giovedì 29 dicembre 2011

Bruciare i calendari

Il primo gennaio di ogni anno mio nonno era solito bruciare nella stufa i calendari dell'anno appena concluso.
La stufa era bianca, detta economica, di quelle coi cerchi, dove qualsiasi cibo, cotto per ore, prendeva un gusto davvero speciale. Mio nonno effettuava il rito del rogo dei giorni passati con poco criterio, infatti mia nonna lo temeva, al punto che, negli ultimi giorni di dicembre, era solita ripetere: "oh tra poco ci risiamo coi calendari".
Braci sparse e fuliggine ovunque, eppure quanto simbolismo e ingenua illusione nel gesto di mio nonno.
Mi sono confrontata con Nina su questa fine d'anno tanto agognata da molte del gruppo.
Come se cambiare calendario potesse realmente far cambiare le cose.
Non cambia un cazzo, ops, si sa.
Ma, come non illudersi che il consueto adagio "anno nuovo vita nuova" pervada le vite di chi, all'appossimarsi dell'ultimo brindisi, si è beccato una bella tranvata?
Ridurre in cenere i giorni passati e dimenticarli, oppure conservare solo quel poco salvabile di un anno negativo e comprare un nuovo calendario, come meglio ci aggrada: coi gatti oppure i paesaggi, stretto e lungo oppure piccolino da borsetta. E far scorrere con lo sguardo i giorni a venire, che saranno ben 366, eh sì ci tocca il bisestile, lasciandosi andare a fantasie scatenate, soprattutto credendoci fino in fondo.

Una cosa che non conoscete di me è la mia immensa passione per la musica di Battiato; tra le sue canzoni mi garba citare La Cura. Ebbene per il 2012 vorrei che imparassimo tutti a prenderci cura di noi stessi e di chi veramente ci sostiene nel lungo imperversare dei giorni tempestosi. Chi ci fa da parafulmine, ombrello, impermeabile, chi si stende quotidianamente sul nostro sentiero per evitare che infiliamo i piedi nelle pozzanghere. La trascuratezza dei sentimenti deve scomparire nel 2012, solo questo chiedo.

Questo è, con un po' di anticipo, l'ultimo post del 2011.
Il 31 nel primo pomeriggio (dopo la consueta tappa dal Vipparrucchiere) andremo in Valtellina, dove trascorreremo la notte di S. Silvestro ad un cenone in casa di un amico storico, consolidato, con altri amici.
Mangeremo la Bourguignonne e un sacco di altre cose deliziose. Ci sarà vino greco, giochi da tavola e tanta allegria.

E il primo gennaio saremo ancora noi. Presumibilmente con la testa pesante, poca fame e un sacco di speranze. Che almeno quelle, con gran profusione di banalità insieme alle bollicine, non ce le possono portar via!

Comunque auguri, col cuore!

mercoledì 28 dicembre 2011

Non si può fare a meno di...

...questa fantastica padellina (la mia ovviamente azzurra, anzi  turchese) con palettina antiaderente a forma di uovo al tegamino!

Non è un giocattolo e sono certa che farà impazzire anche molti di voi!

martedì 27 dicembre 2011

Parole chiave

Scopiazzando da Robin, ho cercato anch'io nelle statistiche del blog le parole chiave tramite le quali la gente approda a questo blog.
Un paio direi che sono assolutamente sconcertanti.

Ecco la lista:

frollini a colazione
frolliniacolazione
frolliniacolazione.blogspot.com
frollini
ilaria pedra
colpi di luce fatti male
tutti i film per natale  
bionda oca
trulli con la neve sopra
angelo di buon natale 2011 e anno nuovo 2012

lunedì 26 dicembre 2011

Di queste feste

Per me S. Stefano è una giornata di decompressione, non prendo impegni, declino gli inviti, mi alzo vergognosamente tardi, mi nutro di avanzi, cazzeggio, sistemo un po' casa e lo vivo così come viene.
E da domani si torna alla normalità. Non vogliatemene, ma spengo in anticipo le luci di queste feste.
Complice una penosa organizzazione dell'ufficio e la mia stupida abnegazione, lavorerò sempre, ad eccezione del 2 gennaio.
Natale è stato piacevole, in compagnia; la vigilia più malinconica, a parte il divertente stacco con i Muppet on tv. Sì, è stato bello. Ma non buono. Sono bastate due ore di quel maledetto lunedì, per annullare la gioia festosa dei preparativi.
E anche questo blog tornerà alla normalità. Con la gratitudine immensa per l'affetto enorme che ho ricevuto. Riprenderanno le liste, leggerete i miei racconti, parleremo ancora di libri e di tutto ciò che fin dall'inizio ha caratterizzato questo blog.
Domani è un giorno importantissimo per una mia blog amica molto speciale. Che in realtà blog amica non è più avendo scalato velocemente le posizioni della classifica, per cui ora è amica e basta, e di quelle al top.
Good Vibes a fiocchi come se nevicasse.

domenica 25 dicembre 2011

E' Natale

Auguri a chi passa di qui!

A chi non aspetta Natale per ricordarsi di avere un cuore, ma lo usa tutto l'anno!


Un abbraccio caloroso dalla vostra Ilaria



Elaborazione grafica e fotografia by Emanuele Casale

venerdì 23 dicembre 2011

Oggi (In e Out)

Ho visto gente che non si caga tutto l'anno, scambiarsi un regalo.
Ho indossato le mie famose corna da renna, e ho lavorato festeggiando.
Ho anche un po' sbevazzato - aperitivo e spumante - che ci stava tutto direi.

E ho capito che non mi cambierei con nessun'altro.
(Anche se dentro sono morta)

 P.S. sono passata da tutti i blog dei nuovi follower, grazie! Trovo sia un gesto fantastico che vi siate aggiunti così tanti in questi giorni bui.

mercoledì 21 dicembre 2011

Rialzarsi è

doveroso, un senso di rispetto verso la vita, per la quale ho combattuto tanto, fin da subito.
Forse qualcuno ricorderà o comunque conosce la mia nascita prematura con zero possibilità di sopravvivere a detta dei medici.

Ebbene qualcuno nei commenti ha chiesto: come ci si rialza?

Ci si rialza e basta. Conosco gente che è rimasta paralizzata da un evento doloroso, incapace di muoversi rovinandosi la vita. Provo pietà nel senso più alto del termine, empatia vera, ma non mi posso riconoscere in queste dinamiche.

Molti in questi giorni mi stanno sostenendo, nel web e fuori. E anche molti no. Preferisco non curarmi di questi ultimi. Vorrei citare un collega che ha portato dei cioccolatini e poi dopo avermene offerto uno mi ha detto: "tu puoi aprire il mio cassetto senza chiedermelo e prendere tutti i cioccolatini che vuoi."

E mi viene in mente Enzo Tortora, la sua tragedia mi colpì molto all'epoca, quando tornò a condurre Portobello e disse: "la gente mi ha dato ciò che poteva, qualcuno ha pregato e io questo non lo dimenticherò mai."

Vedete io credo che in queste situazioni la gente che ci circonda da quello che può: un cioccolatino, una preghiera e io non mi aspetto gesti plateali. Sono quella della semplicità, delle piccole cose che messe insieme fanno le grandi. Come questo blog che a furia di chiacchiere da bar è cresciuto a dismisura. E in questi giorni proprio grazie alla mia vicenda si sono affacciati nuovi blog amici  che ringrazio.
E' come una cordata. O un coro. Io in questo momento magari non riesco a cantare, ma le vostre voci coprono il mio silenzio.

Ecco vi dico faccio un po' fatica nella quotidianità, perchè sono proprio tanto stanca fisicamente.
Ho un lavoro di responsabilità, ma mi distraggo troppo e questo non mi piace. Dormo male, vorrei potermi fermare ma non posso e preferisco stare da sola.  

Ho comprato i panettoncini equosolidali ieri sera, ho una montagna di biancheria da stirare, e vorrei fare ancora qualche card natalizia.

Cerco di trovare un senso, e mi ripeto come disse Benigni che:

LA VITA E' BELLA  

martedì 20 dicembre 2011

The day after the D-Day

Cosa rimane dopo la guerra?
Le macerie nell'anima.
E la ricostruzione per gli uomini di buona volontà.
I post per me, che ho letto, ma non commentato, perchè la mia gratitudine non può essere contenuta in qualche riga.
Voi siete l'onda piena che travolge.
Voi avete raccolto pezzi di me e adesso mi aiutate a ricostruirmi.
Vorrei riuscire ad essere la persona di prima.
Vorrei che non mi fosse successo proprio la settimana di Natale.

lunedì 19 dicembre 2011

Le ultime arrivate ...

...tra le  mie amatissime borse.

