Bye bye novembre!
Il mio proposito per il mese entrante è godermi il periodo natalizio che ho sempre amato.
Non voglio pensare ai natali passati, quelli non tornano; nè a quelli presenti in senso negativo (Babbo natale non passa nelle case senza figli), e neppure ai guai contingenti: li sto affrontando a testa alta, stiamo
trovando soluzioni - sì anche per mia mamma, grazie di cuore a chi ha partecipato!!
Non credo alla legge dell'attrazione per cui se pensi positivo ti arrivano solo cose belle, e viceversa, ma
rimane un buon punto di partenza. E da quello partirò.
Mi spiace di non aver pubblicato foto questa settimana, ma è stato un susseguirsi di corse, deliri, scazzi, mal di testa e malinconia e proprio non ce l'abbiamo fatta. Rimedieremo.
Mi spiace ancor di più che la mia preoccupazione sia stata vista come indelicatezza. Non lo so se rimedieremo, ma starci male, no grazie!
Ecco un elenco di cose da fare/fatte la V accanto è da intendersi come spunta (= fatto!)
- Spedire card regalini per le nascite di Francesca Romana e Cecilia V
- Spedire card natalizie ai blog amici V
- Valutare quante card mi servono ancora e farle
- Ordinare la lettera da Babbo natale per i nipotini, che arriva direttamente dal Circolo polare artico V
- Comprare i regali per i famigliari
- Comprare i regali per gli amici V
- Addobbare casa V
venerdì 30 novembre 2012
giovedì 29 novembre 2012
Mattiniera mi racconto a voi
Attendo il tecnico della lavastoviglie. Avevo chiesto il primo appuntamento del mattino, per questo ho dovuto aspettare una settimana, con l'idea di sprecare meno ore di permessi possibile e poi andarmene in ufficio. Avevo fatto i conti senza l'ATM e il suo ennesimo sciopero dei mezzi, per cui sono qua blindata fino all'ora di pranzo quando mio marito mi recupererà-
Sarà che sto sempre lì a rimuginare sulle cose, sarà la cervicale, sarà l'età, sarà la pressione, ma ieri sera dopo aver fatto visita ai miei, non è che mi sentissi tanto bene, e anche ora a voler guardare...ho una specie di sensazione di mal di mare. A Milano. Odio fare la piaga, se so di una persona in mutua per un raffreddore mi vien voglia di invocare i Bolsceviki.
Distraiamoci insieme, va.
Vi lascio due link secondo me bellini proprio:
nel primo ci sono delle immagini della mia città, nel secondo un simpatico quadretto su chi a natale regala libri.
http://nellamiasoffitta.blogspot.it/2012/11/autumn-in-milan.html
http://hounlibrointesta.glamour.it/2012/11/28/10139/
Chi invece vuole info sul progetto Cernobyl le trova continuando a leggere. (Intanto l'omino Rex Electrolux non appare...)
Aggiornamento delle 9.30: è arrivato alle 9.10, ora è lì sdraiato nella mia cucina azzurra e mi chiede stracci!
Aggiornamento delle 10.10: ha finito, c'erano tre piccole perdite in vari punti che sommate han fatto il lago,
131 euro e via. Vi leggerò dopo grazie amici, ora vado a ripulire la cucina.
Sarà che sto sempre lì a rimuginare sulle cose, sarà la cervicale, sarà l'età, sarà la pressione, ma ieri sera dopo aver fatto visita ai miei, non è che mi sentissi tanto bene, e anche ora a voler guardare...ho una specie di sensazione di mal di mare. A Milano. Odio fare la piaga, se so di una persona in mutua per un raffreddore mi vien voglia di invocare i Bolsceviki.
Distraiamoci insieme, va.
Vi lascio due link secondo me bellini proprio:
nel primo ci sono delle immagini della mia città, nel secondo un simpatico quadretto su chi a natale regala libri.
http://nellamiasoffitta.blogspot.it/2012/11/autumn-in-milan.html
http://hounlibrointesta.glamour.it/2012/11/28/10139/
Chi invece vuole info sul progetto Cernobyl le trova continuando a leggere. (Intanto l'omino Rex Electrolux non appare...)
Aggiornamento delle 9.30: è arrivato alle 9.10, ora è lì sdraiato nella mia cucina azzurra e mi chiede stracci!
Aggiornamento delle 10.10: ha finito, c'erano tre piccole perdite in vari punti che sommate han fatto il lago,
131 euro e via. Vi leggerò dopo grazie amici, ora vado a ripulire la cucina.
mercoledì 28 novembre 2012
Addobbare gli animi
Pioggia battente da tre giorni. Oggi rinuncio al nuovo bar, la strada è piena di buche e, anche se per l'andata ho un passaggio dalla collega part time, lunedi al ritorno ero inzuppata come un frollino nel latte.
Ieri sera ho preparato il mio banco per il mercatino di sabato e domenica. Oltre al romanzo avrò varie
creazioni in stoffa natalizia per abbellire la casa e la tavola in questo periodo di festa. I prezzi bassissimi vanno da 2 a 5 euro massimo. Ma sono deliziose, fatte da una mia compagna di asilo ritrovata nel mondo della creatività dopo anni. Occorre darsi da fare per scaldare i cuori. E' un periodaccio ve lo dico:
tanti pensieri, tribolazioni per familiari (il controllo a 10 giorni dall'intervento di mia mamma non è andato bene ed è solo una tra le cose che non vanno!) e per le amiche. Mi risulta difficile anche postare perchè la testa va sempre in giro e ovunque si posi trova preoccupazioni, incertezze e fatica.
Io non so come si faccia ad addobbare gli animi.
Dovrei anche parlarvi del progetto Cernobyl che prende forma, lo farò più avanti, ecco mi è un po' calato l'entusiasmo dopo il putiferio scatenato col mio primo post a tema. Non l'entusiasmo per l'accoglienza, tutt'altro, bensì per la condivisione nel blog di emozioni tanto personali.
Ieri sera ho preparato il mio banco per il mercatino di sabato e domenica. Oltre al romanzo avrò varie
creazioni in stoffa natalizia per abbellire la casa e la tavola in questo periodo di festa. I prezzi bassissimi vanno da 2 a 5 euro massimo. Ma sono deliziose, fatte da una mia compagna di asilo ritrovata nel mondo della creatività dopo anni. Occorre darsi da fare per scaldare i cuori. E' un periodaccio ve lo dico:
tanti pensieri, tribolazioni per familiari (il controllo a 10 giorni dall'intervento di mia mamma non è andato bene ed è solo una tra le cose che non vanno!) e per le amiche. Mi risulta difficile anche postare perchè la testa va sempre in giro e ovunque si posi trova preoccupazioni, incertezze e fatica.
Io non so come si faccia ad addobbare gli animi.
Dovrei anche parlarvi del progetto Cernobyl che prende forma, lo farò più avanti, ecco mi è un po' calato l'entusiasmo dopo il putiferio scatenato col mio primo post a tema. Non l'entusiasmo per l'accoglienza, tutt'altro, bensì per la condivisione nel blog di emozioni tanto personali.
lunedì 26 novembre 2012
Dopo i frollini anche i mirtilli a colazione
Meg Mitchell Moore
Mirtilli a colazione
Ed. Garzanti
Traduzione Enrica Budetta
312 pagine
Impossibile rimanere indifferenti a un titolo tanto simile al mio. Chiederei lumi alla traduttrice, che dubito legga il mio blog, su come il titolo originale "The arrivals" si sia trasformato in "Mirtilli a colazione" laddove i mirtilli non sono poi così presenti. Mi piacerebbe in generale capire, e qui magari potrà aiutarci Clara, quanta libertà abbia un traduttore di stravolgere un titolo. Vedete a parte quelli notoriamente intraducibili perchè implicano giochi di parole tipici della lingua originale, credo che negli altri casi il titolo andrebbe tradotto alla lettera. Terminato il pippone, caldeggio la lettura di questo romanzo leggero ma non troppo che ha nella trama gli stessi punti cardine del mio secondo romanzo chechissàquandouscirà, cioè: il valore della famiglia, il tradimento di un marito, e la maternità sofferta. Per questo l'ho letto con grande piacere ma anche con le antenne ben puntata per carpirne la formula, considerato che il libro sta avendo un buon successo, del resto meritato. Non ho trovato in realtà nessun elemento magico, è un buon plot, personaggi ben delineati, scritto discretamente (troppe ripetizioni, non un linguaggio particolarmente affascinante, ma anche qui potrebbe esserci lo zampino del traduttore) e allora la risposta credo sia che dietro c'è stata una fantastica operazione di marketing! Verso la fine, a parer mio, l'autrice scivola verso il polpettone, inserendo due vicende che non avrei mai scritto, ma qui davvero viene un po' meno il divertimento nel leggere, a favore delle mie elucubrazioni sul come e cosa si scrive. Proprio per le tante similitudini che ho trovato col mio mondo di scrittrice.
In ogni caso credo potrà essere una buona strenna natalizia da regalare e regalarsi. Abbiamo una simpatica coppia di 65enni in pensione in una calda estate nella provincia americana che subisce l'invasione barbarica di figli, nipoti e parenti vari. L'ordine costituito viene stravolto a suon di cucine appiccicose, lavatrici rotte, gravidanze difficoltose, neonati esigenti, litigate e lacrime. La quotidianità scorre sempre in bilico tra la voglia di scappare e quella di restare in una casa ormai ridotta a campo di battaglia con tanto di trincea e infermeria. La crisi, economica e non, colpisce senza esclusione di colpi bassi, l'anima sanguina, il portafogli peggio, e ci si nutre di dubbi esistenziali spalmati sui pan cakes.
Parteggerete un po' per la nonna, un po' per la figlia, un po' per nessuno e inevitabilmente vi ritroverete a pensare che la vita è una lotta, e non sempre la famiglia sa offrire il miglior paio di guantoni. Ma alla fine
ti butta l'asciugamano sulle spalle e ti deterge il sudore! E la colazione rimane un bel momento per tutti!
