domenica 3 luglio 2011

Are you ready? Are you ready for this?

Ad un certo punto della nostra vita capiamo che le persone che amiamo presto o tardi ci lasceranno; mettiamo in campo l'artiglieria pesante, anche in termini contraddittori, composta da rabbia, rassegnazione, speranza, fede, dolore, disperazione, razionalità, muta compostezza e altro ancora. Poi quando qualcuno ci saluta, scendendo dal nostro treno, ci sbracciamo dal finestrino in un'inutile tentativo di recuperarlo, aggrappandoci ad un lembo della sua giacca: ma è tutto vano. Non si torna indietro, il treno sta già sferragliando verso nuove mete e noi siamo soli. Così percepiamo che l'esserci dati tanto da fare per accettare la morte è servito a ben poco, le persone care dovrebbero essere highlander e il fatto che non lo siano è una grandissima ingiustizia. Un pezzetto di noi è sceso dal treno e noi non saremo più gli stessi.

Entrare nella casa degli spiriti (no, non sto parlando dello splendido capolavoro di Isabel Allende) significa scontrarsi materialmente con ragnatele in faccia e intonaco a brandelli, e sentimentalmente con una marea di oggetti che mi parlano di un tempo che non ritorna. Afferro un orologio e rivedo il polso di mio nonno, la pelle bianchissima. Una pentola: mia nonna affaccendata in cucina e certe ricette che nessuno è  ora in grado di replicare. Mille sedie, mille giorni di noi, i miei giorni migliori.
La scatola con le palline di Natale, bastava avvolgere il ficus con la ghirlanda d'argento ed era festa!
La cravatta col nodo già fatto appesa al guardaroba: nonno non ha mai imparato ad annodarsela da sè.
Biancheria pregiata ed intatta, comprata e mai usata. La scatola recita "tessuti Firenze, il corredo per la sposa felice" le lenzuola sono ancora avvolte nella velina, con un fiocco di raso che le tiene insieme.

Fuori il sole scrosta le gelosie arroventando il cortile. L'ombra si fa piccola e lo spazio per giocare sempre più esiguo in quelle lunghe estati con l'odore di fieno sul carro, e il rumore di quello strano marchingegno che lo portava al piano superiore del fienile.

Abbiamo cominciato a svuotare la casa dei nonni, mi fermo ad ogni cassetto, ad ogni armadio, ad ogni passo.
Anche se sono scesi dal mio treno a ottantasette e cent'anni, questo non ha reso meno dolorosa la separazione e rischio di concludere un altro post con la parola "lacrime".

19 commenti:

Simona ha detto...

Abbiamo cominciato a svuotare la casa dei nonni, mi fermo ad ogni cassetto, ad ogni armadio, ad ogni passo. Me lo ricordo come fosse ieri.
Ti abbraccio forte forte... e comunque non c'è niente di male nelle lacrime.

le Fate del feltro ha detto...

tienili stretti questi bei ricordi. io purtroppo non hi mai conosciuto i miei nonni. fatap

le Fate del feltro ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anna ha detto...

mia nonna mi ha lasciato esattamente due mesi fa, a 99 anni.
Ho sentito come se una perla della collana della mia vita cadesse a terra e per un attimo anche il resto delle perle la seguivano.
Le ho tenute insieme appena in tempo per non rovinare per sempre tutto.
Ma ora la mia collana ha una perla in meno e me lo ricordo ogni volta che la guardo.

Clara ha detto...

Io non riesco ancora e entrarci in quella che è stata - fu - la casa della mia amata nonna. Che dolcezza, e che tristezza. Nostalgia. Un abbraccio forte.

Quokina ha detto...

Se non ci fossero le lacrime,non ci sarebbe niente che ci ricorda che siamo umani e che gli umani hanno un cuore,per amare,per vivere e per ricordare......piangi ogni volta che ne hai voglia,le lacrime ti faranno scorrere vicino a chi ami ma non c'è più......ti abbraccio forte,forte Katia

claudia ha detto...

un abbraccio forte forte .... claudia

Cristina C. ha detto...

Ilaria cara, un abbraccio forte ed un'unica frase: tieni stretti i tuoi ricordi... più forte che puoi, perchè sono ben più di questo... sono una parte di te.

Franz♥ ha detto...

Bè, intanto le lacrime le hai fatte venire a me...le tue parole sanno sempre rendere così bene i sentimenti...ti mando un grosso abbraccio, Fra.

Miss ha detto...

Non si è mai pronti a "questi eventi" anche se il nostro caro avesse 1000 anni!
Purtroppo ci si abitua a vivere con la loro assenza.
Un abbraccio

sfollicolatamente ha detto...

OOwww le lenzuola nella velina mi hanno aperto una scatola di ricordi preziosi....che bel post Ilaria!

Vittoria A. ha detto...

Molto bello e molto poetico il tuo post, scritto benissimo. Mi hai ricordato anche le estati della mia infanzia (ormai lontanissima) dai nonni al mare, in collina. Mi e' venuta molta nostalgia, e' il potere della scrittura, smuovere i fondali e far riaffiorare i ricordi. Ed e' bellissimo che sia cosi'.

Unknown ha detto...

Passo per un saluto e per invitarti a partecipare ad un carinissimo e "prezioso" giveaway per festeggiare l'arrivo ufficiale dell'estate!!!
Trovi il regolamento e le info qui!
Sei la benvenuta!
ti seguo perche' il tuo blog e' molto carino!

Francy ha detto...

Anche io ho subito 5 anni fa la perdita di un nonno a me tanto caro ti assicuro che ogni volta che penso a lui la gola mi si stringe ma il dolore piano piano si affievolisce e rimangono i bellissimi ricordi passati assieme!
Anche se non ci conosciamo di persona ti sono vicina!Un abbraccio forte
Francy

pollywantsacracker ha detto...

per me è esattamente lo stesso. baci.

Lisa ha detto...

Tanto tempo passato insieme equivale a tanti bei ricordi, in questo sei fortunata :)
Però hai ragione, qualunque sia la loro età, è sempre un dolore vederli scendere dal treno...

Lidia ha detto...

Leggo il tuo post e i suoi commenti...e mi vedo io, forse domani, la settimana prossima, l'anno prossimo o fra un pò di anni...ad essere su quel treno che parte e non sentirmi più la stessa..mi fa pensare a quanto il tempo e le persone passino troppo in fretta e noi non ce ne accorgiamo...
Grazie di ♥

giovanna ha detto...

Bellissimo post, come sempre fai in modo che a chi legge sembri di essere li vicino a te!!!!
Un abbraccio forte forte Gio'

Robin ha detto...

Purtroppo capisco anche troppo bene cosa si prova… E’ terribile e anche un po’ crudele che proprio le persone che hanno amato di più gli anziani che ci hanno lasciato debbano cancellare in poche ore i ricordi di tutta una vita