Sono un po' in difficoltà a scrivere questo post. Avrei dovuto farlo ieri sera a botta calda, per sfruttare al meglio l'ondata emotiva, ma la stanchezza ha prevalso. Spero di riuscire comunque a trasmettervi il successo di una giornata incredibile. Ribaltando un mood frequente, quando aspettative troppo alte vengono disattese, non sono rimasta affatto delusa: è stato tutto perfetto e grandioso. Non vorrei farmi una mera cronaca: ho visto, ho fatto, sono andata. Ci provo e sarà lungo.
La grande differenza con lo scorso hanno è che nel 2011 i protagonisti sono stati i libri, quest'anno invece le persone. Persone che i libri li scrivono, li amano, li comprano a chilate. Persone da (ri)vedere, con la gioia di dare finalmente un volto ad un blog. Persone da stordire con le mie chiacchiere. Persone da abbracciare, da amare, con le quali percorrere un tratto di strada nel salone e nella vita. Ringrazio Francesca e Deborah, mie lettrici, nonchè blogger, personcine schive, che non scrivono commenti e post a pioggia come qualcuno di mia conoscenza, ma lo capisci che hanno tanto da dare e da dire, solo che preferiscono stare un passo indietro e questo, per me, è un grandissimo pregio. E' stato splendido conoscervi!
E' stato spettacolare arrivare in uno degli spazi preposti alle presentazioni e, senza saperlo, vedere Moni Ovadia e piangere per le sue parole: sembrava che stesse parlando proprio con me, di me, e l'ho applaudito con le mani sopra la testa, per farmi più grande, come se fosse un abbraccio ricco di gratitudine. E' stato strano e bellissimo insieme assistere alla presentazione di una web amica (a lei voglio dedicare un post a parte) che finalmente ce l'ha fatta con un editore importante, vederla, parlarle, e lei che timidamente non la finiva più di ringraziarmi di essere lì. E scoprire che tra gli altri quattro esordienti che presentavano con lei, in questo spazio dove ho avuto la conferma che se vuoi farcela devi prenderti un agente (opzione che sto valutando seriamente), c'era un simpatico livornese, mio coetaneo che ha scritto un libro sulla PMA, ed è stato come ricevere un cazzotto di nuovo in faccia, perchè ieri non doveva essere il giorno del dolore, ma il ricordo è dietro l'angolo, pronto a stenderti sempre. E mentre illustrava il romanzo mi dicevo "
tanto mica lo prendo!" Per poi comprarlo e farselo autografare e parlargli di me.
E' stato fantastico girare con mio marito che scattava foto (ne vedrete una selezione, dateci il tempo di caricarle) e pensare ancora "
Dio, grazie di avermelo fatto incontrare!" Separarci in alcuni momenti, per lasciare che ognuno seguisse i propri interessi, e poi ritrovarsi ed inevitabilmente tornare agli stand che io avevo visto senza di lui, per mostargli le mie scoperte, e altrettanto faceva lui.
E' stata una gran soddifazione ritrovare i frollini perchè se un libro uscito nel 2010 è presente ancora al salone, dove, chiaramente, vengono portate le novità, significa che è piaciuto, ed era persino esposto meglio dello scorso anno! Un appuntamento importante con Giuntina un editore che pubblica esclusivamente letteratura ebraica, andare allo stand a colpo sicuro, comprare 4 libri con grande stupore degli editori, che ci han guardato come se fossimo Onassis.
Perchè se da una parte è stato bello che non ci fosse troppa folla, si girava bene, questo è un chiaro segnale di crisi (ma va?), la gente non ha soldi e non li spende per i libri. Anche se poi, a voler fare i pignoli, magari per puttanate i soldi li trova, e noi non siamo certo ricchi, ma ci diamo delle priorità.
I libri li compriamo prevalentemente alle fiere, dove facciamo scorte e seguiamo la nostra filosofia di vita che rifugge le banalità commerciali.
E Clara, lo so che volete sapere di Clara. Clara è stato mitico ritrovarla! Abbracciarla in mezzo ai libri, che sono la nostra vita. Mostrarla a mio marito, come
"qualcosa" di prezioso. E stare di nuovo benissimo con lei. E bearsi vedendo i mucchi del suo romanzo al mega stand RCS. E alla fine assistere alla presentazione del romanzo pakistano, facendole una sorpresa perchè le avevamo detto che era troppo tardi e non avremmo potuto fermarci. Invece poi siamo andati. E dietro alle sue spalle c'era questo maxi schermo, per cui quando siamo arrivati ho visto una Clara enorme in primo piano e ho pensato "Ma è lei, e mi onora della sua amicizia anche se è famosa!!" E ho avuto la conferma che più la gente è di valore e meno se la tira.
Un intervista molto bella condotta superbamente da Clara, un autore che non conoscevo che mi è piaciuto, anche come persona. Ecco sì quando hanno chiesto se il pubblico avesse domande, be' indovinate chi ha alzato la mano?
Quello che mi è rimasto di questo salone sono i volti di persone speciali, termine spesso abusato. E le loro parole. Ho ripensato ai 12 mesi, tra la scorsa edizione e l'attuale: é stato un anno durissimo, spietato, eppure io sono stata capace di lasciare uno spiraglio nel mio cuore, facendo entrare queste persone. Ho permesso al grande lavoro che sto portando avanti come scrittrice (mi sono auto promossa con una buona azione di marketing visitando un editore che sta valutando il mio secondo romanzo), di non arrestarsi, evitando così che il buio avvolgesse davvero tutta la mia vita.
E uscendo abbiamo incontrato (e non considerato minimamente) Vittorio Sgarbi, e c'erano due sgallettate che volevano la foto e lui subito ne ha approfittato per sbaciucchiarle. E ho pensato "
quanta differenza con Moni Ovadia"!