Borsa Igloo regalo di mia sorella per il mio compleanno



Lato A


                                                                             Lato B


Pochette Frollini in the dark by Antonella

domenica 18 dicembre 2011

Vigilia in anticipo

Vorrei scrivere qualcosa.
Ma è proprio tempo d'avvento in casa nostra, per cui rifuggo il Natale Commerciale, e non sono minimamente coinvolta. Dapprima pensavo fosse un male non sentire il Natale, ma ora ritengo che possa  essere un buon modo di vivere il periodo, considerato che per molti il Natale è solo affollare i centri commerciali e lamentarsi, evitare tutto ciò è fantastico.
Abito vicino ad un centro commerciale di medie dimensioni, all'interno c'è il supermercato Coop ed è il luogo principale per i miei approvvigionamenti. Oggi sono scesa, perchè c'è anche un parrucchiere e volevo farmi una piega dritta e veloce. Ho visto prezzi assurdi, (10 euro per uno specchietto da borsetta sul quale si può far incidere il nome) e gente che compra i presentini in serie. Io credo che si potrebbero fare anche scelte coraggiose a volte. Perchè se uno deve fare 10 regalini a 7 euro cad...be' capite che i soldi vanno via in fretta e spesso si tratta di 10 oggettini anche poco pensati. Perchè la gente non si rivolge agli artigiani, alle blogger creative, o sbircia nei blog alla ricerca di idee geniali, come questa?

http://stecreazioni.blogspot.com/2010/12/ancora-vasetti-ma-non-solo-di-sali.html

Io non sopporto più la scatteria del dono, con la scusa che non ci siano soldi, né tempo.
Allora caspita aboliamoli 'sti regali. Se devono essere conditi con una serie di litanie lagnose, invece che da amore che senso hanno? Io ho comprato (per me) dei tartufini cioccolatosi ottimi, al Garabombo, 3,90 euro una discreta scatola, che potrebbe essere decorata con soggetti natalizi e diventare un simpatico pensiero. Si possono conservare le carte regalo utilizzando la parte non stroppicciata, e divertirsi (magari coi bimbi, invece di piazzarli davanti ad un DVD) a ritagliare i vari pupazzi di neve e Babbi Natale per ricoprire scatole, rendendole nuove. I disegni dei bimbi incorniciati (le cornici "a giorno" nei negozi hobbistici non costano molto) possono essere una bella idea da regalare ai nonni.

Ieri la tata dei mie nipotini li ha accompagnati qua.
All'ingresso ha detto: "ma che bella casaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!"
E' vero, è splendida, e ricca di gioia, nonché di un bell'albero con poche decorazioni cinesate (che andranno del tutto a sparire, sostituite da hand made, legno, feltro, ninnoli di una volta).
E adesso vado dai Missionari Capuccini per l'ultimissimo regalo, da spedire alla mia amica Suora a Cortona.

Domani è uno dei giorni più importanti della mia vita. E questo è il real post della vigilia.

giovedì 15 dicembre 2011

Parco Natal - Di cesti e coerenza

Molti per Natale regalano i cesti.
Belli.
Ne ricordo uno ricevuto da mia mamma: solo frutta esotica, particolare, davvero insolito, forse troppo innovativo rispetto ai suoi gusti molto tradizionali. Con un occhio al portafoglio, evitando magari i soliti panettone/spumante/cotechino, evitando pure in centri commerciali, si possono confezionare cesti speciali,
come quelli coi prodotti acquistabili dai Frati Missionari qui a Milano o al già citato Garabombo. Uno non è che si debba svenare. Sono per un Natale parco proprio per evitare di trascorrere al parco, quelli futuri.
(Leggi da homeless!)
Che poi quella della sobrietà è una gran bella strada, a prescindere dalle possibilità economiche; sarà retorica spicciola, ma Gesù è nato in una mangiatoia. E stiamo celebrando la sua venuta al mondo, non la festa dell'opulenza simulata.

Nei cesti mi piacerebbe trovare qualcosa che non è in vendita in nessun luogo:
la coerenza.
Chiariamo, prima di tirarmi addosso 10000 commenti astiosi, cambiare idea è ovvio e spesso pure auspicabile. Chiariamo anche che questo è il mio blog e porto avanti le mie idee che non sono giammai scienza infusa. Detto ciò, io odio le banderuole, quelli velocissimi ad abbandonar la nave se affonda, anche se solo un attimo prima stavano a far bisboccia col capitano. Chi salta sul carro del vincitore, criticatissimo, fino ad un minuto prima. E forse sopporto ancora meno, chi:
prima nemici
dopo amici per la pelle
e nel prima era tutto un parlar dietro al nemico, tediando terze persone (es. la sottoscritta), poi, nel dopo niente. Nel senso se prima mi hai ammorbato con critiche, e in seguito hai cambiato idea, padronissimo, ma magari dammi una spiegazione. Foss'anche solo perchè in passato, ti ho prestato orecchie (e cuore perchè nel mio caso son sempre collegati) consolandoti addirittura talvolta.
E le amiche che hanno con me un rapporto intermittente tipo luminarie natalizie:
 ti considero-non ti considero-ti considero-non ti considero, seguendo schemi mentali a me oscuri e presumo deliranti. No problem, io sono coerente quindi decido per te: non ti considero.

Nel cesto non possono mancare i frollini, ma questa è un'altra storia, anzi un romanzo!

mercoledì 14 dicembre 2011

Il libro che metterei sotto l'albero di tutti

...Non era difficile vedermi vagare per le stradine di Dueville, spingendomi fino ai confini del fitto bosco, con un libro tra le mani, mente mi lasciavo coinvolgere da storie misteriose di fantasmi. Le nebbie autunnali mi avvolgevano mentre camminavo fantasticando su improbabili tombe scoperchiate, su tetre avventure dove io non ero l’eroina impaurita in attesa di un principe che la salvasse, bensì una strega o un eroe impavido e nerovestito.


            Il giorno in cui arrivai fino all’ultima casa, al limite della brughiera, avevo appena terminato di leggere “Il buio oltre la siepe” e la catapecchia che si frappose fra me e il nulla alle spalle mi apparve del tutto simile all’abitazione di Boo Radley ...

(to be continued)

Il buio oltre la siepe di Harper Lee - 
 è il libro che vi consiglio per le vacanze di Natale.
Da (ri)leggere, ma, soprattutto da regalare.

Un romanzo di un'attualità sconcertante, dopo i fatti di Firenze di ieri. Di una bellezza da togliere il fiato, vibrante di poesia e davvero sta sera (programmo il post per domattina) non trovo le parole perchè è un capolavoro assoluto e continuo a trovare intolleranza ovunque, il che mi blocca i pensieri. Che poi il diverso vada tollerato è già piuttosto indecente di per sè.

PS. Mio lo stralcio iniziale, un racconto pubblicato anni fa in antologia, che arrivò secondo ad un concorso.

PS 2 Uh Signur mi accorgo ora che avete commentato in tantissimi quelle 4 righe buttate giù in ufficio, ovvero il post precedente. Ma come sono fortunata ad avervi!! Grazie!!!!

martedì 13 dicembre 2011

Giorni Sospesi

Ringrazio chi si preoccupa per il mio insolito silenzio.
Ringrazio chi mi manda una mail quando riceve i frollini natalizi, una mia card, o comunque qualcosa da me.
Ho perso il filo delle mie scorribande postali, per cui se mi avvisate è meglio, ma non siete obbligate.

Son giorni strani e sospesi. Anche se il cantiere è stato rimosso forse non l'ho smantellato del tutto dentro di me, e non parlo (solo) dei serramenti. Ci sono feste e inviti che spesso declino, per diversi motivi e faccio tanta fatica a star dietro alle cose, nonostante abbia già comprato tutti i regali di Natale e ne sia anche parecchio soddisfatta.

Ieri si è scatenato un putiferio epocale in un blog amico; mi ha molto turbata (non scendo in dettagli) e anche questo è causa del mio allontanamento.
Vorrei pubblicare dei post che sento, non limitarmi a copiaincollare foto prese dal web di magici Natali lontani (Usa e Nord Europa in primis).
O scrivere sbrodolate melense sul Natale.

