... copiosamente, anche a Milano.
Mentre sto barricata in casa per una rino faringite acuta e assai persistente.
A nulla è valso il mutuo in farmacia, così oggi il medico, incredulo di fronte a tanta caparbietà per cui sono ormai in queste condizioni da mesi, è passato alla fase due: i fumenti sul catino col bicarbonato a costo zero!
Uno studia medicina per tanti anni, si laurea, diventa Il medico condotto per darmi la stessa cura che mi avrebbe dato mia nonna, e che io stessa gli ho suggerito durante la scorsa visita. (Ma lui "no no faccia l'aerosol, prenda l'antibiotico, vada a Lourdes!")
E sorseggio il mio amato the nero alla vaniglia, mentre fuori imbianca, e prego che questo candore si posi lieve su di me, coprendo col suo manto questo inverno di dolore. E poi come un bucaneve sbocci dal gelo qualcosa di nuovo e delicato.
Che poi la neve e sempre bella.
E le automobili sono già bianche!
martedì 31 gennaio 2012
lunedì 30 gennaio 2012
Vita da blogger
Spesso mi viene chiesto come faccio a pubblicare così frequentemente.
Ebbene mi è di grande aiuto aver studiato dattilografia a tastiera cieca per 3 anni, mi è infatti rimasta una velocità che stupisce sempre chi mi vede all'opera. Altro elemento che mi facilita è la tipologia di questo blog, che non è puramente creativo, per cui non devo creare qualcosa per poterlo postare. Non è neppure un work in progress di qualcosa, (es. gravidanza ahahha), ne consegue che non deve necessariamente accadere un avanzamento di percorso affinchè io abbia materiale. I post vincolati a date fisse (es. le liste del mese) vengono programmati in anticipo. Talvolta, durante la pausa pranzo in ufficio, mi capita di buttare giù qualche idea in bozza, che poi elaboro con calma a casa, anche dopo alcuni giorni.
Di certo le etichette "libri da leggere" o "ricette" sono degli ottimi tappa buchi in caso di mancanza di tempo e/o idee, per cui è buona cosa averne qualcuno di scorta, in bozza, ma non sempre ne ho. Vi dico molto sinceramente che non amo i blog che vengono aggiornati una volta al mese. Certo post come quello sulla giornata della memoria necessitano una certa cura e non possono essere affidati al web in maniera grossolana, anche se, in generale, cerco sempre di ricordarni che una volta lanciato nel web un post può essere letto da chiunque, per cui desidero fare le cose per bene. Nel tempo ho imparato a scrivere pubblicando automaticamente, questo rende i testi più immediati ed emozionali. Si tratta dei post che mi raccontano e che spesso vengono scritti addirittura di getto alla "come viene viene", con la smania di rendervi partecipi, che sembrerebbe un controsenso rispetto a quanto ho detto sopra sull'attenzione nello scrivere, ma, chissà come mai, di solito sono i più commentati!
Ebbene mi è di grande aiuto aver studiato dattilografia a tastiera cieca per 3 anni, mi è infatti rimasta una velocità che stupisce sempre chi mi vede all'opera. Altro elemento che mi facilita è la tipologia di questo blog, che non è puramente creativo, per cui non devo creare qualcosa per poterlo postare. Non è neppure un work in progress di qualcosa, (es. gravidanza ahahha), ne consegue che non deve necessariamente accadere un avanzamento di percorso affinchè io abbia materiale. I post vincolati a date fisse (es. le liste del mese) vengono programmati in anticipo. Talvolta, durante la pausa pranzo in ufficio, mi capita di buttare giù qualche idea in bozza, che poi elaboro con calma a casa, anche dopo alcuni giorni.
Di certo le etichette "libri da leggere" o "ricette" sono degli ottimi tappa buchi in caso di mancanza di tempo e/o idee, per cui è buona cosa averne qualcuno di scorta, in bozza, ma non sempre ne ho. Vi dico molto sinceramente che non amo i blog che vengono aggiornati una volta al mese. Certo post come quello sulla giornata della memoria necessitano una certa cura e non possono essere affidati al web in maniera grossolana, anche se, in generale, cerco sempre di ricordarni che una volta lanciato nel web un post può essere letto da chiunque, per cui desidero fare le cose per bene. Nel tempo ho imparato a scrivere pubblicando automaticamente, questo rende i testi più immediati ed emozionali. Si tratta dei post che mi raccontano e che spesso vengono scritti addirittura di getto alla "come viene viene", con la smania di rendervi partecipi, che sembrerebbe un controsenso rispetto a quanto ho detto sopra sull'attenzione nello scrivere, ma, chissà come mai, di solito sono i più commentati!
venerdì 27 gennaio 2012
Il futuro della (giornata della) memoria
Capita di avere inconsapevolemente vicino scrittori davvero capaci, una categoria di persone alla quale ambisco di appartenere. Così la moglie giornalista di un mio caro e storico collega è anche l'autrice del libro che sto leggendo in questi giorni, per onorare in qualche modo la Giornata della memoria.
Di Stefania Consenti e del suo importante lavoro ne hanno parlato anche al Tg Regionale di Rai 3. Si tratta di conversazioni con Nedo Fiano, Liliana Segre e Piero Terracina testimoni della Shoah.
La domanda che Stefania si pone, e pone un po' sottovoce ai suoi interlocutori, è "cosa sarà della memoria quando gli ultimi sopravvissuti non ci saranno più?"
Perchè per assurdo che sia esistono anche i negazionisti.
Del resto la mia insegnante di tedesco all'epoca ci fece cancellare una frase sulla crudeltà nazista che era riportata sul nostro libro di cultura germanica. Inorridii al suo: "questo pezzo lo saltate, che poi si è saputo che anche i - non ricordo quale popolo citò - hanno fatto un sacco di nefandezze!"
Non la cancellai e feci uno delle mie solite rivoluzioni, giocandomi per sempre la Prof. (e forse qualche punticino alla maturità, visto che poi divenne il membro interno).
Di Stefania Consenti e del suo importante lavoro ne hanno parlato anche al Tg Regionale di Rai 3. Si tratta di conversazioni con Nedo Fiano, Liliana Segre e Piero Terracina testimoni della Shoah.
La domanda che Stefania si pone, e pone un po' sottovoce ai suoi interlocutori, è "cosa sarà della memoria quando gli ultimi sopravvissuti non ci saranno più?"
Perchè per assurdo che sia esistono anche i negazionisti.
Del resto la mia insegnante di tedesco all'epoca ci fece cancellare una frase sulla crudeltà nazista che era riportata sul nostro libro di cultura germanica. Inorridii al suo: "questo pezzo lo saltate, che poi si è saputo che anche i - non ricordo quale popolo citò - hanno fatto un sacco di nefandezze!"
Non la cancellai e feci uno delle mie solite rivoluzioni, giocandomi per sempre la Prof. (e forse qualche punticino alla maturità, visto che poi divenne il membro interno).
giovedì 26 gennaio 2012
Divergenze generazionali
Collega 1: "Ilaria, sei mai stata al Pincopardo?"
Ilaria: "No, ma so dov'è. Bello?"
Collega 2: "Glielo stai chiedendo perchè è pieno di tardone?"
Ilaria: "Ma daiiii!"
Collega 1: "No, non è vero!"
Collega 2: "Prima tu mi hai detto che ci sei stato e ti sei divertito perchè c'erano un sacco di tardone!"
E' bello avere dei colleghi fighi che frequentano locali fighi e pensano che io sia una vecchia patetica!
Ilaria: "No, ma so dov'è. Bello?"
Collega 2: "Glielo stai chiedendo perchè è pieno di tardone?"
Ilaria: "Ma daiiii!"
Collega 1: "No, non è vero!"
Collega 2: "Prima tu mi hai detto che ci sei stato e ti sei divertito perchè c'erano un sacco di tardone!"
E' bello avere dei colleghi fighi che frequentano locali fighi e pensano che io sia una vecchia patetica!
mercoledì 25 gennaio 2012
Terremoto
Sì, l'odierno terremoto l'ho sentito, anche se al momento non ho capito tanto bene cosa stesse succedendo. Ero nell'ufficio di una collega e non ci siamo spaventate per niente.
E la mente è tornata al 1976, alla grande tragedia del Friuli. Epicentro Gemona, in Carnia, vicino al paese d'origine di mio padre. E io in seconda elementare il giorno seguente scrissi (testuali parole):
"mio papà e i suoi fratelli sono partiti subito per vedere se il nonno o la nonna sono morti!"
I nonni sopravvissero, distrutta la casa, cominciò il terremoto dei vivi e la ricostruzione.
Se penso alla bambina che ero piango ancora, la bambina che trasformava in scrittura ogni emozione e dolore.
E la mente è tornata al 1976, alla grande tragedia del Friuli. Epicentro Gemona, in Carnia, vicino al paese d'origine di mio padre. E io in seconda elementare il giorno seguente scrissi (testuali parole):
"mio papà e i suoi fratelli sono partiti subito per vedere se il nonno o la nonna sono morti!"
