martedì 6 dicembre 2011

La scrittura nelle ossa

Un motivo apparentemente secondario per cui sono felicissima di aver pubblicato Frollini a colazione è poter guardare dall'interno il fantastico mondo dell'editoria, che è ben diverso da come appare se osservato dall'esterno. 
Nell'immaginario collettivo funziona così:
l'autore scrive il libro, l'editore lo pubblica e, dedotte le spese di stampa, promozione e altro, si dividono gli incassi, anzi no c'è anche il libraio giustamente, a spartirsi la torta.
Nella realtà  invece tra editore e libreria c'è la fantomatica figura del distributore, per cui è un altro anello di una filiera che si fa sempre più lunga e tortuosa. Chi meriterebbe la fette più grossa, (converrete con me che l'autore è il vero proprietario del libro?) prende solo le briciole soprattutto se esordiente. Tutti tendono a darsi la colpa l'un l'altro e il sistema è assolutamente malato e fuori da ogni schema di meritocrazia (parola tanto di moda!).
Io la scrittura ce l'ho nelle ossa, io scrivo spinta da un impulso emotivo importante, e siccome di gente che scrive ce n'è tanta, vi dico che esco semplicemente dal coro di questi scribacchini che intasano le caselle di posta degli editori, perchè ho una consapevolezza di ciò che so fare estremamente onesta.
Facile dire "io scrivo", ma voi non avete idea di quanto miei pezzi siano finiti nel cestino. Io sono rigida e assai critica col mio operato. Io che ai corsi, con insegnanti di spessore e ottimo livello, mi sono sempre distinta, io che non faccio come la volpe e l'uva, ma cerco di non piegarmi a politiche idiote. Io che ho l'umiltà di chiedere, se non so cosa fare.
Perchè scrivo queste cose proprio ora? Semplice, perchè in questi giorni le grosse librerie sono affollate, la strenna natalizia è sempre una bella idea, da mettere sotto l'albero, e mi chiedo cosa comprerà la gente.
(Il libro di Ibra, okkei chiudiamo qua questo post!). Ma soprattutto voglio dire non vi fanno orrore le grandi librerie figlie delle globalizzazione nel suo più bieco significato? A me sì, e pure tanto.
Ma ciò che mi fa rabbia è che gente come mia madre, donna di cervello, si rivolga a questa grande distribuzione perchè c'è tutto!
No, non c'è tutto, c'è tutto ciò che qualcuno han deciso di farti trovare. E comprare. Ci sono le torri di Pisa dei libri dei soliti noti, nelle quali inciampi ogni volta. Ci sono le gigantografie di personaggi che scrittori non sono: veline, presunti assassini, cuochi.
Qualche giorno fa una piccola libreria di un  quartiere attiguo al mio ha ceduto l'attività. Prima si occupavano prevalentemente di letteratura religiosa, aveva un suo target preciso e io l'ammiravo. Ogni anno tenevano un concorso per racconti, ho partecipato più volte ed è stato bello. I proprietari in effetti erano anziani. Ebbene ho letto l'articolo sul Corriere dai miei, Biondillo ha inaugurato la nuova gestione.
Ora di Biondillo magari parlo un'altra volta: l'ho conosciuto di persona e lo ritengo un grande, perchè uno che dal quartiere più malfamato della città riesce a pubblicare con Guanda (editore che adoro per il catalogo) per me merita rispetto. E i suoi libri sono belli. E lui non se la tira per niente, abbiamo chiacchierato al Festival dell'Unità, io ero appena stata a fare la proposta per la casa e stavo tutta agitata.
Ebbene mia mamma dice "chi vuoi che vada in questa libreria?" Io ci vado. Anche se a 1 km c'è un centro commerciale con una delle solite librerie di etichetta.
Perchè forse in una piccola libreria trovo qualcosa di diverso dai titoli in classifica, forse in una piccola libreria io posso scegliere aiutata da un venditore competente, mentre nelle globalizzate qualcuno ha già scelto per me.

9 commenti:

antonella ha detto...

bisognerebbe cominciare a pensare diversamente come spendere i nostri soldi....i veri cambiamenti arrivano sempre dal basso!! io per questo natale mi sono riproposta di fare solo regali handmade.... fare arrivare i miei soldi a a chi innanzitutto crede nei propri sogni e a questi dedica le proprie energie... persone vere, ignorate dal mondo produttivo..... e mi verrebbe pure da dire per fortuna!!! un'altra italia che molti ignorano ma che per fortuna c'è!!

