martedì 23 novembre 2010

Cuore di mamma

Le donne sposate della nostra generazione hanno smesso di guardare con quell'aria di spocchiosa sufficienza le single, come facevano le ammogliate con le zitelle nei decenni scorsi.
Questo probabilmente perchè i matrimoni oggi virano spesso verso la separazione, o una malcelata sopportazione del partner quindi sono le mogli ad invidiare le donne libere.
Lo scettro del compatimento l'hanno tristemente passato alle mammine che brandiscono pancioni e passeggini come fossero carriarmati guardando le donne senza figli con disgusto.
Chiaramente non sono tutte così, generalizzare non permette di approfondire, ma questo è un blog sulle single e non un trattato scientifico sugli atteggiamenti irritanti delle donne, quindi vi invito a prenderlo per quello che è.
Le donne senza bimbi spesso sono mamme mancate per problemi di infertilità. Hanno affrontato esami medici invasivi, e percorsi difficili che hanno messo a dura prova il rapporto di coppia e la loro serenità.
Hanno pianto all'arrivo del ciclo. Hanno fatto conti con calcolatrice e calendario per individuare il giorno giusto e mannaggia se il compagno era via per lavoro, un altro mese buttato!
Hanno risposto a domande molto personali da parte di medici non sempre comprensivi.
Magari non hanno portato a termine una o più gravidanze.
Hanno in definitiva subito cose che le mamme realizzate non conoscono.
Hanno un peso perenne sul cuore. Pensateci, care mammine trionfanti per il traguardo di un frugoletto, pensateci prima di guardarle come se fossero solo delle stupide che non possono capire come è stressata una mamma per i capricci di un neonato, pensateci ogni volta che citate una nausea come se fosse un male incurabile e insopportabile, bisbigliando ad un'altra "sono incinta", pensateci prima di urlare a qualcuna "e non sei neanche incinta!"
(Se la vedete sclerare, o mangiare a dismisura!)

4 commenti:

Unknown ha detto...

ti abbracciooooooooooooooooo!

la.daridari ha detto...

Ciao Ilaria
arrivo da te dal blog E va bene così, anche se io in genere mi occupo di craft, e non sono mamma.
Le tue parole aspre le capisco dalla prima all'ultima, e apprezzo il coraggio con cui le hai scritte; in fondo, anche se con un po' di vergogna, anche io ho provato questi stessi sentimenti.
Non conosco la tua storia personale, ma capisco che in qualche modo sei toccata da questa problematica, come me.
Se ti va puoi leggere i post con etichetta "life" sul mio blog, a settembre marzo e aprile 2010, e luglio 2009 per capire cosa mi è successo e come mi sono sentita, oppure se ti va scrivimi una mail, trovi l'indirizzo sul mio blog.
Condivido con te la frase "Esiste un mondo che va oltre una culla": io per ora apprezzo di poterlo vivere in libertà, ti auguro la stessa cosa.
Daria

Nina Cerca ha detto...

E si cara Ilaria, vedi che sono passata :)
Che dire, io ci ho aperto un blog sull'argomento proprio perchè sono stanca di domande scomode e sciocche, di superficialità e malainformazione, di ignoranza e mancanza di tatto. Ci siamo anche noi, quelle che hanno problemi di fertilità e siamo stufe di doverci nascondere come se fosse una colpa da celare, una condanna da espiare. Di doverci giustificare, come se non avere figli significhi soltanto che non vuoi assumertene la responsabilità.
Grazie per le tue parole di comprensione, per la delicatezza.
Un abbraccio solidale :))

Maya980 ha detto...

A distanza di un anno e mezzo, mi imbatto in questo post e ora più che mai mi sento di dirti che la sensibilità non è per tutti, che purtroppo viviamo in una società basata sui clichè: "Hai il moroso= quando ti sposi?"
"Ti sposi= quando fai un figlio?"
"Hai appena avuto il 1° figlio= a quando il 2°??"
Questo per dirti che :
- 1: la gente dovrebbe farsi una sporta di cavoli suoi
- 2: alcuni non lo fanno nemmeno con l'intenzione di ferirti... E' l'ignoranza a parlare per loro.
- 3: Non si possono perdere di vista le cose cose belle per ottenerne delle altre ma godere delle cose belle che la vita ci ha dato.

Le mie, forse, ti risulteranno solo parole, scontate, forse addirittura banali... UN anno fa non avrei potuto comprenderti, adesso più che mai ti sono vicina e ti dico che sei una gran donna, a prescindere da una culla.
Ti abbraccio