I nonni sopravvissero, distrutta la casa, cominciò il terremoto dei vivi e la ricostruzione.
Se penso alla bambina che ero piango ancora, la bambina che trasformava in scrittura ogni emozione e dolore.
Editori coraggiosi
C'è Amanda Hocking ventisettenne americana anni, che non aveva mai venduto un solo libro prima dell'aprile 2010, fino ad allora i suoi romanzi erano stati rifiutati da tutti gli editori americani. Poi li ha pubblicati su Amazon e ha ottenuto un successone senza precedenti, vendendo oltre due milioni di copie.
C'è Kathryn Stockett autrice di "The Help" la cui trasposizione cinematografica è appena sbarcata in Italia, e ha già sbancato negli USA, dopo che il manoscritto era stato rifiutato da 60 editori.
Amanda e Kathryn ora sono milionarie.
E poi ci sono io.
Che il giorno dopo aver inviato un manoscritto ad un editore mi sono vista assediata da mail, telefonate, complimentose fino a che sono andata da loro, in uno spocchiosissimo ufficio, in una snobbosissima zona di Milano, dove mi piacerebbe abitare. E ogni tre parole era tutto un:
"come sei simpatica, come sei carina, che bello il tuo testo!" Appurato che non vogliono soldi e che pubblicano libri stupendi (no, non faccio nomi) ci sondiamo a vicenda. E io mi faccio il solito film, ma alle volte basterebbe pure un telefilm con le puntate da 35 minuti.
E poi spariscono, nonostante mi abbiano chiesto delle info per argomentare e distribuire meglio l'eventuale libro, e io gliele abbia fornite via mail nel giro di un paio di giorni.
E ieri mi sono decisa a contattarli.
Beccatevi la risposta:
Sono felice di sentirla, e mi spiace abbia pensato che non ci saremmo più fatti sentire. Avrei dovuto certo darle un cenno di rivevuta mail… E’ che sotto Natale, tante sono le cose da fare e pochissimo è il tempo!!!!
Le tempistiche delle case editrici sono molto lunghe, in realtà ho preso in considerazione con il cuore questo progetto perché lo trovavo interessantissimo e anche toccante ma di difficile diffusione.
Ecco perché abbiamo ragionato e riragionato, anche la promozione però sostiene che non saremmo in grado di diffonderlo in maniera soddisfacente.
Sono felice comunque di averLa conosciuta, le auguro davvero di riuscire a pubblicare il suo racconto, nel quale credo tantissimo, e le auguro un in bocca al lupo per tutti i suoi sogni.
Le scelte commerciali non sono (quasi) mai le scelte del cuore.
Sarebbe bello se gli editori osassero essere più coraggiosi. Ma sarebbe comunque già qualcosa se rispondessere senza essere sollecitati, perchè quando hai guardato qualcuno negli occhi e l'hai abbracciato calorosamente, trincerarsi dietro uno schermo è vile oltre che scorretto.
Per chi non lo sapesse anche Il diario di Anna Frank fu rifiutato innumerevoli volte, perché "a chi potrà mai interessare la storia di una piccola ebrea?"
C'è Kathryn Stockett autrice di "The Help" la cui trasposizione cinematografica è appena sbarcata in Italia, e ha già sbancato negli USA, dopo che il manoscritto era stato rifiutato da 60 editori.
Amanda e Kathryn ora sono milionarie.
E poi ci sono io.
Che il giorno dopo aver inviato un manoscritto ad un editore mi sono vista assediata da mail, telefonate, complimentose fino a che sono andata da loro, in uno spocchiosissimo ufficio, in una snobbosissima zona di Milano, dove mi piacerebbe abitare. E ogni tre parole era tutto un:
"come sei simpatica, come sei carina, che bello il tuo testo!" Appurato che non vogliono soldi e che pubblicano libri stupendi (no, non faccio nomi) ci sondiamo a vicenda. E io mi faccio il solito film, ma alle volte basterebbe pure un telefilm con le puntate da 35 minuti.
E poi spariscono, nonostante mi abbiano chiesto delle info per argomentare e distribuire meglio l'eventuale libro, e io gliele abbia fornite via mail nel giro di un paio di giorni.
E ieri mi sono decisa a contattarli.
Beccatevi la risposta:
Sono felice di sentirla, e mi spiace abbia pensato che non ci saremmo più fatti sentire. Avrei dovuto certo darle un cenno di rivevuta mail… E’ che sotto Natale, tante sono le cose da fare e pochissimo è il tempo!!!!
Le tempistiche delle case editrici sono molto lunghe, in realtà ho preso in considerazione con il cuore questo progetto perché lo trovavo interessantissimo e anche toccante ma di difficile diffusione.
Ecco perché abbiamo ragionato e riragionato, anche la promozione però sostiene che non saremmo in grado di diffonderlo in maniera soddisfacente.
Sono felice comunque di averLa conosciuta, le auguro davvero di riuscire a pubblicare il suo racconto, nel quale credo tantissimo, e le auguro un in bocca al lupo per tutti i suoi sogni.
Le scelte commerciali non sono (quasi) mai le scelte del cuore.
Sarebbe bello se gli editori osassero essere più coraggiosi. Ma sarebbe comunque già qualcosa se rispondessere senza essere sollecitati, perchè quando hai guardato qualcuno negli occhi e l'hai abbracciato calorosamente, trincerarsi dietro uno schermo è vile oltre che scorretto.
Per chi non lo sapesse anche Il diario di Anna Frank fu rifiutato innumerevoli volte, perché "a chi potrà mai interessare la storia di una piccola ebrea?"
martedì 24 gennaio 2012
L'amica ritrovata - ed è pure una creativa grandiosa
http://www.mi-mi.it/
Mia sorella ha ritrovato in questi giorni una vecchia amica, compagna di asilo di entrambe e poi collega di mia sorella. Persa per strada come spesso accade in questa vita frettolosa, soprattutto quando si cambia spesso casa.
Milena ha, proprio come mia sorella, lasciato il lavoro per dedicarsi alle proprie passioni creative.
Ora ha una ditta individuale che è un laboratorio artigianale da lasciare stupefatti.
Quello che trovate sopra è il link al suo ricchissimo sito, da lì potete accedere anche al blog, che è piccolino e mi pare fuori dai soliti circuiti, ma di grande fascino.
Si occupa di accessori per la casa, cuce vestiti, produce addirittura da sè la carta per le creazioni. Ha grande fantasia (le bottiglie con dentro il messaggio sono davvero un'idea geniale!) e affidarsi a lei per festeggiare un evento con tutto il necessario (inviti, piccoli gadget, porta confetti ecc.) è garanzia di sicuro successo e originalità!
Vi invito a conoscerla!
Mia sorella ha ritrovato in questi giorni una vecchia amica, compagna di asilo di entrambe e poi collega di mia sorella. Persa per strada come spesso accade in questa vita frettolosa, soprattutto quando si cambia spesso casa.
Milena ha, proprio come mia sorella, lasciato il lavoro per dedicarsi alle proprie passioni creative.
Ora ha una ditta individuale che è un laboratorio artigianale da lasciare stupefatti.
Quello che trovate sopra è il link al suo ricchissimo sito, da lì potete accedere anche al blog, che è piccolino e mi pare fuori dai soliti circuiti, ma di grande fascino.
Si occupa di accessori per la casa, cuce vestiti, produce addirittura da sè la carta per le creazioni. Ha grande fantasia (le bottiglie con dentro il messaggio sono davvero un'idea geniale!) e affidarsi a lei per festeggiare un evento con tutto il necessario (inviti, piccoli gadget, porta confetti ecc.) è garanzia di sicuro successo e originalità!
Vi invito a conoscerla!
domenica 22 gennaio 2012
E sia...
...Vi mostro mio marito. Non amo i post smielosi su compagni di vita e figli piazzati in ogni discorso. Se faccio un'eccezione è perché Lui mi ha presa per i capelli tirandomi fuori dal baratro nel quale stavo scivolando inesorabilmente, inventandosi mille cose per farmi sorridere. Quindi questo post glielo devo.
E lo dedico a tutte le single che si credono senza speranza, col mio messaggio:
"vivete a testa alta, con dignità, godendo appieno delle cose belle, ma sappiate che qualcosa può sempre accadere in maniera del tutto inaspettata!"
E lo dedico a tutte le single che si credono senza speranza, col mio messaggio:
"vivete a testa alta, con dignità, godendo appieno delle cose belle, ma sappiate che qualcosa può sempre accadere in maniera del tutto inaspettata!"
sabato 21 gennaio 2012
Post d'amore
Una cosa che mi infastidisce del nostro bel paese, che nonostante tutto continuo ad adorare, è che qualsiasi tragedia si trasforma in evento mediatico con una schifosa strumentalizzazione del dolore e addirittura gente che trova divertenti canzoncine e magliette sul capitano Schettino.
