

Noto un po' di sonnolenza nei blog. Non tutti sono via, ma pochi aggiornano regolarmente il blog e mi spiace, e ancor di più mi rattrista leggere post di mommy blog col tormentone "le vacanze coi figli non sono vacanze!" Ogni stagione ha le sue magagne, stagione della vita o stagione stagione tipo l'estate che fa sto caldo e questa mattina mi sono svegliata coi capelli bagnati da tanto avevo sudato la notte. Ma arriverà l'inverno, col piumone tirato fin sulle orecchie.
Insomma tutto passa eh, anche i bimbi crescono e mi sa che li rimpiangerete.

lunedì 20 agosto 2012

Post sul post rientro

Dopo una notte trascorsa dentro un forno, quando mi sono alzata ho realizzato di non avere neppure un reggiseno pulito. Dico uno normale bianco, perché ci sarebbe quello rosso fru fru pieno di volantini che d'estate è out perchè si vede attraverso i vestiti leggeri e fa pietà. Per cui ho indossato il mio abito preferito che sta benissimo anche senza, trac. Naturalmente l'ho sporcato, naturalmente va mandato in lavanderia, naturalmente lo volevo tenere pulito per l'evento di Brisighella, allora ho pensato di pastrugnare la macchia con acqua sapone per le mani del cesso dell'ufficio, così ora c'è pure l'alone. E adesso la tintoria è d'obbligo.
Questa è chiaramente una giornata post-rientro.
E ci sono 39 gradi. La mensa aziendale è chiusa per cui occorre salire in auto per cercare un posto dove approvvigionarsi il pranzo. Sta roba di chiudere la mensa 2 settimane e sospendere il servizio navetta anche lui 2 settimane (ma non le stesse!) mentre la ditta è apertissima, ad eccezione di un reparto (sgrunt!) la trovo scandalosa.
Sabato sera cena con gli amici, il classico commiato lacrime e sangue. No, dai più risate che altro.
Guardate che dessert mi sono presa. Mica lo sapevo che era così. Sul menù c'era scritto tipo "fondente con le fragole".
Si noti il vasetto ermetico di un'insolita misura.
Mousse al cioccolato sul fondo, tante fragole e per finire (cioè per iniziare visto che si parte dall'alto a mangiarlo) zabaione. Sublime. Il cuoco mi ha spiegato che viene gonfiato con l'azoto per cui ha quella consistenza fuffolosa eccezionale. Si può riprodurre a casa credo, ma per la fuffolosità non saprei.

Sono ancora piuttosto in forma, abbronzata e rilassata, gli occhi spiccano, ho le sopracciglia fresche di estetista, la pelle splendente e la french ai piedi. Tuttavia la macchia sul vestito è lì a ricordarmi che sono ben lontana dall'essere glamour! Rimarrò sempre una donna frollini, mai brioche! Amen!


Certo che accostare i piedi alle delizie del palato mi pare piuttosto fetish!

domenica 19 agosto 2012

Okkei sono qua!!

Non c'era traffico e siamo rincasati da circa un'ora.
La vacanza è stata rilassante e molto diversa dallo scorso anno, nel senso che abbiamo fatto una sola breve gita (l'anno scorso eravamo sempre in giro) sul lago mentre per il resto bicicletta, amici, famiglia e 2 pomeriggi sulla terrazza di mia nonna dove mi sono spaparanzata ad abbronzarmi, opzione che non avevo mai preso in considerazione. Chissà perchè?!!
Tutto bello, tutto bene.
L'operazione di pulizia al romanzo è stata efficace e piacevole.
Mi sieti mancati e spero di mettermi presto in pari con la lettura dei vostri blog.
Vi annuncio che il 15 settembre ci sarà una presentazione del mio romanzo Frollini a colazione (ma io volevo la brioche) nella campagna romagnola, a Brisighella, dalla mitica Valentina Polly di

www.volevofarelarockstar.com

che molti di voi conoscono e amano!
Sono felice e lusingata, perchè lei è stra famosa e spero che qualcuno di voi potrà esserci. Dettagli seguiranno!
Vado a disfare i bagagli e a inondarli di lacrime.