Mirtilli a colazione
Ed. Garzanti
Traduzione Enrica Budetta
312 pagine
Impossibile rimanere indifferenti a un titolo tanto simile al mio. Chiederei lumi alla traduttrice, che dubito legga il mio blog, su come il titolo originale "The arrivals" si sia trasformato in "Mirtilli a colazione" laddove i mirtilli non sono poi così presenti. Mi piacerebbe in generale capire, e qui magari potrà aiutarci Clara, quanta libertà abbia un traduttore di stravolgere un titolo. Vedete a parte quelli notoriamente intraducibili perchè implicano giochi di parole tipici della lingua originale, credo che negli altri casi il titolo andrebbe tradotto alla lettera. Terminato il pippone, caldeggio la lettura di questo romanzo leggero ma non troppo che ha nella trama gli stessi punti cardine del mio secondo romanzo chechissàquandouscirà, cioè: il valore della famiglia, il tradimento di un marito, e la maternità sofferta. Per questo l'ho letto con grande piacere ma anche con le antenne ben puntata per carpirne la formula, considerato che il libro sta avendo un buon successo, del resto meritato. Non ho trovato in realtà nessun elemento magico, è un buon plot, personaggi ben delineati, scritto discretamente (troppe ripetizioni, non un linguaggio particolarmente affascinante, ma anche qui potrebbe esserci lo zampino del traduttore) e allora la risposta credo sia che dietro c'è stata una fantastica operazione di marketing! Verso la fine, a parer mio, l'autrice scivola verso il polpettone, inserendo due vicende che non avrei mai scritto, ma qui davvero viene un po' meno il divertimento nel leggere, a favore delle mie elucubrazioni sul come e cosa si scrive. Proprio per le tante similitudini che ho trovato col mio mondo di scrittrice.
In ogni caso credo potrà essere una buona strenna natalizia da regalare e regalarsi. Abbiamo una simpatica coppia di 65enni in pensione in una calda estate nella provincia americana che subisce l'invasione barbarica di figli, nipoti e parenti vari. L'ordine costituito viene stravolto a suon di cucine appiccicose, lavatrici rotte, gravidanze difficoltose, neonati esigenti, litigate e lacrime. La quotidianità scorre sempre in bilico tra la voglia di scappare e quella di restare in una casa ormai ridotta a campo di battaglia con tanto di trincea e infermeria. La crisi, economica e non, colpisce senza esclusione di colpi bassi, l'anima sanguina, il portafogli peggio, e ci si nutre di dubbi esistenziali spalmati sui pan cakes.
Parteggerete un po' per la nonna, un po' per la figlia, un po' per nessuno e inevitabilmente vi ritroverete a pensare che la vita è una lotta, e non sempre la famiglia sa offrire il miglior paio di guantoni. Ma alla fine
ti butta l'asciugamano sulle spalle e ti deterge il sudore! E la colazione rimane un bel momento per tutti!
domenica 25 novembre 2012
25 Novembre
Una ricca giornata quella di oggi, una data importante:
ci sono le primarie del PD e io ho espresso la mia preferenza per Nichi Vendola. Le modalità per votare non erano chiarissime, per cui alla fine tra iscriversi in una sede, e votare in un'altra, ho impiegato un'ora.
Forse se la giocheranno Bersani e Renzi, ma potrebbero esserci delle sorprese.
E poi per noi del rito ambrosiano è anche la prima domenica di avvento, per cui nel pomeriggio si è fatto l'albero, e addobbato la sala che a noi piace esagerere: 4 scatoloni di fiocchi di neve, pupazzi, renne, babbi natale, palline, angioletti, stelle comete e di sicuro sto dimenticando qualcuno dell'allegra brigata. Questa cucagna dopo il mio primo giro al Garabombo con mia mamma. In realtà la meta erano delle bancarelle che poi non c'erano (?) vicino al duomo, ma non mi è spiaciuto dirottarmi sul mercato equo solidale, bello come al solito, o anche di più. A Milano ha fatto due giornate dal clima strano: mattino e primo pomeriggio soleggiato caldo e poi, di colpo, tutto grigio e umido. Ieri sera pizza con amici che non vedevamo da parecchio. Stesse idee politiche, stessa voglia di risorgere unita a sfiducia per la perdita di etica in ogni campo, stesso pensiero "eppure le persone di valore sono ancora tante". Manca solo un mese a natale, che volerà, con le cose da fare, regali, biglietti, creatività, stanchezza, il quotidiano, i brindisi e pure i piatti da lavare che la lavastoviglie fino a giovedì ce la scordiamo. Intanto non dimenticate il mercatino del 1 e 2 dicembre, cliccate l'evento nella side bar "da non perdere", per gli ultimi aggiornamenti.
ci sono le primarie del PD e io ho espresso la mia preferenza per Nichi Vendola. Le modalità per votare non erano chiarissime, per cui alla fine tra iscriversi in una sede, e votare in un'altra, ho impiegato un'ora.
Forse se la giocheranno Bersani e Renzi, ma potrebbero esserci delle sorprese.
E poi per noi del rito ambrosiano è anche la prima domenica di avvento, per cui nel pomeriggio si è fatto l'albero, e addobbato la sala che a noi piace esagerere: 4 scatoloni di fiocchi di neve, pupazzi, renne, babbi natale, palline, angioletti, stelle comete e di sicuro sto dimenticando qualcuno dell'allegra brigata. Questa cucagna dopo il mio primo giro al Garabombo con mia mamma. In realtà la meta erano delle bancarelle che poi non c'erano (?) vicino al duomo, ma non mi è spiaciuto dirottarmi sul mercato equo solidale, bello come al solito, o anche di più. A Milano ha fatto due giornate dal clima strano: mattino e primo pomeriggio soleggiato caldo e poi, di colpo, tutto grigio e umido. Ieri sera pizza con amici che non vedevamo da parecchio. Stesse idee politiche, stessa voglia di risorgere unita a sfiducia per la perdita di etica in ogni campo, stesso pensiero "eppure le persone di valore sono ancora tante". Manca solo un mese a natale, che volerà, con le cose da fare, regali, biglietti, creatività, stanchezza, il quotidiano, i brindisi e pure i piatti da lavare che la lavastoviglie fino a giovedì ce la scordiamo. Intanto non dimenticate il mercatino del 1 e 2 dicembre, cliccate l'evento nella side bar "da non perdere", per gli ultimi aggiornamenti.
sabato 24 novembre 2012
Di pausa pranzo e coccinelle
Non so se questo post susciterà grande interesse o indifferenza.
In teoria tratta di un argomento che è un fenomeno sociale comune a chiunque lavori a tempo pieno fuori casa, e ha la necessità di pranzare.
Sì, parliamo di pausa pranzo. Io ho un'ora dalle 13 alle 14 non trattabile e sono nella condizione molto particolare per cui in azienda c'è una mensa dove i circa 200 dipendenti (tra i quali mio marito) possono pranzare con una trattenuta in busta paga di 87 cent a pasto che comprende 7 punti, mentre io che non sono dipendente ma lavoro lì, ho i ticket. Ecco la faccenda dei punti è un casino che tento di spiegare: ogni "cibo" vale un tot di punti, il più caro 4 punti è il secondo, il meno l'acqua 1 solo punto. Ne consegue che con 7 punti ci si può nutrire. Qui non parliamo di varietà o qualità, è una mensa e stop, ma di quantità. Il mio ticket è da 5 euro. Fino a ottobre avevo diritto a 6 punti (vedi sopra), a novembre c'è stato un aumento e ora posso prendere solo 4 punti. Morale se mangio il pollo devo pagarmi tutto il resto (direi almeno l'acqua e un contorno!). Per cui ho deciso di non mangiare più in mensa perchè lo trovo spropositato.
Che alternative ho?
- andare a casa
- digiunare
- portarmi qualcosa
- andare in un bar
Ho scartato le prime due e ho valutato la terza per qualche giorno, fino a quando mi sono resa conto che mangiare sulla scrivania è una roba tristissima, perchè non cambi il panorama neanche durante la pausa,
occorre preparare la sera prima e suscitare stupide discussioni per aver messo la fetta di torta pasqualina sul radiatore ad aria per riscaldarla. Questo perchè lo faccio io, se lo fa un altro va bene.
Allora ho valutato la quarta opzione, considerando che lavoro nella valle del nulla e non guido mi sono impegnata parecchio e alla fine mi è venuto in mente un bar quì dietro in mezzo al piazzale dei camion col distributore di benzina davanti e niente più e ho visto che dista 8 minuti col mio passo. 8 andare + 8 tornare = 16. Diciamo una passeggiata di 20 minuti che male non fa.
La cosa ha scatenato il bailame del "ma vai da sola?". Dio bono sono andata in vacanza da sola per anni mica mi spaventerà una tavola calda? L'importante era capire se si mangia decentemente (approvato, si mangia proprio bene), i costi (primo 4 euro, secondo con contorno abbondante 6), gentilezza e velocità del personale (niente da dire).
Morale vado lì. Alle 13 timbro (sottolineo timbro!) il cartellino ed esco. Mangio, do un'occhiata al corriere della sera in dotazione del locale, e col caffè mi portano pure un amaretto.
(E l'altro giorno addirittura una fetta di panettone enorme!). Qualche volta viene mio marito, ma non sempre perchè ovviamente a lui conviene pranzare in mensa (vedi sopra), ma in generale mi piace stare da sola.
Vedete, essendo una chiacchierona, durante la pausa pranzo mi si affidava sempre la conversazione, e mi trovavo un po' costretta a tirare la carretta del discorso, anche controvoglia. Dopo tanti anni questo ruolo mi aveva proprio stancata. Ora rientro in tempo per lavarmi i denti e alle 14 sono al mio posto. Forse in pieno inverno sarà più complicato, ma niente paura, mio marito ha detto che mi verrà a prendere, anzi verranno: lui e la nuova macchina, che si chiama paschalitza = coccinella.* Il nome è stato stabilito appena l'abbiamo vista, per la forma tonda e perchè è una parola greca che conosco da anni e non ho mai dimenticato. E pensate un po', mica è anche quello del bar?
E voi come riempite pancia e pausa pranzo?
* Scoprite un aneddoto sulla paschalitza continuando a leggere.