Non mi soffermerò sulla sciagura del naufragio: le vittime e i loro cari meritano solo silenzio, rispetto e preghiera (per chi crede), tuttavia aggiungo qualcosa sulla meravigliosa Isola del Giglio, di cui nessuno parla mai, un paradiso dove ho trascorso una spettacolare vacanza nel 2009. Un isola dove sono talmente avanti che preservano l'arrivo di orde di turisti con il numero chiuso delle auto nei periodi di alta stagione, dove c'è comunque un efficiente servizio di bus per girare l'isola, albergatori che vengono incontro alle esigenze del cliente. E soprattutto mare e spiagge da favola. Per questo io alla domanda: "dove potrei andare al mare quest'anno?" Rispondo sempre al Giglio.
Anzi rispondevo, perché ora non potrà più essere la mia consueta risposta: diverrebbe una battuta triste allineata col peggio che l'Italia sa offrire in questi giorni. Un paese dove, ha ragione Crozza, spesso persone totalmente incompetenti sono alla guida di qualcosa, anche un ufficio.
Vi lascio con una splendida immagine by Emanuele Casale che mi ritrae felice in prossimità dello scoglio dove si è compiuto il dramma, vi assicuro davvero troppo vicino alla costa.
Non mi soffermerò sulla sciagura del naufragio: le vittime e i loro cari meritano solo silenzio, rispetto e preghiera (per chi crede), tuttavia aggiungo qualcosa sulla meravigliosa Isola del Giglio, di cui nessuno parla mai, un paradiso dove ho trascorso una spettacolare vacanza nel 2009. Un isola dove sono talmente avanti che preservano l'arrivo di orde di turisti con il numero chiuso delle auto nei periodi di alta stagione, dove c'è comunque un efficiente servizio di bus per girare l'isola, albergatori che vengono incontro alle esigenze del cliente. E soprattutto mare e spiagge da favola. Per questo io alla domanda: "dove potrei andare al mare quest'anno?" Rispondo sempre al Giglio.
Anzi rispondevo, perché ora non potrà più essere la mia consueta risposta: diverrebbe una battuta triste allineata col peggio che l'Italia sa offrire in questi giorni. Un paese dove, ha ragione Crozza, spesso persone totalmente incompetenti sono alla guida di qualcosa, anche un ufficio.
Vi lascio con una splendida immagine by Emanuele Casale che mi ritrae felice in prossimità dello scoglio dove si è compiuto il dramma, vi assicuro davvero troppo vicino alla costa.
venerdì 20 gennaio 2012
Ogni giorno (o meglio ogni sera)
In casa mia si prega ogni giorno.
Prima di dire stop alla giornata e appoggiare la testa sul cuscino recitiamo la preghiera del mese, solitamente presa da qualche immaginetta ricordo della visita ad un santuario, monastero o, in mancanza di preghiere nuove, ci affidiamo agli ever green Ave Maria e Padre Nostro. Talvolta siamo talmente stanchi che, soprattutto quando la preghiere è particolarmente lunga, ci impaperocchiamo di continuo, ma credo che Lassù apprezzino ugualmente. Al termine esprimiamo ringraziamenti e intenzioni, un po' alla mia maniera, e potete immaginare cosa venga fuori.
E' un momento bello e irrinunciabile, anche in vacanza, perchè non è che in ferie uno non sia più lui nel suo intimo più profondo. Di solito in questi casi finiamo sempre con un bel "grazie per la fantastica giornata!"
C'è chi ha fede e chi non ce l'ha. Ma alcune parole della preghiera di gennaio credo possano essere condivise da chiunque passi di quì. Si tratta del cartoncino consegnatoci alla Messa di Mezzanotte a Natale, la più solenne, la più partecipata ed attesa.
(E poi all'uscita c'è vin brulé, panettonata, e rincasati si aprono i regali!). Perchè Dio è festa, il primo miracolo l'ha fatto ad un banchetto di nozze, trasformando l'acqua in vino, perchè gli sposi non sfigurassero. Non dimentichiamolo. Il Dio castigatore è quello che ci propina una Chiesa che non aderisce in alcun modo al Vangelo.
Ma tornando alle frasi eccole:
Benedici il nostro lavoro e le nostre iniziative per un domani migliore pieno di serenità e di pace.
Infondi coraggio e serenità nei giorni della prova; dona pazienza capacità di dialogo e concordia nelle cose di ogni giorno.
Il domani migliore, la vita di ogni giorno, non grandi cose, ma solo l'incessante lavoro degli uomini di buona volontà giorno dopo giorno pensando al futuro, cercando di vivere al meglio il presente con la consapevolezza che i giorni che ci metteranno a dura prova saranno inevitabili.
Vi pare poco?
Prima di dire stop alla giornata e appoggiare la testa sul cuscino recitiamo la preghiera del mese, solitamente presa da qualche immaginetta ricordo della visita ad un santuario, monastero o, in mancanza di preghiere nuove, ci affidiamo agli ever green Ave Maria e Padre Nostro. Talvolta siamo talmente stanchi che, soprattutto quando la preghiere è particolarmente lunga, ci impaperocchiamo di continuo, ma credo che Lassù apprezzino ugualmente. Al termine esprimiamo ringraziamenti e intenzioni, un po' alla mia maniera, e potete immaginare cosa venga fuori.
E' un momento bello e irrinunciabile, anche in vacanza, perchè non è che in ferie uno non sia più lui nel suo intimo più profondo. Di solito in questi casi finiamo sempre con un bel "grazie per la fantastica giornata!"
C'è chi ha fede e chi non ce l'ha. Ma alcune parole della preghiera di gennaio credo possano essere condivise da chiunque passi di quì. Si tratta del cartoncino consegnatoci alla Messa di Mezzanotte a Natale, la più solenne, la più partecipata ed attesa.
(E poi all'uscita c'è vin brulé, panettonata, e rincasati si aprono i regali!). Perchè Dio è festa, il primo miracolo l'ha fatto ad un banchetto di nozze, trasformando l'acqua in vino, perchè gli sposi non sfigurassero. Non dimentichiamolo. Il Dio castigatore è quello che ci propina una Chiesa che non aderisce in alcun modo al Vangelo.
Ma tornando alle frasi eccole:
Benedici il nostro lavoro e le nostre iniziative per un domani migliore pieno di serenità e di pace.
Infondi coraggio e serenità nei giorni della prova; dona pazienza capacità di dialogo e concordia nelle cose di ogni giorno.
Il domani migliore, la vita di ogni giorno, non grandi cose, ma solo l'incessante lavoro degli uomini di buona volontà giorno dopo giorno pensando al futuro, cercando di vivere al meglio il presente con la consapevolezza che i giorni che ci metteranno a dura prova saranno inevitabili.
Vi pare poco?
mercoledì 18 gennaio 2012
I Quadri di Tiziano
Chi ha amato il mio romanzo, non può non ricordare Tiziano. E aver amato almeno un po' anche lui, oh sì alla faccia del disclaimer (o come si chiama) qualcosina di vero c'è. E il collega Tiziano esiste.
Un amico eccezionale, una persona straordinaria, un artista di talento.
Volete conoscere le sue opere da vicino? Magari incontrare pure lui?
Be' amici di Verona e dintorni, questo è possibile. Tiziano espone infatti i suoi fantastici quadri al
Bar Paninoteca dal Colle - Piazza Libero Vinco - Borgo Venezia VR.
E' una splendida occasione davvero perchè ha fatto queste opere innovative raffiguranti dei pianeti, e poi un bar mica è una cosa impegnativa...vi bevete un caffè e vi guardate in giro. E se Tiziano fosse lì, be' salutatelo, osate osate pure, perchè Tiziano ha una grande dote: mette allegria e Dio solo sa di 'sti tempi quanto ne abbiamo bisogno.
Chiara, Francesca, Sara, Libby, Robin...siete avvisate. Non perdetevelo.
Un amico eccezionale, una persona straordinaria, un artista di talento.
Volete conoscere le sue opere da vicino? Magari incontrare pure lui?
Be' amici di Verona e dintorni, questo è possibile. Tiziano espone infatti i suoi fantastici quadri al
Bar Paninoteca dal Colle - Piazza Libero Vinco - Borgo Venezia VR.
E' una splendida occasione davvero perchè ha fatto queste opere innovative raffiguranti dei pianeti, e poi un bar mica è una cosa impegnativa...vi bevete un caffè e vi guardate in giro. E se Tiziano fosse lì, be' salutatelo, osate osate pure, perchè Tiziano ha una grande dote: mette allegria e Dio solo sa di 'sti tempi quanto ne abbiamo bisogno.
Chiara, Francesca, Sara, Libby, Robin...siete avvisate. Non perdetevelo.
domenica 15 gennaio 2012
Scrap scatola
Mi ero dimenticata di pubblicare questa scatola, in gergo alterata!
In realtà si stratta di due coperchi di scatola di carta per fotocopie, incastrati uno nell'altro che sono diventati il pacchetto (misura perfetta) che conteneva il regalo per il terzo compleanno della mia nipotina Cecilietta.
