lunedì 30 aprile 2012

Verniciare il dolore

La modalità cantiere è nuovamente attivata. Sono arrivati alle 7.20 e ho pensato "ah già che avevano queste facce!" E il capo, un ragazzo quasi mio coetaneo, figlio del proprietario che oggi non c'è, ha estratto la sua magica cartella coi colori metallizzati, dalla quale 2 anni fa avavamo scelto la tinta oro per la camera. E io sono qua in cameretta, sommersa dall'oggettistica della cucina e del soggiorno. Le loro chiacchiere si mescolano all'odore della vernice; parlano di vacanze e mi sembrano proprio bravi. Non solo come imbianchini ma come persone, mi sono simpatici ecco. Mi sembrano tipi sani, cresciuti a pane e vernice che non andrebbero in giro a sedurre e abbandonare fanciulle fragili e fare altre puttanate.
Saranno giornate lunghe e faticose. Giovedì consegnano il mobile dei sogni. Chissà che effetto farà? Tra una settimana sarà tutto finito, potrò tirare un sospirone e dirmi "vai Ilaria, anche questa è fatta!" E tra due mesi si parte per le vacanze! Spezzeremo il viaggio fermandoci in Toscana, nei nostri posti del cuore:
Pescia in andata, Cortona al ritorno.
Sono successe tante cose brutte.

Sarebbe stato meglio se non succedevano, come no? Ma un sacco di cose succedono e basta. Direi tutta la vita succede e uno deve solo imparare a gioire delle cose belle, banalmente, e a non farsi sopraffare da quelle tristi. Il resto è contorno. Se l'arrosto è disgustoso, magari le patatine non saranno male. Quando il piatto  principale non va giù, occorre rimpinzarsi di contorno. Per non morire. 
E magari scopri che le patatine alla fine le preferivi ad un buon arrosto!
La sala la facciamo argento.
Dopo la prima mano deciderò se scurirlo, schiarirlo o cosa. Dalla cartella ero troppo indecisa. Mio marito ha dimostrato massima fiducia in me, andando a lavorare. Rischia di trovarsi le pareti fucsia (lui odia tutte le tonalità del rosa) al suo ritorno!
Le previsioni del tempo davano "nubifragi!" Madò addirittura?! Non pioggia, no nubifragi. Invece c'è il sole.
Tiè. Il meteo a volte mi sembra come quall'amica acida che disfattista che tutti abbiamo nella cerchia delle nostre conoscenze. L'amica del "vedrai..." 
A volte sono proprio brava, i dolori passano, li imbianco di colori nuovi: quello che c'era sotto non si vede più! 

domenica 29 aprile 2012

Bagnoschiuma?

No, non si tratta di bagnoschiuma. (Come ho pensato vedendolo). Questo liquido azzurro è un fantastico sciroppo al gusto tipo cicca, o gelato al puffo. Ecco ho cercato la traduzione Guimauve = Marshmallow.
Va diluito per ottenere una bibita dolce e caramellosa, poco dissettante, ma confortante, tipo da gustare se ci si sente giù!

Me l'ha portato mio cognato da Paris!    


Foto by Emanuele Casale

Che bello vero? Io adoro i Barbapapà. E se da un lato un po' mi spiace berlo, perché poi finirà, potrò sempre riempire il flacone con qualcosa di diverso e ottenere nuovi soggetti. Succo di pomodoro Barbaforte, limonata Barbazoo ...
In francese i Barbapapà si chiamano Barbeàpapa, ovvero zucchero filato!
Lo zucchero filato è come la barba bianca dei papà (o forse di Papà Natale), mentre lo zucchero filato in greco si traduce "i capelli della nonna".  

sabato 28 aprile 2012

L'immortalità di John Steinbeck

Il mio autore non vivente preferito è John Steinbeck.
Insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1962 è di sicuro uno dei massimi esponenti della letteratura americana. Tutti lo conoscono per i celeberrimi "Furore" e "La valle dell'Eden", (quest'ultimo anche grazie all'omonimo film), capolavori assoluti di perfezione nel narrare l'odissea di due famiglie che tentano di emergere dalla miseria.
Oggi desidero però parlarvi di due romanzi meno conosciuti ma, certamente,  non di minor livello. Vi sarà facile reperire "Vicolo Cannery" e "Quel fantastico giovedì" anche in biblioteca. Letti in quest'ordine, i personaggi sono comuni, offrono un quadro completo di un mondo di diseredati incredibilmente simpatici, ma i due romanzi sono comunque indipendenti e possono essere anche letti separatamente (io per errore ho letto prima il secondo). In " Vicolo Cannery" si narrano dapprima le vicende di Mack e dei ragazzi, tipici emarginati perdigiorno, che stringono un patto di amicizia con un biologo solitario, figura emblematica e per me indimenticabile, che diverrà poi  il protagonista di "Quel fantastico giovedì".
Doc - il biologo - reduce di guerra torna a Monterey e ritrova tutto il gruppo, che, con strategie geniali, si adoprerà per restituirgli quel senso di appagamento che la guerra sembra avergli tolto.
Sono due grandi romanzi sociali, ma anche due straordinarie storie d'amicizia e d'amore (oh dai l'amore alla fine c'entra sempre!), i ragazzi infatti individueranno in Suzy una ragazza forestiera di facili costumi, l'elemento di riscatto che indicherà a Doc, con la sua semplicità, la strada da percorrere verso una rinnovato amore per la vita. Entrambi i libri contengono passaggi esilaranti, come l'organizzazione di una festa in maschera, che distendono un contesto comunque disperato.
Esemplari tutti i personaggi, tra i quali mi garba citare Hazel lo sconcertante "tontolotto" del villaggio, che avrà un ruolo determinante per far tornare il biologo l'uomo che era; Fauna, la proprietaria del bordello dove Suzy trova lavoro giunta a Monterey. E di quest'ultima una frase che è una grande verità:
"Non fingere di essere qualcosa che non sei , e non fare come se tu sapessi qualcosa che non sai, sennò presto o tardi batterai una culata per terra." 
Credo di essere da sempre innamorata di Doc anche se il fascino di Mack conquisterà forse un pubblico maggiore di lettrici.