venerdì 10 agosto 2012

T for Time

Non so perchè mi è uscito sto titolo.
Anche se la vita ce l'ha proprio messa tutta per mostrare il suo sinister side stronzo, ora la situescion è sotto controllo pressochè dappertutto per cui si riparte.
Domattina andremo in Valtellina, ci fermeremo fino al 19 e sarò sconnessa, salvo capatine in un internet point, ammesso di trovarlo. Lo scorso anno portai la chiavetta con l'illusione di scrivere post in tempo reale, ma niente cicca cicca tiscali mi abbandonò subito senza appello.
Vi auguro fin d'ora un buon ferragosto in allegria. Ovunque ecco.
E siccome oggi è pure S. Lorenzo, che le stelle cadenti e non mantengano tutti i desideri, espressi e non.
Vi abbraccio e, soprattutto, vi ringrazio, il vostro affetto costante rende possibile questo blog e il suo aggiornamento quasi quotidiano.
Stay tuned: quando torno ci saranno i post fotografici e quelli ricchi di parole!
Se qualcuno poi mi spiega come cavolo è possibile che sia già ferragosto...

Tu chiamalo se vuoi destino - Di treni e libri

http://it.wikipedia.org/wiki/Non_buttiamoci_gi%C3%B9

Di questi tempi, giorno più giorno meno, mi appresto sempre ad andare in Valtellina per il ferragosto.
Nel 2005 ignara che il grande mazziere stava per distribuirmi la sua carta migliore, mi feci accompagnare in stazione da un collega e trascorsi tutta la vacanza col suo viso dappertutto, sussultando ad ogni squillo di cell. sperando fosse lui, che non poteva essere perchè non ci eravamo scambiati i numeri.
Forse l'avete già capito: dopo il numero di telefono ci siamo scambiati promesse importanti ed è diventato mio marito. Quella fu un estate di grandi cambiamenti, ma anche di grandiose letture.
Era finalmente uscito Circolo chiuso  il seguito de La banda dei brocchi,  e due anni più tardi avrei visitato un luogo cruciale della storia, inventata da quel genio di Jonathan Coe, in viaggio di nozze. Un'emozione potente. La mia euforia aumentava col diminuire dei chilometri che ci separavano da Skagen,  ad ogni cartello che segnalava la strada ancora da percorrere mi agitavo sempre più. Trovate un sacco di immagini nel link alla fine del post, prendetevi un momento per immergervi nel Nord delle Danimarca.

Lessi con gioiosa sorpresa il romanzo d'esordio di Nicholls che avrebbe poi spopolato con Un giorno. Si intitola Le domande di Brian e ve lo stra-consiglio, recuperatelo da qualche parte.

Ma su quel treno per la Valtellina trovai abbandonato in un posto vuoto una copia del romanzo che vi ho linkato all'inizio del post. Desideravo comprarlo, ma stavo temporeggiando, perchè avevo già speso troppo in libri. Sbadataggine o bookcrossing lo infilai in borsa pregando che nessuno venisse a reclamarlo.
E l'altro giorno la mia nuova editor tra i tanti elogi al mio manoscritto, indovinate cosa mi va a dire?
"Il tuo testo nell'impianto narrativo mi ha ricordato Non buttiamoci giù, che è un libro stupendo!"

E niente, a me tutta questa storia sembra un segno, un cerchio che si chiude e dentro ci sono una miriade di cose belle!