Punchate, timbrate, adesivi, coccinella in legno, addirittura la ceralacca e qualche scritta a mano, e per finire un gufrancobollo. Tutto su una carta rosa metallizzata che avevo comprato molto tempo fa, in pacchi multicolor alla Lidl, un affarone.
Mi sono divertita molto a decorarla, il risultato tecnicamente è abbastanza ridicolo, ma l'effetto molto simpatico e sicuramente originale!
In realtà si stratta di due coperchi di scatola di carta per fotocopie, incastrati uno nell'altro che sono diventati il pacchetto (misura perfetta) che conteneva il regalo per il terzo compleanno della mia nipotina Cecilietta.
Punchate, timbrate, adesivi, coccinella in legno, addirittura la ceralacca e qualche scritta a mano, e per finire un gufrancobollo. Tutto su una carta rosa metallizzata che avevo comprato molto tempo fa, in pacchi multicolor alla Lidl, un affarone.
Mi sono divertita molto a decorarla, il risultato tecnicamente è abbastanza ridicolo, ma l'effetto molto simpatico e sicuramente originale!
sabato 14 gennaio 2012
Dannati Danni
Il romanzo di cui voglio parlarvi oggi l'ho scoperto grazie al pattinaggio selvaggio nella blog sfera.
E, molti mesi dopo, mi sono imbattuta nel libro alla Fiera della media editoria che si è svolta a Milano a fine novembre. Non ho esitato un attimo a comprarlo e ho fatto molto bene.
Vittoria A. l'autrice (che sta diventando un'ottima blog amica mia) è una giovene esordiente bella e di talento. Il suo secondo libro, pubblicato sempre con l'editore Eclissi è un giallo di cui vi parlerò non appena l'avrò letto. (L'ho acquistato nella medesima occasione).
Ma parliamo di Dannati Danni. I Danni sono una strampalata e vagamente gotica famiglia milanese che vive perennemente in bilico tra pignoramento di mobili, tracolli finanziari e fantasiosi escamotage per restare, in qualche modo a galla.
La figlia Vic sembra diversa dai propri stravaganti genitori e, stanca di un'esistenza sul filo del rasoio e del ritornello "poteva andare peggio!" quando il peggio è stato raggiunto innumerevoli volte, scappa in Scozia dove si inventa un'esistenza altrettanto alternativa, ma meno pericolosa.
Eclettici personaggi e uno stile decisamente particolare fanno da sfondo a una narrazione avvincente, dove spesso troviamo anche un'inaspettata vena malinconica.
Non perdetevi quindi
Dannati Danni di Vittoria A. Eclissi Editrice Collana I gatti del Cheshire.
E, molti mesi dopo, mi sono imbattuta nel libro alla Fiera della media editoria che si è svolta a Milano a fine novembre. Non ho esitato un attimo a comprarlo e ho fatto molto bene.
Vittoria A. l'autrice (che sta diventando un'ottima blog amica mia) è una giovene esordiente bella e di talento. Il suo secondo libro, pubblicato sempre con l'editore Eclissi è un giallo di cui vi parlerò non appena l'avrò letto. (L'ho acquistato nella medesima occasione).
Ma parliamo di Dannati Danni. I Danni sono una strampalata e vagamente gotica famiglia milanese che vive perennemente in bilico tra pignoramento di mobili, tracolli finanziari e fantasiosi escamotage per restare, in qualche modo a galla.
La figlia Vic sembra diversa dai propri stravaganti genitori e, stanca di un'esistenza sul filo del rasoio e del ritornello "poteva andare peggio!" quando il peggio è stato raggiunto innumerevoli volte, scappa in Scozia dove si inventa un'esistenza altrettanto alternativa, ma meno pericolosa.
Eclettici personaggi e uno stile decisamente particolare fanno da sfondo a una narrazione avvincente, dove spesso troviamo anche un'inaspettata vena malinconica.
Non perdetevi quindi
Dannati Danni di Vittoria A. Eclissi Editrice Collana I gatti del Cheshire.
venerdì 13 gennaio 2012
Cortina No Cortona SI
Sta notte ho sognato di tornare a Cortona e, considerato che non si trova dall'altro capo del globo, mi pare un viaggetto piuttosto attuabile. Nel dormiveglia continuavo a ripetermi:
"ora capisco perchè la Signora De Winter voleva tornare a Menderly".
Chi ha letto (e inevitabilmente amato) Rebecca la prima moglie, il capolavoro di Daphne Du Maurier capirà la mia frase. Il ritorno evocativo, nostalgico e struggente ai luoghi intensamente amati.
Non sono invece mai stata a Cortina e presumo che non ci andrò mai. Ho visitato in gita l'altra località nell'occhio del ciclone per il blitz della finanza, ovvero Portofino. E molte altre che potrebbero fare la stessa fine, quali Porto Cervo, Porto Rotondo, Capri. Spesso ho avuto l'impressione che località meno celebrate dai vip siano molto meglio. E ne sono felice, così quando vado alle 5 Terre, o appunto a Cortona non mi ritrovo troppi puzzoni evasori tra i piedi, anzi tra i cocomeris.
Io le tasse le pago fino all'ultimo cent. Da brava lavoratrice dipendente.
E pago pure il canone RAI, anche se per quello che guardo la TV lo trovo inadeguato. Capire che se tutti pagassero le tasse la pressione fiscale sarebbe inferiore per tutti pare sia difficile. Un po' di voce in capitolo credo di averla, mi occupo di adempimenti fiscali dal 1993, ho aiutato ditte a sbrogliare matasse che non vi dico. Ho visto aziende totalmente in buona fede, che, senza aver evaso nulla, si sono viste verbalizzare errori minimi (o addirittura inesistenti) con sanzioni da paura. E intanto i vari Boldi, Santanchè, Gelmini osano indignarsi per i controlli?
Ma io Befera lo eleggo Robin Hood dei giorni nostri. Che continui pure ad andare a Cortina, io me ne vado a Cortona.
"ora capisco perchè la Signora De Winter voleva tornare a Menderly".
Chi ha letto (e inevitabilmente amato) Rebecca la prima moglie, il capolavoro di Daphne Du Maurier capirà la mia frase. Il ritorno evocativo, nostalgico e struggente ai luoghi intensamente amati.
Non sono invece mai stata a Cortina e presumo che non ci andrò mai. Ho visitato in gita l'altra località nell'occhio del ciclone per il blitz della finanza, ovvero Portofino. E molte altre che potrebbero fare la stessa fine, quali Porto Cervo, Porto Rotondo, Capri. Spesso ho avuto l'impressione che località meno celebrate dai vip siano molto meglio. E ne sono felice, così quando vado alle 5 Terre, o appunto a Cortona non mi ritrovo troppi puzzoni evasori tra i piedi, anzi tra i cocomeris.
Io le tasse le pago fino all'ultimo cent. Da brava lavoratrice dipendente.
E pago pure il canone RAI, anche se per quello che guardo la TV lo trovo inadeguato. Capire che se tutti pagassero le tasse la pressione fiscale sarebbe inferiore per tutti pare sia difficile. Un po' di voce in capitolo credo di averla, mi occupo di adempimenti fiscali dal 1993, ho aiutato ditte a sbrogliare matasse che non vi dico. Ho visto aziende totalmente in buona fede, che, senza aver evaso nulla, si sono viste verbalizzare errori minimi (o addirittura inesistenti) con sanzioni da paura. E intanto i vari Boldi, Santanchè, Gelmini osano indignarsi per i controlli?
Ma io Befera lo eleggo Robin Hood dei giorni nostri. Che continui pure ad andare a Cortina, io me ne vado a Cortona.
mercoledì 11 gennaio 2012
Confessioni Donna
Sul numero di gennaio della rivista mensile Confessioni Donna attualmente in edicola, c'è un mio racconto.
Per riconoscere il giornale ha in copertina Simona Ventura col nuovo fidanzato. Potete leggerlo a pag. 72/73, si intitola Nella cucina di Myriam; purtroppo non troverete la mia firma, perchè la scelta editoriale è di "spacciare" racconti di fantasia per storie vere.
Costa solo 1.50 euro e spero vorrete comprarla perchè il racconto merita molto. Per me si è trattato di una grossa sfida, il target è decisamente diverso dal pubblico al quale sono abituata col blog e con il romanzo, per cui la ricerca narrativa è stata impegnativa. Ho cercato di attingere dalla short story americana adattando le mie conoscenze all'Italia, modificando un po' a malincuore il mio stile, in favore di qualcosa di più romantico, e credo di esserci riuscita. Prova ne è la pubblicazione, molto ben retribuita in soldoni!
Non so se questa avventura continuerà, ma mi auguro che vorrete seguirmi anche lì.
Per riconoscere il giornale ha in copertina Simona Ventura col nuovo fidanzato. Potete leggerlo a pag. 72/73, si intitola Nella cucina di Myriam; purtroppo non troverete la mia firma, perchè la scelta editoriale è di "spacciare" racconti di fantasia per storie vere.