giovedì 26 aprile 2012

Di felicità

Da sempre poeti, filosofi e i baci perugina cercano di spiegarci cosa diavolo sia la felicità.
Insomma è anche logico non sapere come perseguire qualcosa di cui, in fondo, stentiamo a dare persino una definizione. E poi pare sian tutti concordi nell'affermare che la felicità è (s)fuggente; si parla di attimi, non di una vita intera. Chi ha vissuto un'intera esistenza felice? E quante volte persone che avevano apparentemente tutto, erano in realtà talmente infelici da aver gettato il bottino nel cesso, tra droga e alcol fino a morirne?
E Lady Diana? Avremmo fatto a cambio con un'esistenza da favola, finita a 36 anni? Io onestamente no grazie. Meglio la mia, perchè a scambiarmi con Lady D. sarei sottoterra da 6 anni. E in questi 6 anni di felicità ne ho provata tanta: mi sono sposata, sono nati i miei nipotini, ho pubblicato un romanzo. Scusa se è poco.
Ho imparato che nessuno stadio garantisce la felicità. Questa è l'unica cosa che so. Nè essere moglie, nè essere single, né essere genitore (I suppose). Conosco tante mamme di gran lunga più infelici di me (a giudicare dal perenne muso lungo!). E i soldi? Su quelli la faccenda è parecchio controversa: è storicamente consolidato il pensiero che non diano la felicità, ma tutto questo "corri corri" a tentare la fortuna al super enalotto e affini, smentirebbe l'affermazione. Si è felici inconsapevoli e forse a guardarci indietro possiamo affermare di esserlo stati in parecchi momenti. Ho avuto di certo un'infanzia felice, è non è necessario filtrare di rosa il passato per esserne sicura. E sono stata felice innumerevoli volte, quando l'emozione mi ha spezzato le parole di fronte all'incanto di luoghi (es. la Bretagna) e persone (es. i miei blog incontri più riusciti). E mi sembra di essere felice quando mangio una tartar di ricciola sui navigli, sapendo di potermela permettere grazie alla sopportazione quotidiana di colleghi di cui ben sapete.
E voi che idea vi siete fatti della felicità?

PS.Chi desideri col suo commento "far parte" della guida che sto scrivendo, è invitato a scrivere SI in calce al commento stesso, ed è pregato di non citare i figli come fonte di gioia.
I Primi 3 commenti non hanno scritto SI (vedi sopra) siete certi di non voler partecipare a questa iniziativa?

mercoledì 25 aprile 2012

martedì 24 aprile 2012

Colori

Non sapevo bene cosa scrivere, e trac la vita mi propone nuovi esilaranti spunti di follia quotidiana. Proprio così senza cercarli. Ieri ero talmente ingorgata che quando ho letto nel blog di Nina "perchè non può piovere per sempre" ho pensato "eh già certo, può anche grandinare!"
Insomma stavo male, malone. Tipo che mio marito non voleva andare al circolo fotografico per farmi compagnia. E io "Do vai vai, pure - voce nasale per le lacrime - danDo vaBo a letto subito". E poi non sono andata a dormire per niente subito e mi sono sciallata coi blogghi.
Oggi stavo non lo so come. Sta sera andiamo a cena da amici, domani pure (altri amici ovvio), il sole splende, pari arrivi l'estate africana, la vita è bella e compagnia bella, l'idraulico provvederà e se non provvede che ne so.
Il 30 imbianchiamo, la notizia è nota. Ci siamo organizzati da tempo con questa impresa ai quali ci siamo già affidati due anni fa. Eccezionali: all'alba sono già in autostrada dalla Sfollandia (traduco bergamaschi), e nel primo pomerggio han già finito. Sporcano poco, efficientissimi. L'altra volta mi hanno dato il pantone e io sono stata lì a guardare le sfumature più incredibili e poi ho gli ho detto: "il muro dell'ingresso deve essere identico all'azzurro dei mobili della cucina." E non avrei mai detto che siccome la vernice era troppo celeste per spegnerla hanno aggiunto il rosso. Mamma che goduria vedere il rosso che si fonde con l'azzurro e viene spennellato su un pezzo di legno e messo accanto alla credenza: identico!
Niente da dire professionisti.
Oggi mi chiama il marito:
"Ilaria tesoro amore della mia vita, gioia perenne, a che ora verranno lunedì gli imbianchini? Alle 7.30?"
Mi pare una domanda quantomeno bizzarra avendo preso lui gli accordi. Ma rispondo che sì mi pare proprio alle 7.30.
E dopo mi arriva una mail.
"Qui dubitano che imbianchiamo. Qualcuno ha detto tsé figurati se hanno trovato chi gli imbianca che è ponte!"
Allora mio marito ha adottato la strategia della telefonata, l'incidente probatorio!
Uh signur consideriamo un paio di cosette:
- non tutti fanno il ponte
- li abbiamo opzionati con largo anticipo
- sono stra mega professionisti
- uno quando chiede ferie non deve giustificarsi sul perché e percome, sta a casa e basta. Non si tratta di un congedo matrimoniale, permesso lutto,visita medica, o malattia NON DEVO DIRE IL MOTIVO!!
Ma soprattutto:
quanto vive male chi si sfracassa i neuroni con questi dubbi su di noi?
Personaggio, badate bene, che consideravamo amico, invitato al matrimonio persino, e col quale si è usciti innumerevoli volte.
Ma stai transollo e passa da noi se vuoi, che per spostare i mobili due belle braccia rubate all'agricoltura fan sempre comodo!

