Ieri il mio editore, come da contratto, mi ha resocontato circa i diritti d'autore maturati dal mio romanzo, nel 2010.
Tralascerò di dirvi la cifra: ho anch'io la mia dignità, diamine!
Ma mi pare doveroso informarvi almeno sul numero delle copie vendute, visto che molte sono state acquistate da blog amiche, che non finirò mai di ringraziare. Così come rinnovo ancora il mio grazie di cuore a chi ha lasciato nella side bar del proprio blog la copertina del libro. E' un gesto che continua ad emozionarmi, ogni volta che vedo i miei Frollini da voi.
Ebbene nel 2010 sono state vendute 123 copie, ok non è sta gran cifra, lo so anche da me.
Però torniamo alla vecchia sfida, metti 123 persone in fila, e be' la cosa cambia un po', no?
Il fatto poi che in questo preciso istante i miei follower siano proprio 123 mi pare una coincidenza piuttosto curiosa, e se aggiungiamo che centoventitrè lo si può leggere anche come un due e tre, non è una bella sequenza in crescendo?
Amici accetto anche commenti tipo:
Nasconditi, non sei nessuno
Vuoi mettere Moccia?
Col piffero che lo compro
Frollini a che? Ma ti pare un titolo decente?
Che barba questi post sul tuo romanzetto
Ma porca paletta, voi ce le avete le royalties?
(Ci manca solo che le devo dichiarare nel 730 l'anno prossimo)
Bevo un bicchiere di ottimo Porto, ah il mondo mi sembra subito migliore... sì ma che miseria che mi han dato!!!!!!!? Odddio mi sta venendo la sbronza del tipo malinconico.
Vi voglio bene!
mercoledì 29 giugno 2011
martedì 28 giugno 2011
Insalatone che bontà!
Mi hanno chiesto le ricette delle mie insalatone, che ho citato nel post oggiAmo del 17 giugno, e allora io che faccio? Ma ve le scrivo molto volentieri!
- Insalata verde a vostra scelta, speck a striscioline, scaglie di grana e noci
(le noci riempiono un sacco e sono ricche di omega 3)
- Mozzarella (io compro quella forma di orecchiette), pomodori rossi, sgombro asdomar, una spruzzata di origano.
- Farro pesto, comprate il farro e cuocetelo seguendo le istruzioni riportate sulla confezione (è un procedimento un po' lungo, ma potete prepararlo il giorno prima). Quando è pronto mischiatelo con il pesto, a occhio vi renderete conto quanto ne occorre. Aggiungete gamberetti o, in alternativa, prosciutto cotto a cubetti, ma è buonissimo anche così ad esempio per i vegetariani.
- Pasta fredda tricolore light, utilizzate un formato di pasta piccolo cucinatela avendo cura di raffreddarla velocemente per fermarne la cottura, condite con olive verdi, pomodorini a ciliegia tagliati a metà, dai quali avrete tolto i semini, e formaggio primosale tagliato a piccoli pezzetti.
- Insalata verde a vostra scelta, speck a striscioline, scaglie di grana e noci
(le noci riempiono un sacco e sono ricche di omega 3)
- Mozzarella (io compro quella forma di orecchiette), pomodori rossi, sgombro asdomar, una spruzzata di origano.
- Farro pesto, comprate il farro e cuocetelo seguendo le istruzioni riportate sulla confezione (è un procedimento un po' lungo, ma potete prepararlo il giorno prima). Quando è pronto mischiatelo con il pesto, a occhio vi renderete conto quanto ne occorre. Aggiungete gamberetti o, in alternativa, prosciutto cotto a cubetti, ma è buonissimo anche così ad esempio per i vegetariani.
- Pasta fredda tricolore light, utilizzate un formato di pasta piccolo cucinatela avendo cura di raffreddarla velocemente per fermarne la cottura, condite con olive verdi, pomodorini a ciliegia tagliati a metà, dai quali avrete tolto i semini, e formaggio primosale tagliato a piccoli pezzetti.
domenica 26 giugno 2011
Cena a Grant House
Il primo di ogni mese Lady Grant apriva la sua splendida casa e dava una cena molto formale, alla quale venivo puntualmente invitata insieme ad un numero variabile di gradevoli ospiti.
Accanto alla padrona di casa c’era sempre l’immancabile, inspiegabile, misteriosa sedia vuota, che intralciava la servitù e costringeva tutti i commensali a sedere un poco più stretti. Ma vi era un secondo mistero: la mancanza di Sir Grant, che tuttavia sarebbe potuto arrivare -così si bisbigliava- da un momento all’altro. Forse quel posto vuoto era per lui. Ma era assurdo non poter appoggiare neppure la borsa! Miss Ward era stata duramente rimproverata per averci provato.
Emma Grant sospirava continuamente: "Ed è come se tu fossi qui..."
Quella sera, poco prima di mezzanotte, Nik, il cugino strampalato, fece la sua comparsa. Sfoggiava un’eccentrica palandrana e un cilindro nero.
Lo avevo conosciuto alle cene precedenti: si tratteneva pochi minuti, assaggiava qualche cosa senza rivolgerci la parola, per poi ritirarsi in sordina, con gli occhi bassi, in un atteggiamento remissivo come se volesse scusarsi per qualche motivo a noi sconosciuto.
Appena arrivato posò sul tavolo, proprio davanti alla sedia vuota, un calice colmo di una soluzione azzurrina. Il bicchiere si sollevò da solo, mentre noi lo fissavamo basiti, poi si fermò in aria a una trentina di centimetri dalla tavola, leggermente inclinato. La bevanda cominciò a diminuire e la sagoma di un uomo prese forma sulla sedia, occupandola.
Finita l’ultima goccia, Edward Grant accigliato, ma in perfetta forma, apparve seduto al suo posto. Appoggiò il bicchiere ed esclamo: “Maledetto Nik, finalmente hai trovato l’antidoto a quella tua pozione che rende invisibili!”
sabato 25 giugno 2011
Ancora di amicizia, lacrime e libri da leggere (introvabili)
Nel giorno delle lacrime (vedi post del 21 giugno) ho rivisto un'amica di quelle alle quali avevo pensato scrivendo il post sull'amicizia tanto commentato. Saluti più che cordiali, abbracci, accompagnati da un banale "come stai?" e poco più, lungo tutto il pomeriggio festoso, durante il quale sono stata in compagnia di altre persone. Sapevo di non poter chiedere di più a me stessa, e, anche considerando il mio stato piuttosto labile, non mi sono forzata. Credo, ma posso sbagliarmi, che nè io nè lei fossimo in grado di gestire l'allontanamento di cinque mesi, del tutto imprevisto, scatenato dalla mia semplicissima frase via mail "cosa mi racconti?"
Io non lo ero e non c'è stato nessun riavvicinamento.
Capita, (cosa c'entra lo capirete dopo, magari riuscite ad intuirlo) che io stia cercando un romanzo da 30 anni, e non esagero. Si tratta di Fanali Gialli di Brunella Gasperini, scrittrice che adoro (mi riprometto di dedicarle un post a breve), ovvero l'unico suo libro che non ho mai letto.
Pare sia introvabile, se l'è perso pure la biblioteca.