Costa solo 1.50 euro e spero vorrete comprarla perchè il racconto merita molto. Per me si è trattato di una grossa sfida, il target è decisamente diverso dal pubblico al quale sono abituata col blog e con il romanzo, per cui la ricerca narrativa è stata impegnativa. Ho cercato di attingere dalla short story americana adattando le mie conoscenze all'Italia, modificando un po' a malincuore il mio stile, in favore di qualcosa di più romantico, e credo di esserci riuscita. Prova ne è la pubblicazione, molto ben retribuita in soldoni!
Non so se questa avventura continuerà, ma mi auguro che vorrete seguirmi anche lì.
lunedì 9 gennaio 2012
La Stamberga dei lettori
Un membro della redazione de La Stamberga dei lettori, entusiasta per il mio romanzo che ha definito incantevole,
mi ha chiesto di rilasciare un'intervista.
Ovviamente ho accettato con gioia.
La potete leggere cliccando qui:
http://www.lastambergadeilettori.com/2012/01/intervista-sandra-fae-autrice-di.html
mi ha chiesto di rilasciare un'intervista.
Ovviamente ho accettato con gioia.
La potete leggere cliccando qui:
http://www.lastambergadeilettori.com/2012/01/intervista-sandra-fae-autrice-di.html
Tears in my hands
In tempi remoti consideravo con diffidenza il mondo virtuale, lo sapete.
E sapete anche come poi le cose siano cambiate radicalmente, inutile ripetere per l'ennesima volta la tiritera.
E a metà mattina mi è partita a palla la suoneria del cellulare, i soliti Depeche Mode, ho visto il nome e mi sono catapultata fuori, in cerca di uno spicchio di sole dove ci fosse sufficiente campo che qui siamo sotto terra e non prende un tubo!
Parlare, ridere, voci che sia accavallano, aggiornamenti tanto attesi e lacrime che bucano gli occhi come spilli.
Incurante che ci abbian detto chiaramente di attenersi alle nuove disposizioni aziendali, per cui certi fugoni per portare avanti conversazioni non lavorative sono assolutamente da evitare!
Stanno monitorando Picco(lo/la), Sfolli si annoia e mi telefona. Se la situazione rimane immutata nel pomeriggio le indurranno il parto con l'ossitocina.
Sfolli ha chiamato Ilaria.
E ci siamo viste solo 2 volte.
E le lacrime sono ora sulle mie mani e se lo racconto in giro mi dan della pazza!
E sapete anche come poi le cose siano cambiate radicalmente, inutile ripetere per l'ennesima volta la tiritera.
E a metà mattina mi è partita a palla la suoneria del cellulare, i soliti Depeche Mode, ho visto il nome e mi sono catapultata fuori, in cerca di uno spicchio di sole dove ci fosse sufficiente campo che qui siamo sotto terra e non prende un tubo!
Parlare, ridere, voci che sia accavallano, aggiornamenti tanto attesi e lacrime che bucano gli occhi come spilli.
Incurante che ci abbian detto chiaramente di attenersi alle nuove disposizioni aziendali, per cui certi fugoni per portare avanti conversazioni non lavorative sono assolutamente da evitare!
Stanno monitorando Picco(lo/la), Sfolli si annoia e mi telefona. Se la situazione rimane immutata nel pomeriggio le indurranno il parto con l'ossitocina.
Sfolli ha chiamato Ilaria.
E ci siamo viste solo 2 volte.
E le lacrime sono ora sulle mie mani e se lo racconto in giro mi dan della pazza!
domenica 8 gennaio 2012
Luci spente
Si stanno spegnendo anche le ultime luci di queste holiday seasons.
E' rientrato anche chi si è sparato due settimane di vacanza, in modalità scolastica, cosa che già so non potrò mai permettermi. Bello avere delle certezze.
E domani si riparte. Oddio c'è chi non si è mai fermato o quasi; un nome a caso: Ilaria vostra.
Mi viene un po' di groppone se penso a questo periodo che nessuno potrà mai restituirmi e che ho vissuto così altalenante, al Garabombo che chiude e bye bye ce lo rivedremo a novembre. Vorrei che restasse tutto l'anno, come una solida certezza (un'altra?), una sorta di neverland delle felicità solidale. Un tendone dove dimenticarsi i guai.
Ma domani lo smantellano, come i sogni di Natale che non sopravvivono all'Epifania. Ci si riequilibra sul quotidiano, passo dopo passo, allungando le mani verso la ciotola dei cioccolatini e della frutta secca inevitabilmente ogni giorno meno colma, fino a raschiare il fondo per trovarci le ultime briciole di possibilità. Niente. Neanche le carte sberluccicose.
E conti sulle dita delle mani i doni ricevuti. La renna smarrita chissà dove sarà. Seduta in poltrona, con la grolla piena e le zampotte in prossimità di un caldo fuoco. E prima di percorrere la volta stellare ce ne passerà di tempo. Riposati renna, hai un sacco di giorni davanti a te.
Da sgranare come le perle di una collana: ne perdi una e tutto il filo rovina a terra trascinando le perle sul suolo, irrecuperabili sotto la credenza.
Ti stendi sul pavimento, frughi col braccio teso: trovi un mozzicone di matita, una gommina profumata, un fusillo Barilla e un bottone, ma nessuna perla.
Perduta, come i giorni passati a piangere su queste 12 notti di Natale, che nessuno mi ridarà.
Riaccendetemi le luci! Dov'è il Lampionaio del Piccolo Principe?
. Qualcuno l'ha avvistato laggiù con la renna smarrita, giocavano una sfida incomprensibile con carte misteriose, mi hanno esclusa dal banco. Ho già perso, senza neppure capire le regole del gioco.
(Immagine presa dal web)
E' rientrato anche chi si è sparato due settimane di vacanza, in modalità scolastica, cosa che già so non potrò mai permettermi. Bello avere delle certezze.
E domani si riparte. Oddio c'è chi non si è mai fermato o quasi; un nome a caso: Ilaria vostra.
Mi viene un po' di groppone se penso a questo periodo che nessuno potrà mai restituirmi e che ho vissuto così altalenante, al Garabombo che chiude e bye bye ce lo rivedremo a novembre. Vorrei che restasse tutto l'anno, come una solida certezza (un'altra?), una sorta di neverland delle felicità solidale. Un tendone dove dimenticarsi i guai.
Ma domani lo smantellano, come i sogni di Natale che non sopravvivono all'Epifania. Ci si riequilibra sul quotidiano, passo dopo passo, allungando le mani verso la ciotola dei cioccolatini e della frutta secca inevitabilmente ogni giorno meno colma, fino a raschiare il fondo per trovarci le ultime briciole di possibilità. Niente. Neanche le carte sberluccicose.
E conti sulle dita delle mani i doni ricevuti. La renna smarrita chissà dove sarà. Seduta in poltrona, con la grolla piena e le zampotte in prossimità di un caldo fuoco. E prima di percorrere la volta stellare ce ne passerà di tempo. Riposati renna, hai un sacco di giorni davanti a te.
Da sgranare come le perle di una collana: ne perdi una e tutto il filo rovina a terra trascinando le perle sul suolo, irrecuperabili sotto la credenza.
Ti stendi sul pavimento, frughi col braccio teso: trovi un mozzicone di matita, una gommina profumata, un fusillo Barilla e un bottone, ma nessuna perla.
Perduta, come i giorni passati a piangere su queste 12 notti di Natale, che nessuno mi ridarà.
Riaccendetemi le luci! Dov'è il Lampionaio del Piccolo Principe?
. Qualcuno l'ha avvistato laggiù con la renna smarrita, giocavano una sfida incomprensibile con carte misteriose, mi hanno esclusa dal banco. Ho già perso, senza neppure capire le regole del gioco.
(Immagine presa dal web)
sabato 7 gennaio 2012
Duecento follower, una sola parola Grazie!
Pensare che almeno per un attimo 200 persone abbiano apprezzato il mio blog al punto di diventare follower mi lusinga assai.
Da qualche parte ho letto che i blog con meno di 300 follower sono da considerarsi piccoli.
E poi, be' chiaramente frequanto blog con 900 o addirittura 1500 follower, robe dell'altro mondo.
Per cui cari miei 200 seguaci che posso dirvi?
Che vi adorooooooooooooooooo!E per me siete tantissimi!
Da qualche parte ho letto che i blog con meno di 300 follower sono da considerarsi piccoli.
E poi, be' chiaramente frequanto blog con 900 o addirittura 1500 follower, robe dell'altro mondo.
Per cui cari miei 200 seguaci che posso dirvi?
Che vi adorooooooooooooooooo!E per me siete tantissimi!
giovedì 5 gennaio 2012
Che figata la torta salata!
Ormai è chiaro: le torte salate sono sempre buone qualsiasi cosa ci mettiate dentro.
Persino i turaccioli e le mollette dei panni (quelle di legno però, così è Bio). Non sono una gran cuoca ma la torta salata rappresenta proprio la soluzione ideale in più casi e mi riesce sempre bene.
