sabato 28 aprile 2012

L'immortalità di John Steinbeck

Il mio autore non vivente preferito è John Steinbeck.
Insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1962 è di sicuro uno dei massimi esponenti della letteratura americana. Tutti lo conoscono per i celeberrimi "Furore" e "La valle dell'Eden", (quest'ultimo anche grazie all'omonimo film), capolavori assoluti di perfezione nel narrare l'odissea di due famiglie che tentano di emergere dalla miseria.
Oggi desidero però parlarvi di due romanzi meno conosciuti ma, certamente,  non di minor livello. Vi sarà facile reperire "Vicolo Cannery" e "Quel fantastico giovedì" anche in biblioteca. Letti in quest'ordine, i personaggi sono comuni, offrono un quadro completo di un mondo di diseredati incredibilmente simpatici, ma i due romanzi sono comunque indipendenti e possono essere anche letti separatamente (io per errore ho letto prima il secondo). In " Vicolo Cannery" si narrano dapprima le vicende di Mack e dei ragazzi, tipici emarginati perdigiorno, che stringono un patto di amicizia con un biologo solitario, figura emblematica e per me indimenticabile, che diverrà poi  il protagonista di "Quel fantastico giovedì".
Doc - il biologo - reduce di guerra torna a Monterey e ritrova tutto il gruppo, che, con strategie geniali, si adoprerà per restituirgli quel senso di appagamento che la guerra sembra avergli tolto.
Sono due grandi romanzi sociali, ma anche due straordinarie storie d'amicizia e d'amore (oh dai l'amore alla fine c'entra sempre!), i ragazzi infatti individueranno in Suzy una ragazza forestiera di facili costumi, l'elemento di riscatto che indicherà a Doc, con la sua semplicità, la strada da percorrere verso una rinnovato amore per la vita. Entrambi i libri contengono passaggi esilaranti, come l'organizzazione di una festa in maschera, che distendono un contesto comunque disperato.
Esemplari tutti i personaggi, tra i quali mi garba citare Hazel lo sconcertante "tontolotto" del villaggio, che avrà un ruolo determinante per far tornare il biologo l'uomo che era; Fauna, la proprietaria del bordello dove Suzy trova lavoro giunta a Monterey. E di quest'ultima una frase che è una grande verità:
"Non fingere di essere qualcosa che non sei , e non fare come se tu sapessi qualcosa che non sai, sennò presto o tardi batterai una culata per terra." 
Credo di essere da sempre innamorata di Doc anche se il fascino di Mack conquisterà forse un pubblico maggiore di lettrici.

5 commenti:

Daniela ha detto...

ahahah! parole sante la tua citazione...motivo per cui non ho aderito alla tua iniziativa sulla felicità :) Buon ponte, se lo fai! Baci

Clara ha detto...

Di Steineck ho amato molto "East of Eden", letto in lingua originale, in un momento delicato della mia vita universitaria. Un momento buio, difficile, e quel libro mi donò la forza e il coraggio di tirare fuori denti e unghie. Baci tesoro! Buon weekend

ero Lucy ha detto...

Era uno degli scrittori preferiti di mio padre, ma non l'ho mai letto. Mi sa che dovro' recuperare :)

El_Gae ha detto...

A me è piaciuto molto anche "Uomini e topi". "Furore" l'ho consigliato ieri alla nipotina quattordicenne, si va sul sicuro... questo che proponi lo recupero. Grazie

pasita ha detto...

adesso mi faccio un tatuaggio con questa frase....!!! fantastica!