In teoria tratta di un argomento che è un fenomeno sociale comune a chiunque lavori a tempo pieno fuori casa, e ha la necessità di pranzare.
Sì, parliamo di pausa pranzo. Io ho un'ora dalle 13 alle 14 non trattabile e sono nella condizione molto particolare per cui in azienda c'è una mensa dove i circa 200 dipendenti (tra i quali mio marito) possono pranzare con una trattenuta in busta paga di 87 cent a pasto che comprende 7 punti, mentre io che non sono dipendente ma lavoro lì, ho i ticket. Ecco la faccenda dei punti è un casino che tento di spiegare: ogni "cibo" vale un tot di punti, il più caro 4 punti è il secondo, il meno l'acqua 1 solo punto. Ne consegue che con 7 punti ci si può nutrire. Qui non parliamo di varietà o qualità, è una mensa e stop, ma di quantità. Il mio ticket è da 5 euro. Fino a ottobre avevo diritto a 6 punti (vedi sopra), a novembre c'è stato un aumento e ora posso prendere solo 4 punti. Morale se mangio il pollo devo pagarmi tutto il resto (direi almeno l'acqua e un contorno!). Per cui ho deciso di non mangiare più in mensa perchè lo trovo spropositato.
Che alternative ho?
- andare a casa
- digiunare
- portarmi qualcosa
- andare in un bar
Ho scartato le prime due e ho valutato la terza per qualche giorno, fino a quando mi sono resa conto che mangiare sulla scrivania è una roba tristissima, perchè non cambi il panorama neanche durante la pausa,
occorre preparare la sera prima e suscitare stupide discussioni per aver messo la fetta di torta pasqualina sul radiatore ad aria per riscaldarla. Questo perchè lo faccio io, se lo fa un altro va bene.
Allora ho valutato la quarta opzione, considerando che lavoro nella valle del nulla e non guido mi sono impegnata parecchio e alla fine mi è venuto in mente un bar quì dietro in mezzo al piazzale dei camion col distributore di benzina davanti e niente più e ho visto che dista 8 minuti col mio passo. 8 andare + 8 tornare = 16. Diciamo una passeggiata di 20 minuti che male non fa.
La cosa ha scatenato il bailame del "ma vai da sola?". Dio bono sono andata in vacanza da sola per anni mica mi spaventerà una tavola calda? L'importante era capire se si mangia decentemente (approvato, si mangia proprio bene), i costi (primo 4 euro, secondo con contorno abbondante 6), gentilezza e velocità del personale (niente da dire).
Morale vado lì. Alle 13 timbro (sottolineo timbro!) il cartellino ed esco. Mangio, do un'occhiata al corriere della sera in dotazione del locale, e col caffè mi portano pure un amaretto.
(E l'altro giorno addirittura una fetta di panettone enorme!). Qualche volta viene mio marito, ma non sempre perchè ovviamente a lui conviene pranzare in mensa (vedi sopra), ma in generale mi piace stare da sola.
Vedete, essendo una chiacchierona, durante la pausa pranzo mi si affidava sempre la conversazione, e mi trovavo un po' costretta a tirare la carretta del discorso, anche controvoglia. Dopo tanti anni questo ruolo mi aveva proprio stancata. Ora rientro in tempo per lavarmi i denti e alle 14 sono al mio posto. Forse in pieno inverno sarà più complicato, ma niente paura, mio marito ha detto che mi verrà a prendere, anzi verranno: lui e la nuova macchina, che si chiama paschalitza = coccinella.* Il nome è stato stabilito appena l'abbiamo vista, per la forma tonda e perchè è una parola greca che conosco da anni e non ho mai dimenticato. E pensate un po', mica è anche quello del bar?
E voi come riempite pancia e pausa pranzo?
* Scoprite un aneddoto sulla paschalitza continuando a leggere.
venerdì 23 novembre 2012
La comunicazione ai tempi dei socialcosi
Qualche giorno fa parlavo con Clara al telefono e le ho detto: "un blog non è un forum!" e lei tutta contenta di questa mia affermazione (grazie Claraverde) mi ha proposto di scrivere un post.
Vi dico ho un blog, be' se siete qua ve ne sarete accorti, ma non sono su nessun socialcoso e non ne conosco neppure le dinamiche. L'unica volta in cui sono stata su un forum, ho letto senza postare nulla, scappando a gambe levate prima di capire come iscriversi, avendo però la sufficiente cognizione per rendermi conto che il blog è un'altra faccenda.
Nei blog c'è un padrone di casa, e quì che piaccia o no, sono io. (Oh come sono aggressive today!)
Per cui ci si adegua al mio mondo, che non significa idolatrarmi, ma se si prova disgusto si va altrove, in caso qualcuno si senta offeso potrà querelarmi, sempre che sussistano i termini per una denuncia, e ne dubito.
Ad esempio ho molto apprezzato le critiche alla foto di mercoledì, in effetti era penosa, ma quando me ne sono accorta ero in fase asciughiamo-il-danno-in cucina-causato-dalla-lavastoviglie.
In un forum invece si lancia un argomento e ognuno dice la sua, di solito si trova tutto e il contrario di tutto, per questo mi sembrano poco attendibili, un marasma di idee, delle qualli spesso è difficile verificarne la serietà. Io odio quando un qualsiasi tipo di comunicazione si chattizza.
Lo stesso vale per le mail. Se A scrive a B C D E F per dare un informazione che interessa a tutti, preferisco se B C D E F rispondono singolarmente ad A altrimenti si intasa la casella di posta, a meno che si tratti davvero di qualcosa che permetta un confronto utile a tutto il gruppo, un arricchimento.
Sono in diverse mailing list, una creata da un mio vecchio prof. di scrittura. Non conosco tutti i membri, perchè, nel tempo, l'insegnante ha aggiunto contatti. Qualche giorno fa un perfetto sconosciuto ha scritto a questo gruppo, circa 30 persone, dicendo:
"Salve, ho pubblicato un libro in Tunisia che ha avuto un grande successo nel mondo arabo" e lasciava un link."
Ho eliminato la mail, senza aprire il link. Di seguito molti del gruppo hanno risposto a tutti, con svariati complimentoni al soggetto, poi un'amica ha invece scritto "ma chi cavolo è questo? Ma avete visto che cliccando il link si apre il un villaggio turistico tunisino?". Altre mail, fino a che una tipa ha chiesto di essere eliminata da questo giro di mail, e il prof. - incavolato - ha risposto dissociandosi dalla mail originale e ricordando a tutti che la mail list era nata per rimanere in contatto e promuovere iniziative culturali.
Non si poteva evitare tutto questo, usando il buon senso?
Io telefono ancora molto. Certo una mail si può inviare a notte fonda, mentre le telefonate nelle tenebre suscitano solo grossi spaventi, ma credo ancora nella comunicazione tradizionale. Addirittura col telefono fisso, ho un contratto altrettanto fisso, per cui posso chiamare in tutta italia spendendo sempre la stessa cifra mensile. Ma ho tanta paura che la gente si trinceri dietro alla mancanza di tempo, abusando di twitter e compagnia bella, per non approfondire i rapporti, per mancanza di coraggio e voglia di investire in qualcosa di più grande. Di comunicare sul serio.
In definitiva un blog è un diario on-line, il mio. L'emozione della voce non ha eguali. Per gli abbracci ci sono i blog incontri!
Vi dico ho un blog, be' se siete qua ve ne sarete accorti, ma non sono su nessun socialcoso e non ne conosco neppure le dinamiche. L'unica volta in cui sono stata su un forum, ho letto senza postare nulla, scappando a gambe levate prima di capire come iscriversi, avendo però la sufficiente cognizione per rendermi conto che il blog è un'altra faccenda.
Nei blog c'è un padrone di casa, e quì che piaccia o no, sono io. (Oh come sono aggressive today!)
Per cui ci si adegua al mio mondo, che non significa idolatrarmi, ma se si prova disgusto si va altrove, in caso qualcuno si senta offeso potrà querelarmi, sempre che sussistano i termini per una denuncia, e ne dubito.
Ad esempio ho molto apprezzato le critiche alla foto di mercoledì, in effetti era penosa, ma quando me ne sono accorta ero in fase asciughiamo-il-danno-in cucina-causato-dalla-lavastoviglie.
In un forum invece si lancia un argomento e ognuno dice la sua, di solito si trova tutto e il contrario di tutto, per questo mi sembrano poco attendibili, un marasma di idee, delle qualli spesso è difficile verificarne la serietà. Io odio quando un qualsiasi tipo di comunicazione si chattizza.
Lo stesso vale per le mail. Se A scrive a B C D E F per dare un informazione che interessa a tutti, preferisco se B C D E F rispondono singolarmente ad A altrimenti si intasa la casella di posta, a meno che si tratti davvero di qualcosa che permetta un confronto utile a tutto il gruppo, un arricchimento.
Sono in diverse mailing list, una creata da un mio vecchio prof. di scrittura. Non conosco tutti i membri, perchè, nel tempo, l'insegnante ha aggiunto contatti. Qualche giorno fa un perfetto sconosciuto ha scritto a questo gruppo, circa 30 persone, dicendo:
"Salve, ho pubblicato un libro in Tunisia che ha avuto un grande successo nel mondo arabo" e lasciava un link."
Ho eliminato la mail, senza aprire il link. Di seguito molti del gruppo hanno risposto a tutti, con svariati complimentoni al soggetto, poi un'amica ha invece scritto "ma chi cavolo è questo? Ma avete visto che cliccando il link si apre il un villaggio turistico tunisino?". Altre mail, fino a che una tipa ha chiesto di essere eliminata da questo giro di mail, e il prof. - incavolato - ha risposto dissociandosi dalla mail originale e ricordando a tutti che la mail list era nata per rimanere in contatto e promuovere iniziative culturali.
Non si poteva evitare tutto questo, usando il buon senso?
Io telefono ancora molto. Certo una mail si può inviare a notte fonda, mentre le telefonate nelle tenebre suscitano solo grossi spaventi, ma credo ancora nella comunicazione tradizionale. Addirittura col telefono fisso, ho un contratto altrettanto fisso, per cui posso chiamare in tutta italia spendendo sempre la stessa cifra mensile. Ma ho tanta paura che la gente si trinceri dietro alla mancanza di tempo, abusando di twitter e compagnia bella, per non approfondire i rapporti, per mancanza di coraggio e voglia di investire in qualcosa di più grande. Di comunicare sul serio.