La classica sfoglia tonda divisa in due è la porzione giusta per una cena, metà per uno se si è in due, una se si è da soli e la metà avanzata si congela.
Tagliata a fette come antipasto in compagnia, o per un brunch casalingo, un happy hour sempre casalingo. Io di solito mi regolo con 3 elementi: 1 verdura, 1 formaggio e 1 salume. Ma a volte faccio anche solo con 2, di cui uno però deve necessariamente essere la verdura, che di verdura già se ne mangia poca. Infinite le combinazioni. Ecco quelle cucino abitualmente:
trevisana speck scamorza affumicata
fagiolini detti piattoni speck asiago
zucchine e crudo
e l'ultima arrivata proprio una cosa cheap and velox.
Ho comprato la sfoglia marca coop, che già costa meno delle altre ed era pure in offerta tipo a 1.29 euro, poi un cespo (si dice cespo?) di broccoletti costato 80 cent o forse meno, e avevo in casa delle sottilette avanzate dal giorno in cui feci i tost. Ora non volevo che quel mezzo pacchetto vagasse in frigorifero facendo coppia con lo strutto (che giace dai tempi in cui Fiorello aveva la coda) che poi magari si coalizzano, con due entità alleate già si rischia la rivoluzione...
E torta salata è stata.
Che buona. Con tre euro c'ho fatto una cena per due.
Quasi quasi inauguro un'etichetta nuova dall'antico sapore: economia domestica.
Persino i turaccioli e le mollette dei panni (quelle di legno però, così è Bio). Non sono una gran cuoca ma la torta salata rappresenta proprio la soluzione ideale in più casi e mi riesce sempre bene.
La classica sfoglia tonda divisa in due è la porzione giusta per una cena, metà per uno se si è in due, una se si è da soli e la metà avanzata si congela.
Tagliata a fette come antipasto in compagnia, o per un brunch casalingo, un happy hour sempre casalingo. Io di solito mi regolo con 3 elementi: 1 verdura, 1 formaggio e 1 salume. Ma a volte faccio anche solo con 2, di cui uno però deve necessariamente essere la verdura, che di verdura già se ne mangia poca. Infinite le combinazioni. Ecco quelle cucino abitualmente:
trevisana speck scamorza affumicata
fagiolini detti piattoni speck asiago
zucchine e crudo
e l'ultima arrivata proprio una cosa cheap and velox.
Ho comprato la sfoglia marca coop, che già costa meno delle altre ed era pure in offerta tipo a 1.29 euro, poi un cespo (si dice cespo?) di broccoletti costato 80 cent o forse meno, e avevo in casa delle sottilette avanzate dal giorno in cui feci i tost. Ora non volevo che quel mezzo pacchetto vagasse in frigorifero facendo coppia con lo strutto (che giace dai tempi in cui Fiorello aveva la coda) che poi magari si coalizzano, con due entità alleate già si rischia la rivoluzione...
E torta salata è stata.
Che buona. Con tre euro c'ho fatto una cena per due.
Quasi quasi inauguro un'etichetta nuova dall'antico sapore: economia domestica.
mercoledì 4 gennaio 2012
ScraPizza
Io e la blog amica che ho incontrato oggi abbiamo 3 cose importanti in comune:
siamo gemelle, dedichiamo molto tempo e attenzione al blog e veniamo entrambe definite vulcaniche.
Forse qualcuno avrà già capito che sto parlando di Rita, anzi Scrapperita!
Ci blog conosciamo da un anno abbondante e, grazie al suo soggiorno milanese, questa sera ci siamo date appuntamento alla fermata del metro Conciliazione, per diciamo bere qualcosa insieme.
Vi dico solo che ho riconosciuto suo marito Vittorio di spalle, da tanto la conoscenza attaverso lo schermo (sebbene di foto di lui non è che ce ne siano poi tantissime) ha raggiunto proporzioni di tutto rispetto. Ho abbracciato Rita, evitando di baciare i bimbi splendidi per non trasmettere troppi bacilli.
E così attorno ad un tavolino ci siamo raccontate, confrontate, scambiate regalini hand made.
Che poi il momento caffè/cocktail (al Colonial uno tra i miei locali preferiti anche se non ve l'ho ancora presentato) è venuto spontaneo trasformarlo in una serata pizza, allungando il piacere della reciproca compagnia.
Quindi abbiamo percorso insieme una delle vie più note per lo shopping e siamo approdati in pizzeria.
Nel frattempo io e Rita eravamo passate dallo stadio di blog amiche, a quello di amicone.
Mio marito girava tranquillamente mano nella mano con Giorgia, quasi tre anni. Mentre Vittorio e Giacomo sembravano un po' persi nel loro mondo maschile, storditi dalle chiacchiere di due appassionate di hobby creativi, intenzionate ad entrare nel Guiness dei primati per la quantità di parole dette al minuto.
E' stata una serata splendida, io ancora con la voce da trans, Giorgia ormai innamorata di Emanuele ci ha salutati in lacrime, tutti con mille promesse di rivedersi dalle loro parti.
E' una vita che progettiamo una settimana in Trentino, questa volta abbiamo un motivo in più per realizzarla.
E adesso mi fa strano tornare nel suo blog e pensare a tutte le volte che l'ho visitato, perchè Rita, come me, posta tantissimo. Ripensare alla gravidanza di Giacomo che ho seguito giorno dopo giorno, alle piccole ma significative attenzioni quotidiane, che hanno reso inevitabile questo incontro fortemente voluto. Rita è una mia grandissima fan, ho perso il conto di quante copie del libro abbia comprato, anche ieri è arrivata con due ordini.
Fossero tutte come lei la Kinsella mi farebbe un baffo!
PS. mi sono resa conto che in questo momento io e Rita abbiamo anche lo stesso numero di follower.
Rita, scommettiamo chi arriva prima a 200?
siamo gemelle, dedichiamo molto tempo e attenzione al blog e veniamo entrambe definite vulcaniche.
Forse qualcuno avrà già capito che sto parlando di Rita, anzi Scrapperita!
Ci blog conosciamo da un anno abbondante e, grazie al suo soggiorno milanese, questa sera ci siamo date appuntamento alla fermata del metro Conciliazione, per diciamo bere qualcosa insieme.
Vi dico solo che ho riconosciuto suo marito Vittorio di spalle, da tanto la conoscenza attaverso lo schermo (sebbene di foto di lui non è che ce ne siano poi tantissime) ha raggiunto proporzioni di tutto rispetto. Ho abbracciato Rita, evitando di baciare i bimbi splendidi per non trasmettere troppi bacilli.
E così attorno ad un tavolino ci siamo raccontate, confrontate, scambiate regalini hand made.
Che poi il momento caffè/cocktail (al Colonial uno tra i miei locali preferiti anche se non ve l'ho ancora presentato) è venuto spontaneo trasformarlo in una serata pizza, allungando il piacere della reciproca compagnia.
Quindi abbiamo percorso insieme una delle vie più note per lo shopping e siamo approdati in pizzeria.
Nel frattempo io e Rita eravamo passate dallo stadio di blog amiche, a quello di amicone.
Mio marito girava tranquillamente mano nella mano con Giorgia, quasi tre anni. Mentre Vittorio e Giacomo sembravano un po' persi nel loro mondo maschile, storditi dalle chiacchiere di due appassionate di hobby creativi, intenzionate ad entrare nel Guiness dei primati per la quantità di parole dette al minuto.
E' stata una serata splendida, io ancora con la voce da trans, Giorgia ormai innamorata di Emanuele ci ha salutati in lacrime, tutti con mille promesse di rivedersi dalle loro parti.
E' una vita che progettiamo una settimana in Trentino, questa volta abbiamo un motivo in più per realizzarla.
E adesso mi fa strano tornare nel suo blog e pensare a tutte le volte che l'ho visitato, perchè Rita, come me, posta tantissimo. Ripensare alla gravidanza di Giacomo che ho seguito giorno dopo giorno, alle piccole ma significative attenzioni quotidiane, che hanno reso inevitabile questo incontro fortemente voluto. Rita è una mia grandissima fan, ho perso il conto di quante copie del libro abbia comprato, anche ieri è arrivata con due ordini.
Fossero tutte come lei la Kinsella mi farebbe un baffo!
PS. mi sono resa conto che in questo momento io e Rita abbiamo anche lo stesso numero di follower.
Rita, scommettiamo chi arriva prima a 200?
Nostalgia appagata
Che io fossi una persona nostalgica è cosa nota.
Ma come diavolo può essere giunta l'informazione al direttore editoriale di Hobby and Work?
Dopo l'arrivo in edicola dei Dvd di Ellery Queen, la cui visione a casa mia è sempre accompagnata da:
(scatta la lista)
- luci spente effetto cinema
- fonzies
- beveraggi a piacere alcolici o no
- svacco estremo sul divano avvolgente
ora sono infatti uscite anche le serie
Radici
Alla conquista del west
entrambe care a chi appartiene alla mia generazione.