Ieri sera rincasando ho trovato nella casella della posta un pacchetto, ho pensato che fosse qualche scambio swap sal ecc. ed ero tutta bella contenta. Ma il mittente parlava chiaro: era proprio lei, l'amica perduta. Ho strappato con grande foga la busta aspettando l'ascensore, porca paletta: l'introvabile romanzo in un'edizione del 1975 era finalmente tra le mie mani, accompagnato dal segnalibro scrapposo che vedete, con due righe affettuose e sorprendenti.
E allora piango piango piango ancora lasciando che le lacrime raccontino di me, ed esprimano tutto ciò che le parole non riescono a dire.
Io non lo ero e non c'è stato nessun riavvicinamento.
Capita, (cosa c'entra lo capirete dopo, magari riuscite ad intuirlo) che io stia cercando un romanzo da 30 anni, e non esagero. Si tratta di Fanali Gialli di Brunella Gasperini, scrittrice che adoro (mi riprometto di dedicarle un post a breve), ovvero l'unico suo libro che non ho mai letto.
Pare sia introvabile, se l'è perso pure la biblioteca.
Ieri sera rincasando ho trovato nella casella della posta un pacchetto, ho pensato che fosse qualche scambio swap sal ecc. ed ero tutta bella contenta. Ma il mittente parlava chiaro: era proprio lei, l'amica perduta. Ho strappato con grande foga la busta aspettando l'ascensore, porca paletta: l'introvabile romanzo in un'edizione del 1975 era finalmente tra le mie mani, accompagnato dal segnalibro scrapposo che vedete, con due righe affettuose e sorprendenti.
E allora piango piango piango ancora lasciando che le lacrime raccontino di me, ed esprimano tutto ciò che le parole non riescono a dire.
venerdì 24 giugno 2011
I confini del mondo e quelli della cultura
Driiiiiiiiiiiin
- Buongiorno Signora Pedra,
- Buongiorno a lei (tono super affabile)
- Volevo chiederle una cosa...
- Mi dica
- La Cina fa parte dell'Unione Europea?
- Uhm, no, E.U.R.O.P.E.A., capisce?
- E Israele?
- Ma certo, ha presente la Striscia di Gaza? E' poco più in là del confine Italo-Francese, dopo Ventimiglia...
- Buongiorno Signora Pedra,
- Buongiorno a lei (tono super affabile)
- Volevo chiederle una cosa...
- Mi dica
- La Cina fa parte dell'Unione Europea?
- Uhm, no, E.U.R.O.P.E.A., capisce?
- E Israele?
- Ma certo, ha presente la Striscia di Gaza? E' poco più in là del confine Italo-Francese, dopo Ventimiglia...
mercoledì 22 giugno 2011
Sbatti lo stress nel carrello della spesa
Una cosa che mi da una grande soddisfazione, e che non faccio praticamente mai, è comprare schifezze al supermercato, sbattendole nel carrello e constatando quanto il gesto sia davvero liberatorio!
Oggi ho comprato:
la crema di yogurt Muller (solitamente compro solo yogurt 0% di grassi), nel vasetto da 150 gr. (cioè un po' più grandini del conseuto da 125 gr.) in vari gusti golosissimi quali vaniglia, cioccolato bianco, crema chantilly. In super offerta, costavano solo 38 cent cad. L'offerta speciale è un valore aggiunto al potere terapeutico di questa pratica di auto aiuto anti stress.
La collana di salamini, pure loro scontati addirittura al 50%. Triplo wow!
Le patatine di mais, tortilla chips (boh io una volta le chiamavo le rodeo), insomma quelle lì mexican, perchè voglio sperimentare una ricettina che ho provato in un locale. Allora, le cospargete di formaggio e le mettete in forno, azionando la funzione grill. Miiii troppobbbuone!
Oggi ho comprato:
la crema di yogurt Muller (solitamente compro solo yogurt 0% di grassi), nel vasetto da 150 gr. (cioè un po' più grandini del conseuto da 125 gr.) in vari gusti golosissimi quali vaniglia, cioccolato bianco, crema chantilly. In super offerta, costavano solo 38 cent cad. L'offerta speciale è un valore aggiunto al potere terapeutico di questa pratica di auto aiuto anti stress.
La collana di salamini, pure loro scontati addirittura al 50%. Triplo wow!
Le patatine di mais, tortilla chips (boh io una volta le chiamavo le rodeo), insomma quelle lì mexican, perchè voglio sperimentare una ricettina che ho provato in un locale. Allora, le cospargete di formaggio e le mettete in forno, azionando la funzione grill. Miiii troppobbbuone!
martedì 21 giugno 2011
Blog Candy: il vincitore
Diciamocelo: questo è un blog generoso. In 9 mesi circa ha indetto 4 blog candy, 3 blog candy nascosti, e assegnato un numero imprecisato di premi fedeltà! Stica!
L'estrazione mi emoziona sempre tanto, perchè riserva qualche sorpresa.
La prima volta ho dovuto rincorrere la vincitrice nel web per mandarle il premio e non mi ha mai ringraziata. La seconda volta ha vinto Rita che ha poi vinto pure (merito suo niente da dire) un blog candy nascosto, ci "visitiamo reciprocamente" con regolarità e va tutto bene.
Il mio terzo blog candy, un colpo di genio che da il via alla mitica giornata da PaSiTa con le quali è nata un'amicizia preziosa e, credo, duratura.
Chissà cosa porterà questa quarta estrazione...
Uso random org, non pubblico il disegnino, tanto vi fidate.
Da 1 a 32 ...generate
N. 32
Ovvero: Betsabè!!!
Che si porta a casa il quaderno di viaggio a tema MARE!
Cara Betsabè ti chiedo di inviarmi una mail, basta cliccare su Ilaria risponde in alto a sinistra, col tuo indirizzo.
Mi pare sia la seconda volta che vince la partecipante cha ha commentato per ultima...!
Congratulazione Betsabè che se ne andrà in MAROCCO, (uh quanti ricordi avevo 20 anni e ci sono stata in vacanza con mia cugina e miiiiiii se ne abbiamo combinate!!) Auguro a tutti una vacanza ricca di splendide giornate. E vi ricordo di curiosare tra i commenti delle partecipanti: forse qualcuna potrebbe essere la vostra vicina di ombrellone, o la vostra compagna in funivia.
Spero di aver dato a chi ha voluto partecipare l'opportunità di conoscersi!
Grazie di cuore a tutte, in particolare alle nuove amiche che si sono affacciate a questo blog per la prima volta, spero che vorranno continuare a seguirmi!
L'estrazione mi emoziona sempre tanto, perchè riserva qualche sorpresa.
La prima volta ho dovuto rincorrere la vincitrice nel web per mandarle il premio e non mi ha mai ringraziata. La seconda volta ha vinto Rita che ha poi vinto pure (merito suo niente da dire) un blog candy nascosto, ci "visitiamo reciprocamente" con regolarità e va tutto bene.
Il mio terzo blog candy, un colpo di genio che da il via alla mitica giornata da PaSiTa con le quali è nata un'amicizia preziosa e, credo, duratura.
Chissà cosa porterà questa quarta estrazione...
Uso random org, non pubblico il disegnino, tanto vi fidate.
Da 1 a 32 ...generate
N. 32
Ovvero: Betsabè!!!