Vorrei essere Ilaria, ma in questi giorni sono solo Sandra.

domenica 11 dicembre 2011

I tormenti dei serramenti










Prima: alluminio - foto in alto a sinistra la camera matrimoniale
Durante: il terremoto - foto in alto a destra il soggiorno
Durante: la sostituzione dei rulli - foto in basso a sinistra il soggiorno
Dopo: i lavori finalmente al termine, legno all'interno, alluminio all'esterno, doppi vetri, argon, zanzariere, tapparelle tutto.
Abbiamo potuto fare anche l'albero in soggiorno - foto in basso a destra

(I serramenti sono stati rifatti in tutto l'appartamento! Nessuna colf a pulire, solo  noi, con tanto olio di gomito, da sempre il prodotto più efficace!)

sabato 10 dicembre 2011

La vita che posso (Natale in fucsia)

Il salone di bellezza di Cecilia è gremito: è l'antivigilia di Natale nonchè il suo compleanno. Il ventesimo.
Io la adoro, siedo alla cassa, rilascio scontrini e sorrisi, l'Iva è al 25% ma almeno è ferma da un po'.
Le do una mano volentieri, ha aperto da pochi mesi mentre io, da qualche anno, ho molto tempo libero. L'idea di lavorare fino a 67 anni, come previsto da un sistema pensionistico alla sfascio, avendo iniziato a 19 mi atterriva e sembrava un'esagerazione. Io e mio marito abbiamo abbassato un po' il tenore di vita, economicamente, ma abbiamo acquistato molto con questa mia  libertà che, tutto sommato, era anche logica se fossi andata in pensione come previsto inizialmente, a 54 anni. Posso occuparmi meglio di mia madre, longeva come tutti nella sua famiglia, e dei miei libri. Quando mi dividevo tra adempimenti fiscali e un buon successo con la narrativa per ragazzi ero sempre in bilico sul filo di giornata degne di equilibrismo. Ferie prese per parlare di un mio testo in una scuola, e un sacco di soldi che venivano "buttati" in gastronomia, perchè il tempo per cucinare non c'era mai. E poi ci sono tantissimi svaghi gratuiti come passeggiare, godere la vista di un tramonto, o un buon film a casa, nella nostra splendida casa che abbiamo migliorato con lavori successivi (ah ricordo il 2011 col delirio finestre proprio nel periodo dell'avvento!) che abbiamo sentito nostra fin dal primo momento in cui l'abbiamo vista. Oh, ma come al solito sto divagando. Cecilia ha dimostrato fin da piccola di somigliarmi moltissimo, era stupenda quando mi diceva: "zia abbiamo i capelli uguali". Appassionata di capelli eccola lì, e di borsette, tale e quale alla zia, girava addirittura per casa tenendo in spalla una borsettina fucsia. Fuzia diceva allora. Ha mantenuto queste passioni, il negozio è tutto fuzia e molto femminile. Mi somigliava persino fisicamente, bastava confrontare una mia foto quando avevo 3 anni, identiche, a parte gli occhi, lei verdi, io blu. E poi per fortuna lei è sempre stata alta, e nel tempo, le somiglianze sono un po' scemate, lei è diventata molto più bella, uno splendore, piena di corteggiatori, mentre figuratevi a 20 anni non mi si filava nessuno. Forse deludendo un po' il padre ha scelto l'accademia per parrucchieri, ed ora è una hair sylist eccezionale, va spesso all'estero: Parigi, Londra, New York e se capita io la seguo.
Eppure quanto è stato difficile amarla dapprima, quando mi è stata annunciato il suo arrivo ed io ero in cerca senza portare mai a casa il risultato. E quanto ho dovuto scontare questo inizio molto tiepido in termini di sensi di colpa, quando l'amore per lei era talmente immenso che mi pareva di non poterlo contenere in un abbraccio pieno di baci e carezzine che lei mi faceva senza limitarsi mai.
E alla fine figli non ne abbiamo avuti, e ho imparato che l'accettazione è una gran cosa ma anche essere zia.
E oggi il salone è addobbato, palloncini fuzia ovunque e anche qualche Babbo Natale. Cecilia ha preparato delle borsettina (indovinate di che colore?) per tutte le clienti, le consegno all'uscita e mi guardo di straforo in uno dei tanti specchi. 60 anni, dai ma ben portati. Per lo meno ora i capelli sono sempre in ordine, grazie a Cecilia naturalmente.
Che dire? Tra due giorni è Natale, verranno tutti da noi: alla fine hanno capito che come cuoca non faccio poi tanto pena. E poi per capodanno ci si trova tutti a Firenze. Tutti anzi tutte significa le blog amiche della spiaggia di Nina, tutte madri splendide di figli ormai adolescenti. I nostri mariti, dapprima forse scettici, adesso sono i primi a voler partire, incontrarsi, divertirsi.
In fondo la vita che posso fare è piuttosto simile a quella che avrei voluto. Scrivo molto, pubblico con regolarità, anche se il mio nome non è noto ad un pubblico vastissimo, (mica come Clara famosissima!). Allungo una mano e afferro una fettina di pandoro (l'ho sempre preferita al panettone nonostante mi senta molto milanese) avvolta in un tovagliolo fuzia. Buonissimo.
E il colesterolo? Amen, dai è Natale.
Forse io questa cosa di non essere genitore l'ho accettata meglio di mio marito, ma credo sia solo perchè io ho un blog!
Buon compleanno Cicia, 100 di questi giorni! La tua zia!

(Il fantasma dei natali futuri by Ilaria)

giovedì 8 dicembre 2011

Natale a turni

Perché ogni pranzo festeggiante che si rispetti termina sempre con un brindisi, ma per giungere alla fine del pranzo (o della cena) quanta fatica! Sono tra quelli, e sono molti, che hanno optato per la comoda soluzione di trascorrere il Natale un anno coi genitori miei e l'altro con quelli del marito. Più facile per chi festeggia con il cenone del 24 e il pranzo del 25, da noi non si usa per cui il pranzo è uno e uno solo!
Sono al quinto Natale da sposata, ecco come sono andati i Natali precedenti:

- 2007 dai suoceri (bisognava pur cominciare da qualcuno)
- 2008 da suocera, purtroppo nel frattempo è morto mio suocero per cui al primo Natale da vedova era triste lasciarla sola con il figlio non sposato (giustissimo non sto dicendo nulla!)
- 2009 dai miei
- 2010 toccava mia suocera ma ha deciso di andarsene in viaggio, per cui dai miei con mio cognato che altrimenti sarebbe stato solo
- 2011 ?? Se il turno è stato sfalzato, non per malattia, bensì per diletto del turnista, l'anno seguente che si fa?

Si recupera il turno, o si continua come se niente fosse, rispettando il fatto che il 2011 tocca ai miei?

L'opzione tutti da Ilaria (proposta lo scorso anno) che ha la sala più grande, quest'anno non la prendo in considerazione, visto che mi sono sentita dire "e per il mangiare come facciamo?" Come se da me vigesse il digiuno perenne o l'Happy Meal di McDonald. Magari l'anno prossimo, ma quest'anno stravolta come sono non mi pare il caso, per sentire certe affermazioni riguardo la mia cucina.
(Poi i miei ospiti di solito leccano anche i coperchi, non solo le pentole, ma amen)

E voi come siete messi coi turni?
(Chissà perché ho l'impressione che questo post sarà commentatissimo!)


(Il fantasma del natale presente by Ilaria)

Stay tuned la trilogia Dickensiana reinterpretata da me ovviamente continua col Natale futuro

Nata sotto il segno della renna

Ho trascorso il periodo natalizio da cornuta.

 Le corna da renna, montate su un cerchietto di tessuto rosso, sono un orpello accattivante che non passa inosservato. Le ho prese alla Lega Tumori. Ha diverse chicche natalizie per chi non si vergogna a trasformare Natale in un carnevale anticipato. Posso addirittura premere un pulsantino nascosto: si illuminano diffondendo una musica natalizia di grande effetto.
 
A capodanno il trionfo. Fra tacchi alti e corna la mia statura è aumentata di oltre 15 cm. accorciando la distanza con l’orso marito. Ho attraversato la hall dell’hotel baldanzosa, il passo da renna mi è sempre riuscito bene, e vedendomi il receptionist ha esclamato “bellina!” Con quel tipico accento toscano che li rende tanto simpatici. Ho ballato con entusiasmo sulle note di canzoni sceme tra cui l’immancabile “sciolgo le trecce ai cavalli”. Qualcuno indicandomi, ha detto alla moglie “l’anno prossimo avrai anche tu un bel paio di corna!”

Sembravano felici insieme. Ma si sa che quando una renna sposa un orso, nessun’altra coppia può competere.

(Il fantasma dei natali passati by Ilaria)

mercoledì 7 dicembre 2011

Sant Ambrogio con Silvia pic nic

Non so cosa penserete di me,  mi vergogno quasi a dirvi che, nel bel mezzo delle attuali giornate deliranti (ho l'impresa  a casa per il rifacimento di tutti i serramenti, tapparelle, zanzariere, rulli) sono riuscita ad infilarci in blog incontro...
I lavori sono cominciati lunedì, ma oggi noi milanesi festeggiamo Sant Ambrogio, quindi i lavori sono fermi. Quel che potevo pulire ho pulito (non molto considerando che venerdi sporcheranno ancora tanto) giusto per rendere la casa praticabile per cui oggi me ne sono bellamente uscita per incontrarmi con Silvia, detta tra me e me Silvia pic nic, dal nome del suo blog, per non confonderla con Silvia di a casa di Silvia, casualmente blog conosciute negli stessi giorni.
Non avevo la più pallida idea di come fosse fisicamente, perchè  non ha mai postato foto di sè, ma l'ho riconosciuta subitissimo perchè aveva un sacchettino della pasticceria Ladurée (per me!!!!) e so che lei la ama molto. Di Silvia mi ero entusiasmata quando, mesi fa, raccontò la mia Milano, parlandone bene quando è sempre molto più facile e frequente che ne parlino malissimo! Da allora siamo diventate amiche, con la voglia di scoprirci oltre il blog, di capirci, di confrontarci e Silvia ha avuto delle attenzioni verso di me davvero apprezzabili. Finalmente oggi l'incontro, giustamente in zona Sant Ambrogio, e oggi vi garantisco che Milano ha dato il meglio di sè per festeggire il suo patrono! Cielo blu, che sfuma in un crepuscolo illuminato dalle luminarie natalizie e da mille vetrine dove la crisi non approda. Thé, pasticcini e chiacchiere, come si fa tra vecchie amiche. E poi passeggio bello, mi ha persino fatto scoprire una strada da Sant Ambrogio al Duomo, lei che ormai ha lasciato Milano da anni, per vivere a Sanremo! Ciò che mi rimarrà dentro di questo incontro è la spontaneità assoluta: lei era lei, io ero io e basta. E stavamo bene.
Poi sono tornata nel mio appartamento, dove imperversa il terremoto da 3 giorni, epicentro la cucina e ho potuto constatare che nessuna fatina buona era venuta a sistemare ogni cosa in mia assenza.
Un frollino goloso di Ladurée mi conforterà di certo...corro subito a sgranocchiarlo!