  https://www.google.it/search?q=grenen&hl=it&prmd=imvns&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=98EkUIGgAZGWswaK74CYAQ&sqi=2&ved=0CEsQsAQ&biw=1024&bih=567

mercoledì 8 agosto 2012

Casini a cena

No, non ho invitato il politico a mangiare da noi, ma dopo la merenda vien la cena e mi pareva bello raccontarvela.
Dovete sapere che l'unica cosa andata male a Positano è stata una cena prenotata fin dal mattino in un ristorante con 2 romanticissimi balconi per una cena davvero speciale, ma nonostante il posto riservato  abbiamo atteso oltre 40 minuti ascoltando mille scuse, fino a quando, liberatosi un tavolo non  sul terrazzino ci hanno detto che potevamo cenare lì perché il balconcino non lo avremmo mai avuto. Ce ne siamo andati indignati e amen.
Sta sera ho deciso che era la serata giusta per un sacco di cose:
la seconda doccia solare
sbrinare il frigorifero
fare una sorpresa al marito organizzando una cenetta sul nostro balcone.
Sulla lampada nulla da dire, ho fatto 8 minuti e ora sento la pelle tirare. Sullo sbrinamento credo esistano metodi ben più scientifici del mio, per cui non tutti allagano mezza cucina come me (ho staccato la spina prima di andare al solarium e quando sono rientrata mezzo'ora dopo trasmettevano L'era glaciale 4: il disgelo nel mio appartamento). Quando ho finito di asciugare, sistemare i ripiani che non ricordo mai come vadano per cui li infilo al contrario, non si chiude più la porta, li tolgo, li rimetto, Dio che impedita!, dicevo quando ho finito, sudata marcia perché mi stava uscendo il calor che calor della doccia, ho imbastito la cena. Zuppa di pesce surgelata, della Coop, e mousse al cioccolato sempre Coop. E allestito il balcone. Volevo fare una cosa un po' graziosa, per cui ho pensato di travasare la mousse (che nel suo vasetto plasticoso diciamolo fa un po' pietà) in una coppetta del servizio a forma di pesci, stelle marine, conchiglie, solo che ne ho scelte due troppo piccine e la mousse ha iniziato a tracimare.
Dopo un po' c'era cioccolato ovunque, e hanno cominciato a girare il film Chocolat 2: il delirio mentre Ilaria sbraitava "merde" in francese che fa più chic.
Rimediato tutto il disastro ha urlato:
"a tavolaaaaaaaaaaa!"
E tutto era molto figo, perché fino ad ora avevamo sempre pensato che il nostro balcone fosse troppo piccolo per mangiare, invece no.
E mio marito non se l'aspettava proprio. E così abbiamo fatto finta di essere al ristorante e io ho pensato che quando nelle cose ci metti il cuore anche se fai un po' di casini riescono sempre bene ugualmente.

martedì 7 agosto 2012

I titoli sono importanti!

Supponete che io abbia voglia di leggere un libro, senza avere in mente nulla di preciso (impossibile ho una wish list infinita), me ne andrei in libreria, allo scaffale del genere preferito (giallo, rosa, rosso, grigio, nero o azzurro, la letteratura azzura chissà qual è?) e nell'ordine valuterei:
copertina
titolo
quarta di copertina
sfogliare fino a quando il commesso non mi caccia via con la scopa
La copertina viene definita all'ultimo dall'editore, quella di Frollini è un piccolo capolavoro direi.
Ci sono in giro titoli che, a prescinere dal contenuto, sono proprio bellini.
Mi piacciono i giochi di parole "Castelli di rabbia" per me è stupendo. Ora vanno molto di moda i titoli lunghissimi e golosi, tipo: "Appuntamento alle 17 in pasticceria ma non quella di Via Rossini, bensì l'altra perchè una volta in Via Rossini mi hanno avvelenata". Okkei sto esagerando, ma non troppo.
Ora io mi trovo a dover decidere il titolo per il nuovo romanzo, che inizialmente era La coperta Patchwork, ma l'editor ha detto chiaramente che non va. Non cerco suggerimenti, oddio se volete, ma piuttosto sentite cosa mi va a capitare oggi.
Ero al telefono col boss dei boss, insomma il proprietario che non lavora fisicamente nel mio uffiico.
Sta raccontandomi che lui con una certa faccenda non centra nulla,  e dice:
"io centro come i cavoli a merenda! Anzi no, come i cazzi a merenda - lui parla in maniera bella colorita via - ti piace cazzi a merenda come titolo per un libro?"
Mah piacermi non mi piace molto, ma l'assonanza coi Frollini è notevole e non sapevo che lui sapesse che io faccio la scrittrice a tempo perso, visto che a tempo pieno lavoro per lui.
Allora ho pensato ad un romanzo con 'sto titolo "Cazzi a merenda".
La trama potrebbe essere una sciacquetta qualunque che ogni giorno per merenda sceglie un posto diverso come: lunedì focaccia e si tromba il panettiere, martedì gelato e si tromba il gelataio, mercoledì torta e si tromba il pasticcere. Ok direi basta, tanto avete capito.
Perchè vedete se le parole sono importanti, figuratevi i titoli.
E se molte, come ho appreso, han comprato le sfumature così per curiosità salvo pentirsene, io resto perplessa, visto che se ne è parlato a lungo ovunque, mi pare ovvio da mesi di che libro si tratti. Sarà che io prima di buttar via 15/18 eurini ci penso bene.
Io un  secondo titolo per il mio manoscritto l'ho trovato, ma non ve lo posso proprio rivelare, è troppo bello e non voglio correre il rischio che me lo portino via, non essendo coperto dal copy right, ma se qualcuno volesse utilizzare "Cazzi a merenda" faccia pure, a me non pare un gran che, ma di sti tempi mi sa che potrebbe anche funzionare!