Che si porta a casa il quaderno di viaggio a tema MARE!
Cara Betsabè ti chiedo di inviarmi una mail, basta cliccare su Ilaria risponde in alto a sinistra, col tuo indirizzo.
Mi pare sia la seconda volta che vince la partecipante cha ha commentato per ultima...!
Congratulazione Betsabè che se ne andrà in MAROCCO, (uh quanti ricordi avevo 20 anni e ci sono stata in vacanza con mia cugina e miiiiiii se ne abbiamo combinate!!) Auguro a tutti una vacanza ricca di splendide giornate. E vi ricordo di curiosare tra i commenti delle partecipanti: forse qualcuna potrebbe essere la vostra vicina di ombrellone, o la vostra compagna in funivia.
Spero di aver dato a chi ha voluto partecipare l'opportunità di conoscersi!
Grazie di cuore a tutte, in particolare alle nuove amiche che si sono affacciate a questo blog per la prima volta, spero che vorranno continuare a seguirmi!
Lacrime
Da piccolo pensi che si pianga solo quando qualcosa non va, se si è tristi o se ci sbuccia un ginocchio, per cui quando si vede qualcuno in lacrime si può chiedere: "pecchè sei titte?"
Crescendo ti imbatti nelle lacrime di gioia, di emozione, e anche di rabbia.
Il problema è quando le lacrime sgorgano copiose per un mix di motivi, per cui alla domanda:
"perchè stai piangendo?" tiri su col naso e rispondi "non lo so!"
Invece lo sai benissimo, ma come fai a spiegarlo col naso rosso, il trucco che cola, la voce impastata, e mille sguardi su di te? Come fai a spiegare che proprio non riesci a smettere, anche se vorresti?
Piangi perchè:
- perchè ti stai commuovendo
- perchè conosci tutta la fatica che qualcuno ha fatto per arrivare al momento che ha scelto di condividere con te
- perchè pensi a tutti i bambini abbandonati nel mondo
- perchè pensi a tutte le donne ai cui è negata una maternità semplice, che arrivi dopo un incontro d'amore
- perchè sei in un tunnel, e la luce che arriva dal fondo non riesce ad illuminarti
- perchè la settimana che si sta concludendo ti ha messa a dura prova
- perchè a volte piangere fa anche bene
- perchè piangere è comunque più dignitoso di mettersi ad urlare
- perchè le cerimonie mi fanno quest'effetto, di qualsiasi tipo siano
Non preoccupatevi, poi mi sono ripresa!
PS. il blog candy lo estraggo nel pomeriggio
PS. Grazie a Cristina per il commento, ho dovuto ri-datare il post perchè avevo fatto casino come al solito!
Crescendo ti imbatti nelle lacrime di gioia, di emozione, e anche di rabbia.
Il problema è quando le lacrime sgorgano copiose per un mix di motivi, per cui alla domanda:
"perchè stai piangendo?" tiri su col naso e rispondi "non lo so!"
Invece lo sai benissimo, ma come fai a spiegarlo col naso rosso, il trucco che cola, la voce impastata, e mille sguardi su di te? Come fai a spiegare che proprio non riesci a smettere, anche se vorresti?
Piangi perchè:
- perchè ti stai commuovendo
- perchè conosci tutta la fatica che qualcuno ha fatto per arrivare al momento che ha scelto di condividere con te
- perchè pensi a tutti i bambini abbandonati nel mondo
- perchè pensi a tutte le donne ai cui è negata una maternità semplice, che arrivi dopo un incontro d'amore
- perchè sei in un tunnel, e la luce che arriva dal fondo non riesce ad illuminarti
- perchè la settimana che si sta concludendo ti ha messa a dura prova
- perchè a volte piangere fa anche bene
- perchè piangere è comunque più dignitoso di mettersi ad urlare
- perchè le cerimonie mi fanno quest'effetto, di qualsiasi tipo siano
Non preoccupatevi, poi mi sono ripresa!
PS. il blog candy lo estraggo nel pomeriggio
PS. Grazie a Cristina per il commento, ho dovuto ri-datare il post perchè avevo fatto casino come al solito!
venerdì 17 giugno 2011
oggiAMO insieme (questo tempo che arriva)
La mia carissima blog amica Nina ha lanciato un'idea, che ho colto al volo. La trovate qua
http://ninacerca.blogspot.com/2011/06/questo-tempo-che-arriva-con-te.html
Sono sicura che piacerà anche a molte di voi. A proposito Nina era la destinataria di 2 mie card, che vi ho mostrato tempo fa, e che le poste han ben pensato di perdere... (che rabbia furiosa!)
Ecco cosa ho scelto di condividere sul tema
oggiAMO
Oggi Amo che le giornate sono sempre di 24 ore, ma con tanta luce sembrano più lunghe, e porca paletta al mattino quanto tempo si risparmia nel vestirsi: un pantalone, una maglietta, un paio di sandali e sei già fuori dalla porta di casa!
E per cena? Ma che comode sono le insalatone? Se avete bisogno di ricette, commentate chiedendomele, ne conosco un sacco spettacolari (mica per niente c'ho un bar, io!)
Ma se volete cenare fuori, che sia fuori per davvero, sui Navigli ti pare proprio di stare in vacanza.
Oggi Amo che al mattino punto la sveglia alle 5.45 e vado al parco in bicicletta, dove, se sono fortunata, riesco a vedere persino i leprotti, e sai che carica ti da iniziare la giornata in questo modo? Oggi Amo i negozi al mare che odorano di gomma per i palloni e le ciabatte appese, anche se le ciabatte mammamia son brutte da far paura, e le comprano solo i tedeschi.
Oggi Amo guardare i cartelli dei gelati, scoprendo quelli nuovi di quest'anno per poi dire, nooo prendo ancora "cucciolone".
Oggi Amo andare in gelateria e guardare tutti i gusti, per poi dire, siiiiiii me ne provo uno stravagante.
Oggi Amo la sabbia sotto i piedi, la prima volta che li tuffi, che sia nella spiaggia più vicina a casa, o in un posto esotico, perchè la prima giornata al mare ti ripaga di tutte le lacrime che hai pianto in inverno, davanti alla finestra, mentre disegnavi con un dito un cuore sul vetro appannato.
A Nina, splendida bagnina, della nostra spiaggia virtuale.
(Sempre pronta ad aprire sdraio e portare un mohito!), e a tutte noi bagnanti!
http://ninacerca.blogspot.com/2011/06/questo-tempo-che-arriva-con-te.html
Sono sicura che piacerà anche a molte di voi. A proposito Nina era la destinataria di 2 mie card, che vi ho mostrato tempo fa, e che le poste han ben pensato di perdere... (che rabbia furiosa!)
Ecco cosa ho scelto di condividere sul tema
oggiAMO
Oggi Amo che le giornate sono sempre di 24 ore, ma con tanta luce sembrano più lunghe, e porca paletta al mattino quanto tempo si risparmia nel vestirsi: un pantalone, una maglietta, un paio di sandali e sei già fuori dalla porta di casa!
E per cena? Ma che comode sono le insalatone? Se avete bisogno di ricette, commentate chiedendomele, ne conosco un sacco spettacolari (mica per niente c'ho un bar, io!)