martedì 6 dicembre 2011

La scrittura nelle ossa

Un motivo apparentemente secondario per cui sono felicissima di aver pubblicato Frollini a colazione è poter guardare dall'interno il fantastico mondo dell'editoria, che è ben diverso da come appare se osservato dall'esterno. 
Nell'immaginario collettivo funziona così:
l'autore scrive il libro, l'editore lo pubblica e, dedotte le spese di stampa, promozione e altro, si dividono gli incassi, anzi no c'è anche il libraio giustamente, a spartirsi la torta.
Nella realtà  invece tra editore e libreria c'è la fantomatica figura del distributore, per cui è un altro anello di una filiera che si fa sempre più lunga e tortuosa. Chi meriterebbe la fette più grossa, (converrete con me che l'autore è il vero proprietario del libro?) prende solo le briciole soprattutto se esordiente. Tutti tendono a darsi la colpa l'un l'altro e il sistema è assolutamente malato e fuori da ogni schema di meritocrazia (parola tanto di moda!).
Io la scrittura ce l'ho nelle ossa, io scrivo spinta da un impulso emotivo importante, e siccome di gente che scrive ce n'è tanta, vi dico che esco semplicemente dal coro di questi scribacchini che intasano le caselle di posta degli editori, perchè ho una consapevolezza di ciò che so fare estremamente onesta.
Facile dire "io scrivo", ma voi non avete idea di quanto miei pezzi siano finiti nel cestino. Io sono rigida e assai critica col mio operato. Io che ai corsi, con insegnanti di spessore e ottimo livello, mi sono sempre distinta, io che non faccio come la volpe e l'uva, ma cerco di non piegarmi a politiche idiote. Io che ho l'umiltà di chiedere, se non so cosa fare.
Perchè scrivo queste cose proprio ora? Semplice, perchè in questi giorni le grosse librerie sono affollate, la strenna natalizia è sempre una bella idea, da mettere sotto l'albero, e mi chiedo cosa comprerà la gente.
(Il libro di Ibra, okkei chiudiamo qua questo post!). Ma soprattutto voglio dire non vi fanno orrore le grandi librerie figlie delle globalizzazione nel suo più bieco significato? A me sì, e pure tanto.
Ma ciò che mi fa rabbia è che gente come mia madre, donna di cervello, si rivolga a questa grande distribuzione perchè c'è tutto!
No, non c'è tutto, c'è tutto ciò che qualcuno han deciso di farti trovare. E comprare. Ci sono le torri di Pisa dei libri dei soliti noti, nelle quali inciampi ogni volta. Ci sono le gigantografie di personaggi che scrittori non sono: veline, presunti assassini, cuochi.
Qualche giorno fa una piccola libreria di un  quartiere attiguo al mio ha ceduto l'attività. Prima si occupavano prevalentemente di letteratura religiosa, aveva un suo target preciso e io l'ammiravo. Ogni anno tenevano un concorso per racconti, ho partecipato più volte ed è stato bello. I proprietari in effetti erano anziani. Ebbene ho letto l'articolo sul Corriere dai miei, Biondillo ha inaugurato la nuova gestione.
Ora di Biondillo magari parlo un'altra volta: l'ho conosciuto di persona e lo ritengo un grande, perchè uno che dal quartiere più malfamato della città riesce a pubblicare con Guanda (editore che adoro per il catalogo) per me merita rispetto. E i suoi libri sono belli. E lui non se la tira per niente, abbiamo chiacchierato al Festival dell'Unità, io ero appena stata a fare la proposta per la casa e stavo tutta agitata.
Ebbene mia mamma dice "chi vuoi che vada in questa libreria?" Io ci vado. Anche se a 1 km c'è un centro commerciale con una delle solite librerie di etichetta.
Perchè forse in una piccola libreria trovo qualcosa di diverso dai titoli in classifica, forse in una piccola libreria io posso scegliere aiutata da un venditore competente, mentre nelle globalizzate qualcuno ha già scelto per me.

lunedì 5 dicembre 2011

Regole di vita

Oggi in ufficio ho espresso un concetto riferendomi ad  una mia registrazione fiscale.
Poi mi sono resa conto che il ragionamento è applicabile anche alla vita in generale, ed è, per me, piuttosto fondamentale.

Eccolo:

"chi contesta un mio lavoro deve anche sapermi dire come l'avrebbe fatto, altrimenti la sua critica cade nel vuoto e io non la considero proprio!"

Che ne dite?

PS. alla fine era corretta la mia registrazione!

domenica 4 dicembre 2011

Christmas Time

Non lasciatevi ingannare dalla borsa, viene consegnata all'ingresso di questo fantastico negozio, ma io l'ho riempita col mio piumino, poi alla fine ho comprato solo due palline perchè i prezzi sono piuttosto alti.
Ma l'allestimento, ogni anno diverso, merita sempre una visita.
(Nel mio caso post brunch sui navigli). In casa comunque ho diversi articoli natalizi comprati negli anni al Christmas Village, così si chiama questo eccezionale negozio, dove, nelle ore di punta, nei giorni a ridosso del 25 si fa la fila per entrare.
Eh sì a Milano il Christmas Time sa essere davvero meraviglioso!
Qui il link

http://ecliss.it/thats-christmas/collezioni/

poi sulla sinistra cliccate le varie opzioni per scovare decorazioni, luci, abbellimenti per la tavola e teneri orsacchiotti per un natale magico!


Nel total white

sabato 3 dicembre 2011

E voi quando fate un bel bambino?

Chi si è sentito rivolgere con insistenza domande simili sa bene di cosa stia parlando. Ila mi ha chiesto una lista di risposte, che compilo assai volentieri. Premetto che l'opzione di dire la verità possa essere presa in considerazione solo nel caso in cui ci si trovi davanti una persona intelligente e sensibile, altrimenti il rischio di venir risucchiati in una conversazione assurda e deprimente, con domande ancor più cretine di quella che ha scatenato il delirio, è altissimo.

- lo abbiamo ordinato su E-Bay, ora chiamo DHL per vedere quando lo consegnano
- lo abbiamo preso all'Ikea, ma non siamo riusciti a montarlo correttamente, ora cammina sulle mani ed è stato scritturato dal circo Togni
- ma noi abbiamo già un bambino! Maledetta Tim, si vede che il sms che annunciava la sua nascita non ti è arrivato
- non ci piace trombare
- notti insonni, pappa e pupù? No grazie
- abbiamo paura che ci venga fuori brutto
- è programmato per il 2015
- fatti i fattacci tuoi
- avevano esaurito il nostro modello preferito, appena torna in produzione ti avviso
- ma noi abbiamo già tre bambini, oggi li abbiamo lasciati a casa con la tata che si droga e di sicuro si sarà portata in casa qualche altro tossico. Darà un'occhiata ai bimbi tra una merchetta e l'altra, speriamo che non devastino troppo la casa, ah si ti ricordi quella volta che abbiamo trovato la siringa infilzata nei puffi di peluche?