domenica 5 agosto 2012

Vacanza in città

Sembra un po' la scoperta dell'acqua calda quella degli americani, battezzata con la brutta parola staycation cioè l'idea di fare vacanza restando a casa.
Da sempre chi non può andare via cerca di sfruttare le ferie inventandosi qualcosa, trasformandosi in turista nella propria città, rilassandosi nelle piscine comunali o private, facendo piccole gite non troppo dispendiose.
Niente di nuovo sotto il sole insomma. Solo la solita calura e la voglia di sconfiggerla.
Uno dei tanti vantaggi che Milano offre è quello di poter assaggiare la cucina di tutto il mondo, senza spostarsi. Il viaggio gastronomico di oggi ci ha portato fino a Parma, abbiamo scelto gli ottimi piatti tipici emiliani in questo locale in Brera, uno dei quartieri più caratteristici di Milano.
La vedete qui
www.salsamenteria.eu
quella di Via Ponte Vetero, il tavolino esterno più a destra era il nostro.

Torta sbrisolona da pucciare nello zabaione!

Solo quando ne avevo spazzolato metà ho pensato di fare una foto a questi spettacolari gnocchi al ragù di culatello

Io, con la maglietta di Penelope Pitstop

 Foto col cellulare, niente di particolare, solo per parlarvi anche in immagini della domenica in città.
Qui ora il cielo è tutto nero e sta tuonando, speriamo rinfreschi!

sabato 4 agosto 2012

Un post senza capo né coda, ma con 2 belle foto

Fa caldo, e io odio l'aria condizionata, cioè mi piace solo in una moderatissima misura. A casa non l'abbiamo, i serramenti nuovi (rember?) isolano molto, ma non possono fare i miracoli.
Ho caldo, ma non mi sono sottratta alla pulizia del venerdì sera. Una blog amica mi ha scritto che io sono nata per resistere. Lo credo anch'io.
Sul post mezzo criptico (non mi aspettavo tanti commenti, grazie!) posso spiegarvi brevemente: so bene che alcuni colleghi entrano qui per trovare chissàche, altri mi scaricano una valanga di casini sulla scrivania, (tipo A dice che ha sbagliato B, B dice che ha sbagliato A, Ilaria si becca la grana). E' così in maniera incessante, ma alla lunga ricevo tante mail e telefonate di apprezzamento. Poi arriva quello che mentre sto gestiendo 4 situazioni deliranti insieme mi accusa: "tu non lavori!"  Non siamo neanche più alla trave e la pagliuzza di biblica memoria, ma a qualcosa di più vasto: l'eterno conflitto tra chi è onesto e chi no. E mi fermo senza elencarvi cosa invece fa lui, ma sono disponibile per chiarimenti via mail : ) 