Ma se volete cenare fuori, che sia fuori per davvero, sui Navigli ti pare proprio di stare in vacanza.
Oggi Amo che al mattino punto la sveglia alle 5.45 e vado al parco in bicicletta, dove, se sono fortunata, riesco a vedere persino i leprotti, e sai che carica ti da iniziare la giornata in questo modo? Oggi Amo i negozi al mare che odorano di gomma per i palloni e le ciabatte appese, anche se le ciabatte mammamia son brutte da far paura, e le comprano solo i tedeschi.
Oggi Amo guardare i cartelli dei gelati, scoprendo quelli nuovi di quest'anno per poi dire, nooo prendo ancora "cucciolone".
Oggi Amo andare in gelateria e guardare tutti i gusti, per poi dire, siiiiiii me ne provo uno stravagante.
Oggi Amo la sabbia sotto i piedi, la prima volta che li tuffi, che sia nella spiaggia più vicina a casa, o in un posto esotico, perchè la prima giornata al mare ti ripaga di tutte le lacrime che hai pianto in inverno, davanti alla finestra, mentre disegnavi con un dito un cuore sul vetro appannato.
A Nina, splendida bagnina, della nostra spiaggia virtuale.
(Sempre pronta ad aprire sdraio e portare un mohito!), e a tutte noi bagnanti!
Buon Compleanno Frollini miei!
Oggi il mio romanzo Frollini a colazione (ma io volevo la brioche) compie un anno!
E' stato infatti pubblicato il 17 Giugno 2010 e molto è stato fatto dal suo primo vagito.
Il giorno in cui è stato sfornato diluviava e quando l'ho tenuto finalmente tra le braccia indossavo il mio K-way giallo banana.
L'emozione è stata enorme e si è rinnovata nelle occasioni speciali che ho vissuto grazie all'essere diventata finalmente una scrittrice.
Se vi va potete trovare la mia gioia ritornando ai post di settembre e ottobre, quando il blog lo leggevano in pochi, ma l'attenzione sul libro alle fiere di settore era alta.
Spesso la pubblicazione di un romanzo viene paragonata all'avere un figlio.
Certo, un po' è così: la lunga e laboriosa gestazione, e il risultato che, capita sia un po' diverso dalle aspettative.
Poi, proprio come per i bimbi che crescono, anche un romanzo inizia a camminare con le proprie gambe, e non è più necessario accompagnarlo ovunque.
Ora I frollini stanno vivendo questa fase in cui la mamma (io!) li sorveglia da lontano, ma non troppo, sperando che tutto vada sempre e comunque per il meglio.
Lascio, soprattutto per le nuove blog amiche, il sito di riferimento
http://www.excogitabookshop.it/
ormai non è più in prima pagina, ma, vedrete che è all'ottavo posto nella classifica dei più venduti, su oltre 200 titoli.
Spesso mi sembra ancora molto strano che esista un libro col mio nome in copertina, e spero di poter dare ai frollini almeno un fratellino!
E' stato infatti pubblicato il 17 Giugno 2010 e molto è stato fatto dal suo primo vagito.
Il giorno in cui è stato sfornato diluviava e quando l'ho tenuto finalmente tra le braccia indossavo il mio K-way giallo banana.
L'emozione è stata enorme e si è rinnovata nelle occasioni speciali che ho vissuto grazie all'essere diventata finalmente una scrittrice.
Se vi va potete trovare la mia gioia ritornando ai post di settembre e ottobre, quando il blog lo leggevano in pochi, ma l'attenzione sul libro alle fiere di settore era alta.
Spesso la pubblicazione di un romanzo viene paragonata all'avere un figlio.
Certo, un po' è così: la lunga e laboriosa gestazione, e il risultato che, capita sia un po' diverso dalle aspettative.
Poi, proprio come per i bimbi che crescono, anche un romanzo inizia a camminare con le proprie gambe, e non è più necessario accompagnarlo ovunque.
Ora I frollini stanno vivendo questa fase in cui la mamma (io!) li sorveglia da lontano, ma non troppo, sperando che tutto vada sempre e comunque per il meglio.
Lascio, soprattutto per le nuove blog amiche, il sito di riferimento
http://www.excogitabookshop.it/
ormai non è più in prima pagina, ma, vedrete che è all'ottavo posto nella classifica dei più venduti, su oltre 200 titoli.
Spesso mi sembra ancora molto strano che esista un libro col mio nome in copertina, e spero di poter dare ai frollini almeno un fratellino!
martedì 14 giugno 2011
40enni celebri
Quest'anno molti tra i miei amici compiranno i fatidici 40anni!
Ne cito due importanissimi: mio cognato Ale, e mio cugino Marco, detto "cugino preferito".
Ho scoperto un altro personaggio nato nel 1971:
Napo Orso Capo, il leader di un piccolo gruppo di 3 simpaticissimi orsi in fuga da uno zoo.
Nonostante gli episodi di questo cartone animato siano solo sedici è rimasto nei cuori di molti, e, per me, è normale se vedo una persona ricciolona dire "ah ha i capelli come Napo Orso Capo!!"
Come non innamorarsi di una moto invisible, per cui bastava fingere di sedercisi sopra per partire in gran velocità?
O di una grotta dotata di ogni comodità?
Assimilabile a Yogi e Scooby Doo rappresenta un ricordo indelebile della mia infanzia. E' infatti legato a Napo Orso Capo l'acquisto di un piccolo regalino di Natale per mia sorella.
Dovete sapere che nel nostro quartiere le cartolerie erano due, quell'anno andammo entrambe nella stessa per comprarci il regalo. Entrata chiesi alla proprietaria le gommine profumate, lei estrasse un sacco enorme, lo rovesciò sul banco mostrando quel ben di Dio di personaggi. Senza esitazione scelsi Napo Orso Capo ma la voce di una bimbetta stronzetta tale Lucia (c'ho una voglia ma una voglia di scrivere anche il cognome!!!) alle mie spalle disse: "prendi Yogi!".
Non l'ascoltai. E lei continuò iperterrita, ben decisa a comportarsi in maniera odiosa: "ha preso la stessa anche tua sorella!".
Porca paletta, ma vi pare possibile che 'sta Lucia fosse sempre tra i piedi quando noi compravamo le gommine? Decisi di non crederle.
Ma quando aprimmo i regali, la mattina di Natale, vidi che io e Giulia avevamo scelto tutte e due la gomma con Napo Orso Capo, seppur di colore diverso.
Lucia aveva ragione.
La gomma, che negli anni si è tagliata ed è tenuta insieme da un pezzo di scotch, è sul mio comodino, mi ricorda ogni sera, quando vado a dormire, un po' di cose belle:
- Napo Orso Capo che mi piaceva tanto
- Com'era bella l'infanzia quando bastava una gomma a farti felice
- Che spettacolo avere una gemella
ma anche una cosa brutta
- Che stronza impicciona la Lucia
Ringraziamenti doverosi al fotografo nell'ombra, perchè questa volta è stato particolarmente difficile fotografare la gomma usurata, ed è vietata la riproduzione di tutte le immagini che avevo trovato nel web.
Qualcuno tra voi è nato nel 1971?
Ne cito due importanissimi: mio cognato Ale, e mio cugino Marco, detto "cugino preferito".