Ringrazio sempre Nina che di questo ha abbondantemente parlato, anzi ci ha pure costruito un intero blog.
Spero che la lista sia gradita alla nostra cara Ila.

venerdì 2 dicembre 2011

La gloriosa tradizione della short story americana

Si ragionava, durante il primo incontro con Clara, di quanto in Italia manchi totalmente una tradizione di letteratura in termini di racconti. L'unica opzione è che un autore già affermato con diversi romanzi, metti Feletti, proponga una raccolta di suoi racconti, che a quel punto diventano spendibili. Le antologie che comprendono diversi autori sono spesso presenti sugli scaffali, ma non se le fila nessuno. Uno scrittore che pubblichi quasi esclusivamente racconti non è contemplato nel panorama del nostro bel paese. Peccato. Perchè un racconto può essere una buona scelta per una lettura, magari serale, da iniziarsi e concludersi in uno spazio di tempo preciso, breve, senza quella smania di mangiare pagine, ma con una sana voglia di dedicarsi al puro piacere di una lettura di qualità. Perchè specializzarsi nello scrivere racconti significa dedicarsi a qualcosa di molto specifico e davvero raffinato. In un racconto non ci si possono permettere errori, a differenza di quanto accade con un romanzo magari anche lungo, dove una sbavatura viene camuffata all'interno di un gruppo di pagine più nutrito. Il racconto quando raggiunge un livello davvero alto è sublime, è arte, è ... è la short story americana.
Io, che ho frequentato un impegnativo corso di scrittura creativa basato su questo spaccato narrativo, mi sono avvicinata al genere con grande titubanza, proprio perchè in Italia c'è questa idea che un racconto sia meno importante di un romanzo.
Poi ho conosciuto Alice Munro, definita da Jonathan Franzen la più grande narratrice vivente del Nord America, e me ne sono innamorata perdutamente.
Canadese, autrice di grande impatto e valore la Munro non spreca parole inutili.
Sentite, anzi leggete, l'incipit del racconto  "Nemico, amico, amante..." che da il titolo all'intera raccolta composta da 9 racconti:

Anni fa, prima che tanti treni sulle linee secondarie venissero sopressi, una donna dalla fronte alta e lentigginosa e una matassa di capeli rossi, si presentò in stazione per informarsi riguardo alla spedizione di certi mobili.

Non vi pare che con poche righe sia riuscita a creare nel lettore un gran senso di attesa, offrendo un ventaglio di possibilità?
Chi è la donna? Perchè e dove deve spedire i mobili? E' tanto importante il suo aspetto fisico? Forse deve traslocare? O magari regalare i mobili ad un parente lontano?

Questo, secondo me, è il grande potere della letteratura di qualità: saperci proiettare in un mondo lontano nello spazio e nel tempo. Non vi pare di poter addirittura vedere la stazione ferroviaria, percepire la polvere allo sportello, nonostante non siate mai stati in una stazione in quell'epoca in America, anzi presumibilmente non eravate neppure nati e non siete mai stati in America?
E non vi viene una gran voglia di conoscere come prosegue la storia?
Ecco, la short story americana, con i suoi eccezionali esponenti, rappresenta un ottimo esempio di come certi autori abbiano davvero in mano un'arte, di come la maneggino con cura e abilità, e di come possano farci compagnia nelle sere invernali. E poi c'è Clara che voleva andare a NY e invece è approdata in India e scrive racconti che ti sbattono in un angolo a fare i conti con tutto quello che hai dentro.

giovedì 1 dicembre 2011

Cose non fatte nel 2011 da fare nel 2012

Siamo giunti alla fine con le liste 2011, liste suggerite da Rita che ci traghetta direttamente a quelle per il  2012, è stata infatti tanto veloce da prenotarsi per gennaio e quindi ce la ritroviamo ancora qua tra un mese!!
ahahahha!!!
Con Rita mi sono trovata benissimo e la ringrazio di cuore per l'assiduità nell'esserci da me!

Purtroppo volendo dare un voto al  2011 non raggiunge neppure il 6 politico: è stato un anno difficilissimo, partendo da gennaio con la morte di mia nonna; punteggiato per 12 mesi da rare giornate stupendissime. Nel complesso le cose negativo sono prevalse. Per cui anche questa lista ne risente. Ecco cosa non ho fatto nel 2011 che vorrei assolutamente fare nell'anno nuovo:

- un bel viaggio di 15 giorni
- avere il "decreto"!!!!!!!!
- pubblicare un altro libro
- incontrare Rita
- incontrare scrap amici trentini (Manu!! Giacomo!)
- incontrare soci ASI Veneto
- incontrare quelle che mancano dal gruppo Nina
- incontrare Katia
(per i blog incontri nessuno si senta escluso: continua a venirmi in mente gente!)

PS. lista in viola in onore di Rita!

Penso proprio di riuscire a raggiungere questi obiettivi!

Prima di morire vedrei

Ispirata da Nora, che saluto e ringrazio, ecco una lista discorsiva che mi è piaciuto molto buttar giù, proprio dal sangue.

Un cortile pieno di sole, che cammina centimetro dopo centimetro in mille estati che sembravano infinite, l'odore del fieno e noi, che potrei tenere un blog solo a raccontarvi i giochi che ci siamo inventati.
Mia nonna che dice "domani cosa volete per pranzo?" Ogni pasto era un festa e certe ricette sono morte con lei. Mio nonno che gusta ogni cibo annaffiandolo di vino, con giusta moderazione, e quando va a prenderlo in cantina, fischia sempre nella chiave, la chiave è quella corta.
Io seduta su uno sgabello alto, col vestito largo che mi gira intorno per non sciuparlo, il giorno delle mie nozze, l'abito l'ha fatto mia mamma, mia sorella non l'ha ancora visto e quando entra in soggiorno rimane sconcertata da tanta bravura (di mia madre) e bellezza (mia).
Io che piango davanti alla nursery vedendo Giovannino dal vetro.
Mio padre che mi porta al Nuovo Arti a vedere tutte le prime dei cartoni Disney, e all'intervallo arrivano sempre Topolino, Minny e Pippo a chiacchierare coi bimbi.  Io che al ristorante da bambina ordino il minestrone, e tutte le mamme muoiono di invidia ad avere una figlia che non rogna per le zuppe.
Le gite in montagna, mia sorella sempre la più lenta, indietro a tutti, mio nonno che la incita, io e mio cugino che ridiamo.
Skagen (Grenen) e Jonathan Coe e Diomio questo posto esiste davvero, e io ci sono ora e tocco con le mie mani i due mari che si incontrano al limite estremo della Danimarca, l'acqua è gelida, la vita spettacolare.
Milano quando è avvolta in una certa luce tardo primaverile, le sere lunghe e piene, e io che non vorrei vivere in nessun altro posto. (Almeno in quei momenti).
Un calcetto sgangherato, tedeschi contro italiani, nel 1982 e poi i tedeschi barricati negli hotel.
Tutte le mattine in cui prendo la mano di mio marito mentre indugiamo ad alzarci. Le strade di Cortona, in ogni stagione, lo spazio fuori da ogni dimensione, la gente sempre allegra. Io che parlo del mio romanzo ad un pubblico attento e curioso, e la gente poi fa la fila per comprarlo e mi chiede di tutto, anche cose che non c'entrano niente.
Il cono da 50 lire, e il camion dei gelati che alza la  polvere, "forse oggi è arrivato il pistacchio!"
La collezione di tappi a corona, Lemonsoda e Oransoda i più ambiti.
"Come ti vesti 'sta sera?" Gli abiti sul letto, la pelle rossa, il profumo di doposole e dal balcone un mediterraneo sempre diverso e sempre uguale.
Focaccia, focaccia, focaccia e lo stupore della scoperta, che si rinnova ad ogni ritorno alle 5 terre, lucciole comprese.
La vocina di Cecilietta che dice: "zia sai che sei bella?" E mi abbraccia le gambe.
"Yassou Koukla"  e l'inizio di tutto. Una cuccetta e 3 ventenni, un treno che sferraglia nella notte verso il confine, io lo guardo dal finestrino ed è neve ovunque. Mio nonno mi saluta con la mano dal letto d'ospedale: non l'ho più visto vivo. Lo scalone del tribunale dei minori, percorso col fiatone, un sacco di documenti finalmente consegnati e un abbraccio che scioglie la tensione, mia nonna compie 100 anni ed è uno dei giorni più incredibili della mia vita ed è successo giusto un anno fa!


PS. Stay tuned, la lista del mese arriva in tarda serata, ma ci tenevo a pubblicare questo post proprio oggi!
PS. Grazie di cuore a tutti quelli che hanno "invocato" il mio ritorno

sabato 26 novembre 2011

Ho bisogno di una pausa frollinosa


Blog in pausa colazione, merenda, o anche dopo cena.
A seconda dell'ora in cui approderete da me.
Se vi manco, ricordatevi che potete raggiungermi anche con la mail! Bacioni a tutti!

Riunione condominiale

Dio solo sa quanto non avrei voluto scrivere questo post.
Ieri sera c'è stata la riunione di condominio, ad un certo punto una condomina si rivolge a mio marito, che è consigliere, e gli dice:

"Sa che settimana scorsa c'era una barbona che ha dormito nel nostro portone?! Io le ho detto di andarsene, altrimenti avrei chiamato la polizia; e lei si è spostata al civico accanto."

Bingo!!!
Pensavo proprio a te brutta stronza quando ho scritto che mi pareva strano che nessuno avesse visto!
Hai visto eccome!

venerdì 25 novembre 2011

E alla sera sono di nuovo qua

Mi sono resa conto di aver nuovamente cambiato il mio approccio col blog.
Ora quando scrivo mi sembra davvero di stare parlando ad ognuno di voi, ecco il motivo di questi ultimi post lunghi, incasinati, senza immagini, che molti han definito tra i miei più riusciti. Io sono così quando sto con gli amici: ho tanto da dire, da dare e mi dimentico di fare le foto.
E se sono nel mood 2 post x day,  faccio un altro post, connession permettendo, senza sensi di colpa.

