sabato 23 giugno 2012

Il pippone editoriale - ogni tanto ci casco!

Da quando è uscito Frollini, (ormai da due anni, era infatti il 17 giugno 2010 e mi è pure sfuggito il compleanno)  il panorama editoriale è ulteriormente cambiato, in peggio. Diciamocelo: un tracollo.
I piccoli editori non ce la fanno più e, paradossalmente, spesso vantano credito sui grandi. E' riduttivo e anche piuttosto inutile dire "la gente non ha i soldi per mangiare, figurati per comprare libri!". E' un discorso molto più articolato, che ha radici profonde e la crisi mondiale ha solo provveduto ad assestare un bel colpo.
Eppure, misteriosamente, ogni giorno aprono i battenti nuovi piccoli editori ovunque. (Ligura e Val d'Aosta quelli coi quali ho avuto a che fare. Pieni di entusiasmo, non lo nego, ma pressapochisti, probabilmente con un organico di una persona e tre quarti già che dà già chiari segni di annegamento).
Qualche giorno fa mi ha scritto un editore al quale avevo chiesto:
"Accettate proposte editoriali, e quali sono le modalità per l'inoltro?" Già peccato che mi abbia risposto dopo un mese e mezzo. Se ci mette 45 giorni solo per dirmi che accettano manoscritti, quanti secoli occorreranno per valutare il testo? Ho cestinato la mail senza indugi. Spesso mi contatta gente che ha ordinato Frollini, ma non l'ha mai ricevuto. Sapendo che la prima tiratura non è esaurita, è chiaro che il meccanismo da qualche parte si è inceppato. Io sono un autore, ma mi sono spesso trasformata in venditore. Le operazioni "Frollini ghiacciati" e "Frollini a natale" sono solo la punta di un iceberg di un lavoro che vi garantisco non è stato facile.  Alla luce di queste considerazioni ho deciso che pubblicare con un piccolo editore non mi interessa più, nonostante tutti i miei bei svolazzamenti di pensieri sull'editoria indipendente, ormai ridotti ad utopia.
Mi avvilisce immaginare il mio romanzo in pile polverose, mentre c'è gente che vorrebbe averlo tra le mani.
Per me è un gran vanto sapere che dopo 2 anni sia ancora richiesto, ma il mio gongolarmi rimane fine a se stesso se non è supportato da qualcuno dietro che provveda.
I soliti noti invece sempre più si affidano esclusivamente ad agenzie, allungando la filiera:
autore agente editore distributore libreria lettore
Così non perdono tempo a leggere testi che non siano già stati filtrati da un buon agente.
Certo un grande editore non chiede ai propri autori di sostituirsi ad un ufficio commerciale inesistente e questo di sicuro rappresenta un gran vantaggio. Ve la immaginate Rizzoli che distribuisce ghiaccioli feltrosi? Il rapporto col lettore può tranquillamente venir mantenuto. Io faccio abitualmente corrispondenza con scrittori della scuderia Bompiani e Guanda.
C'è qualcosa che un lettore medio non sa. Un contratto editoriale prevede sempre la cessione dei diritti di pubblicazione, di solito per 20 anni. Questo significa che nel momento in cui le copie sono esaurite, anche se il romanzo dovesse essere ancora richiesto, se l'editore non ha interessa a stamparne altre, non lo farà, ma l'autore non potrà affidarlo ad altri, perchè il libro non è più tecnicamente suo. Okkei? Okkei.
Tanto vale quindi, vista la distribuzione penosa che ultimamente i piccoli editori hanno, autopubblicarsi, perlomeno non si cedono i diritti e il risultato in termini di presenza del volume nelle librerie o in internet è pressoche la stessa.
Forse penserete che la conclusione di questo pippone, ammesso che mi stiate ancora leggendo, è che io abbia optato per amazon.
Invece no.
Mi sono fatta un'agente! Eh sì, proprio come Madonna per dire.
Da oggi parlate col mio agente pls!

11 commenti:

sfollicolatamente ha detto...

Ma allora il fatto che tu abbia trvato un buon agente e' gia' una garanzia di qualita' per essere considerata dalle case editrici piu' importanti, se ho capito bene. Quindi doppie congratulazioni!!

Sadilla ha detto...

un agente?? dai magario ora si smuoverà qualcosa... anche la mia mamma ha si è data alla scrittura ultimamente... e anche lei dopo tanto tribolare ha optato per "un'auto pubblicazione".... vedremo come va a finire!! =)
Un bacione
sadi

Anonimo ha detto...

Purtroppo io ho avuto brutte esperienze con i piccoli/medi editori con cui ho pubblicato finora. Sono anche stata seguita da un'agenzia, e anche lì non mi sono trovata bene. Purtroppo avvicinarsi alle grandi casa editrici è pura utopia per persone come me il cui nome è totalmente sconosciuto... Ora sto lavorando ad un romanzo e credo che quando sarà terminato mi rivolgerò alle piccole/medie case editrici ONESTE di cui negli ultimi anni ho sentito parlare bene! Informarsi è importantissimo!

mafalda ha detto...

Ecco, io che non ne so niente stavo per suggerirti amazon :)

Andrea ha detto...

:-))))guarda posta ...

frida ha detto...

ammetto di non conoscere le dinamiche di questo ambiente anche se ho lavorato con passione per due anni in una libreria. congratulazioni comunque! da quanto ho capito questo è il primo passo per ripartire?

ero Lucy ha detto...

Grande grande grande!

leparoleverranno ha detto...

Ottima scelta! La visibilità e la probabilità non potranno che aumentare.
In bocca al lupo!
Baci.
Francesca

Cristina C. ha detto...

ma allora dovrò darti del "Lei"??

raffaella ha detto...

Congratulazioni! Il mio potenziale agente mi ha scaricata prima ancora di cominciare!
Ti faccio i miei più sinceri auguri.
Raffaella

Lisa ha detto...

In bocca al lupo :)