Ho scoperto un altro personaggio nato nel 1971:
Napo Orso Capo, il leader di un piccolo gruppo di 3 simpaticissimi orsi in fuga da uno zoo.
Nonostante gli episodi di questo cartone animato siano solo sedici è rimasto nei cuori di molti, e, per me, è normale se vedo una persona ricciolona dire "ah ha i capelli come Napo Orso Capo!!"
Come non innamorarsi di una moto invisible, per cui bastava fingere di sedercisi sopra per partire in gran velocità?
O di una grotta dotata di ogni comodità?
Assimilabile a Yogi e Scooby Doo rappresenta un ricordo indelebile della mia infanzia. E' infatti legato a Napo Orso Capo l'acquisto di un piccolo regalino di Natale per mia sorella.
Dovete sapere che nel nostro quartiere le cartolerie erano due, quell'anno andammo entrambe nella stessa per comprarci il regalo. Entrata chiesi alla proprietaria le gommine profumate, lei estrasse un sacco enorme, lo rovesciò sul banco mostrando quel ben di Dio di personaggi. Senza esitazione scelsi Napo Orso Capo ma la voce di una bimbetta stronzetta tale Lucia (c'ho una voglia ma una voglia di scrivere anche il cognome!!!) alle mie spalle disse: "prendi Yogi!".
Non l'ascoltai. E lei continuò iperterrita, ben decisa a comportarsi in maniera odiosa: "ha preso la stessa anche tua sorella!".
Porca paletta, ma vi pare possibile che 'sta Lucia fosse sempre tra i piedi quando noi compravamo le gommine? Decisi di non crederle.
Ma quando aprimmo i regali, la mattina di Natale, vidi che io e Giulia avevamo scelto tutte e due la gomma con Napo Orso Capo, seppur di colore diverso.
Lucia aveva ragione.
La gomma, che negli anni si è tagliata ed è tenuta insieme da un pezzo di scotch, è sul mio comodino, mi ricorda ogni sera, quando vado a dormire, un po' di cose belle:
- Napo Orso Capo che mi piaceva tanto
- Com'era bella l'infanzia quando bastava una gomma a farti felice
- Che spettacolo avere una gemella
ma anche una cosa brutta
- Che stronza impicciona la Lucia
Ringraziamenti doverosi al fotografo nell'ombra, perchè questa volta è stato particolarmente difficile fotografare la gomma usurata, ed è vietata la riproduzione di tutte le immagini che avevo trovato nel web.
Buon Compleanno Napo Orso Capo!Qualcuno tra voi è nato nel 1971?
lunedì 13 giugno 2011
Il vento del cambiamento soffia sempre più forte
Premetto che fino ad un minuto fa non pensavo di scrivere un post sulla vittoria del SI ai referendum
Premetto anche che personalmente abolirei il Quorum, perchè ritengo che gli assenti siano sempre ingiustificati e non recarsi ai seggi per boicottare il quesito referendario è un atteggiamento vigliacco.
Dico ciò, più che altro, per permettervi di non continuare la lettura, in caso non condividiate il mio pensiero e non siete curiosi di vedere come prosegue il post.
Credo che oggi abbia vinto quella parte di Italia che è stufa di essere trattata da idiota.
Hanno vinto gli italiani che si sono confrontati via internet, via sms, col passaparola, per valutare cosa fosse meglio decidere per il Paese. E lo scrivo con la maiuscola perchè in questa nostra nazione io credo ancora moltissimo, come credevo in Milano al voto del mese scorso.
Se, come sta dicendo Formigoni in questo momento, si tratta di un voto politico per dare un'ultiore spallata a Berlusconi, e, a questo punto i votanti avrebbero detto sì a qualsiasi cosa, ancora una volta si cerca di farci passare per cretini.
Io non avrei votato Sì, cito a caso e ci sbatto dentro pure una lista, a:
- droga libera
- sesso libero con le ragazzine delle scuole medie
- abbandonare i cani lungo l'autostrada
- avvelenare il mare buttandoci ogni schifezza che ci capita a tiro
pur di lanciare un segnale al premier (e lo scrivo minuscolo), perchè quello che il referdum decide poi andrà fatto, a beneficio o scapito di tutti.
(E questo pur essendo contraria ma di brutto brutto brutto alla politica che il governo sta facendo.)
Perchè senza il referendum saremmo ancora senza aborto tutelato, e divorzio.
Ma avremmo ancora la monarchia.
Uhm, visto in questo modo forse, e dico forse, il referendum appare un po' più importante di come ce lo volevano far apparire.
E allora grazie all'Italia che sta facendo soffiare il vento del cambiamento, all'Italia che sta urlando, con ogni mezzo legale, referendum compreso, BASTA!
Premetto anche che personalmente abolirei il Quorum, perchè ritengo che gli assenti siano sempre ingiustificati e non recarsi ai seggi per boicottare il quesito referendario è un atteggiamento vigliacco.
Dico ciò, più che altro, per permettervi di non continuare la lettura, in caso non condividiate il mio pensiero e non siete curiosi di vedere come prosegue il post.
Credo che oggi abbia vinto quella parte di Italia che è stufa di essere trattata da idiota.
Hanno vinto gli italiani che si sono confrontati via internet, via sms, col passaparola, per valutare cosa fosse meglio decidere per il Paese. E lo scrivo con la maiuscola perchè in questa nostra nazione io credo ancora moltissimo, come credevo in Milano al voto del mese scorso.
Se, come sta dicendo Formigoni in questo momento, si tratta di un voto politico per dare un'ultiore spallata a Berlusconi, e, a questo punto i votanti avrebbero detto sì a qualsiasi cosa, ancora una volta si cerca di farci passare per cretini.
Io non avrei votato Sì, cito a caso e ci sbatto dentro pure una lista, a:
- droga libera
- sesso libero con le ragazzine delle scuole medie
- abbandonare i cani lungo l'autostrada
- avvelenare il mare buttandoci ogni schifezza che ci capita a tiro
pur di lanciare un segnale al premier (e lo scrivo minuscolo), perchè quello che il referdum decide poi andrà fatto, a beneficio o scapito di tutti.
(E questo pur essendo contraria ma di brutto brutto brutto alla politica che il governo sta facendo.)
Perchè senza il referendum saremmo ancora senza aborto tutelato, e divorzio.
Ma avremmo ancora la monarchia.
Uhm, visto in questo modo forse, e dico forse, il referendum appare un po' più importante di come ce lo volevano far apparire.
E allora grazie all'Italia che sta facendo soffiare il vento del cambiamento, all'Italia che sta urlando, con ogni mezzo legale, referendum compreso, BASTA!
domenica 12 giugno 2011
Le dimensioni non contano, vero?
Cercavo un pantalone di cotone estivo, carino, non troppo sportivo, niente vita bassa che quando ti abbassi tutti vedono il lato B (non sono Pippa Midleton ahimè).
Dopo qualche giro, ecco il pantalone ideale in un negozio dove mi servo sempre con piacere, i cui prezzi però sono leggermente sopra al mio abituale budget.
Commessa: che taglia porta? 38 o 40?
Ilaria: veramente dei vostri pantaloni invernali ho preso la 42 (ve l'ho detto che inganno)
Commessa (sguardo super incredulo): addirittura?