Ma soprattutto assolutamente le mie preferite di ogni tempo!
Saghe che hanno appassionato milioni di telespettatori, inchiandoli alla poltrona al grido di:
"fermi tutti 'sta sera c'è Kunta Kinte/Luke Mechein."
Ci sono scene che ricordo a memoria, e che, non vedo l'ora di rivedere!!! Sarà un po' come ritrovare dei vecchi amici che mi hanno fatto compagnia in passato e sono certa che, come è avvenuto per Ellery Queen, non rimarrò delusa e mi rinnamorerò di nuovo.
Come sarebbe bello poter dire la stessa cosa anche degli gli amici reali!
Ma come diavolo può essere giunta l'informazione al direttore editoriale di Hobby and Work?
Dopo l'arrivo in edicola dei Dvd di Ellery Queen, la cui visione a casa mia è sempre accompagnata da:
(scatta la lista)
- luci spente effetto cinema
- fonzies
- beveraggi a piacere alcolici o no
- svacco estremo sul divano avvolgente
ora sono infatti uscite anche le serie
Radici
Alla conquista del west
entrambe care a chi appartiene alla mia generazione.
Ma soprattutto assolutamente le mie preferite di ogni tempo!
Saghe che hanno appassionato milioni di telespettatori, inchiandoli alla poltrona al grido di:
"fermi tutti 'sta sera c'è Kunta Kinte/Luke Mechein."
Ci sono scene che ricordo a memoria, e che, non vedo l'ora di rivedere!!! Sarà un po' come ritrovare dei vecchi amici che mi hanno fatto compagnia in passato e sono certa che, come è avvenuto per Ellery Queen, non rimarrò delusa e mi rinnamorerò di nuovo.
Come sarebbe bello poter dire la stessa cosa anche degli gli amici reali!
martedì 3 gennaio 2012
Sentirsi donna
Una frase che mi fa letteralmente sbellicare dal ridere, proprio da rotolarmi a terra è: "sentirsi donna".
In tutte le declinazioni possibili:
- mio marito non mi fa più sentire donna
- con lui (di solito l'amante) ho capito cosa significa sentirsi donna
e via di sto passo baldanzoso.
Boh. Non è che io abbia bisogno di altri per sapere di essere donna. Non sarò il top del femminile, ma mi pare evidente che io lo sia. O forse no?
Cos'altro mai potrei sentirmi, se non donna?
- un uomo
a voler guardare la misura del reggiseno la risposta è SI
- una santa
il dubbio non può sfiorare nessuno
- un animale (inteso bestia non umana)
anche qui a voler guardare i peli in certi periodi di devasto, la risposta è SI
- una bambina
piacerebbe, neh?
Mi irrita questo bisogno di conferme, soprattutto su questioni che non dovrebbero generare alcun dubbio.
Diverso sarebbe "sentirsi intelligenti" ad esempio. Le mie amiche mi fan sentire intelligente perchè riesco a star dietro ai loro ragionamenti di ottimo livello.
I lettori del mio blog mi fan sentire amata perchè mi coccolano un sacco!
In tutte le declinazioni possibili:
- mio marito non mi fa più sentire donna
- con lui (di solito l'amante) ho capito cosa significa sentirsi donna
e via di sto passo baldanzoso.
Boh. Non è che io abbia bisogno di altri per sapere di essere donna. Non sarò il top del femminile, ma mi pare evidente che io lo sia. O forse no?
Cos'altro mai potrei sentirmi, se non donna?
- un uomo
a voler guardare la misura del reggiseno la risposta è SI
- una santa
il dubbio non può sfiorare nessuno
- un animale (inteso bestia non umana)
anche qui a voler guardare i peli in certi periodi di devasto, la risposta è SI
- una bambina
piacerebbe, neh?
Mi irrita questo bisogno di conferme, soprattutto su questioni che non dovrebbero generare alcun dubbio.
Diverso sarebbe "sentirsi intelligenti" ad esempio. Le mie amiche mi fan sentire intelligente perchè riesco a star dietro ai loro ragionamenti di ottimo livello.
I lettori del mio blog mi fan sentire amata perchè mi coccolano un sacco!
lunedì 2 gennaio 2012
Elogio al the (anche se io preferisco scriverlo té o tea all'inglese)
Molti tra i miei amici e familiari sono estimatori di una buona tazza di the.
Come ricorda sempre Agatha Christie l'acqua per il the non deve bollire, occorre spegnere la fiamma quell'attimo prima di veder comparire le bolle.
Va poi lasciato in infusione il tempo giusto e gustato in tranquillità, ascoltando magari buona musica, leggendo un libro che ci avvince, da soli o in compagnia. Anche i frollini, si sa, sono graditi.
Limone, latte, zucchero, miele quello va un po' a gusti, non sono così purista.
Odio il the freddo commerciale, e prediligo the pregiati.
Come questo che comunque è di facile reperimento, ma, soprattutto, eccezionale.
Mi è stato regalato a Natale da una cara amica. Consiglio di sbirciare tutto il sito correlato. Io mi rivolgo abitualmente a questa catena per acquisti sempre riusciti.
http://www.altromercato.it/it/prodotti/ALI/A02/101/506/000396
Dopo i bagordi delle feste, potete immaginare qualcosa di meglio?
Io no. Perchè la cioccolata è pesante, il caffè già ne abuso, ma il the è proprio perfetto!
E se poi avete voglia di riciclare artisticamente la confezione vuota, ecco un'idea assai apprezzabile e declinabile secondo l'abilità di tutti:
http://stecreazioni.blogspot.com/2011/12/e-per-la-serie-natale-tisane-e.html
Happy Relax, almeno oggi non lavoro! Ed è giusto l'ora di una buona cup of tea!
Would you like?
A grande richiesta nel link sotto, trovate la descrizione del gioco Il cognome della rosa, non sono d'accordo quando lo definisce banalotto in alcuni casi, ovvero quando non si hanno le carte giuste. Io mi sono sempre divertita molto, e lo stesso vale per gli amici coi quali ho giocato. Se non riuscite ad aprire il link avvisatemi.
http://www.giochidatavolo.net/gdt/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=246
Giocare mentre si beve un buon the, ecco l'idea del giorno!
Come ricorda sempre Agatha Christie l'acqua per il the non deve bollire, occorre spegnere la fiamma quell'attimo prima di veder comparire le bolle.
Va poi lasciato in infusione il tempo giusto e gustato in tranquillità, ascoltando magari buona musica, leggendo un libro che ci avvince, da soli o in compagnia. Anche i frollini, si sa, sono graditi.
Limone, latte, zucchero, miele quello va un po' a gusti, non sono così purista.
Odio il the freddo commerciale, e prediligo the pregiati.
Come questo che comunque è di facile reperimento, ma, soprattutto, eccezionale.
Mi è stato regalato a Natale da una cara amica. Consiglio di sbirciare tutto il sito correlato. Io mi rivolgo abitualmente a questa catena per acquisti sempre riusciti.
http://www.altromercato.it/it/prodotti/ALI/A02/101/506/000396
Dopo i bagordi delle feste, potete immaginare qualcosa di meglio?
Io no. Perchè la cioccolata è pesante, il caffè già ne abuso, ma il the è proprio perfetto!
E se poi avete voglia di riciclare artisticamente la confezione vuota, ecco un'idea assai apprezzabile e declinabile secondo l'abilità di tutti:
http://stecreazioni.blogspot.com/2011/12/e-per-la-serie-natale-tisane-e.html
Happy Relax, almeno oggi non lavoro! Ed è giusto l'ora di una buona cup of tea!
Would you like?
A grande richiesta nel link sotto, trovate la descrizione del gioco Il cognome della rosa, non sono d'accordo quando lo definisce banalotto in alcuni casi, ovvero quando non si hanno le carte giuste. Io mi sono sempre divertita molto, e lo stesso vale per gli amici coi quali ho giocato. Se non riuscite ad aprire il link avvisatemi.
http://www.giochidatavolo.net/gdt/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=246
Giocare mentre si beve un buon the, ecco l'idea del giorno!
domenica 1 gennaio 2012
Niente neve ma
Tralasciando che sono quasi completamente senza voce, presumo con grande gioia del consorte, abbiamo terminato e iniziato l'anno splendidamente.
Negli anni ho festeggiato in mille modi diversi: a casa di amici, in discoteca, andando a dormire alle 22 con un buon libro, in hotel/ristoranti collaudati (credo si corra un grosso rischio ad andare al cenone in un posto sconosciuto per la prima volta al 31), mai in piazza (temo il freddo e i cretini con bottiglie volanti). In coppia o in grandi gruppi.
Quest'anno eravamo in 6. Come già sapete in Valtellina, dove, a parte ovviamente al rientro (abbiamo dormito in hotel a un km dalla casa degli amici, per non avere sbattimenti di lenzuola solo per una notte ed è stata un'idea vincente!) quando eravamo sotto zero, le temperature erano stranamente elevate per il periodo, niente neve, ma grande atmosfera di luci e paesaggi tipo presepe.