E sapete una cosa? Ora mi sento meglio. Perchè la mia vita sarà strana e pure ingorgata, ma è piena di colori, come la mia casa, mentre quella di molta gente mi pare piuttosto grigia, se ha bisogno di spulciare nella vita altrui in cerca di torbido per sentirsi viva.  

lunedì 23 aprile 2012

Quando la vita si ingorga (giornata mondiale del libro)

Non volevo postare nulla oggi, e vi consiglio di non perdervi i due post precedenti a questo: di foto non ne pubblico molte per cui quando ci sono gustatevele.

Anyway oggi è la giornata mondiale del libro e mi pareva brutto non dedicare almeno un pensiero a qualcosa di tanto importante nella mia vita. Qualcosa che in fondo celebro in ogni post, perchè quanto scrivo potrebbe tranquillamente (per come lo concepisco io) finire in un libro. E in parte forse ci finirà e comunque senza il mio romanzo non sarebbe nato il blog per cui tutto è unito, tutto torna, panta rei.
Vedete io nei libri mi perdo, i libri mi arredano la casa e l'anima, e tutti quelli che ho occultato nello sgabuzzino per mancanza di spazio invocano la libertà e di notte li sento gridare, perchè vogliono uscire, vogliono che le mie mani li accarezzino ancora!
E io dal canto mio vorrei urlare a Gianni Rodari, Brunella Gasperini e Jonathan Coe che hanno cambiato il corso della mia esistenza segnando con le loro parole infanzia, adolescenza e età adulta.
Vorrei anche portare un fiore sulla tomba di Salinger e Steinbeck e ringraziarli per tutta la gioia che mi hanno saputo dare. 
Perchè quando la vita si ingorga, come ora, e le schifezzine degli scarichi ritornano nella vasca (non è una metafora ma una nuova grana) nonostante ampi e consolidati lavori di ricostruzione (neppure questa è una metafora) e la mia esistenza sembra un bagno malandato (eppur splendidi entrambi, del mio bagno è stato detto che sembra quello di un grand Hotel e la mia vita c'è chi l'ammira comunque) insomma in frangenti come questi i libri son lì, con le loro pagine odorose, la carta un po' ruvida oppure liscissima (preferisco la ruvida, ecco non mi piace la carta con cui sono stati stampati i Frollini - ma non l'ho scelta io) a farti dimenticare pene e traversie. Un libro è sempre pronto a traghettarti in nuovi mondi e dolori antichi.
Un giorno puoi essere Giulietta che brandisce il pugnale e si strugge d'amore, e il seguente Ilaria che sogna Occhi  Verdi e litiga coi suoi capelli.  
Un libro ti porta in alto, ti sostiene, ti ama.

E niente volevo dire che:
chi non legge è un pirla e io diffido assai di chi non ho mai visto con un libro in mano! 


Il finale truzzo mi piaceva, perchè il truzzismo è molto terapeutico, quasi quanto leggere!


domenica 22 aprile 2012

Libri Castello e Brunch nella giornata della terra

Oggi nelle scuderie del Castello di Carimate (Co) si è svolta la seconda edizione di una fiera dedicata alla piccola editoria che, come non mi stanco mai di dire, credo vada diffusa e difesa.
E' stato bello coniugare, senza fare chissà quanti chilometri, cultura, passeggio e un buon brunch.
Mi ero infatti informata che nel Castello era possibile fare il brunch a 20 euro anzichè i soliti 25. Io sono una grande estimatrice del brunch, questo si è rivelato ottimo, anche se privo di caffè americano ahi ahi ahi, e molto ricco, impossibile assaggiare tutto. Personale gentile, efficiente e una splendida sala. Lo consiglio per una gitarella. Che poi noi era tantissimo che non si faceva una gita domenicale!
Nell'adiacente Piazza Torchio in un'incantevole coreografia si trovavano le bancarelle degli editori, dove, come al solito, ho raschiato il fondo del barile dei risparmi, e acquistato tutto ciò che vedete nella foto.
Ho ritrovato editori a me noti e ne ho scoperti di nuovi. Mi piace sempre intrattenermi quando vedo gente appassionata nel proprio lavoro, che magari fatica ad affermarsi nonostante le idee tutt'altro che banali.
Ho anche preso contatti con alcuni editori muovendomi nella mia tripla veste di lettrice, scrittrice, e turista appagata.
Per celebrare l'earth day today ho scelto di non cambiare troppi piatti, bicchieri, tazze al brunch, insomma mangiavo e bevevo sempre negli stessi dolce e salato, succhi vari,  cibi e bevande (per risparmiare acqua nel lavaggio!) solo che i camerieri continuavano a sostituirmeli, allora gliel'ho spiegato e...mi sa che non han capito!
Si noti il cielo blu (non è piovuto, mentre a Milano ha fatto un bell'acquazzone).
Continuate la lettura... arrivano le foto! : )


sabato 21 aprile 2012

Navigli Portrait

Ve l'avevo promesso e finalmente oggi il bel tempo ci ha permesso di realizzare questo book fotografico dei nostri navigli, qualcosa di molto personale, senza vere pretese artistiche ma con la voglia di immortalare gli scorci più significativi per noi, di una delle zone tra le più deliziose di Milano.
Mission girare sulle due sponde: Ripa di Porta Ticinese e Alzaia Naviglio Grande e acquistare una simpatica statuetta dei fratelli Dalton, che avrà un posto d'onore nel nuovo mobile in sala. Dei Dalton non ho trovato immagini disponibili nel web.
(Al soggiorno rinnovato dedicherò un post).




Quando la nostalgia per la Grecia è troppo forte sappiamo dove rifugiarci




Al MAS! locale spagnolo dopo meno di 4 mesi dal primo appuntamento abbiamo deciso di sposarci!




Week end!!