In definitiva un blog è un diario on-line, il mio. L'emozione della voce non ha eguali. Per gli abbracci ci sono i blog incontri!
giovedì 22 novembre 2012
Ciao Vuvulaki!
In questi giorni tutti mi dicono "ah che bello tra poco arriva l'auto nuova, non sei contenta?"
In realtà no, non lo sono. Anche se naturalmente quella che abbiamo scelto mi piace molto ed è bello che ce la siamo sbrigata senza sbattimenti, tuttavia a parte che la spesa era nel bilancio di previsione del 2013 (se non addirittura 2014) ma soprattutto noi eravamo molto affezionati alla vecchia Xsara picasso che ha scorrazzato per 225996 km in 12 anni!
Vedete, è grazie al passaggio su questa auto che io e mio marito ci siamo sposati! Data la sua forma a uovo l'abbiamo sempre chiamata ovetto, poi un giorno Emanuele mi disse che ovetto in greco si dice "avgoulaki" (il suffisso aki e il vezzeggiativo, tipo arkouda = orso, arkoudaki = orsetto) e io capii male e da quel giorno la ribattezzammo Vuvulaki!
E con Vuvulaki abbiamo fatto viaggi meravigliosi. Ne cito solo 3 significativi:
- La mia prima (e per ora unica) volta che sono andata in traghetto in auto (all'Isola del Giglio)
- Fino a Mont St. Michel, proprio sotto l'isolotto in un punto che oggi non è accessibile alle auto
- Lungo le strade tortuose della costiera amalfitana, quando era ormai un po' malataE così sta sera è avvenuto lo scambio. E questa mattina abbiamo scattato questa foto mentre io l'abbraccio.
Al concessionario dopo averla parcheggiata e salutata siamo andati a completare le ultime formalità e io ho cominciato a tirare sù col naso in maniera imbarazzante. Sono uscita e ho iniziato a piagnucolare come una scema. Mi sono data una calmata, abbiamo preso l'auto nuova, e, mentre andavamo dal meccanico lì accanto dove abbiamo ordinato le gomme invernali, l'ho rivista, e mi è tornato il groppone brutto. Mi sentivo una pigna pelosa in gola e le lacrime mi pungevano gli occhi. Mi sono affacciata sul parcheggio, giusto in tempo per vedere che la portavano via. La sua ultima curva. E ho detto a Emanuele "la stanno portando via!!" E ora so che non la rivedrò mai più! Insomma sì lo so bene che si piange per altre cose, ma alla fine mi sono messa a piangere schiacciata contro il giubbotto di mio marito, perchè è come se la prima fase della nostra vita in due (anzi in tre con Vuvulaki) si fosse conclusa in quel momento, proprio in questo 2012 maledetto in cui si sono chiuse altre porte, ecco, non solo porte, ma anche portiere!
mercoledì 21 novembre 2012
Continua la produzione di card natalizie
Sono molto felice di aver già creato 18 card natalizie!
E tutte belle. Sì, chiaramente in giro c'è tanto di meglio, ma io conosco i miei limiti e la mia strumentazione (scarsa) per cui non posso che andare fiera della mia produzione.
I colori classici per il natale sono rosso, verdone e oro. Eppure sarà che io l'azzurro lo infilerei dappertutto, ma sono particolarmente soddisfatta di questa card che ho battezzato serie "ghiaccio" dove prevale appunto il mio colore preferito. L'ho declinato in varie sfumature, fino al blu e, solo per 2, abbinato al rosso vivo che spezza molto. I cartoncini di base sono in vendita da mia sorella a soli 50 cent al foglio, da uno si ricavano due card rettangolari che misurano circa 12 x 17 cm. I timbri sono embossati con la polvere oro di cui vi ho parlato. Annaelle, sei orgogliosa della tua allieva, vero!?
Anche le scrap amiche venete so che saranno ben contente di queste foto, che i biglietti piacciano oppure no, sono comunque il sequel del meeting!
E tutte belle. Sì, chiaramente in giro c'è tanto di meglio, ma io conosco i miei limiti e la mia strumentazione (scarsa) per cui non posso che andare fiera della mia produzione.
I colori classici per il natale sono rosso, verdone e oro. Eppure sarà che io l'azzurro lo infilerei dappertutto, ma sono particolarmente soddisfatta di questa card che ho battezzato serie "ghiaccio" dove prevale appunto il mio colore preferito. L'ho declinato in varie sfumature, fino al blu e, solo per 2, abbinato al rosso vivo che spezza molto. I cartoncini di base sono in vendita da mia sorella a soli 50 cent al foglio, da uno si ricavano due card rettangolari che misurano circa 12 x 17 cm. I timbri sono embossati con la polvere oro di cui vi ho parlato. Annaelle, sei orgogliosa della tua allieva, vero!?
Anche le scrap amiche venete so che saranno ben contente di queste foto, che i biglietti piacciano oppure no, sono comunque il sequel del meeting!
Il cartoncino applicato è rosso, anche se sembra arancione, la stella d'oro non è incollata sul cartoncino ma fustellata (bucata per le non scrapper) in modo che si veda il cartoncino d'oro sotto, l'ondina bianca è di stoffa.
E mentre attendevo che si caricassero le foto sono andata in cucina a bere, e ho visto il tappetino davanti al lavello fradicio. Morale la lavastoviglie perde in maniera copiosa...quì non si finisce più di inciampare in grane!
lunedì 19 novembre 2012
La sera ci si rasserena
Vi presento l'editor figa, che io penso sia ancora figa.
(Da non confondersi con l'agente super star)
www.bookblister.com
La potete ascoltare ogni martedì mattina su radio 105.
Ci siamo scritte un po', e mi ha chiamata. Io avevo il rumore della metropolitana come sottofondo, lei la vocina della figlioletta.
Il testo non si tocca. Siamo in guerra e lei il mio romanzo lo vuole in libreria, perchè di libri ne sa e vede tutto lo schifo che viene pubblicato. Soffre con me per questo rifiuto, ma nulla è davvero perduto. Insomma la festa è appena iniziata e se il primo ballo non è andato bene, verranno altre danze e volteggeremo sulla pista insieme fino a quando il manoscritto avrà un buon editore.
E io metterò il suo nome nei ringraziamenti.
(Sì ma tanto so già che nella prima pagina la dedica sarà "ai blog amici").
Grazie per i vostri commenti rabbiosi e deliziosi. Ho idea che sto blog si stia trasformando in un luogo dove dovete venir sempre a consolarmi e tra un po' non ne potrete più di me!
(Da non confondersi con l'agente super star)
www.bookblister.com
La potete ascoltare ogni martedì mattina su radio 105.
Ci siamo scritte un po', e mi ha chiamata. Io avevo il rumore della metropolitana come sottofondo, lei la vocina della figlioletta.
Il testo non si tocca. Siamo in guerra e lei il mio romanzo lo vuole in libreria, perchè di libri ne sa e vede tutto lo schifo che viene pubblicato. Soffre con me per questo rifiuto, ma nulla è davvero perduto. Insomma la festa è appena iniziata e se il primo ballo non è andato bene, verranno altre danze e volteggeremo sulla pista insieme fino a quando il manoscritto avrà un buon editore.
E io metterò il suo nome nei ringraziamenti.
(Sì ma tanto so già che nella prima pagina la dedica sarà "ai blog amici").
Grazie per i vostri commenti rabbiosi e deliziosi. Ho idea che sto blog si stia trasformando in un luogo dove dovete venir sempre a consolarmi e tra un po' non ne potrete più di me!
Ditemi un po' voi...
A proposito del romanzo di Faè: è carino, anche il titolo è simpatico ma, data la mole di esordienti "sulle spalle", purtroppo per il momento devo darti una risposta non positiva per quanto riguarda la rappresentanza. Non mi ha convinto del tutto. Soprattutto, penso sia un po' "poco". Anche nella quantità di pagine... ripeto, è un momento faticoso.
Queste le parole dell'agente super star.
Stiamo parlando di 167 pagine! Se lei è oberata, sarebbe più onesto fare come altri agenti che, già nel loro sito, dicono chiaramente di non accettare manoscritti fino a nuovo ordine.
La editor vorrebbe che ci rimboccassimo le maniche per allungarlo ulteriormente. Io penso che abbandonerò questa agenzia. Può darsi che il testo non funzioni del tutto, ma non credo. Soprattutto mi avvilisce passare dai toni entusiasi "mi sono divertita tantissimo a leggerlo, ottimo passo narrativo, è raro incontrare autori veri come te" della editor (sono tutte parole sue) a queste. Il momento è faticoso, grazie direi che lo sapevo anche da me, senza aspettare tutto sto tempo che lei sentenziasse accampando scuse, fermo restando che è un suo diritto dire "no".
Natale incombe, ho iniziato a imbustare le card, a vedere quante ne devo ancora fare, magari la Sandra scrittrice si prende una pausa.
Queste le parole dell'agente super star.
Stiamo parlando di 167 pagine! Se lei è oberata, sarebbe più onesto fare come altri agenti che, già nel loro sito, dicono chiaramente di non accettare manoscritti fino a nuovo ordine.
La editor vorrebbe che ci rimboccassimo le maniche per allungarlo ulteriormente. Io penso che abbandonerò questa agenzia. Può darsi che il testo non funzioni del tutto, ma non credo. Soprattutto mi avvilisce passare dai toni entusiasi "mi sono divertita tantissimo a leggerlo, ottimo passo narrativo, è raro incontrare autori veri come te" della editor (sono tutte parole sue) a queste. Il momento è faticoso, grazie direi che lo sapevo anche da me, senza aspettare tutto sto tempo che lei sentenziasse accampando scuse, fermo restando che è un suo diritto dire "no".
Natale incombe, ho iniziato a imbustare le card, a vedere quante ne devo ancora fare, magari la Sandra scrittrice si prende una pausa.
venerdì 16 novembre 2012
Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno anzi tre quarti!