Sono già trascorse quasi 3 settimane dal rientro a casa.
E davvero tante cose sono successe. L'ufficio è stato pesante, i miei hanno trascorso solo pochi giorni in Valtellina perché è un susseguirsi di nuovi controlli ed esami, negli orari più caldi casa-ospedale-casa, e io provo pena per questo, ma tanta. Fosse successo col fresco almeno. Fuck super fuck vita quando fai la stronza!
Siamo stati di nuovo al mare, fantastico. Mi sono sentita fortunata alla vista del cartello "Levanto": una lunga vacanza e un weekend poco dopo, ma poi ho pensato che non mi ha mai regalato niente nessuno, sono una che resiste (remember?) e allora anche no:
non ho avuto culo e che me lo sono fatta il culo!
Abbiamo visto un sacco di amici, gente bella, solida, coi suoi casini e l'onestà nell'affrontarli.

Ieri sera ho finalmente, ahahha si fa per dire, dato un'occhiata al tormentone editoriale del momento: le 50 sfumature di grigio, nero e rosso. Non so quale dei tre ho preso in mano, ma alla lettura delle prime righe di una pagina a caso ho provato un'immediata sensazione di vomito, fisica proprio, ho pensato ahia non dovevo mangiare il gelato a merenda, ma la nausea è passata non appena ho riappoggiato il volume sullo scaffale. E' un libro porno, stop. Non mi arrabbio neppure con l'editore, ma con chi lo legge. Ovunque io vada - spiaggia, mezzi pubblici - trovo qualche donna col naso affondato nelle celebri sfumature. Ma c'è così bisogno di descrizioni dettagliate di rapporti sessuali con protagonista una cretina sottomessa? Nella scena che ho letto, lui le infilava le manette e lei stava lì come un'idiota a farsele mettere. Ma che squallida, misera vita vive una donna che cerca lo svago in pagine come queste? Vi prego spiegatemelo!
Una grandissima operazione di marketing che sta fruttando parecchio all'autrice e a Mondadori.

Il mio mantra per non soffocare "penso positivo penso positivo" si è traformato in "penso positano penso positano" e visualizzo mare verde, spremute, pesce  e panorami insomma tutto ciò che ho amato ripetendomi "io c'ero!" Molti partiranno in questi giorni, bollino nero o rosso, e io spero che tutti possano godersi la loro fetta di relax, e chi purtroppo non potrà andare in vacanza, possa comunque trovare qualcosa di piacevole a casa: una gita, un hobby, stare ammollo nella vasca da bagno colma di cubetti di ghiaccio.

Ho trascorso l'intera mattina in  biblioteca, necessitavo di silenzio e frescura per mettere mano al mio manoscritto. Per fortuna ho la biblioteca di fronte a casa, ma nel pomeriggio sarà chiusa, peccato perché ci sarei tornata. Ho prodotto un sacco, con l'intima soddifazione di assecondare il magic moment, lasciando che la mente voli sognando trionfi. L'ansia da prestazione, grazie anche al vostro sostegno, sta scemando. Rimane la gran voglia di scrivere, di perfezionare, di meditare, come diceva Baudelaire, mezza giornata su una virgola da togliere o lasciare.
Il protagonista maschile va reso leggermente più "uomo", avendolo ideato io è un po' "femminile" ma poco, eh. Facile, ogni tanto gli faccio dire "che gran gnocca!" mentre guarda una donna e via.
Insomma è estate, che scoperta. E per me si tratta di un'estate davvero diversa, di grandi cambiamenti interiori, di immensa consapevolezza, di dolori accantonati.
Vi lascio con due deliziose immagini estive, sempre by Emanuele, entrambe scattate a Pescia.
Cliccate per gustarvele.