Spero che i romanzi vi arrivino prestissimo, che le poste non facciano scherzi idioti.

Per cui vi lascio con due spezzoni di frasi  natalose che sono contenute nel romanzo (vi avviso così se qualcuno non vuole leggere, passi oltre):

"cosa vuol dire strappare tutti questi abeti dalle foreste svedesi per riempire il paesaggio milanese ... non posso sopportarlo!"
"Non puoi sopportare gli alberi di Natale? Ma come sei messa con il cervello?"

"Mi rendo conto all'improvviso che odiare il Natale non è giusto!"


Questo fine settimana a Milano c'è una bella fiera di piccola editoria, la trovate qui:

www.unlibroamilano.it

ci andremo di sicuro.

Ieri sera invece c'è stata la finale di Giallo Milanese, le due sfidanti sono arrivate ex equo ed è stato giusto così, senza vincitori, nè vinti come sarebbe opportuno perchè la lettura va anche a gusti, e il risultato ha davvero soddisfatto tutti. Un sacco di abbracci, di brindisi, io in un angolo che autografavo i frollini tanto per ottimizzare il tempo e mi sentivo molto nel mood scrittrice.
A volte basta anche poco.
E poi per cena c'era lo stinco, mio marito lo adora (come primo invece penne salsiccia e radicchio) per cui ne ha mangiati 2, con una montagnola di patate arrosto, allora mi sono girata verso la mia editor notoriamente vegetariana come Clara e Sfolli e magari altri, e le ho detto: "Luciana, guarda!!"
Indicando il piatto che straripava.
Giù a ridere, perchè poi mio marito sosteneva di doversi riempire in queste occasioni perchè io lo tengo a digiuno, che ovviamente è falso.
E ho capito la vera differenza, non che prima non la conoscessi, tra ridere di qualcuno e ridere con qualcuno.
Io non voglio più ridere di  nessuno, è meschino: se una persona non mi va boh la evito, che cavolo me ne frega.
(E se poi non posso proprio evitarlo come il collega che bofonchia tutto il giorno, datemi tempo che ce lo mando!)
La connessione è saltata 2 volte, il piccì è stra lento, ma ce l'ho fatta.

Vi auguro un felicissimo weekend.

Manca un mese a natale ed io ...

...vivo giorni strani, frenetici, pieni, cazzuti e vagamente natalosi.
Ho mille cose in testa e di più nel cuore.
Vorrei avere braccia abbastanza grandi per abbracciarvi tutti, (basta parlare al femminile, baldi uomini seguono questo blog e non voglio escluderli!) e piedi abbastanza allenati per arrivare ovunque.
C'è chi mi assiste come Chiara BC (a proposito ero certa che Chiara e Rita fossero tra le partecipanti alle liste 2012, ma non avevo in mente altri) mentre perdo pezzi per strada.
Ho perso anche la tessera della Coop, è azzurra e riporta il mio nome vero, si lo so non è un info di rilievo ma rende l'idea di come sono messa: di solito non perdo niente. E poi magari qualcuno la ritrova.
Mail, sms, telefonate (dal fisso, dal cell. dal tel. aziendale), gufi viaggiatori e sane scarpinate in posta allietano le mie giornate. La metropolitana si è rotta di nuovo.
Nei giorni intorno all'Immacolata, che io adoro e aspetto ogni anno con gioia, avremo l'impresa a casa che sostituirà tutti i serramenti, tapparelle e zanzariere comprese. E così mi saltano due mercatini ai quali mi han chiesto di partecipare coi frollini wow stra-wow! (Pasita, nel week end giuro che ti scrivo una lunga mail!).
Per il resto sono allineata con la prorganizzazione su tutti i fronti. A fatica, ma faccio tutto. Circa.
Mi ha risposto un editore, per dirmi che non vuole fare quello che non risponde e passare da maleducato, per cui se dovesse essere interessato mi ricontatterà entro il 2 marzo. Mi ha fatto molto piacere, perchè significa che le cose si muovono e c'è chi ha rispetto per il lavoro altrui.
Ho in mente tutti i regali di Natale, ma finchè rimangono nella mia testolina è improbabile che i destinatari li trovino sotto l'albero.
Oggi sono di buon umore: mi congratulo con Nina per la casa, con Silvia per l'articolo sulla rivista che ho comprato. Mando tantissime good vibes a Clara, ringrazio Anna per l'affetto che trapela nel suo post dove si dilunga a tessere le mie lodi, ringrazio pure Chiara segretaria perfetta.
I nomi, come di consueto, non sono linkati, ma se qualcuno fosse curioso mi scriva e vi informerò circa il relativo blog e altro.

giovedì 24 novembre 2011

Thanksgiving Day Today

Oggi negli USA si celebra la Festa del ringraziamento. Considerato che abbiamo importato Halloween potremmo festeggiare anche Thanksgiving che, personalmente, mi piace pure di più.
Io intanto, condividendo l'idea di Speranza che saluto e ringrazio, faccio la mia bella Thanksgiving list!

Grazie Dio perchè:

- i miei genitori sono entrambi in vita, acciaccati, spesso romper style, ma qua
  (che di là non si sa bene cosa ci sia, quindi, per ora, meglio di qua)
- non arrivo "tirata" a fine mese, come molti italiani di questi tempi
- ho una bellissima famiglia frollinosa, abbiamo poco in comune col Mulino bianco, ma ci amiamo
- ho due nipotini stratosferici, loro meritano una citazione a parte
- anche mio marito merita un thanksgiving tutto dedicato a lui, Grazie Dio di avermelo fatto incontrare, ma anche di avermelo fatto riconoscere. C'è gente che si insegue una vita, amandosi senza capirlo, senza riuscire a disincagliarsi da relazioni sbagliate. Noi ci siamo conosciuti tardi, ma abbiamo capito in poco tempo di essere la classica mezza mela, magari renetta viste le rughe che ormai avevamo già
- ho un sacco di blog amiche eccezionali e in questi giorni urca se lo stan dimostrando!
- ho una salute invidiabile credo, ok non è che non sia mai malata o non abbia qualche grana, ma credo che ci sia la fila di chi vorrebbe fare a cambio con me
- ho amici fidati che si mobilitano volentieri per me, nei giorni no, ma anche per una buona risata
- ho una casa confortevole, anzi proprio deliziosa
- ho ancora tanta voglia di ridere, di giocare, di stupirmi davanti al mondo, di emozionarmi per un fiocco di neve, per un bimbo che nasce, per le pagine nuove di un libro

e io per tutto questo e per tanto altro che magari appena pubblico il post mi verrà in mente,  ti ringrazio Dio!

E adesso chi taglia la prima fetta di tacchino ripieno di castagne?

mercoledì 23 novembre 2011

Liste 2012 modo d'uso

L'ufficio marketing ha deciso le modalità per le liste del mese per l'anno prossimo.
Eccole:
Le prime 12 persone che commenteranno questo post avranno diritto a scegliere il tema di una lista ognuno:
il primo commento sarà la lista di gennaio, il secondo quella di febbraio e via.
Durante il mese precedente (quindi già dicembre per gennaio) entro il giorno 25 chi ha commentato dovrà scrivermi una mail con il soggetto della lista, io ricambierò inviando un mio racconto tra i più belli e celebri.
Ragazzi non spaventatevi, un commento non è una cambiale, se chi ha commentato poi non riesce a rispettare l'impegno non è che vado a trascinarlo per le orecchie sulla pubblica bloGogna, tuttavia mi piacerebbe che la parola data venisse rispettata, anche se è un progetto a lungo termine. E credo che sia proprio questo il bello: creare dei legami tra noi. Come è successo con il Sal a cui ho partecipato che mi pareva un'impresa ardua assai e poi è stato bellissimo legarsi a Katia.

Io ho già idea di chi di sicuro non vorrà perdersi questa occasione, vediamo se indovino!!??

STOP ai commenti!!  In mezza giornata è stato raggiunto il quorum, e ne sono felicissima!!
Sapete che ero in paranoia tipo: e se non commenta nessuno che figura ci faccio? Invece bravi, bravi, bravissimi tutti.
Abbiamo 11 blogger, 1 amica (Miss), 11 donne e 1 uomo (Giacomo) che chiude con dicembre 2012!
Se qualcuno tra i partecipanti dovesse avere dei dubbi, non esiti a mandarmi una mail. GRAZIE !

lunedì 21 novembre 2011

Di blue jeans, nonne e mitragliatrici

Queto post mi è stato ispirato dalla gita a Firenze, anche se temo che il relativo nesso logico possa sfuggire ai miei lettori.