La mattina è cominciata col martello dei vicini che sveglia il mio sonno ancora giovane.
Tentativi di capire da dove provenisse quel Tum tum tum  per protestare, io sulle scale del condominio in un buffo pigiama crema e marrone con la scritta I love chocolate e l'immagine di una tavoletta spezzata.
Ma poi hanno smesso e allora altri sogni, coccole (?), caffè, doccia pochi lavori domestici ed ora  mi aggiro con le mutandine di Yogi e Cindy fiorellinose:
no, non sono ingrassata per niente!
Telefono al parking di Positano, gentilissimo e premuroso, anche questa è risolta.
Faremo un sacco di giri tra oggi e domani. Poi vi relaziono, sperando arrivino anche le foto.
Il sole picchia al balcone della mia azzurra cucina e mi invita ad uscire.
Ci mangiamo un trancio di pizza al centro commerciale: sarò pigra, manco cucino.
Una vita normale si diceva.
Oggi tappo il buco "preoccupazioni". Lunedi farò una lastra, ho un problema al braccio, piuttosto impegnativo, forse è una discopatia cervicale, forse una patologia mai sentita, forse niente. Tanto di braccia ne ho 3:
1 ancora buona e le 2 di mio marito.
Love
PS. grazie per tutti i premi che mi date "I love your blog" "Affidabile". Mi fanno tanto piacere anche se non continuo la catena, grazie grazie grazie, vedo che i frollini sono sempre in crescita e questo mi fa impazzire!!! : )

venerdì 20 aprile 2012

Di formaggi

A furia di tappare i buchi di questa mia vita-groviera,
la trasformerò in una fantastica forma di parmigiano!

Enjoy your friday!
Ilaria - versione topolino topoletto! 

giovedì 19 aprile 2012

Grufolando per i corridoi

Questo post avrebbe dovuto essere diverso: manca la foto, e volevo scriverlo prima. Ma la mia vita attualmente è sempre come queste giornate di pioggia incombente: scivolosa e con forti rischi di sbandare, per cui accontentiamoci.
Anyway. Oggi indossavo: jeans stretti ma non strettissimi, a vita bassa ma non bassissima, con un maglioncino di pura lana vergine nero, morbidino aderentino.
E una collana con un gufo enorme di strass.
Considerato che:
il nero notoriamente smagrisce
questi pantaloni lo scorso anno faticavo ad allacciarli e mi spiaceva un sacco perchè mai avuto jeans tanto perfetti, ed ora il problema è risolto (presumo grazie alla crema anti pancia di cui parlai 1000 post fa),

non mi spiego tanto l'accaduto: mentre percorrevo tranquillamente un corridoio nell'azienda dove presto un po' dei miei neuroni così tanto per pagarmi la casa e qualche sfizio, la donna delle pulizie mi vede ed urla:


"ma sei ingrassata o cosa?"

mercoledì 18 aprile 2012

Amo le donne (che)

"Amo le donne!" No non è un manifesto bisessuale, ma un discorso un po' così che mi frulla in testa da ieri e che, finalmente trovo il tempo di esternare. Amo le donne, sorelle, cugine, amiche, colleghe, parenti tutte. E in questi giorni ho avuto modo, un po' per caso un po' no, di rivedere amiche coi quali il legame era forte, quel filo che ti fa banalmente considerare che non importa da quanto tempo non ci si veda, loro sono loro, certe cose non si dimenticano, certi eventi comuni ti lacerano per cui divanarsi insieme può essere fonte di grande conforto.
Una mi ha detto: "...quando eravamo felici!" E si è aperto un mondo, un periodo lavorativo importante, uno squarcio di luce multicolore su un passato remoto che non torna. Inutile spaccarsi il cranio: non si ricrea un karma così. Non era perfezione, era coesione, i colleghi rompicoglioni c'erano anche allora (ringhio in primis)!
E poi due ore al McCaffè, fan delle tortine proprio deliziose, con una di quelle che ve lo sto a dire, il mutuo, i figli, come ti sta bene 'sto vestitino, Dio diluvia ora ci laviamo, cosa cucini 'sta sera? madò ma da quanto ci conosciamo..., cazzo la crisi costa tutto un botto, il dentista, le allergie, vado in vacanza a Positano apperò bella scelta! Ti accompagno alla macchina? Si grazie, chissà dov'è mica ho memorizzato le zone nel parcheggio sotterraneo.
Storie di persone incredibilmente normali.
Odio, detesto, mi dissocio, mi fa proprio schifo sempre più l'ostentazione, la competizione. Mica ne sono immune, ci casco, ma ci provo a non fiondarmi a pesce su appetitose esche di subdola alchimia.
Nella blog sfera ancora di più. Mica una scrive: guardata quanto sono figa! Trac ti piazza una foto, che ti vien da dire: fanculo averli 'sti attributi, nooo, troppo facile, fan discorsi tutti arzigogolati, io qui, io però, e piazzano l'evento, la cosa.
I post contorti: quanto prendi di stipendio, me lo merito io! E sì chissà chi si è trombata!? Continui confronti, se a te va male sei una sfigata, se a me va bene sono solo brava bravissima, applausometro.
Pattinando nella blog sfera incontro un sacco di autrici: c'è che manco risponde alle mail, e altre dolcissime che ti scrivono tutta la loro vita, contatti editoriali, con una modestia e sincerità sconcertanti (romagnoli brava gente, l'ho sempre detto!!)
Sono stata alla presentazione di un libro del mio stesso editore. Non voglio cascare nella trappola del "venderà più di me?!"
La vita è troppo breve, c'è posto per tutti, chi vuol esser lieto sia!

Amo le donne che:
se devono dirmi che ho fatto una cazzata, cercano anche di camminare nelle mie scarpe, piuttosto che tentare solo di farmi sentire in colpa
mi mettono a mio agio, sono proprio io, con la tuta o coi tacchi, come mi va a seconda del momento
non vogliono le mie giustificazioni
cercano di vedere più gli sforzi che faccio, di quelli che non riesco a fare
sanno anche capire che a volte una semplicemente non ce la fa, e non significa che sia una demente

Amo solo le donne di cuori, quelle di picche e di quadri  lascio agli altri. Per quelle di fiori sto ancora valutando.

lunedì 16 aprile 2012

Lei non sa chi sono io!