venerdì 3 agosto 2012

Il portiere stravagante

L'agosto del 2002 fu particolarmente piovoso, magari non lo ricorderete, ma io sì.
L'ufficio mi aveva assegnato l'ultima settimana di giugno di ferie, che avevo trascorso a Monterosso, con mia sorella. Tempo splendido, vacanza spettacolare. Poi 3 settimane di fila ad agosto. Iniziai col trasferirmi in Valtellina con la mia famiglia, pioveva sempre, era freddino e ad un certo punto decisi di non poterne più. Scelsi un albergo a Riccione sulla pagina di promozione turistica di una rivista, prenotai una settimana, mentre un mio caro amico si aggregò per qualche giorno. Finchè rimase piovve a dirotto. Viale Ceccarini colorata di ombrelli, shopping sfrenato, e niente spiaggia. Non appena salutai Massy in stazione il sole bucò le nubi, e iniziai la vacanza per conto mio. Tanto mare, giretti serali, gelato, perfetto. L'ultima sera optai per un parrucchiere, sarei partita al mattino tutta bella in ordine, abbronzata e contenta. Rientrata in hotel verso le 23 chiesi al portiere di notte di mettermi la sveglia per le 7, avevo il cellulare ma preferivo la doppia sveglia: non potevo rischiare di perdere il treno.
Ad un certo punto un trillo.
Mi guardai in giro pensando che fosse troppo buio per essere le 7. Infatti erano le 3.
Alzai la cornetta e sentii la voce del portiere che mi chiedeva:
"Posso salire in camera da lei?"
Basita a dir poco gli risposi seccamente che non se ne parlava neppure, e che come cavolo ti permetti?!!!
Lui insisistette un po', e io riattaccai.
Al mattino seguente protestai con la proprietaria, nel frattempo il portiere aveva finito il turno, ma ebbi l'impressione di non venir creduta. Disse che non era mai successo prima. Io pensai  che forse era anche accaduto, ma la cliente l'aveva fatto salire in stanza, si era divertita e aveva taciuto.

Ho viaggiato diverse volte da sola, sempre in Italia, in treno, qua e là e non ho mai avuto problemi di alcun tipo, se non questo. Sono una persona che ride e scherza con tutti ma mai con un secondo fine, e non sono il tipo da una botta e via.
Siam sempre lì, ognuno fa quel che meglio crede, non biasimo chi ama le avventure estive, ma un minimo di storia di sottofondo credo che debba esserci: due coccole al chiaro di luna, una frittura di pesce in riva al mare, quattro promesse di rivedersi in città a cui nessuno crede, ma è bello far finta.

Questo è il mio raccontino stravagantEstate, se vi va postate i vostri!
Intanto ringrazio i partecipanti!