Nel 1983, quando mia nonna aveva 73 anni decise di comprarsi un paio di pantaloni blue jeans.
Attualmente una settantenne in jeans non fa nessun effetto, ma all'epoca vi garantisco che lo fece, eccome se lo fece. Ma la sua consueta gonna (sempre in jeans) usata per le passeggiate e i pic nic in montagna le era diventata scomoda. "Io con la gonna sono scomoda!" Disse. Detto fatto.  Con questo acquisto mia nonna,
che poi visse fino a cent'anni ve lo ricordo, dimostrò molte cose: praticità, modernità, anticonformismo, e, soprattutto secondo me, spirito d'iniziativa.
Che nella mia famiglia materna non manca mai. Neppure a me direi.
Io detesto vedere tanta gente della mia generazione che ha zero iniziativa. Li vedi trascinare una vita di lamentele e invidia, aggrappandosi a scuse di carta velina. Io credo che la vera maturità di una persona si veda anche nel suo sapersi affrancare dalle difficoltà. Guardate ci sono cose di me di cui non parlo, no, non mi riferisco agli aspetti della mia vita di cui vado raccontando da Nina. Parlo d'altro. Parlo di cose che mi hanno davvero uccisa un po' dentro, ma ho deciso di liberarmene.
Sono percorsi duri e io, carissime, certi percorsi li ho fatti tutti a ginocchioni. E mi sono messa in gioco, parecchio anche.

Problema (gonna scomoda), soluzione (pantaloni).
Oppure: problema assolutamente irrisolvibile, lo accantono, vado oltre, trovo una vita oltre questo macigno nel cuore.
Quando ho raccontato in giro che sarei andata a Firenze in giornata, molti hanno scosso la testa. Sembravo una specie di Cristoforo Colombo con le sue rotte assurde.
"In macchina?" ... poi li a sbavare.
Sono circondata da persone che denigrano i miei progetti perchè non ne hanno di propri. Le mie iniziative risultano fastidiose perchè le costringono al paragone con la loro mediocrità. Oppure c'è chi mi copia in maniera assolutamente subdola, leccandomi giù, senza voler capire che più mi aduli e più io mi allontano schifata.
Una volta un'amica non è venuta alla presentazione del mio romanzo perchè gliel'ho detto troppo tardi e aveva un altro impegno, comprensibilissimo; salvo poi scoprire che l'impegno era il cambio armadio stagionale. Oh be' magari non era interessata, ma poi non mi rompere l'anima se sei sola, perchè la gente si stanca a tentare di trascinarti fuori dal guscio triste se tu continui a declinare.
Per me ovviamente la gente può continuare ad affollare in centri commerciali, senza guardare mai fuori, senza sapere se c'è il sole, o diluvia, senza sorridere. Li riconosci dalla piva perenne, o da quell'aria di finta superiorità tipo "ah ma io non ti considero perchè ho capito tutto della vita e tu no!" Oh questa è proprio bella, io sono curiosissima del genere umano, perchè magari salta fuori qualcosa di buono. E mi lamento rarissimamente, solo in casi eccezionali, come oggi: la relazione pare sia saltata fuori (era solo sfuggita, non smarrita così mi han detto dopo lunghe telefonate) ma chissà come mai ora è finita in fondo al mucchio e il mio spirito d'iniziativa di cui vado tanto fiera, oggi mi suggerisce solo di andare in tribunale con un bel mitra!

domenica 20 novembre 2011

Libri, Blog Candy, Contest insomma di tutto un po'

...A volte occorre scrivere un post un po' tecnico, come il governo.
In settimana partiranno finalmente i frollini natalizi, per tutte le amiche che hanno deciso di approfittare dell'offerta. Grazie di cuore a tutte!
Unitamente alle due copie del romanzo, al blocchetto omaggio, riceverete il bollettino postale pre compilato, chiunque desiderasse pagare con bonifico, mi contatti e le invierò l'Iban.

Da quando il mio blog si è ingrandito ho un po' accantonato alcune buone abitudini e me ne rammarico.
Una era quella del Blog Candy nascosto, che forse alcune tra voi ricorderanno: tipo direi chi ha avuto la fortuna di vincerlo.
In pratica chiunque abbia commentato un certo post ha inconsapevolmente partecipato al sorteggio di un premio. Ebbene ho deciso così di slancio di rendere Blog Candy nascosto il post "Sui gradini di città" perchè so che ha toccato la sensibilità di molti.
Estraggo con random-org senza pubblicare la griglietta (mica sono capace!)
I commenti sono stati 23
Quindi 1-23   generate   brivido....1 Non ci credo, l'uno non esce mai. Non ho neppure bisogno di controllare, so benissimo chi ha commentato per primo.

Il vincitore è Clara Tabaccherie! Pazzesco! Ah questo è proprio un segno!

Clara che ieri mi ha regalato un suo libro di poesie che ha molto amato, usato, sottolineato, un dono prezioso con una splendida dedica, si aggiudica una copia del libro "Giallomilanese 2011", che uscirà a breve. Molti mi hanno seguita in questa avventura, l'eliminazione ai quarti non ha minimamente scalfito il mio entusiasmo per la competizione, è rimasta in gara Lucia del mio gruppo storico di scrittura e comunque sono serate tra amici, non è il premio Nobel.
L'antologia contiene i 16 racconti finalisti, più le menzioni speciali ed è in vendita dal sito di ExCogita, dove trovate anche i miei Frollini.

Stay tuned che a breve vi racconto anche cosa ho deciso per le liste 2012.

Ultima cosa partecipo al contest di Mamma è in pausa caffè, un blog che mi piace molto.

Lo trovata qua

http://mammainpausacaffe.blogspot.com/2011/11/ecco-che-cavolo-hanno-raccontato-ilaria.html?showComment=1321826072077#c517793512759354318

mentre nel relativo blog a destra potete cliccare il banner per leggere il regolamento.
Credo che sia uno dei contest più simpatici che io abbia mai visto nella blog sfera e vi consiglio di partecipare!!!

Naturalmente è successo uno dei miei soliti casini: mentre tentavo di pubblicare mi è saltata la connessione diverse volte, ovvio, per cui da che ho estratto a che ho pubblicato è passato un po' di tempo, e nel frattempo Le Fate del feltro hanno commentato il post "Sui gradini di città". Quindi i partecipanti sarebbero 24 e non 23. Ora io che vado sempre in giro a sbandierare onestà che faccio?
Ri estraggo? Sì riestraggo e faccio due premi perchè non posso proprio sottrarlo a Clara.
Ok è uscito l'8
vediamo chi è ... Paola! A Paola mando una sorpresina extra.
Ok che fatica vi giuro, il post era già pubblicato l'ho rimodificato. Basta adesso clicco e chiudo.
Buona Notteeeee

sabato 19 novembre 2011

Firenze Santa Maria Novella (By Pupo e 4 amiche al bar)

Cronaca di un incontro ad alta velocità.

La giornata di oggi è stata una tra quelle passate più velocemente della mia intera esistenza.
Ero sul treno dell'andata e quando mi sono trovata con Clara accanto a me su quello del ritorno, mi pareva fossero passati solo pochi istanti. Clara Clara Claraaaaaaaaaaaa che aveva perso il suo treno per le mie chiacchiere infinite davanta alla Chiesa di Santa Maria Novella mentre dovevamo essere all'omonima stazione....
Come? Non state capendo nulla? Va bene, vi concedo un passo indietro e vi spiegherò ogni cosa.
Poco più di un mese fa ho realizzato che da Milano a Firenze, grazie al Freccia rossa santo subito, si può andare e tornare in giornata. Trovandosi Firenze in centro circa al nostro bel paese ed essendo una città incantevole perchè non organizzare un bel blog meeting? E' chiaro ormai che il blog incontro non mi bastà più, ormai sono ai raduni.
Ora non me ne vogliano le blog amiche toscane che non sono state coinvolte. Si trattava infatti di un blog incontro tra blogger provenienti dalla spiaggia di Nina: faremmo volentieri a meno del denominatore che ci accomuna, anche se abbiamo nel tempo imparato a considerarlo un valore aggiunto!
L'idea è stata colta con gioia da molte, anche se poi alcune, per diversi motivi, in primis Nina santa subito pure lei che ci ha fatto conoscere,  hanno dovuto declinare, ma ci sono state vicine con sms e telefonate assai gradite.
Ci siamo quindi incontrate io, Clara che già avevo conosciuto nove giorni addietro, Owl e Miss Sunshine. Io e Owl  eravamo sullo stesso treno e ce ne siamo rese conto dopo una serie di messaggi.
In stazione abbiamo incontrato Miss Sunshine e Clara ed è iniziata la nostra  giornata fiorentina, terminata con una rocambolesca corsa da parte di queste ultime due: la prima ce l'ha fatta ad acciuffare il suo freccia rossa per Roma, mentre Clara ha perso il regionale per Faenza e ha deciso di dirottarsi sul treno dove ci trovavamo io e Owl, per cui fino a Bologna siamo state  ancora insieme.
Adoro Firenze, adorissimo la Toscana, penso proprio che dovrebbero farmi cittadina onoraria.
Alla profumeria accanto al Duomo si ricordavano di me, della mia visita primaverile.
E' stata una cornice spettacolare ad un quadro perfetto: NOI!
Io vorrei che queste tre splendide donne abitassero nella mia via, per viverle nella quotidianità. Mi farei persino vedere coi capelli selvaggi, la tuta,  la faccia pallida e i giorni rabbiosi. Quelli coi denti di fuori, quelli in cui consumo la cena sul lavandino della cucina come un profugo dei sentimenti.
Abbiamo trascorso una giornata ricca di affetto, di spunti, di amore, di noi, di racconti, di risate. La loro fisicità ora aderisce perfettamente al loro blog. Io credo moltissimo nella fisiognomica, sono lombrosiana dentro e quando le ho viste (tenete presente che di Owl e Miss Sunshine non  avevo mai visto neppure una micro foto) ho pensato che non potevano essere diverse. Erano loro.
Erano la blog sfera nel significato più alto ed edificante: incontrare attraverso un canale relativamente nuovo persone che hanno importanti affinità con me. Stop. Il resto è nebbia, quella che  oggi, improvvisamente, dopo che ha imperversato per nove giorni,  si è dissolta, facendomi trovare tre raggi di sole sul mio cammino.