Non posso che elogiare il padrone di casa che ha preparato tutto da solo e alla grande, sicuramente non sfigurerebbe in un programma di Real Time. Non ha comprato nulla di pronto, ma spadellato tutto il giorno, e, quando siamo arrivati, sono rimasta senza fiato.
Evvvvai di Burguignonne, dopo aver affondato i denti in un antipasto di pesce e tartine buonissimo.
E aperitivo ovviamente: spritz e pringles = ever green, non delude.
Sulla Burguignonne potrei fare un post a parte. La carne: maiale pollo e manzo marinate a lungo, più un mix delle tre insaporite da spezie molto piccanti. E un turbinio di salse e mostarde che ogni commensale ha dosato, pucciato, slurpato a piacer suo.
Per finire, meringata (okkkei questa era di pasticceria) con (home made by Massy) crema di frutti di bosco calda.
Brindisi e giochi da tavola. Io sui giochi in scatola sono difficile: odio quelli luuuunghi tipo trivial o risiko, e sulle carte invece odio le sfide troppo da professionisti tipo poker all'ultimo sangue: non siamo al casino, ma si gioca per divertirsi.
Per cui abbiamo scelto: "Il cognome della rosa" ahahhahh non lo conosce nessuno!! Ma è troppo il mio passatempo, mio e di chi ama le parole.
E abbiamo giocato a Uno.
Nel frattempo ho terminato il cenone con un tachifludec perchè col passare delle ore il mio mal di gola è degenerato alla grandissima.
Ci siamo divertiti tantissimo!
Alle 3,30 siamo rientrati. In albergo sono stati gentilissimi e ci hanno lasciato la camera fino a ...quando volevamo. Per cui ronf ronf ronf fino alle 13.30, che pensavo fossero le 14,30 perchè ho sbagliato a guardare l'ora.
Tappa d'obbligo al cimitero dai miei nonni che mi mancano tantissimo.
Ripartenza.
Tappa allo Stop Bar per un pranzo un po' particolare: io solo macedonia e succo di pompelmo, mio marito pollo arrosto e patatine croccanti. Con mio grande stupore.
Ripartenza.
Zero traffico. Avendo trascorso il capodanno con questa formula, non abbiamo trascurato casa, per cui ora me ne sto qua a sentirmi le solite cronache di dementi che festeggiano perdendo l'uso di un dito (minimo), con qualche bella candela accesa e zero pensieri di arretrati di lavatrici e affini.
In pace direi.
Come spero tutti voi.
Ringrazio di cuore chi è passato in questi giorni a controllare il mio stato emotivo, a lasciarmi un commento. Ho trovato parole molto affettuose, tutte riconducibili ad un unico elogio:
"non cambiare mai! Sei una bella persona, amiamo la tua ironia anche quando osi essere malinconia!"
E ho urlato il mio grazie, fino a ridurmi afona!
Negli anni ho festeggiato in mille modi diversi: a casa di amici, in discoteca, andando a dormire alle 22 con un buon libro, in hotel/ristoranti collaudati (credo si corra un grosso rischio ad andare al cenone in un posto sconosciuto per la prima volta al 31), mai in piazza (temo il freddo e i cretini con bottiglie volanti). In coppia o in grandi gruppi.
Quest'anno eravamo in 6. Come già sapete in Valtellina, dove, a parte ovviamente al rientro (abbiamo dormito in hotel a un km dalla casa degli amici, per non avere sbattimenti di lenzuola solo per una notte ed è stata un'idea vincente!) quando eravamo sotto zero, le temperature erano stranamente elevate per il periodo, niente neve, ma grande atmosfera di luci e paesaggi tipo presepe.
Non posso che elogiare il padrone di casa che ha preparato tutto da solo e alla grande, sicuramente non sfigurerebbe in un programma di Real Time. Non ha comprato nulla di pronto, ma spadellato tutto il giorno, e, quando siamo arrivati, sono rimasta senza fiato.
Evvvvai di Burguignonne, dopo aver affondato i denti in un antipasto di pesce e tartine buonissimo.
E aperitivo ovviamente: spritz e pringles = ever green, non delude.
Sulla Burguignonne potrei fare un post a parte. La carne: maiale pollo e manzo marinate a lungo, più un mix delle tre insaporite da spezie molto piccanti. E un turbinio di salse e mostarde che ogni commensale ha dosato, pucciato, slurpato a piacer suo.
Per finire, meringata (okkkei questa era di pasticceria) con (home made by Massy) crema di frutti di bosco calda.
Brindisi e giochi da tavola. Io sui giochi in scatola sono difficile: odio quelli luuuunghi tipo trivial o risiko, e sulle carte invece odio le sfide troppo da professionisti tipo poker all'ultimo sangue: non siamo al casino, ma si gioca per divertirsi.
Per cui abbiamo scelto: "Il cognome della rosa" ahahhahh non lo conosce nessuno!! Ma è troppo il mio passatempo, mio e di chi ama le parole.
E abbiamo giocato a Uno.
Nel frattempo ho terminato il cenone con un tachifludec perchè col passare delle ore il mio mal di gola è degenerato alla grandissima.
Ci siamo divertiti tantissimo!
Alle 3,30 siamo rientrati. In albergo sono stati gentilissimi e ci hanno lasciato la camera fino a ...quando volevamo. Per cui ronf ronf ronf fino alle 13.30, che pensavo fossero le 14,30 perchè ho sbagliato a guardare l'ora.
Tappa d'obbligo al cimitero dai miei nonni che mi mancano tantissimo.
Ripartenza.
Tappa allo Stop Bar per un pranzo un po' particolare: io solo macedonia e succo di pompelmo, mio marito pollo arrosto e patatine croccanti. Con mio grande stupore.
Ripartenza.
Zero traffico. Avendo trascorso il capodanno con questa formula, non abbiamo trascurato casa, per cui ora me ne sto qua a sentirmi le solite cronache di dementi che festeggiano perdendo l'uso di un dito (minimo), con qualche bella candela accesa e zero pensieri di arretrati di lavatrici e affini.
In pace direi.
Come spero tutti voi.
Ringrazio di cuore chi è passato in questi giorni a controllare il mio stato emotivo, a lasciarmi un commento. Ho trovato parole molto affettuose, tutte riconducibili ad un unico elogio:
"non cambiare mai! Sei una bella persona, amiamo la tua ironia anche quando osi essere malinconia!"
E ho urlato il mio grazie, fino a ridurmi afona!
Luoghi comuni da sfatare
Eccola qua la lista scelta da Rita, detentrice delle liste 2011 che si è aggiudicata anche la prima del 2012, e secondo me ce la ritroveremo anche nel 2013, qualsiasi sarà la formula per il prossimo anno!
Rita mi ha proposto due titoli e io ho optato per questo che mi è sembrato più originale.
Le figlie femmine somigliano al padre, i maschietti alla madre
(i miei nipotini sono l'esatto contrario, e conosco moltissime femmine identiche alla loro mamma)
Mozzarella e pomodoro se sei a dieta
(la mozzarella è grassissima)
A Rimini gli ombrelloni sono tutti appiccicati uno all'altro e stai in braccio al vicino
(la spiaggia è talmente larga che gli ombrelloni sono sufficientemente distanziati)
A Milano non c'è niente da vedere, solo locali per fighetti
(chi dice così evidentemente non la conosce!)
Non pensarci e rimarrai incinta!
(non occorrono commenti!)
La blog sfera è solo un mondo virtuale che non ha riscontro nella realtà
(io ne sono la prova!)
I gemelli: quando sta male uno sta male anche l'altro
(ho vissuto personalmente casi di piccola telepatia; ma questo é troppo)
E con questa lista diamo via non solo alle liste 2012, ma, soprattutto a questo anno strepitoso!
Rita mi ha proposto due titoli e io ho optato per questo che mi è sembrato più originale.
Le figlie femmine somigliano al padre, i maschietti alla madre
(i miei nipotini sono l'esatto contrario, e conosco moltissime femmine identiche alla loro mamma)
Mozzarella e pomodoro se sei a dieta
(la mozzarella è grassissima)
A Rimini gli ombrelloni sono tutti appiccicati uno all'altro e stai in braccio al vicino
(la spiaggia è talmente larga che gli ombrelloni sono sufficientemente distanziati)
A Milano non c'è niente da vedere, solo locali per fighetti
(chi dice così evidentemente non la conosce!)
Non pensarci e rimarrai incinta!
(non occorrono commenti!)
La blog sfera è solo un mondo virtuale che non ha riscontro nella realtà
(io ne sono la prova!)
I gemelli: quando sta male uno sta male anche l'altro
(ho vissuto personalmente casi di piccola telepatia; ma questo é troppo)
E con questa lista diamo via non solo alle liste 2012, ma, soprattutto a questo anno strepitoso!
Iscriviti a:
Post (Atom)