Blogger mi rimbalza: non riconosce il mio account, e ha addirittura cancellato alcuni miei commenti.
Fortuna che Owl mi ha rassicurata in tal senso, pensavo di essere andata a male del tutto quando non ho ritrovato i commenti che mi sembrava proprio aver scritto!
Mi spiace, ma cercherò di sopravvivere, tanto poi passa e torniamo amici.
E se per Google non esisto e a nulla vale la mia insistenza: sono io dai, quella dei frollini che rompe l'anima al mondo coi capelli! - lui imperterrito finge di non sapere chi io sia, oggi ho ricevuto ben tre inviti per cena e/o dopo cena, per i prossimi giorni. Dai 3 in meno di 24 ore mi pare un bel record!
Insomma: se per blogger non sei nessuno, per qualcuno sei una persona simpatica da avere tra i piedi!
Chiudo, prima che blogger decida di far sparire anche i post, meglio evitare di scrivere poemi.
Volevo solo informarvi che E-S-I-S-T-O!
e  vi penso!

domenica 15 aprile 2012

Cantiere a colazione

Pare ieri che eravamo alle prese coi serramenti, ed oggi sono iniziati i lavori per il rifacimento della sala.
Oggi che piove a dirotto, c'è il divieto della circolazione delle auto, per cui mio cognato Santo Subito è venuto ben prima che iniziasse il blocco del traffico e ha iniziato a trapanare, smontare, montare.
Quindi all'ora di colazione la casa era già in modalità cantiere. Spostare il mobile dal soggiorno alla cameretta, presuppone svuotarlo, (e rendersi conto di quante puttanate si hanno in giro!), che poi la soluzione é del tutto temporanea perchè, non appena arriverà il fantasticissimo nuovo mobile, tutto dovrà tornare di là!!
E andranno in cameretta pure due poltrone, un tavolino, e smantelleremo la scrivania, e due mobilietti  e e e vabbe' un casino!
Sì ma poi per qualche anno non si fa più nulla, manco uno sgabello voglio comprare!
E soprattutto sta venendo troppo bene.
Sono stata due giorni tappata in casa. Tra pulizie, lavori e scrittura terapia.
Tanto fuori è novembre, con l'aggravante che non capisco come mai quest'anno non ci siano in giro alberi di Natale.
E voi cosa avete fatto di bello?

venerdì 13 aprile 2012

Farcela a farcela - Siamo tutti Baldacci

E niente, al venerdi vengono messi fuori dal condominio i bidoni della raccolta differenziata, per cui è più comodo buttare i rifiuti e noi riserviamo sempre carta e vetro per il venerdi.
E così oggi tra l'imballo del cavalletto per la macchina fotografica, i cartocci del latte e le vecchie riviste è finita anche ciò che sapete. La cartelletta spuntava un po', ma il contenuto era anonimo e inaccessibile. Solo io conoscevo il vero valore di quelle carte.
Ho pensato che fosse un po' come la prima badilata di terra sulla bara, all'inizio della sepoltura e mi si è stretto il cuore anche se non c'è niente di poetico in un cassonetto. In realtà gli oggetti hanno il senso che gli vogliamo dare noi ricoprendoli di gesti e pensieri. E sono stata un attimino lì in uno stupido raccoglimento davanti alla spazzatura.
E poi sono salita in auto, come ogni giorno che Dio manda in terra, verso il lavoro.
E hanno trasmesso una canzone di una ventina d'anni fa di Francesco Baccini, e mi sono ricordata che con Baccini ci ho pure fatto un viaggio in aereo verso la Calabria. Lui era con Spagna. E mi piacevano i suoi testi, e vorrei mettervi qui il video ma non sono capace, allora provo a raccontarvi la storia di questa canzone, che questo lo so fare e il video ve lo cercate voi su you tube. (Se vi va).
Allora c'è sta ragazza Margherita Baldacci, fa la pizzaiola e sta da 4 mesi con Giuseppe Mirella che lavora in fonderia. Pizzeria, fonderia, Viale Ungheria, e sogna di fuggire via,  un sacco di rime.
"Baldacciiiii c'è un universo in teeeeee"  Ecco l'universo di tutte le persone stropicciate che incontriamo ogni giorno, di cui non sappiamo niente. Due così normali, magari precari, sottopagati, ma felici del loro amore che sta nascendo. E un maledetto sabato sera Margherita commette l'errore di andare ad una festa con un'amica: Mirella, si chiamava pure lei Mirella, il fidanzato si innamora di Mirella, la lascia e Margherita si butta dalla finestra.
Ecco tutto qua. Troppo struggente, troppo urlata (tutto urla in me in questi giorni, l'avrete capito).
E siamo tutti Baldacci.
Che boh preghiamo sui cassonetti, e abbiamo i nostri drammi di cui nessuno sa.
E niente poi siamo arrivati in ufficio. E ci siamo resi conto di aver bucato.

giovedì 12 aprile 2012

Quando la scrittura urla dentro di te (e un po' anche fuori!)