Avevo deciso di non pubblicare nulla fino a quando non avrei avuto notizie certe dall'agente super star.
Ma considerato che sta andando per le lunghe rischiavo di non aggiornare per secoli e poi voi che mi volete tanto bene, vi sareste preoccupati! Poi magari capita come quando dopo aver atteso l'autobus per tanto tempo ci si incammina a piedi e lo si vede apparire all'angolo.
Ecco una lista di grandi e piccole positività che mi va di condividere:
- mercoledì ho accompagnato mia mamma al controllo: tutto benissimo
- mia mamma è stata bravissima
- io lo stesso giorno avevo una visita medica che rischiava di accavallarsi, è bastato dirlo al medico e mia
mamma è stata la prima nonostante tutti gli operati fossero "convocati" per le 8.30
- ha già aperto il Garabombo, il mercatone natalizio solidale che per me significa festa! Se avete letto il mio romanzo è quello dove Ilaria incontra Occhi verdi
- mancano solo 2 settimane al mercatino di PaSiTa, le altre blogger che esporranno sono tutte simpatiche
(nonchè creative di gran classe!) prevedo gran divertimento
- domenica doppio compleanno: suocera - pranzo, nipote - merenda (Nanni in realtà li ha compiuti il 14)
- ieri sera abbiamo confermato l'automobile C3 nera metallizzata 1400 cilindrata a km 0
- quanto sopra senza finanziamento
- nonostante la frenesia del periodo non sono rimasta indietro neanche un po' con le incombenze di casa,
anche perchè ho un marito fantastico!
- oggi è venerdì e mezza giornata lavorativa è già scivolata via
Ma considerato che sta andando per le lunghe rischiavo di non aggiornare per secoli e poi voi che mi volete tanto bene, vi sareste preoccupati! Poi magari capita come quando dopo aver atteso l'autobus per tanto tempo ci si incammina a piedi e lo si vede apparire all'angolo.
Ecco una lista di grandi e piccole positività che mi va di condividere:
- mercoledì ho accompagnato mia mamma al controllo: tutto benissimo
- mia mamma è stata bravissima
- io lo stesso giorno avevo una visita medica che rischiava di accavallarsi, è bastato dirlo al medico e mia
mamma è stata la prima nonostante tutti gli operati fossero "convocati" per le 8.30
- ha già aperto il Garabombo, il mercatone natalizio solidale che per me significa festa! Se avete letto il mio romanzo è quello dove Ilaria incontra Occhi verdi
- mancano solo 2 settimane al mercatino di PaSiTa, le altre blogger che esporranno sono tutte simpatiche
(nonchè creative di gran classe!) prevedo gran divertimento
- domenica doppio compleanno: suocera - pranzo, nipote - merenda (Nanni in realtà li ha compiuti il 14)
- ieri sera abbiamo confermato l'automobile C3 nera metallizzata 1400 cilindrata a km 0
- quanto sopra senza finanziamento
- nonostante la frenesia del periodo non sono rimasta indietro neanche un po' con le incombenze di casa,
anche perchè ho un marito fantastico!
- oggi è venerdì e mezza giornata lavorativa è già scivolata via
martedì 13 novembre 2012
Con gli occhi da gufo
Oggi è stata una giornata pesante. L'intervento di mia mamma è andato bene, ringrazio chi mi ha chiesto informazioni e fatto gli auguri. Non è ancora finita: alle 20 torno per assisterla nella medicazione,
sperando riesca poi a farsela da sola, perché io alle 8 e alle 20 potrei anche essere da lei ogni giorno, ma a mezzogiorno e alle 16 mi risultaparecchio complicato impossibile.
Sono rincasata e, a parte questo post e una lettura alle mail, sto sistemando casa come una trottola.
Alle 6.10 ero già fuori con gli occhi da gufo, una banana, un pocket coffee e un libro di Alice Munro come generi di conforto. Ho risposto secca alla classica inserviente che solo perchè indossa un camice bianco pensa di essere un medico, ho assistito a battibecchi tra mogli e mariti, ho soprattutto tentato di rendermi utile, chiudendomi nel mio bozzolo col naso nei racconti quando si è trattato solo di aspettare.
Ormai potrebbero darmi il Nobel dell'attesa.
Sabato la editor figa mi ha scritto che lunedì (ieri) l'agente super star avrebbe sentenziato.
Non l'ha fatto. Oggi ha di nuovo scritto "non temere, che ci siamo, vedrai!"
Io non temo mica. Oggi è il giorno in cui salute e vicinanza di affetti come priorità mi vengono sbattuti in faccia con enorme violenza. All'uscita dell'ascensore in clinica c'era un bel cartello "day hospital oncologico", e, nonostante le chiare disposizioni di farsi accompagnare per l'intervento nel reparto oculistico dove è andata mia mamma, c'erano persone sole. Anziani. Star bene e avere accanto chi si prende cura di te, che sia figlio, coniuge, vicino di casa o che ne so, magari non una badante prezzolata, tutto qua il piatto forte della vita. Sappiamo tutti quanto sia più gustoso l'arrosto mangiato con le patate al forno. Le patatine sono come la scrittura, renderebbero più succulento il gran trafficare della vita. Ma non sono davvero indispensabili.
Però adesso se l'agente super star si decide giusto per non tenermi ancora in sospeso la ringrazierei.
sperando riesca poi a farsela da sola, perché io alle 8 e alle 20 potrei anche essere da lei ogni giorno, ma a mezzogiorno e alle 16 mi risulta
Sono rincasata e, a parte questo post e una lettura alle mail, sto sistemando casa come una trottola.
Alle 6.10 ero già fuori con gli occhi da gufo, una banana, un pocket coffee e un libro di Alice Munro come generi di conforto. Ho risposto secca alla classica inserviente che solo perchè indossa un camice bianco pensa di essere un medico, ho assistito a battibecchi tra mogli e mariti, ho soprattutto tentato di rendermi utile, chiudendomi nel mio bozzolo col naso nei racconti quando si è trattato solo di aspettare.
Ormai potrebbero darmi il Nobel dell'attesa.
Sabato la editor figa mi ha scritto che lunedì (ieri) l'agente super star avrebbe sentenziato.
Non l'ha fatto. Oggi ha di nuovo scritto "non temere, che ci siamo, vedrai!"
Io non temo mica. Oggi è il giorno in cui salute e vicinanza di affetti come priorità mi vengono sbattuti in faccia con enorme violenza. All'uscita dell'ascensore in clinica c'era un bel cartello "day hospital oncologico", e, nonostante le chiare disposizioni di farsi accompagnare per l'intervento nel reparto oculistico dove è andata mia mamma, c'erano persone sole. Anziani. Star bene e avere accanto chi si prende cura di te, che sia figlio, coniuge, vicino di casa o che ne so, magari non una badante prezzolata, tutto qua il piatto forte della vita. Sappiamo tutti quanto sia più gustoso l'arrosto mangiato con le patate al forno. Le patatine sono come la scrittura, renderebbero più succulento il gran trafficare della vita. Ma non sono davvero indispensabili.
Però adesso se l'agente super star si decide giusto per non tenermi ancora in sospeso la ringrazierei.
domenica 11 novembre 2012
Weekend! Ronf teatro keep calm e scrap
http://www.2duerighe.com/i-due-oboli-teatro-e-spettacolo/teatro/6830-che-fine-ha-fatto-il-mio-hotel-desdemona-con-f-polantuoni.html
Cerco di rilassarmi, in quanto a non far proprio nulla non ne sono capace, salvo malattie gravi. Ieri mi sono alzata verso le 9.40 occhei un buon orario direi. Tardino ma con una larga fetta di mattinata ancora disponibile. Le solite incombenze del sabato e poi Emanule, andando al concessionario Citroen, mi ha lasciata dal parrucchiere cinese lungo la strada. Pranzo a casa, e creatività. Serata a teatro, vi ho messo il link. Uno spettacolo molto divertente che vi consiglio!
Per le scrap friends ieri ho comprato questa polvere da embosser Queen's gold, una sfumatura d'oro freddo molto bella. Una timbrata con tampone nero su cartoncino rosso o verde molto natalizio (ma sta molto bene anche sul blu) un'embossata con questa polvere e mezza card è fatta, anche senza colorare il timbro, perchè ha un effetto esagerato! La produzione cresce, tutto top secret perchè destinata a molti di voi.
Ho terminato e inviato il racconto per questo concorso:
http://bookblister.com/2012/10/24/tramando-2013-mi-racconti-una-storia/
forse Maurizio, il protagonista della storia, diventerà il personaggio di un romanzo futuro: un simpatico ragazzo premuroso che ha poca dimestichezza con le donne.
Oggi giornata senza sveglia (in pratica si dorme a oltranza, il record storico credo sia le 13!) a seguire - a mezzogiorno - brunch casalingo, la soluzione più saggia quando ci si alza tardi, altrimenti la colazione rischia di essere a ridosso del pranzo. E io alla colazione non rinuncio, mi pare logico, è il mio mantra. Poi tanta lettura sparsa sulle due giornate. Oggi non esco: già ieri, causa abbonamento teatrale a posto e giorno fisso, ho dovuto stivalarmi sotto a una pioggia fitta e copiosa. La settimana entrante poi è bella tosta.
Domani sera abbiamo due coppie di cari amici a cena. Ci vediamo molto meno di quanto vorrei. Io vado sempre in super sbattimento quando cucino per gli altri. Anche se poi mediamente la gente se ne va col sorriso di soddisfazione e a pancia piena, temo non riuscirò mai a far pace con la me stessa cuoca. Forse in una vita precedente ho avvelenato qualcuno. Il giorno seguente alle 7 devo essere in ospedale con mia mamma che affronterà (mi pare il verbo giusto vista l'odissea che è stata con continui rimandi e anticipi) un piccolo intervento in day hospital.
Vi lascio con le immagini di due card. In effetti non mi piace parlare di creatività senza mostrarvi nulla. Si tratta di due biglietti nascita per due blog amiche prossime al parto. Entrambe non scrapper, sono certa che si riconosceranno in questa descrizione. Tuttavia hanno la possibilità di non cliccare, se non vogliono rovinarsi la sorpresa (tanto sapete già che vi arriveranno, perchè ho dovuto chiedervi l'indirizzo!!)