(manco avessi detto la 52!)
Li provo, porca paletta sono perfetti, sembrano tagliati su di me, mi faccio un giro nel negozio, in cerca di una maglietta da abbinare (che non trovo) e mi gongolo, mai avuti dei pantaloni così. Non devo neppure fare l'orlo. Un momento, l'orlo giusto è un po' un mistero, devo sempre accorciarli.
Ilaria: mi vanno benissimo, ma non capisco alle altre andranno corti, visto che non sono certo una vetta...
Commessa (sguardo condiscendente che vira pericolosamente verso il compassionevole): questo è un modello "Capri" si porta al polpaccio...e indica con la mano la lunghezza giusta, tanto per farmi capire dove dovrebbero arrivare.
Ilaria: ah!
Dopo qualche giro, ecco il pantalone ideale in un negozio dove mi servo sempre con piacere, i cui prezzi però sono leggermente sopra al mio abituale budget.
Commessa: che taglia porta? 38 o 40?
Ilaria: veramente dei vostri pantaloni invernali ho preso la 42 (ve l'ho detto che inganno)
Commessa (sguardo super incredulo): addirittura?
(manco avessi detto la 52!)
Li provo, porca paletta sono perfetti, sembrano tagliati su di me, mi faccio un giro nel negozio, in cerca di una maglietta da abbinare (che non trovo) e mi gongolo, mai avuti dei pantaloni così. Non devo neppure fare l'orlo. Un momento, l'orlo giusto è un po' un mistero, devo sempre accorciarli.
Ilaria: mi vanno benissimo, ma non capisco alle altre andranno corti, visto che non sono certo una vetta...
Commessa (sguardo condiscendente che vira pericolosamente verso il compassionevole): questo è un modello "Capri" si porta al polpaccio...e indica con la mano la lunghezza giusta, tanto per farmi capire dove dovrebbero arrivare.
Ilaria: ah!
sabato 11 giugno 2011
Seguite, se volete, il consiglio del camioncino!!
♥12 13 GIUGNO VOTA 4Sì PER DIRE NO♥ ||”"”;..\___.
|……_______________| l______________l _||__|…, ]P
“(@)’(@)”""""""*l'(@)l'(@)l """"""""""""(@)'(@)""""'(@)
E soprattutto qualunque sia la vostra idea, andate a votare.
I referendum sono una delle poche opportunità per esprimere la nostra opinione, non lasciare che altri decidano per te!
|……_______________| l______________l _||__|…, ]P
“(@)’(@)”""""""*l'(@)l'(@)l """"""""""""(@)'(@)""""'(@)
E soprattutto qualunque sia la vostra idea, andate a votare.
I referendum sono una delle poche opportunità per esprimere la nostra opinione, non lasciare che altri decidano per te!
mercoledì 8 giugno 2011
Sono ancora in piedi
Il mio recente post sull'amicizia ha suscitato molti commenti (molti inteso secondo i parametri abituali di questo blog) per cui mi è venuta subito voglia di aggiungere qualcosa. Qualcosa di importante:
io credo ancora tantissimo nell'amicizia!
Lo dico anche in risposta a chi ha letto e commentato, soprattutto alle nuove che, magari, mi conoscono pochino.
Mentre pattinavo tra i blog ho sentito alla radio questa canzone, che, per me, è in assoluto una delle più belle di tutti i tempi nel vasto e variegato panorama della musica cosidetta leggera.
I'm Still Standing di Elton John (sono ancora in piedi) dopo una qualsiasi tranvata. Espresso in parole diverse è il motto che ho fatto mio, prendendo il testimone dalla mia nonna centenaria che mi manca tanto, io dico sempre infatti "non arrendersi."
Qualche giorno fa una coppia di cari amici ha avuto una notizia molto brutta ed ingiusta. Sono amici recenti nei quali ho assolutamente voglia di investire tutte le risorse a mia disposizione in termini di amicizia appunto, in barba alle delusioni passate.
Vi lascio il link, ricordatevi che è musicale (nel caso siate in ufficio, o stiate ascoltando altro) però da qua non si riesce a sentire, non ho capito per quale motivo, cioè pensavo che copiaincollandolo nel blog fosse possibile cliccandolo, ascoltare il brano (okkkei sono la solita informaticaimbranata), sorry!
io credo ancora tantissimo nell'amicizia!
Lo dico anche in risposta a chi ha letto e commentato, soprattutto alle nuove che, magari, mi conoscono pochino.
Mentre pattinavo tra i blog ho sentito alla radio questa canzone, che, per me, è in assoluto una delle più belle di tutti i tempi nel vasto e variegato panorama della musica cosidetta leggera.
I'm Still Standing di Elton John (sono ancora in piedi) dopo una qualsiasi tranvata. Espresso in parole diverse è il motto che ho fatto mio, prendendo il testimone dalla mia nonna centenaria che mi manca tanto, io dico sempre infatti "non arrendersi."
Qualche giorno fa una coppia di cari amici ha avuto una notizia molto brutta ed ingiusta. Sono amici recenti nei quali ho assolutamente voglia di investire tutte le risorse a mia disposizione in termini di amicizia appunto, in barba alle delusioni passate.
Vi lascio il link, ricordatevi che è musicale (nel caso siate in ufficio, o stiate ascoltando altro) però da qua non si riesce a sentire, non ho capito per quale motivo, cioè pensavo che copiaincollandolo nel blog fosse possibile cliccandolo, ascoltare il brano (okkkei sono la solita informaticaimbranata), sorry!
http://www.youtube.com/watch?v=ZHwVBirqD2s -
Sono ancora in piedi, perchè chi è in piedi è in grado di correre verso il traguardo!Dedicato a Grazia e Simone, con tutta la mia amicizia e il mio affetto!
Blog Candy in scadenza il 20 giugno!
Care amiche, vi ricordo il mio Blog Candy,
che trovate cliccando qui
http://frolliniacolazione.blogspot.com/2011/05/blogamiche-in-vacanza.html
o scorrendo i post più vecchi.
Essendo a tema vacanza, vi propongo questa foto per accompagnarlo:
eccomi alla Minitalia, domenica 29 maggio, cioè il giorno seguente il fantastico incontro creativo da Pasita.
Ho scelto Venezia sullo sfondo, perchè mi è parsa una delle città meglio rappresentate nella ricostruzione del parco.
Franz, vedi che indosso la tua strepitosa collana??!! E Cristina c'ho pure il tuo bracciale frollinoso!!!
che trovate cliccando qui
http://frolliniacolazione.blogspot.com/2011/05/blogamiche-in-vacanza.html
o scorrendo i post più vecchi.
Essendo a tema vacanza, vi propongo questa foto per accompagnarlo:
eccomi alla Minitalia, domenica 29 maggio, cioè il giorno seguente il fantastico incontro creativo da Pasita.
Ho scelto Venezia sullo sfondo, perchè mi è parsa una delle città meglio rappresentate nella ricostruzione del parco.
lunedì 6 giugno 2011
Un amico che ho perduto
Alle superiori presi un bell'otto per il tema "un amico che ho perduto". Scelsi di parlare di Billy, il cane dei vicini di casa dei miei nonni, ucciso da una guardia che temeva diffondesse la rabbia. Billy non era malato, ma il suo padrone aveva disobbedito al regolamente comunale per cui i cani, in quel periodo, non potevano essere lasciati liberi, perchè alcune volpi rabbiose erano state avvistate in paese.