Capita che una blog amica mi chieda di inviare una copia di Frollini con dedica ad un'amica, come regalo di compleanno. E' un bel gesto, e anche se presuppone andare dall'editore, scrivere la dedica, dare chiare indicazioni sulla spedizione  (l'amica NON deve ricevere il bollettino per il pagamento!!), per il misero guodagno rappresentato dai diritti che mi spettano, lo faccio sempre molto volentieri. E' bello venire apprezzati fino a questo punto. E capirete questi sono i vantaggi di aver pubblicato con un piccolo editore, ahah pensate poter fare la stesssa cosa in Mondadori : )
Per cui sta sera sono andata in una libreria, che peraltro non conoscevo, (davvero deliziosa anche se piuttosto radical chic sinistra spocchiosa, e lo dico da persona chiaramente di sinistra, che conosce alcuni limiti dei simili) perchè la mia editor si trovava lì a presentare un libro nell'orario in cui io ero disponibile. Mi ha lasciato una copia del mio romanzo in cassa, affinchè io lo firmassi, senza disturbare la presentazione.
E la libraia ha estratto il libro, senza ben capire cosa dovessi fare, e io le ho detto:
"sono l'autore!".
Non suona fantasticamente??
Ma facciamo 4 conti. In Italia si pubblicano 150 libri al giorno, e 300.000 sono i manoscritti che in un anno vengono inviati alle case editrici. Non occorre essere matematici per capire che, di questi, la maggior parte non arriverà alla pubblicazione. Se poi consideriamo che tra i pubblicati una buona fetta è sottratta agli esordienti meritevoli perchè destinata ai non scrittori, quali cuochi, veline, calciatori, politici, più un'altra bella fetta è per i raccomandati, avete un quadro approssimativo, ma piuttosto realistico della situazione.
Se poi considerate anche che sta sera alla presentazione, io mi sono messa lì ad ascoltare un accattivante discorso sul fatto che scrivere in realtà non risolva la vita, e ad un certo punto il relatore ha citato Alice Munro, di cui vi ho già parlato, dicendo che è australiana (invece è canadese!), vi renderete conto in che mani siamo. Volevo urlare: "Ma cosa vai farneticando??" Mi sono limitata ad infilare la porta, facendomi catturare dalla luce della sera in una brezza di autunno fuori posto e parole fuse come caramello, che stare tra i libri, anche sentendo tali strafalcioni, fa sempre un gran bene al cuore.
Eppure la spinta motivazionale rimane alta, nonostante, scusate se la faccio lunga, il contorno deprimente.
E' urgenza, è l'impossibilità di sottrarsi al canto della carta che chiama.
Le idee sono ovunque, soggetti  papabili sono nascosti dietro un tronco d'albero, viaggiano lungo i binari del tram, volteggiano sulle nuvole di nuovo minacciose (pioverà ancora?). Le storie sono già scritte: sussurrate nel vento, lette nei fondi di una tazzina di caffè, ascoltate nella risata che scaccia la malinconia. Un vero autore, credetemi, non inventa nulla, deve solo sapervi raccontare quello che Dio ha già creato, togliendo il superfluo e colorandolo un po'. Il resto è fuffa. O Moccia -  : )  vedete voi!

Da ieri sera ho una nuova ispirazione, e ne sono molto felice, il potere terapeutico della scrittura è universalmente noto, e assai appagante.

mercoledì 11 aprile 2012

Addio maglione, addio inverno, ma forse no.

Ho amato molto questo maglione di lana delle Benetton. Sono certa di averlo dal 1997, ma potrebbe essere anche più vecchio. Tra i vari disegni anche alcuni triangolini verdi che lo rendevano un po' natalizio (sembrano vagamente alberi di Natale) e una gran profusione di rosso in un mix nordico folk.
Ma ormai è proprio da dismettere: i polsini sono sbrindellati per cui è già finito nel bidone della Caritas.
Non prima di averlo fotografato.
Non si può dire che io non abbia ammortiazzato la spesa.
Ah l'avevo pure comprato ai saldi, col 50% di sconto!
Emanuele si è inventato questa fantasiosa composizione per salutarlo degnamente.
Oggi con sto tempaccio quanto l'ho rimpianto, sfilacciatato ma ancora tanto caldo avrebbe portato il suo morbido abbraccio in questa giornata tra ospedale e Valtellina, con la pioggia che allungava i suoi artigli freddi su di me.

lunedì 9 aprile 2012

Pungersi le mani con la punta delle stelle

Rotola questa giornata nel tardo pomeriggio casalingo.
Esauriti gli impegni, e anche, probabilmente, le energie.
Imprevisti mescolano un mazzo di carte già di per sè piuttosto complicato.
Non arrivano mani particolarmente fortunate, jolly o chessòio, solo vento gelido, capretto che rifiuto di mangiare, vecchi sentieri già percorsi, avanzi di cibo da godere, congelare e inventare. Frullo le fragole e ci faccio dei sorbetti per quando mi andrà. Ci sono state ancora lacrime, mi hanno scossa talmente tanto, da provare un dolore quasi bello, nell'incanto di uno scorcio nel rito della luce e del fuoco della Veglia in San Simpliciano.
Milano bagnata, la movida e il sacro si mescolano e poi Cristo è risorto! Alleluja, campane e passi sul selciato, e rincasati brindisi e caramelline d'anice!
Tanti commenti, ringrazio, incapace (ma gli altri come fanno??) di scrivere il contro-commento-risposta ad ogni vostro commento, scusate, mi conoscete : ) avete avuto parole tanto care.
E domani si riparte, meno male, anche se poi l'ufficio mi andrà stretto. Inizio a provare quel senso di insofferenza verso certe feste, una sorta di sintomo di vecchiaia incombente suppongo. Troppa la smania di accontentare tutti, rischiando, come al solito, di scontentare soprattutto me stessa.
Basterà spostare il piccì in un'altra stanza, per cambiare completamente la prospettiva dei giorni che verranno?
Intanto noi si andrà in vacanza a Positano dal 1 al 14 luglio!
Mancano meno di 3 mesi. Saremo esattamente qui:

http://www.villamariaantonietta.com/

Avremo un terrazzino vista mare, le stelle così vicine che non sarà necessario vederle cadere, per poterle afferrare!