mercoledì 1 agosto 2012

Di bramosia, ritrosia e amicizia

E così ci siamo giocati luglio. Luglio è sempre piaciuto molto di più di agosto: giornate più lunghe e quel senso di estate infinita che ad agosto viene un po' meno perchè settembre incombe.
Preferisco fare le ferie prima, anche se significa rimanere poi in città mentre gli altri partono, perchè così mi godo l'intera estate coi benefici: posso vestirmi di bianco senza sembrare un fantasma, anzi esibendo (ancora) l'abbronzatura (grazie lampada grazie Liguria!) né mostrare segni di stanchezza eccessiva.
In ufficio ormai è chiaro che preferiscono fare il mio numero di telefono piuttosto che attivare l'on del cervello evitando di spaccarmi l'anima.
C'est plus facile fare gli scaricabarili, categoria che d-e-t-e-s-t-o!
Che poi quando do loro le risposte il cervello spesso è ancora spento, per cui dal ruolo di call center, passo a quello di servizio di pronto intervento. C'est plus facile again.
Mica è un problema, di solito sono piuttosto abile a trattenere il vaffa, virtù che viene ampiamente riconosciuta e apprezzata! E se sclero di rimando quando la pressione diventa eccessiva, poi mi chiedono scusa. Non c'è che dire, sono bravissima nei rapporti umani.
Però settembre mi sta addosso lo stesso. E' lì, mi basta allungare una mano per afferrarlo e calarmici in pieno, quasi con bramosia perchè settembre ha il suo gran fascino e un po' con ritrosia, perchè a settembre comincia un nuovo anno e se l'anno vecchio è passato, qualcosa ancora qui non va. (Grazie Lucio!)
Ma mica è vero, quì va tutto a gonfie vele, gli attacchi dei nemici non mi fanno cadere, mi confermano solamente che non piacere a certa gente è un vanto. Se poi vogliono continuare a passar di qua in cerca di non so che, liberissimi. Così vedono quanto affetto mi circonda. Lo stesso che mi abbraccia fuori nel reale, sono tanto felice delle mie amicizie: non c'è più un vero dentro e fuori dal web, ogni cosa è illuminata da una luce globale e potentissima.
Fine della parte criptica.
Iniziamo col dire che io per settembre c'ho un sacco di programmi:
dal 24 la fisioterapia per la cervicale obsoleta, ogni giorno per 2 settimane
una decisione finale rispetto al mutuo
ma prima di tutto sistemare il mio romanzo, entro il 27 agosto! Il panico sta prendendo il posto dell'esaltazione, ora che ho googlato abbondantemente e scoperto che l'agente destinataria della versione definitiva del manoscritto è un grosso nome dell'editoria. Tipo una che prende uno sconosciuto e in 2 settimane lo fa esordire con Feltrinelli. Robetta così.
Io non lo so se ce la faccio. Il tempo passa, settembre è dietro l'angolo e io non trovo il tempo di riaprire il file con la calma necessaria.
Ho deciso che me lo porto in Valtellina. Per la mia ultima fetta di vacanze estive, dall'11 al 19 agosto, e siccome il piccì è un finto portatile perchè si è sgarruppata la batteria e devo sempre tenerlo attaccato alla corrente, mi procuro una super prolungona e mi metto in cortile, per non essere costretta a stare al chiuso.
Penso che i passanti rideranno, ma mi pare proprio una genialata.
I problemi sono altri, tipo: mi pareva di avere in casa ancora mezzo sacco di patatine rustiche invece niente.
Con cosa lo accompagno l'aperitivo?

I mai più senza di una casa

Angy per la lista di agosto ha proposto un elenco di indispensabili caratteristiche che una casa deve avere.
Influenzata dal fatto che Angela presto si sposerà, il mio stesso giorno cioè l'8 settembre (ma 5 anni più tardi) e cambierà casa, è curiosa di sapere quali siano stati per me e per chi vorrà magari dirlo nei commenti, gli elementi irrinunciabili nella scelta di un casa.
Bene, ecco i miei:

il quartiere nel quale già vivevo
la vicinanza con la fermata della metropolitana
tre locali con cucina abitabile
pochi interventi di ristrutturazione
no pian terreno
posto auto (i box nella mia zona sono rari, per cui carissimi!)
innamoramento a prima vista
un certo budget
PS. leggendo i commenti mi sono resa conto di non aver messo in elenco il balcone, che era tra i fondamentali, ma l'ho dato per scontato visto che tutte le case del quartiere ne sono ben fornite!

I parametri sono stati rispettati e la nostra ricerca è stata brevissima, abbiamo visto solo 2 appartamenti, il primo era un disastro. Credo che avere le idee chiare, come avevamo noi in partenza, eviti un sacco di stupide perdite di tempo.
Un'altra cosa che mi sento di dire è che Angela (assieme ad un'altra blog amica che si sposa lo stesso giorno) fa parte di quell'ormai sparuto gruppo di persone che si sposano e mettono sù casa contemporaneamente, come me. Ebbene, visto che sono due impegni gravosi vien da sè che organizzare un matrimonio e un trasloco nello stesso periodo sia duro il doppio. Per cui chi si sposa e già convive e a casa  non cambierà manco lo zerbino potrebbe evitare di fare tragedie.
Io, scusate il dentino avvelenato (peraltro assai di moda nei blog) noto una grande inconsapevolezza unita a perdita del contatto con la realtà da parte di gente che tira sù dei polveroni scenografici per niente, non solo su questo argomento.
Comunque auguroni a Angela (e anche ad Antonella!) prossime splendide spose di settembre, con tanto di casetta nuova!!
Buon agosto amici!