PS. mentre pulivo i timbri - mannaggia il nero è proprio un casino da tirar via - nel locale lavanderia, sì abbiamo la lavanderia ma non immaginatevi chissà che, un timbro mi è caduto e si è disegnata una renna sulla piastrella del pavimento, ed era lì bellissima a guardarmi, non volevo cancellarla!
Cerco di rilassarmi, in quanto a non far proprio nulla non ne sono capace, salvo malattie gravi. Ieri mi sono alzata verso le 9.40 occhei un buon orario direi. Tardino ma con una larga fetta di mattinata ancora disponibile. Le solite incombenze del sabato e poi Emanule, andando al concessionario Citroen, mi ha lasciata dal parrucchiere cinese lungo la strada. Pranzo a casa, e creatività. Serata a teatro, vi ho messo il link. Uno spettacolo molto divertente che vi consiglio!
Per le scrap friends ieri ho comprato questa polvere da embosser Queen's gold, una sfumatura d'oro freddo molto bella. Una timbrata con tampone nero su cartoncino rosso o verde molto natalizio (ma sta molto bene anche sul blu) un'embossata con questa polvere e mezza card è fatta, anche senza colorare il timbro, perchè ha un effetto esagerato! La produzione cresce, tutto top secret perchè destinata a molti di voi.
Ho terminato e inviato il racconto per questo concorso:
http://bookblister.com/2012/10/24/tramando-2013-mi-racconti-una-storia/
forse Maurizio, il protagonista della storia, diventerà il personaggio di un romanzo futuro: un simpatico ragazzo premuroso che ha poca dimestichezza con le donne.
Oggi giornata senza sveglia (in pratica si dorme a oltranza, il record storico credo sia le 13!) a seguire - a mezzogiorno - brunch casalingo, la soluzione più saggia quando ci si alza tardi, altrimenti la colazione rischia di essere a ridosso del pranzo. E io alla colazione non rinuncio, mi pare logico, è il mio mantra. Poi tanta lettura sparsa sulle due giornate. Oggi non esco: già ieri, causa abbonamento teatrale a posto e giorno fisso, ho dovuto stivalarmi sotto a una pioggia fitta e copiosa. La settimana entrante poi è bella tosta.
Domani sera abbiamo due coppie di cari amici a cena. Ci vediamo molto meno di quanto vorrei. Io vado sempre in super sbattimento quando cucino per gli altri. Anche se poi mediamente la gente se ne va col sorriso di soddisfazione e a pancia piena, temo non riuscirò mai a far pace con la me stessa cuoca. Forse in una vita precedente ho avvelenato qualcuno. Il giorno seguente alle 7 devo essere in ospedale con mia mamma che affronterà (mi pare il verbo giusto vista l'odissea che è stata con continui rimandi e anticipi) un piccolo intervento in day hospital.
Vi lascio con le immagini di due card. In effetti non mi piace parlare di creatività senza mostrarvi nulla. Si tratta di due biglietti nascita per due blog amiche prossime al parto. Entrambe non scrapper, sono certa che si riconosceranno in questa descrizione. Tuttavia hanno la possibilità di non cliccare, se non vogliono rovinarsi la sorpresa (tanto sapete già che vi arriveranno, perchè ho dovuto chiedervi l'indirizzo!!)
PS. mentre pulivo i timbri - mannaggia il nero è proprio un casino da tirar via - nel locale lavanderia, sì abbiamo la lavanderia ma non immaginatevi chissà che, un timbro mi è caduto e si è disegnata una renna sulla piastrella del pavimento, ed era lì bellissima a guardarmi, non volevo cancellarla!
venerdì 9 novembre 2012
Di stanchezza, riflessioni e incontri
E' da mercoledì sera che sono avvolta in una nuvola di stanchezza cosmica del tutto imprevedibile.
Avevo scioccamento immaginato che novembre sarebbe stato un mese paciollo post reading e pre natale.
Le cose stanno andando molto diversamente: siamo al 9 e già gli arranco dietro col fiatone.
Dicevo mercoledì in auto verso la riunione per il progetto Chernobyl, dove abbiamo dato la disponibilità all'accoglienza, ha iniziato a farmi male il braccio per la cervicale e io ho cominciato a sentirmi in una morsa. Anche tutta la faccenda Katia, sulla quale non voglio spendere troppe parole, mi ha turbata molto, perchè il blog è la mia casa e non posso non sentirmi a disagio nei confronti degli altri lettori-ospiti soprattutto chi ha fivet fallite, poliabortività alle spalle e ha dovuto, per aiutarmi, rimestare nel pentolone del proprio dolore. (Io questo non lo dimenticherò mai!). Gli sposatementi sono sempre lunghi, la mensa aziendale ha alzato di brutto i prezzi e ho preso la decisione di spendere altrove il mio misero ticket (dove? Lavorando nella valle dei lupi occorrerà essere parecchio fantasiosi). All'auto di casa forse è partito l'alternatore: ora la spia si è spenta; due preventivi da due meccanici 600 e 350 euro, ma si può tanta differenza? E ora la decisione di cambiarla, altri conti, riflessioni. Ieri dovevo andare in una libreria dove avrei incontrato l'editore di Frollini, per prenderne delle copie, e portargli la modifica al nostro contratto firmata. Non l'avevo firmata, gliel'ho ridata in una busta e mi hanno scritto oggi per dirmelo.
Ho capito che devo trovare in fretta una soluzione perchè sto mettendo troppe cose in questa vita, e perdo pezzi ovunque.
Oggi sono in ferie. L'idea era di andare alla fiera Hobby Show e Weekend Donna che ha cambiato sede.
Vi giuro al suono della sveglia ho pensato che avrei preferito dormire tutto il giorno. Questo è grave: sono anni che vado all'Hobby Show e mi diverto sempre. Ho fatto i mestieri e finalmente a mezzogiorno sono entrata al padiglione 12. Gran genialata quella di avere un unico ingresso fatto a imbuto per questa esposizione e Robotica piena di ragazzi scalpitanti, una fila epocale, un disgusto per la nuova fiera di Rho che nel 2015 ospiterà l'Expo. All'interno mi aspettava mia sorella. Abbiamo girato bene ma ho comprato proprio poco perchè voglio smalitire il materiale scrap che ho da tempo. E' sempre bello stare in sua compagnia pensando alla creatività.
Diversi gli incontri da segnalare: Annaelle di Impronte, amica storica e generosa di questo blog, lei fa parte di quelle blog amiche che sono ormai oltre lo schermo. Monica e lo stand ASI indaffarato nella creazione di un delizioso album, quì ho ritrovato anche Magda l'insegnante del meeting veneto di settembre, continuavo a guardare questa signora dicendomi "dove l'ho già vista?"
Rossana con la figlia proprietaria di un negozio creativo Think Pastel! Rossana è una mia lettrice che spesso mi ha dato consigli preziosi via mail, avendo esperienza del mondo editoriale, con una disponibilità disinteressata che mi stupì molto. E per finire mentre osservavo un gruppo di pittori intenti a dipingere un quadretto invernale, ho sentito una voce: "scusa, sei Ilaria!" Ho avuto la prontezza di rispondere affermativamente, e mi sono trovata davanti una lettrice silenziosa del mio blog, felicissima di questo incontro casuale. Marina che saluto caramente, non ha mai commentato, e oggi mi ha fatto una marea di complimenti per come scrivo! Naturalmente poi ho percorso la fiera tutta gongolante, oh oh come sono famosa!
Come vedete ho fatto un sacco di cose in questi giorni in cui non avete letto aggiornamenti. Se non fossi stata così sfinita avrei comunque pubblicato più post per raccontarvi nel dettaglio le cose tempestivamente. Invece mi ritrovo a dover scrivere un minestrone, che a rileggerlo manca di sale-emoscion (decisamente non nel mio stile) per mandarvi un segnale.
Va bene lo stesso. Sono qua per voi, ammaccata ma presente, perchè voi leggendomi mi fate immensamente felice!
Avevo scioccamento immaginato che novembre sarebbe stato un mese paciollo post reading e pre natale.
Le cose stanno andando molto diversamente: siamo al 9 e già gli arranco dietro col fiatone.
Dicevo mercoledì in auto verso la riunione per il progetto Chernobyl, dove abbiamo dato la disponibilità all'accoglienza, ha iniziato a farmi male il braccio per la cervicale e io ho cominciato a sentirmi in una morsa. Anche tutta la faccenda Katia, sulla quale non voglio spendere troppe parole, mi ha turbata molto, perchè il blog è la mia casa e non posso non sentirmi a disagio nei confronti degli altri lettori-ospiti soprattutto chi ha fivet fallite, poliabortività alle spalle e ha dovuto, per aiutarmi, rimestare nel pentolone del proprio dolore. (Io questo non lo dimenticherò mai!). Gli sposatementi sono sempre lunghi, la mensa aziendale ha alzato di brutto i prezzi e ho preso la decisione di spendere altrove il mio misero ticket (dove? Lavorando nella valle dei lupi occorrerà essere parecchio fantasiosi). All'auto di casa forse è partito l'alternatore: ora la spia si è spenta; due preventivi da due meccanici 600 e 350 euro, ma si può tanta differenza? E ora la decisione di cambiarla, altri conti, riflessioni. Ieri dovevo andare in una libreria dove avrei incontrato l'editore di Frollini, per prenderne delle copie, e portargli la modifica al nostro contratto firmata. Non l'avevo firmata, gliel'ho ridata in una busta e mi hanno scritto oggi per dirmelo.
Ho capito che devo trovare in fretta una soluzione perchè sto mettendo troppe cose in questa vita, e perdo pezzi ovunque.
Oggi sono in ferie. L'idea era di andare alla fiera Hobby Show e Weekend Donna che ha cambiato sede.