Camminiamo sempre a naso in sù, ovunque siamo. Mio marito mi indica pianeti e costellazioni, puntando il dito al cielo, l'altra mano stretta nella mia.

venerdì 6 aprile 2012

Natale con chi puoi, Pasqua con noi

Pare sia Pasqua, no dico, pare, perchè pareva che io sta sera avessi gente a cena, invece è da ieri che non si capisce se verranno oppure no.
Dicevo "Natale con chi puoi" è il titolo di uno dei capitoli dei Frollini. E mi pare una gran gallata, molto più azzeccato del proverbio perchè tutti a Natale ci barcameniamo a trascorrerlo come si può. A Pasqua no, a Pasqua sarebbe "con chi vuoi". E io ogni anno mi dico "ah basta, l'anno prossimo vado al mare, in Romagna propongono quei pacchetti tutto incluso 4 giorni e mi piacerebbe proprio!".  Eh come no : ) invece sto in famiglia perchè non me la sento di lasciare i genitors da soli, perchè quando non ci saranno più il tempo non speso con loro mi mancherà, ma Riccione e compagnia bella saranno sempre lì, con gli albergoni all inclusive, l'antipasto di mare, e la colomba farcita.
E mi pare (siamo sempre sul mi pare) che sia più cristiana la mia scelta, rispetto a tante corse in chiesa accompagnate da comportamenti che lasciamo perdere.
E poi io c'avrei anche fede, tanta, ma a volte mi girano con le Istutizioni e faccio da me. E sarà Pasqua con noi allora. Tra di noi, con gli affetti più cari. Ma anche tra di noi blog amici.
Oggi mi è arrivato un bustone enorme. Da Paola, una ex blogger (ha chiuso il blog a gennaio) che mi sempre stimata tanto, arrivando a mandarmi regali. Anche sta volta una sorpresa, che manco nelle uova Lindt da 10 kg. Tantissime cose deliziose, con un bigliettino hand made ( è una creativa sopraffina) dove ha scritto:
"Come vedi non ho dimenticato la mia blogger preferita." Che sarei io. Mi ha emozionata tantissimo,
A me piacerebbe per Pasqua trovarsi tutti i blog amici in un posto, diciamo al chiuso che non si sa mai, un salone, tipo quello che c'è nel mio quartiere e si chiama Sala Melograno, e niente si sta lì, si parla, si mangia ognuno porta qualcosa, ci si conosce, i bambini corrono. Magari un tavolo scrap.
No ditemi, per il 2013 ce la facciamo ad organizzarlo?
Apperò Ilaria, avevi detto che poi i genitors sono soli, eh che fai? Ti contraddici dopo 3 righe? Giusto.
Allora lo facciamo per il 25 aprile, 2 giugno (il 1 maggio no perchè il giorno prima imbianchiamo)?
Io porto il cocktail di gamberetti. Erano in offerta, quelli congelati, e ne ho presi una montagna, per la cena di sta sera, era in offerta pure la salsa cocktail e mi è venuta l'idea. Io creo i pasti in base agli sconti.

Il senso più alto della Pasqua è la risurrezione!
Anch'io sono morta un po' dentro, ma intendo risorgere, e non aspetterò domenica.
Diciamo che mi sto già attivando.
Auguroni di cuore a chi passa di qui, a chi trova che leggermi sia un buon modo di passare il tempo, a chi condividerebbe volentieri con me il suo uovo di cioccolato!

giovedì 5 aprile 2012

Che rottura!!!

Ieri tra l'esame audiometrico e il supermercato sono rincasata velocemente per fare pipì e prendere le mega borse bio della spesa. Mica mi si spacca la cerniera? Pantaloni nuovi oltretutto. Zip zip zip ho tentato, ma niente:  non saliva. "Uff dai vado così - ho pensato- tanto ho sopra il piuminetto.
Sta mattina diluviava, e i pantaloni sgarruppati erano proprio quelli giusti da indossare. Chi aveva voglia di metterne a mano un paio gia belli archiviati nei sacchi, pronti per il prossimo inverno? Non io. E mi sono infilata quelli lì, sì insomma quelli con la lampo rotta. Mi sono detta:
- c'è il bottone
- in ufficio sono sempre modalità mezzo busto come al Tiggì, seduta alla scrivania
- se mi infilo qualcosa di lungo, copro la magagna
- solo per oggi, giuro cross my heart
- in azienda è tutto consentito, infatti in estate le infraculo spuntano ovunque
Ma cosa c'era mai in zona di sufficientemente lungo?
La felpa che avevo usato ieri per le pulizie di casa.
Evvvvvai. I colori si abbinavano perfettamente. Che dire? Sono proprio una persona di classe.
Aggiungi i capelli con la piega da pioggia.
Ah ma poi mi sono fatta un bel trucco con le matitone di Kiko.
A volte sono proprio truzza. A volte.

mercoledì 4 aprile 2012

Generi di conforto - Tralasciando i dettagli trash

Gentilmente offerti dalla blog-sfera. O trovati pescando nel saccone della resilienza.
- Passatelli in brodo (che io adoro!)  by Daniela
- Proposta di vacanza in una missione in Burundi a fare la zia  by Rosa
- Parole come mattoncini colorati di lego, a formare castelli di speranza by tutte voi
- Tentativo di battere il record mondiale di mangiatore di cioccolatini by myself
- Vacanze prenotate! (Quest'anno davvero senza menate di nessun genere!)
- Sogni un po' meno sogni e un pelino più realtà by Owl
- Oggi avrebbe dovuto diluviare, invece no
- Proposta di gita con eventuale pernottamento sul Garda by Chiara BC.

Il vero campanello d'allarme che suona nel mio cervello è quello del: "non riesco a fare tutto!!"
No, okkei non il solito essere trafelate, normale, a Milano se non sei di fretta ti rimbalzano. Una volta ho mandato un sms a mia sorella raccontando cosa avessi fatto e lei mi ha risposto: "non sapevo che tu fossi in ferie" ma non ero in ferie, avevo fatto tutto dopo le  18!
Dico è preoccupante quando sta roba mi assale brutta. Come ieri.
Magari vi elenco gli impegni:
Oggi: tribunale (tralascio i dettagli emotivi), pulizia casa di fino (il mio mantra di cui sopra contemplava un doverla pulire entro venerdì senza capire dove infilare suddetta faccenda), esame audiometrico (tralascio pure le tempistiche degli spostamenti). Spesa, e siamo al momento preciso in cui mi stata leggendo (tralascio che tra me e lo straccio del pavimento non c'è alcuna differenza); devo ancora lavarmi i capelli.
Domani: lavoro, preparazione macedonia per 20 persone, cena al circolo fotografico che frequenta il marito, con probabile ubriacatura da parte mia!
Venerdì: lavoro, cena da noi per un numero imprecisato di persone, semi sconosciute. Probabilmente mi mancherà qualcosa, per cui toccherà tornare al super. (Tralascio il motivo per cui suddetta compagnia sarà a cena da noi).
Sabato: oltre alle incombenze tipiche di questa giornata, parrucchiere cinese, Battesimo durante la Veglia.
Domenica: Pasqua coi miei in Valtellina
Lunedì: Pasquetta da suocera a Milano.
Martedi: lavoro
Mercoledì: mammo-ecografia a Lecco.
In mezzo le lavatrici, lo stiraggio, le cose normali, i pasti, gli affetti, gli scazzi, il blog, magari leggere qualcosa.

