Capita di avere inconsapevolemente vicino scrittori davvero capaci, una categoria di persone alla quale ambisco di appartenere. Così la moglie giornalista di un mio caro e storico collega è anche l'autrice del libro che sto leggendo in questi giorni, per onorare in qualche modo la Giornata della memoria.
Di Stefania Consenti e del suo importante lavoro ne hanno parlato anche al Tg Regionale di Rai 3. Si tratta di conversazioni con Nedo Fiano, Liliana Segre e Piero Terracina testimoni della Shoah.
La domanda che Stefania si pone, e pone un po' sottovoce ai suoi interlocutori, è "cosa sarà della memoria quando gli ultimi sopravvissuti non ci saranno più?"
Perchè per assurdo che sia esistono anche i negazionisti.
Del resto la mia insegnante di tedesco all'epoca ci fece cancellare una frase sulla crudeltà nazista che era riportata sul nostro libro di cultura germanica. Inorridii al suo: "questo pezzo lo saltate, che poi si è saputo che anche i - non ricordo quale popolo citò - hanno fatto un sacco di nefandezze!"
Non la cancellai e feci uno delle mie solite rivoluzioni, giocandomi per sempre la Prof. (e forse qualche punticino alla maturità, visto che poi divenne il membro interno).
Ebbene la persecuzione degli ebrei è di sicuro tra le pagine più orribili della nostra storia, ma anche tra le più sfruttate in letteratura e in cinematografia, sembra quindi impossibile che la Shoah possa essere diementicata.
Stefania con grande maestria, davvero in punta di piedi con la consapevolezza di essersi mossa su un terreno accidentato e minato da troppo orrore, un terreno che non può essere percorso con superficialità o maldestramente, ci racconta attraverso queste conversazioni non tanto la vita in un campo di sterminio, quanto la realtà odierna dei testimoni. Ci sono dettagli talmente intimi che nessuno scampato alla tragedia ha mai raccontato neppure ai propri cari, per cui potete immaginare quanto sia difficile scavare in tanta sofferenza. Pensate ad una persona anziana, come potrebbero essere in nostri nonni, che viaggia su e giù per l'Italia incontrando scolaresche, affinchè nessuno dimentichi...
Forse un po' col timore che la memoria non sopravviva loro. Con la voglia quasi di dimenticare, per poter vivere una vita normale, curarsi dei figli, dei nipoti, della carriera, delle cose belle.
Con la certezza che se gli studenti non sono stati adeguatamente preparati dagli insegnanti questo ricordare non solo sarà tempo buttato, ma un inutile spargimento di nuovo dolore.
Un pensiero va anche alla giornata odierna, con la domanda se sia stato davvero utile istituire una data (quella della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz) per commemorare l'olocausto. Prevale il sì, proprio perchè almeno un giorno se ne parli diffusamente, ma con qualche riserva sui soliti discorsi retorici che trovano pochi sbocchi in un reale impegno delle istituzioni affinchè la memoria non vada perduta.
Il futuro della memoria di Stefania Consenti (edizioni Paoline) è un libro davvero prezioso. Si legge bene, il che per un argomento tanto terribile è di sicuro un incentivo alla lettura, e apre la mente a molte considerazione che neppure io, che ho visitato Auschwitz e Birkenau, avevo mai fatto.
Mi sento di consigliarlo a tutti, ma in particolar modo agli insegnanti.
11 commenti:
Ho letto spesso e ho letto molto su questo argomento. La curiosità e l'incredulità su quel che accadde... A volte chiudevo gli occhi e provavo ad immaginare l'inimmaginabile. Purtroppo ho una persona in famiglia che tende a "buttare in vacca" certe considerazioni sull'accaduto, come se, in qualche modo, fosse stato giusto. Evito questo discorso in famiglia per non scatenare il putiferio e combattere a suon di "Ignorante!!". Credo che ognuno dentro di se debba farsi un resoconto privato di quel che crede o meno sia accaduto. E comunque, finchè esistono persone come me e come te, come la signora Stefania e come molti altri che si sono interessati all'argomento, dimenticare sarà impossibile.
Grazie per la segnalazione. Credo che lo prenderò.
Quando dici che racconta la vita dei superstiti oggi, il loro bisogno di non far dimenticare... mi ha ricordato questa canzone. E' un racconto partigiano, maè visto dalla prospettiva di una bimba sopravvisuta al massacro e mi ha sempre fatto molta impressione. Scusa la pessima qualità!
http://www.youtube.com/watch?v=2pQ9HUG7SZM
quel membro interno era una bella testa di... membro. :)
oggi espongo la yellow star: JUIF POUR UN JOUR
Grazie Ilarai per la bella segnalazione, ricordare, e tante volte imparare ricordando, è l'unico modo per non ripetere drammatici errori.
Grazie per la segnalazione lo comprerò sicuramente .
Non dimenticare e' importantissimo!
ricordare è fondamentale, spero che non ci si stanchi mai di informare e informarsi sulla storia. Grazie
grazie per questo post
Scrivi una meraviglia..io mentre te lo condivido il post.Un bacione bellissima Ilaria, Rosa:-)
Sai che secondo me il giorno della memoria non ha un gran che senso che esista??? Dovrebbe essere implicito ricordare ogni giorno quello che l'olocausto è stato... Che prof del cribbio che ci sono in giro...
p.s.
se passi nel mio blog c'è un pensierino per te... :)
Grande post Ilaria, è così che va "letta" la giornata della memoria. Condivido tutto parola per parola. Grazie del passaggio, sono contento di averti sottoscritto, alla prossima
Grazie per il consiglio del libro. Nel 2010, in vacanza a Berlino, abbiamo visitato il Jüdisches Museum: indimenticabile. La torre dell'olocausto e l'Installazione Shalechet sono da pelle d'oca. Anche la visita a "La topografia del terrore" è assolutamente da non tralasciare per NON DIMENTICARE.
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