Vi giuro al suono della sveglia ho pensato che avrei preferito dormire tutto il giorno. Questo è grave: sono anni che vado all'Hobby Show e mi diverto sempre. Ho fatto i mestieri e finalmente a mezzogiorno sono entrata al padiglione 12. Gran genialata quella di avere un unico ingresso fatto a imbuto per questa esposizione e Robotica piena di ragazzi scalpitanti, una fila epocale, un disgusto per la nuova fiera di Rho che nel 2015 ospiterà l'Expo. All'interno mi aspettava mia sorella. Abbiamo girato bene ma ho comprato proprio poco perchè voglio smalitire il materiale scrap che ho da tempo. E' sempre bello stare in sua compagnia pensando alla creatività.
Diversi gli incontri da segnalare: Annaelle di Impronte, amica storica e generosa di questo blog, lei fa parte di quelle blog amiche che sono ormai oltre lo schermo. Monica e lo stand ASI indaffarato nella creazione di un delizioso album, quì ho ritrovato anche Magda l'insegnante del meeting veneto di settembre, continuavo a guardare questa signora dicendomi "dove l'ho già vista?"
Rossana con la figlia proprietaria di un negozio creativo Think Pastel! Rossana è una mia lettrice che spesso mi ha dato consigli preziosi via mail, avendo esperienza del mondo editoriale, con una disponibilità disinteressata che mi stupì molto. E per finire mentre osservavo un gruppo di pittori intenti a dipingere un quadretto invernale, ho sentito una voce: "scusa, sei Ilaria!" Ho avuto la prontezza di rispondere affermativamente, e mi sono trovata davanti una lettrice silenziosa del mio blog, felicissima di questo incontro casuale. Marina che saluto caramente, non ha mai commentato, e oggi mi ha fatto una marea di complimenti per come scrivo! Naturalmente poi ho percorso la fiera tutta gongolante, oh oh come sono famosa!
Come vedete ho fatto un sacco di cose in questi giorni in cui non avete letto aggiornamenti. Se non fossi stata così sfinita avrei comunque pubblicato più post per raccontarvi nel dettaglio le cose tempestivamente. Invece mi ritrovo a dover scrivere un minestrone, che a rileggerlo manca di sale-emoscion (decisamente non nel mio stile) per mandarvi un segnale.
Va bene lo stesso. Sono qua per voi, ammaccata ma presente, perchè voi leggendomi mi fate immensamente felice!
martedì 6 novembre 2012
Il profumo di una morbida coperta
Due cosette: Eta beta è un maschio (scusate!). Grazie Katia: con le tue considerazioni mi hai fatto bruciare il record di commenti. Ma soprattutto grazie di cuore a chi ha avuto voglia di intevenire in mia difesa, non cerco proseliti ma appoggi sì, laddove qualcuno entra in casa mia a gamba tesa, con cattiveria, in nome di una discutibile sincerità.
Aggiornamento: ho visto che Katia si è scusata nel suo blog. Ho commentato, ne prendo atto, ma scusandosi ha scritto altre cose che non ho gradito, per cui ragazze sentitevi libere di andare da lei, anche solo per curiosità, ma eviterei di farlo diventare un caso.
Anyway, ieri è stata una giornata intensa: successi per Anna, Frida e Nina. Gioisco con loro.
Avevo appuntamento con Nicoletta, la grafica che senza conoscermi mi ha regalato i volantini per i reading liguri. Ero in anticipo e ho visto il lato oscuro e brillante della città in pochi metri. Davanti alla banca un poveraccio dormiva buttato per terra, impedendo la chiusura della saracinesca; sono intervenuti gli uomini della sicurezza e hanno telefonato al 118, mi chiedo se l'avrebbero chiamato anche se il senzatetto fosse stato in un'altra posizione, presumo di no. Poco più in là le sfavillanti luci già natalizie di Kasanova che ha preso il posto di un negozio che mi piaceva molto, aveva prezzi bassissimi - forse per questo ha chiuso.
Mentre aspettavo Nicoletta sono entrata e ho cacciato il mio bel nasone dentro queste meravigliose candele http://www.colonialcandle.com/c-21-fragrance.aspx
Le nuove profumazioni sono (traduco) morbida coperta, velluto rosso, neve innamorata.
Ecco di lavoro voglio fare quella che inventa i nomi per le fragranze!
Dio bono ma che profumo avrà mai una coperta? Al massimo di ammorbidente, no?
No, perchè vi garantisco che annusando ho trovato proprio ciò che mi aspettavo.
Retorica spiccia certo, il mondo benestante che può permettersi di inebriarsi la casa con aromi curiosi e quello ai margini che una coperta manco ce l'ha per coprirsi!
Poi, la vita è proprio buffa a volte, io e Nicoletta abbiamo scoperto di essere nate lo stesso giorno (lei di parecchi anni dopo, I suppose) e ci siamo intese alla grande infervorate in discorsi creativi bevendo uno spritz! (In un locale figo vicino al Tribunale dei minori, perchè alla fine si torna sempre sul luogo del delitto!)
E Dio, spero tanto che Obama ce la faccia!!!
Aggiornamento: ho visto che Katia si è scusata nel suo blog. Ho commentato, ne prendo atto, ma scusandosi ha scritto altre cose che non ho gradito, per cui ragazze sentitevi libere di andare da lei, anche solo per curiosità, ma eviterei di farlo diventare un caso.
Anyway, ieri è stata una giornata intensa: successi per Anna, Frida e Nina. Gioisco con loro.
Avevo appuntamento con Nicoletta, la grafica che senza conoscermi mi ha regalato i volantini per i reading liguri. Ero in anticipo e ho visto il lato oscuro e brillante della città in pochi metri. Davanti alla banca un poveraccio dormiva buttato per terra, impedendo la chiusura della saracinesca; sono intervenuti gli uomini della sicurezza e hanno telefonato al 118, mi chiedo se l'avrebbero chiamato anche se il senzatetto fosse stato in un'altra posizione, presumo di no. Poco più in là le sfavillanti luci già natalizie di Kasanova che ha preso il posto di un negozio che mi piaceva molto, aveva prezzi bassissimi - forse per questo ha chiuso.
Mentre aspettavo Nicoletta sono entrata e ho cacciato il mio bel nasone dentro queste meravigliose candele http://www.colonialcandle.com/c-21-fragrance.aspx
Le nuove profumazioni sono (traduco) morbida coperta, velluto rosso, neve innamorata.
Ecco di lavoro voglio fare quella che inventa i nomi per le fragranze!
Dio bono ma che profumo avrà mai una coperta? Al massimo di ammorbidente, no?
No, perchè vi garantisco che annusando ho trovato proprio ciò che mi aspettavo.
Retorica spiccia certo, il mondo benestante che può permettersi di inebriarsi la casa con aromi curiosi e quello ai margini che una coperta manco ce l'ha per coprirsi!
Poi, la vita è proprio buffa a volte, io e Nicoletta abbiamo scoperto di essere nate lo stesso giorno (lei di parecchi anni dopo, I suppose) e ci siamo intese alla grande infervorate in discorsi creativi bevendo uno spritz! (In un locale figo vicino al Tribunale dei minori, perchè alla fine si torna sempre sul luogo del delitto!)
E Dio, spero tanto che Obama ce la faccia!!!
lunedì 5 novembre 2012
Figli comunque
In questi 2 giorni in cui non ho postato nulla (ma ho letto tutti i blog amici e commentato qua e là) sono stata molto coi miei genitori. Essere figlia, solo figlia, sapendo che non sarò mai genitore mi colloca in una
dimensione strana. Ne parlavamo con Clara. Mi sento un'adolescente quarantenne mentre rimango incastrata tra il sedile e la portiera della loro auto a 3 porte. Mi dimentico sempre che non ho la portiera e tento di farmi un varco nella lamiera. Ma soprattutto si dimentica mia mamma e mi chiude la portiera sui denti. Giro per il supermercato valtellinese con lei e ammira il mio modo di fare la spesa, allora penso: "non son più una ragazzina, ho persino qualcosa da insegnare nella gestione della casa."
Ognuno ha il suo percorso e comunque vada lo deve fare. Punto. Magari a ginocchioni, segnando la strada con le lacrime ma si va avanti. Oggi è un giorno impegnativo per chi, come me, non ha avuto la fortuna di desiderare un figlio e averlo nel giro di poco. Non è più il momento di polveroni e ingarbugliamenti, è solo tempo di cuore gonfio, sms e notizie, che, come dice sempre Clara, lo scirocco ce le porti buone. E' una splendida giornata tersa, dopo tanta pioggia. Di quelle in cui la vita si riaffaccia pick pick urrah! E Eta beta. Ve la ricordate Eta beta? Col gonnellino pieno di sorprese? Si nutre di (p)naftalina, dorme sui pomoli del letto ed è tanto simpatica.
E anche noi oggi ci riprogrammiamo su un nuovo progetto forse non proprio genitoriale, ma comunque importante. Aderiamo all'iniziativa di un'associazione locale che offre soggiorno ai bambini dell'area Chernobyl. Vengono ospitati per un mese (di solito giugno) in famiglia, e trascorrono la giornata, dopo la colazione e prima della cena, in un centro di accoglienza con giochi e attività. Se tutto va bene, io e Emanuele saremo una di queste famiglie!
Sono felice che la data per la prima riunione ci sia stata comunicata proprio oggi, giornata decisiva per blog amiche a me care!
Vi abbraccio!
dimensione strana. Ne parlavamo con Clara. Mi sento un'adolescente quarantenne mentre rimango incastrata tra il sedile e la portiera della loro auto a 3 porte. Mi dimentico sempre che non ho la portiera e tento di farmi un varco nella lamiera. Ma soprattutto si dimentica mia mamma e mi chiude la portiera sui denti. Giro per il supermercato valtellinese con lei e ammira il mio modo di fare la spesa, allora penso: "non son più una ragazzina, ho persino qualcosa da insegnare nella gestione della casa."