Ilaria nel mood sbronza, ma non ha bevuto! 

PS. Grazie al post di Robin su Firenze, abbiamo pranzato da ZaZa dietro suo suggerimento: ottimo!

venerdì 18 novembre 2011

Sui gradini di città

Questa mattina, mentre andavo come ogni venerdì ai bidoni condominiali della raccolta differenziata, mi sono imbattuta in una donna di colore avvolta in una coperta, seduta sui gradini del civico accanto al mio.
Specifico che "civico accanto al mio" significa il portone di un unico palazzo che ha 5 civici, che potrebbero anche essere 5 scale di un unico numero, perchè sono attaccati.
Superato lo sbigottimento iniziale ho capito che dovevo fare qualcosa.
Nel frattempo è arrivato mio marito, l'ha aiutata ad alzarsi, e abbiamo deciso di portarla alla Croce Bianca che fortunatamente si trova poco distante. Ho avvisato l'ufficio che avrei tardato e siamo stati con lei mentre le prestavano i primi soccorsi del caso: rifocillarla, scaldarla, misurarle ossigenazione del sangue e pressione e tentare di darle un nome.
Alla fine si è capito che ha 33 anni, viene dalla Nigeria, non ha documenti, quindi presumibilmente è in Italia da clandestina, non ha un luogo dove stare e passa le notti dove capita. E questa notte a Milano la temperatura era prossima allo zero. Dalla calligrafia ho immaginato una certa istruzione.
Continuava a dirmi grazie mama, alternando lacrime e piccole risate espressione di gioia per la bontà della brioche che ha divorato. E' stato contattato l'ospedale più vicino dove è stata trasportata in ambulanza e dove probabilmente non rimarrà a lungo, se non verranno evidenziate patologie. Poi verrà indirizzata ad un centro di
accoglienza e forse rispedita nel suo paese.
Ma...non è finita.
Perchè dopo una stentata conversazione trilingue, ho capito che è incinta. E mi ha chiesto di occuparmi del suo bambino.
E questo, come inizio di giornata, potete ben capire quanto mi abbia stesa!

Prima di chiudere, sono in ufficio ma voglio pubblicare subito, vorrei esporvi il mio grande dubbio:

Vi pare possibile che alle 8.10 di una giornata lavorativa su 90 famiglie che abitano il condominio (non 90 persone, 90 famiglie!) nessuno fosse ancora uscito di casa e io sia stata la prima a vederla?
Per non dire che sul giardino si affacciano altri palazzi e al mattino molti scendono il cane.
Ma nessuno pare l'abbia vista, ma io penso che molti l'abbiano vista, e abbiano preferito tirare dritto lungo una strada di comodità e benessere.
Peccato che le stesse persone siano perennemente lì a farsi i fattacci miei ad ogni mio rincasare ed uscire, ma quando c'è qualcosa di davvero importante da vedere, diventino improvvisamente cieche.

giovedì 17 novembre 2011

Blogger tra nebbia, treni e gufi

Il programma di ieri prevedeva il blog incontro con Chiara BC.
Chiara, blogger scrapper veneta di induscussa fama, era in arrivo a Milano, in treno, con  pernottamento a Como da un'amica e ripartenza per Paris il giorno successivo (beata lei!)
L'idea era quella di uno spritz insieme in Moscova, fino alle 20.30.
Purtroppo fin dal mattino è stato evidente che la mia gola e il mio naso non erano tanto d'accordo con il progettino messo a punto da tempo...
Così l'incontro si è trasformato in qualcosa di più fugage, rimanendo in stazione, per consentirmi di non prendere freddo (a Milano sta facendo delle giornate orribili con tanta nebbia cattiva) e rincasare prima.
Chiara, con la quale condivido l'amore per i gufi, in questi mesi ha dimostrato un grande attaccamento non solo al mio blog, ma proprio alla persona che c'è oltre lo schermo, interpretando alla perfezione le mie blog intenzioni, coccolandomi nelle giornate no ed esaltandosi per ogni mio piccolo trionfo.

Conoscete sensazione più bella di aspettare qualcuno tra i vapori sbuffanti delle locomotive?
Io adoro la stazione Centrale della mia città, anche se, nonostante il recente rinnovamento, presenta punti di chiaro degrado,  per me conserva il fascino di tante partenze.

Di Chiara mi è piaciuto tutto: i serici capelli corvini, il sorriso, l'affettuosità che esprime in ogni gesto, e la figliola tenerissima.
Una sosta al bar, Chiara la documenterà con foto nel blog appena rientra, col mio rammarico per non essere stata per niente al top.
Chiara mi ha portato regalo di compleanno, natale e uno dei suoi celeberrimi sacchetti gufosi.
Poi un saluto carico di promesse che, di sicuro, manterremo! E a proposito di saluti, grazie per tutti quelli che ha portato con sè da parte delle scrap girl venete!

E in questo momento Chiara e Anna sono in volo per Paris, mamma mia!!

PS. ma perchè non ho inventato l'etichetta "blog incontri"? L'avrei stra-usata
PS2 della "relazione" ci sono le copie, non è quello il punto, bensì il fatto che il momentaneo smarrimento dell'originale protocollato sta bloccando una procedura già lentissima.

martedì 15 novembre 2011

Quando la renna deraglia

Capita che le pubblicità dei negozi di giocattoli nel periodo natalizio dicano che Babbo Natale farà gli acquisti da loro, bieco messaggio che arriva al cuore dei bambini e che fa a cazzotti con la ben più dolce immagine di una fabbrica al Polo Nord.
Niente più elfi laboriosi, ma stupidi magazzini globalizzati ad uccidere la magia del Natale...ma forse sono solo gli aduti a cogliere l'aspetto negativo di queste trovate pubblicitarie: i bimbi di oggi non ci fanno tanto caso.
Che sia fabbrica o centro commerciale su una cosa sono tutti d'accordo: i regali volano nel cielo su una slitta trainata da adorabili renne e guidata da Babbo Natale.
Che poi quando qualcuno - un compagno più sgamato di solito - ti dice "ma tu credi ancora a Babbo Natale?" si crea una ferita ben più insanabile della fine dell'illusione riguardo il Principe Azzurro.
Babbo Natale non esiste, questi sì che sono problemi! Posso fare a meno del Principe, ma non dell'omone panciuto e rosso vestito!

Allora chissene, vai avanti una vita a chiedere doni sotto l'albero, sempre più spesso desideri qualcosa che non ha prezzo, altro che master card. Una volta io sotto l'albero ho trovato la lettera di dimissioni di Ringhio, giuro! Che Natale fighissimo ho trascorso quell'anno, sapendo che, da gennaio non mi avrebbe più rotto l'anima.

E per quest'anno io ben 6 mesi prima, esattamente il primo giorno d'estate ho scritto la mia letterina mentale a Babbo Natale. Ero certa che mi avrebbe accontentata, non tanto per la mia bravura, ma perchè c'erano tutti i tempi tecnici per la realizzazione, pacchetto e fiocco compresi. Ma soprattuto si trattava di un regalino piccino, un presentino. Volevo la parola fine, anche perdendo la partita. 

Ma oggi ho saputo che la renna ha deragliato.
La relazione (chi mi ama sa di cosa vado blaterando) pare si sia smarrita, tra il punto di partenza e il punto di arrivo. Adesso indagheranno certo. Ma capirete che per Natale non ho speranza alcuna.

E adesso io sotto l'albero cosa trovo?
I soliti guanti, una crema per il corpo alla mirra e una sciarpa per strangolare chi so io.
E che la Befana mi porti pure il carbone da tanto sono cattiva, sempre che non si perda pure lei!

Con questo post partecipo al contest "dai un senso al tuo Natale", non l'ha ancora indetto nessuno, ma si sa che amo portarmi avanti.