Robin ha detto...

Dimentichi che molte case editrici chiedono anche all'autore di contribuire alle spese di pubblicazione (e agli stipendi dei loro dipendenti ;))
Sono felice che nella mia città non ci sia una Feltrinelli o un Melbookstore, almeno nel centro storico :)

Cristina C. ha detto...

Ma sai che non ci avevo mai pensato... però in libreria (grande e nota catena almeno qui da noi) ho preso per mia figlia un libro bellissimo sulla "cacca" :) che so già le piacerà molto! Però le tue parole devono fare riflettere ed anche quelle di Antonella che spingono ad acquistare handmade.

Rita ha detto...

Sulla prima parte... purtroppo va così! (però è anche vero, mi ripeto lo so, che chiunque un giorno si sveglia e dice, oggi scrivo un libro... e pur di ederlo pubblicato gli va bene tutto... e la maggior parte di questi libri sono copie delle copie delle copie delle copie... ok ci siamo capite!)
Sulla seconda vorrei dissentire ma giusto un pò...
premettendo che io compro libri sulla bancarella, nella cartolibreria del mio paese (e non sai quant'è difficile!), in edicola (raramente), nella piccola libreria (che a volte piccola non è... qualcuna si è un pò ingrandita negli anni!)al centro di Belluno e nelle catene (Giunti perchè ne ho 1 nei 2 centri commerciali dove vado qualche volta, Feltrinelli soprattutto quando vado a Roma o quando la trovo e Mondadori a Milano, Messina e quando la trovo).
Concordo sul discorso competenza etc... ma non sempre c'è il tempo di uno scambio di opinioni e spesso non sempre ne hanno voglia loro... cercano sul pc o allo scaffale... ecco tenga... ed arrivederci!
E qui non concordo... c'è tutto... ed è vero! (ok.. c'è anche il libro di Ibra... e vogliamo parlare di tutti i "manuali" per qualsiasi cosa? di quelli pseudo tragicomici di mamme, zie, papà, impiegati etc non se ne può più!)
Però c'è anche un'edizione di Dumas che non solo nella piccola libreria non hanno, ma ti dico anche che non esiste (certo... non conviene, costa 25 euro ed è per pochi... chi la compra? io la compro... vabbè è un'altra storia!)
Comunque il problema è che in Italia si legge poco (non dimenticherò mai quando mi hanno fermato per un sondaggio... ma è un'altra storia)e un buon marketing fa vendere i libri "inutili" di cui sopra.
Io ho già comprato un pò dappertutto i libri per questo Natale e gli altri regali sono hand made!
Ciaooo

Ps. il libro che cri ha comprato a sua figlia... l'avevo visto anch'io ma ci siamo rifiutati di comprarlo a Giorgia! ahahah

Clara ha detto...

Sistema marcio e corrotto, eppure continuano a sfornare sogni gli editori, eppure noi continuiamo a scrivere, against all odds, e sì quando la scrittura ce l'hai nelle ossa, puoi solo scrivere e andare avanti sulla tua strada fatta di parole
smuak e ri-smuak

Owl ha detto...

Per quanto posso, evito come la peste quel tipo di librerie. Ce n'era una fantastica a Bologna, piccolina piccolina, ci andavo sempre. Ora è stata fagocitata anche lei.

Lidia ha detto...

Sai, anche io ultimamente quando entro in libreria ho l'impressione che ci sia poca roba seria...e che, come dici tu, ci vogliano far comprare quello che vogliono loro.. Credo seguirò il tuo consiglio di visitare le piccole librerie! Magari trovo qualcosa di nuovo!
ciaooo

mafalda ha detto...

Hai ragione ed è molto triste che le cose stiano esattamente in questo modo.
Soprattutto quando il presunto autore del bestseller del momento in realtà ha un ghostwriter.

Monica ha detto...

Farò la voce fuori dal coro... Adoro passare tempo nelle librerie ma alla fine non compro quasi mai... Perché? Perché nel mio paesello c'è una bellissima
Biblioteca e spesso se voglio qualcosa vado li. Magari non avranno subito la novità, ma v assicuro che poi arriva. E poi ci ho lavorato un anno, mi sento come a casa, mi ricordo dove sono i libri, hanno una storia, un qualcosa di vissuto...