Ora mi pare di star meglio rispetto a ieri. Perlomeno ho definito il menù per venerdì, circa, perchè non so ancora quanti siamo, nè se ci sono problemi con la carne essendo venerdì santo. E comunque pare che io abbia una sorta di coda, di lievi residuo di sordità, ma proprio un pelo, tipo che c'è gente che normalmente ci sente come sento io con sta sfumatura di problema. Dai bene.
E comunque, se fossi stata peggio di ieri, non avrei potuto pubblicare questo post: alla neuro non c'è connessione!

lunedì 2 aprile 2012

Arare l'anima

Le tristezze della vita sono come pietre che rotolano lungo l'anima, formando solchi, e poi si piazzano in qualche punto dentro di noi, scavando una nicchia, rubando un po' di spazio alla serenità. Per sempre.
Potrà essere un percorso più o meno lungo, un solco più o meno profondo, ma è inevitabile. A volte sembra che la pietra ci soffochi, altre se ne sta lì, piuttosto quieta, senza dar troppo fastidio. Questo sono i dolori.
Ci vuole tempo per arare l'anima, per lasciare che la pietra trovi posto in noi, e io sono in piena aratura.
Parole, tante "non ti angosciare", "io sono qua se vuoi sfogarti", "sei messa a dura prova da mesi" e braccia che non mi deludono. E qualcuno che forse non capisce a fondo la mia pena, e la mia pietra.

Non si svolta, si va avanti. Ho cucinato con calma un merluzzo arrosto al limone (fresco, meglio dirlo visto che sono la regina dei surgelati!) proprio buono. Tempo, chiedo tempo, per cucinare, per arare, per me, per chi mi sta vicino.
"Non voglio stare così male. Cosa potrei fare?"
"Potresti vedere qualche blog-amica!"
Eccolo il marito propositivo: sa aspettare che l'aratro faccia il suo lavoro, per ricominciare a seminare.
Ho ordinato uno di questi cavallini, il n. 3 ora è mio. Per un regalo battesimo. Adorabile, l'ho impacchettato con un tessuto arancione di organza trasparente, legato come un uovo di Pasqua, visto che Pietro verrà battezzato durante la Veglia, sabato. Lo infilerò in un sacchettino di semplicissima carta da pacco, la stoffa sbruffante che sporge, la carta del sacchetto piena di timbrate orsacchiotti.
http://www.mycountrynest.org/2012/03/cavallini-giocattolo.html
Cose semplici, deliziose.
E l'aratro scorre, piano piano. Dov'è l'anima? Vicino al cuore? Quanta strada deve ancora fare?
Quando ho ricevuto la prima Comunione una bimbetta odiosa criticò le mie scarpette blu.
"Ma tu hai l'anima blu? - mi disse - Devono essere bianche!!!"
"Ma tu hai l'anima nei piedi?"

domenica 1 aprile 2012

Come riconoscere un vero milanese

Tri-mamma mi ha inviato una mail piena di spunti e simpatia per questa lista di aprile.
Alla fine ho scelto "come riconoscere un vero milanese in piazza Duomo, distenguendolo dai tanti turisti!".
Uhhh mica facile. Soprattutto considerato che i milanesi Doc sono pochissimi, anch'io lo sono abbastanza, ma non al 100%. Eppure ci sono caratteristiche precise, nelle quali non mi rispecchio, anzi, ho pensato di metterla in negativo, ridicolizzando certi must che sotto la madonnina vorrebbero far figo, ma forse scadono solo nel ridicolo.

- il famoso tacco 12, parliamone dopo i 7 cm o sei una modella, o cammini con le ginocchia che si piegano e rovini lungo le scale della metropolitana
- bauscia mood, io io io solo io parlare di sè, buttando con falsa non chalance, parole altisonanti atte a dimostrare quanto si vale
- milan inter, inter milan il derby dura tutto l'anno
- l'aperitivo è ancora di gran moda, i prezzi volano, 20 euro in un locale periferico, se volete vi do le coordinate per...evitarlo
- la vera milanese è sempre truccata perfettamente
- intercala con il tipico "neh" e non ha sfumature meridionali nella dizione
- è di fretta, di frettissima, sfodera cell, tablet, I pod, I pad  in ogni mano come una moderna dea Kalì, e impugna anche il sacchettino di plastica di Harrod's originale, non quelli tarocchi delle bancarelle
- se ne prendete 10 non troverete grandi differenze l'una dall'altra, le milanesi sono cloni tra loro, l'età indefinita e indefinibile
- movida: corso Como, l'Arco, le Colonne, un triangolo che le bermuda gli fa una pippa
- vanno in palestre di grido tipo la Virgin: ci sono stata una volta e l'armadietto dello spogliatoio era una cabina armadio
* i veri milanesi si muovono perfettamente lungo i percorsi della metropolitana, dell'Area C, la ZTL ecc. questo gli fa onore. Quelli impanicati ad ogni intescambio della linea gialla con la verde, della verde con la rossa, della gialla con la rossa li sgami subito: non sono milanesi.