Amavo Billy di un amore profondo che non sempre gli umani riescono a meritarsi. La sua intelligenza, la sua simpatia, la sua fedeltà e la sua lealtà mi accompagnarono lungo la mia infanzia che quel colpo d'arma bruscamente fece finire. Lo sparo segnò il confine tra il prima e il dopo. La vita è questa, il mondo è cattivo, prima lo capisci, meglio sarà per te. Non farti illusioni, cresci, e buonanotte alle favole.
Penso spesso a Billy, ogni volta che vedo un cane che vagamente gli somiglia, ogni volta che attraverso il cortile, in Valtellina, ogni volta che penso "ah com'era verde la mia infanzia!".
Poi, nel tempo, ho perso un sacco di altri amici. Succede, è la vita, passano i giorni, diventano mesi, e ci sia allontana, senza che, in realtà, sia successo qualcosa.
Ultimamente mi interrogo spesso sul senso della parola amicizia, aiutata anche dalle blog amiche che mi riservano un affetto tanto teoricamente virtuale, quanto realmente concreto, arrivando persino a scrivermi (grazie Paola!!!) "fortunata chi ti è amica".
Eppure è capitato che di questa fortuna c'è stato chi non sapesse cosa farsene, perchè chiedere scusa non rientrava nelle abitudine di un paio di care amiche, nonostante mi abbiano vista piegata sotto al colpo che mi hanno inferto, troppo simile a quello della guardia che ha ammazzato il povero Billy trent'anni fa, uccidendo allo stesso modo la nostra amicizia. Consapevolmente, direi.
Dedicato a chi quando ha raggiunto il suo sogno si è dimenticato che lo stesso sogno era anche mio.
E, più marginalmente, a chi dice di non avere tempo (per vedermi), ma sarebbe più onesto se dicesse, che preferisce fare altro
Amavo Billy di un amore profondo che non sempre gli umani riescono a meritarsi. La sua intelligenza, la sua simpatia, la sua fedeltà e la sua lealtà mi accompagnarono lungo la mia infanzia che quel colpo d'arma bruscamente fece finire. Lo sparo segnò il confine tra il prima e il dopo. La vita è questa, il mondo è cattivo, prima lo capisci, meglio sarà per te. Non farti illusioni, cresci, e buonanotte alle favole.
Penso spesso a Billy, ogni volta che vedo un cane che vagamente gli somiglia, ogni volta che attraverso il cortile, in Valtellina, ogni volta che penso "ah com'era verde la mia infanzia!".
Poi, nel tempo, ho perso un sacco di altri amici. Succede, è la vita, passano i giorni, diventano mesi, e ci sia allontana, senza che, in realtà, sia successo qualcosa.
Ultimamente mi interrogo spesso sul senso della parola amicizia, aiutata anche dalle blog amiche che mi riservano un affetto tanto teoricamente virtuale, quanto realmente concreto, arrivando persino a scrivermi (grazie Paola!!!) "fortunata chi ti è amica".
Eppure è capitato che di questa fortuna c'è stato chi non sapesse cosa farsene, perchè chiedere scusa non rientrava nelle abitudine di un paio di care amiche, nonostante mi abbiano vista piegata sotto al colpo che mi hanno inferto, troppo simile a quello della guardia che ha ammazzato il povero Billy trent'anni fa, uccidendo allo stesso modo la nostra amicizia. Consapevolmente, direi.
Dedicato a chi quando ha raggiunto il suo sogno si è dimenticato che lo stesso sogno era anche mio.
E, più marginalmente, a chi dice di non avere tempo (per vedermi), ma sarebbe più onesto se dicesse, che preferisce fare altro
venerdì 3 giugno 2011
l'Incontro con l'oceano a Pointe de la Torche
Che portento la natura! Pensare che chiede solo di essere rispettata e in cambio offre spettacoli che l'opera dell'uomo difficilmente è in grado di eguagliare.
Cascate, tramonti, arcobaleni, monti innevati sono solo le prime parole a tema "natura" che mi vengono in mente.
Seguimmo la rotta lunga la costa da Quimpere a Perros Guirec in quella terra incredibile che è la Bretagna, decidendo di fare tappa laddove la cartina indicava la presenza di una spiaggia, contrassegnata dalla figura di un ombrellone.
Nel parcheggio si incontravano sempre i camper, e immaginavo una vacanza ancora più libera della nostra, che avevamo l'esigenza di raggiungere ogni sera un hotel differente, già prenotato dall'Italia.
Ogni volta con l'emozione della scoperta di un posto nuovo, e la nostalgia per quello che ci stavamo lasciando alle spalle.
Finistère, una provincia ricca di fari, punte scoscese e frastagliate, dove il fenomeno della marea racconta ogni sera una storia diversa, dove ad ogni chilometro il sole tramonta un po' dopo in un'esplosione arancione e rosa che infuoca il cielo e getta il sole nel mare, dove alle 23 è ancora chiaro e ti gusti il panorama mentre ceni sempre più tardi.
La sabbia si solleva ai nostri passi, la suola di corda delle scarpe affonda con placidi sbuffi.
Un piccolo promontorio impedisce la visuale, l'incontro con l'oceano avviene all'improvviso, e colpisce come una forte luce in fondo ad un tunnel.
La fauna ornitologica qui è variegata; ovunque è uno sbattito d'ali intorno a me, mentre corro verso la riva, assaporando ogni istante di quel momento, inprigionandolo nel cuore, tentando di non dimenticarlo.
E sono nell'oceano, le scarpe buttate accanto ad un ciuffo d'erba. Qualcuno fa surf, qualcuno addirittura nuota. L'acqua è gelida, sembra impossibile in una giornata tanto soleggiata e calda, il cielo ha un colore che non ho mai visto altrove e l'emozione mi spezza le parole in gola.
E penso che la vita a volte è tanto bella da farti male. E che ora sto morendo di malinconia e voglia di tornare!
Cascate, tramonti, arcobaleni, monti innevati sono solo le prime parole a tema "natura" che mi vengono in mente.
Seguimmo la rotta lunga la costa da Quimpere a Perros Guirec in quella terra incredibile che è la Bretagna, decidendo di fare tappa laddove la cartina indicava la presenza di una spiaggia, contrassegnata dalla figura di un ombrellone.
Nel parcheggio si incontravano sempre i camper, e immaginavo una vacanza ancora più libera della nostra, che avevamo l'esigenza di raggiungere ogni sera un hotel differente, già prenotato dall'Italia.
Ogni volta con l'emozione della scoperta di un posto nuovo, e la nostalgia per quello che ci stavamo lasciando alle spalle.
Finistère, una provincia ricca di fari, punte scoscese e frastagliate, dove il fenomeno della marea racconta ogni sera una storia diversa, dove ad ogni chilometro il sole tramonta un po' dopo in un'esplosione arancione e rosa che infuoca il cielo e getta il sole nel mare, dove alle 23 è ancora chiaro e ti gusti il panorama mentre ceni sempre più tardi.
La sabbia si solleva ai nostri passi, la suola di corda delle scarpe affonda con placidi sbuffi.