Ognuno ha il suo percorso e comunque vada lo deve fare. Punto. Magari a ginocchioni, segnando la strada con le lacrime ma si va avanti. Oggi è un giorno impegnativo per chi, come me, non ha avuto la fortuna di desiderare un figlio e averlo nel giro di poco. Non è più il momento di polveroni e ingarbugliamenti, è solo tempo di cuore gonfio, sms e notizie, che, come dice sempre Clara, lo scirocco ce le porti buone. E' una splendida giornata tersa, dopo tanta pioggia. Di quelle in cui la vita si riaffaccia pick pick urrah! E Eta beta. Ve la ricordate Eta beta? Col gonnellino pieno di sorprese? Si nutre di (p)naftalina, dorme sui pomoli del letto ed è tanto simpatica.
E anche noi oggi ci riprogrammiamo su un nuovo progetto forse non proprio genitoriale, ma comunque importante. Aderiamo all'iniziativa di un'associazione locale che offre soggiorno ai bambini dell'area Chernobyl. Vengono ospitati per un mese (di solito giugno) in famiglia, e trascorrono la giornata, dopo la colazione e prima della cena, in un centro di accoglienza con giochi e attività. Se tutto va bene, io e Emanuele saremo una di queste famiglie!
Sono felice che la data per la prima riunione ci sia stata comunicata proprio oggi, giornata decisiva per blog amiche a me care!
Vi abbraccio!
venerdì 2 novembre 2012
Non faccio il ponte, ma farò un mercatino!
Non faccio il ponte. Lavoro da sempre per un'azienda che non chiude mai, se non alle feste rosse di calendario, e pure per quelle talvolta c'è da lottare (es. l'adorato S. Ambrogio). Da tempo ho perso l'abitudine e la voglia di chiedere il famigerato giorno di ferie che si colloca tra una festa e il weekend,
come oggi. Un po' che sono spesso capitate le classiche prevaricazioni da parte di colleghi prepotenti,
un po' che dall'ultimo ponte (quello di ognissanti di 7 anni fa, andai a Cracovia - viaggio consigliatissimo!!) quando su 5 partecipanti 2 furono imbarcti all'ultimo secondo causa esagarato overbooking (gli altri 3 tra cui la sottoscritta furono messi in lista d'attesa per parecchio) e al ritorno soppressero il volo per cui fummo dirottati a Varsavia, poi Varsavia - Malpensa, e in pratica impiegammo qualcosa come 14 ore per rientrare, insomma da quel giorno giurai "mai più ponti!" E mantenni la promessa. Mi piace lavorare in questi frangenti: non c'è traffico e il telefono tace.
Lo squillo del telefono è il mio devasto principale alla scrivania, spesso anticipa rogne epocali, e sempre
porta clienti annoiati e spocchiosi che non sapendo fare un certo lavoro, lo delegano a me, salvo lamentarsi che loro lo farebbero meglio. Un gran bel modo di spendere i loro soldi, direi. Ma di questo vivo e mi nutro.
Avere comunque un giorno in mezzo libero fa sempre piacere assai. Sveglia tardi, qualche incombenza casalinga senza affanni, e nel pomeriggio e un bel film.
Questo: http://www.mymovies.it/film/2012/ilcomandanteelacicogna/
E passeggio, tappa da Princi (che Sfolli adora!)
Se avete buttato un'occhio alla side bar trovate un nuovo "da non perdere".
Ebbene sì, tra un mese ci sarà un banchetto di Frollini (romanzo non biscotti) e bijoux (eh che mix!)
al mercatino creativo organizzato dal trio PaSiTa (cliccando l'evento si apre il relativo blog, se non lo
conoscete). Elemento di rilievo il fatto che, se da una parte i mercatini natalizi ormai sono dappertutto, questo si svolge al chiuso! Niente piedi gelati per gli espositori, e tanta sicurezza che comunque vada non ci saranno problemi di ombrelli. Ci troviamo a Osio Sopra nell'ampio salone dell'Oxio Bed and Breakfast.
(Io e Emanuele pernottiamo, salvo imprevisti gravi! In modo da essere presenti entrambe le giornate.)
Eventuali cambi di programmai - tipo che mi fermo un sol giorno - verranno pubblicati tempestivamente.
Osio Sopra si trova a 40 km da Milano, a 12 dall'aeroporto di Orio al Serio e rimane comodissimo per tutti gli amici Lombardi. E' a pochi minuti dall'uscita dall'autostrada Capriate quella per il parco MinItalia Leolandia. Mi aspetto però anche qualche amica veneta, non è lontano neppure per voi!
La qualità della merce in vendita è garantita! Io i miei acquisti natalizi ho intenzioni di farli solo lì!
Save the date: 1 e 2 dicembre!
come oggi. Un po' che sono spesso capitate le classiche prevaricazioni da parte di colleghi prepotenti,
un po' che dall'ultimo ponte (quello di ognissanti di 7 anni fa, andai a Cracovia - viaggio consigliatissimo!!) quando su 5 partecipanti 2 furono imbarcti all'ultimo secondo causa esagarato overbooking (gli altri 3 tra cui la sottoscritta furono messi in lista d'attesa per parecchio) e al ritorno soppressero il volo per cui fummo dirottati a Varsavia, poi Varsavia - Malpensa, e in pratica impiegammo qualcosa come 14 ore per rientrare, insomma da quel giorno giurai "mai più ponti!" E mantenni la promessa. Mi piace lavorare in questi frangenti: non c'è traffico e il telefono tace.
Lo squillo del telefono è il mio devasto principale alla scrivania, spesso anticipa rogne epocali, e sempre
porta clienti annoiati e spocchiosi che non sapendo fare un certo lavoro, lo delegano a me, salvo lamentarsi che loro lo farebbero meglio. Un gran bel modo di spendere i loro soldi, direi. Ma di questo vivo e mi nutro.
Avere comunque un giorno in mezzo libero fa sempre piacere assai. Sveglia tardi, qualche incombenza casalinga senza affanni, e nel pomeriggio e un bel film.
Questo: http://www.mymovies.it/film/2012/ilcomandanteelacicogna/
E passeggio, tappa da Princi (che Sfolli adora!)
Se avete buttato un'occhio alla side bar trovate un nuovo "da non perdere".
Ebbene sì, tra un mese ci sarà un banchetto di Frollini (romanzo non biscotti) e bijoux (eh che mix!)
al mercatino creativo organizzato dal trio PaSiTa (cliccando l'evento si apre il relativo blog, se non lo
conoscete). Elemento di rilievo il fatto che, se da una parte i mercatini natalizi ormai sono dappertutto, questo si svolge al chiuso! Niente piedi gelati per gli espositori, e tanta sicurezza che comunque vada non ci saranno problemi di ombrelli. Ci troviamo a Osio Sopra nell'ampio salone dell'Oxio Bed and Breakfast.
(Io e Emanuele pernottiamo, salvo imprevisti gravi! In modo da essere presenti entrambe le giornate.)
Eventuali cambi di programmai - tipo che mi fermo un sol giorno - verranno pubblicati tempestivamente.
Osio Sopra si trova a 40 km da Milano, a 12 dall'aeroporto di Orio al Serio e rimane comodissimo per tutti gli amici Lombardi. E' a pochi minuti dall'uscita dall'autostrada Capriate quella per il parco MinItalia Leolandia. Mi aspetto però anche qualche amica veneta, non è lontano neppure per voi!
La qualità della merce in vendita è garantita! Io i miei acquisti natalizi ho intenzioni di farli solo lì!
Save the date: 1 e 2 dicembre!
giovedì 1 novembre 2012
Sliding doors: quella volta che
Chiara BC per la lista di novembre ha chiesto una simpatica sfilata di momenti in cui sarebbe stato sufficiente che la porta girasse diversamente per ribaltarmi l'intera esistenza.
Trovo che più che di Sliding doors la vita sia piena di matrioske per cui da una decisione (tua o del destino) ne scaturiscono mille altre a catena.
Eccola:
- Se avessi scelto un altro corso di studi alle superiori (ho frequentato la scuola alberghiera).
- Se avessi accettato il posto di lavoro che mi era stato offerto in un albergo sul lago di Garda
(Chiara, magari ci saremmo incontrate lì!)
- Se mi avessero assunta al Principe Savoia, lussuoso hotel di Milano dove mi pareva di aver sostenuto brillantissimi colloqui. Presero un'altra, casualmente amica di un'amica, semplicemente la classica fighetta da mettere in reception, anche se il mio inglese era decisamente migliore.
- Se non avessi lasciato il Vip.
- Se non avessi chiesto al collega che sarebbe diventato mio marito un passaggio per la stazione.
- Se mia sorella non mi avesse detto "ti apro un blog!"
- Se ci avessero dato l'idoneità alla genitorialità adottiva
- Se le righe sul test di gravidanza dopo 6 giorni di ritardo, poi diventati 8, fossero state 2 il marzo scorso
(e quì faccio outing 'che sta cosa non la sa quasi nessuno, così me ne libero!)
Ringrazio Chiara per tutta l'amicizia preziosa e per questi fantastici spunti di riflessione!
E buon 1 novembre a chi passa di quì!
Trovo che più che di Sliding doors la vita sia piena di matrioske per cui da una decisione (tua o del destino) ne scaturiscono mille altre a catena.
Eccola:
- Se avessi scelto un altro corso di studi alle superiori (ho frequentato la scuola alberghiera).
- Se avessi accettato il posto di lavoro che mi era stato offerto in un albergo sul lago di Garda
(Chiara, magari ci saremmo incontrate lì!)
- Se mi avessero assunta al Principe Savoia, lussuoso hotel di Milano dove mi pareva di aver sostenuto brillantissimi colloqui. Presero un'altra, casualmente amica di un'amica, semplicemente la classica fighetta da mettere in reception, anche se il mio inglese era decisamente migliore.
- Se non avessi lasciato il Vip.
- Se non avessi chiesto al collega che sarebbe diventato mio marito un passaggio per la stazione.
- Se mia sorella non mi avesse detto "ti apro un blog!"
- Se ci avessero dato l'idoneità alla genitorialità adottiva
- Se le righe sul test di gravidanza dopo 6 giorni di ritardo, poi diventati 8, fossero state 2 il marzo scorso
(e quì faccio outing 'che sta cosa non la sa quasi nessuno, così me ne libero!)
Ringrazio Chiara per tutta l'amicizia preziosa e per questi fantastici spunti di riflessione!
E buon 1 novembre a chi passa di quì!
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