Un piccolo promontorio impedisce la visuale, l'incontro con l'oceano avviene all'improvviso, e colpisce come una forte luce in fondo ad un tunnel.
La fauna ornitologica qui è variegata; ovunque è uno sbattito d'ali intorno a me, mentre corro verso la riva, assaporando ogni istante di quel momento, inprigionandolo nel cuore, tentando di non dimenticarlo.
E sono nell'oceano, le scarpe buttate accanto ad un ciuffo d'erba. Qualcuno fa surf, qualcuno addirittura nuota. L'acqua è gelida, sembra impossibile in una giornata tanto soleggiata e calda, il cielo ha un colore che non ho mai visto altrove e l'emozione mi spezza le parole in gola.
E penso che la vita a volte è tanto bella da farti male. E che ora sto morendo di malinconia e voglia di tornare!
giovedì 2 giugno 2011
Giornate Tranquille di Lizzie Doron Casa editrice Giuntina
Sono davvero felice di aver cominciato la grande scorpacciata dei libri acquistati al Salone di Torino con questo gioiello.
Vi sto parlando infatti di un romanzo che mi è entrato nell'anima fin dalle prime righe, portandosi poi ai vertici della mia personalissima classifica di libri indimenticabili. I libri che ti segnano, i libri in grado di farti vedere le cose da una nuova prospettiva, anche se si tratta di argomenti di cui si sono già lette migliaia di pagine.
Quanto è stato già scritto sulla Shoah? Quanti capolavori, spesso anche tradotti in splendide pellicole, ci hanno strappato il cuore rendendolo a brandelli? Ho avuto il piacere di cenare nel ristorante preferito da Spielberg quando, nel quartiere ebraico di Cracovia, stava girando Shindler's List. Ho letto Olocausto quando avevo solo 12 anni. Ho visitato la casa di Anna Frank ad Amsterdam...ritenevo quindi che nulla di nuovo avrebbe mai potuto darmi un romanzo sulla persecuzione degli ebrei.
Mi sbagliavo.
Ho comprato questo libro attratta dal luogo della vicenda: un salone di parrucchiere (okkei state pensando "Ilaria sei incorreggibile!") in un piccolo quartiere di Tel Aviv.
La protagonista è la manicure che ci presenta un variopinto campionario di clienti, sopravvissuti alla Shoah. A tutti riserva compassione tra una pennellata di smalto e una limata alle unghie, mentre si strugge d'amore per Zaytshik, il proprietario del salone.
Ogni tanto, tra tanta dolcezza, un affondo: un evento crudo senza fronzoli riaffora nella storia, con prepotenza e violenza, interrompendo quel flusso profumato di solventi e shampoo.
Sono i ricordi dolorosi che Lèale, Dorka, Rosa, Guta, Zila ed altre straordinarie donne hanno portato dal campo di sterminio fino a Tel Aviv, una strada lunga costellata di lacrime e sangue.
Non voglio davvero dirvi di più, anche se ci sarebbe molto da aggiungere, per non togliervi il gusto di una lettura che raggiunge la perfezione, regalando al lettore momenti di estasi.
(Non sto esagerando, chi ama la lettura quanto la amo io potrà davvero condividere questa sensazione, che, sono certa, avrà trovato in altri testi).
Non perdetevi questo romanzo!
Vi sto parlando infatti di un romanzo che mi è entrato nell'anima fin dalle prime righe, portandosi poi ai vertici della mia personalissima classifica di libri indimenticabili. I libri che ti segnano, i libri in grado di farti vedere le cose da una nuova prospettiva, anche se si tratta di argomenti di cui si sono già lette migliaia di pagine.
Quanto è stato già scritto sulla Shoah? Quanti capolavori, spesso anche tradotti in splendide pellicole, ci hanno strappato il cuore rendendolo a brandelli? Ho avuto il piacere di cenare nel ristorante preferito da Spielberg quando, nel quartiere ebraico di Cracovia, stava girando Shindler's List. Ho letto Olocausto quando avevo solo 12 anni. Ho visitato la casa di Anna Frank ad Amsterdam...ritenevo quindi che nulla di nuovo avrebbe mai potuto darmi un romanzo sulla persecuzione degli ebrei.
Mi sbagliavo.
Ho comprato questo libro attratta dal luogo della vicenda: un salone di parrucchiere (okkei state pensando "Ilaria sei incorreggibile!") in un piccolo quartiere di Tel Aviv.
La protagonista è la manicure che ci presenta un variopinto campionario di clienti, sopravvissuti alla Shoah. A tutti riserva compassione tra una pennellata di smalto e una limata alle unghie, mentre si strugge d'amore per Zaytshik, il proprietario del salone.
Ogni tanto, tra tanta dolcezza, un affondo: un evento crudo senza fronzoli riaffora nella storia, con prepotenza e violenza, interrompendo quel flusso profumato di solventi e shampoo.
Sono i ricordi dolorosi che Lèale, Dorka, Rosa, Guta, Zila ed altre straordinarie donne hanno portato dal campo di sterminio fino a Tel Aviv, una strada lunga costellata di lacrime e sangue.
Non voglio davvero dirvi di più, anche se ci sarebbe molto da aggiungere, per non togliervi il gusto di una lettura che raggiunge la perfezione, regalando al lettore momenti di estasi.
(Non sto esagerando, chi ama la lettura quanto la amo io potrà davvero condividere questa sensazione, che, sono certa, avrà trovato in altri testi).
Non perdetevi questo romanzo!
mercoledì 1 giugno 2011
Mi piacerebbe imparare a...
Lista fantasiosa quella proposta dalla nostra Rita per il mese di giugno. Secondo me può essere vista in molti modi: cose che potrei anche imparare a fare, oppure che mi piacerebbe ma neanche un miracolo...
Vediamo cosa mi esce, la scrivo un po' di getto:
- lavorare a maglia benissimo come la mia nonna (così il maglione ideale non sarebbe più un miraggio)
- cucinare torte eccezionali come quelle di Mara incartesimo, considerato poi che il suo non è un blog di cucina, è proprio modesta e questo le fa molto onore
- non avere paura delle giostre più spericolate sulle quali non riesco a salire
- nuotare dove non tocco senza farmi prendere dal panico (che poi sono capace, ma mi agito)
- farmi la piega dritta dritta dritta ai capelli
- scrivere bene bene bene con le lettere ricciolose come Tatiana Pasita
Non mi viene in mente altro, sarà perchè in fondo, faccio già un sacco di cose (anche troppe!!)
Vediamo cosa mi esce, la scrivo un po' di getto:
- lavorare a maglia benissimo come la mia nonna (così il maglione ideale non sarebbe più un miraggio)
- cucinare torte eccezionali come quelle di Mara incartesimo, considerato poi che il suo non è un blog di cucina, è proprio modesta e questo le fa molto onore
- non avere paura delle giostre più spericolate sulle quali non riesco a salire
- nuotare dove non tocco senza farmi prendere dal panico (che poi sono capace, ma mi agito)
- farmi la piega dritta dritta dritta ai capelli
- scrivere bene bene bene con le lettere ricciolose come Tatiana Pasita
Non mi viene in mente altro, sarà perchè in fondo, faccio già un sacco di cose (anche troppe!!)
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