lunedì 14 novembre 2011

Il rancore

La rabbia esplode con una violenza verbale e gestuale anche molto potente. Può sfociare in raptus inimmaginabili a mente fredda, poi, raggiunto l'apice, la sua furia inizia a sciamare e tutto torna come prima, ma è solo apparenza: il danno è fatto e  per riacquistare la normalità ci vorrà tempo.

Il rancore è peggio. E' come un'onda che travolge. L'acqua arriva presto alla gola, annaspi senza troppi scleri ma le conseguenze logorano a lungo. Puoi metterlo via il rancore, come un pacchetto di farina dimenticato nella credenza per molto tempo.Chiudi l'anta e bye bye. Ad un certo punto, quando meno te lo aspetti, probabilmente aprirai lo stipetto e mille farfalline voleranno fuori, ricordandoti chi ti ha fatto del male, e soprattutto ricordando a te stesso quanto tu non sia stato in grado di contrastare l'alta marea, di nuotare controcorrente, di trovare salvagenti. Ti sei fatto buttare sulla spiaggia senza forze, ma vivo. Ed ora le farfalline svolazzanti sono lì. Prendi il pacchetto di farina, ben deciso a buttarlo questa volta, perchè  a nulla serve nascondere il rancore dietro a pacchetti di cose buone quali:
pasta
uvetta sultanina
frollini golosi
zuccherini colarati (io a casa ho lo zucchero di tutti i colori! Davvero!)
caffè
insomma in non deperibili, i cibi secchi.

Devi proprio buttarlo il rancore. Se hai fede può aiutare.
 "Perdona le nostre offese, come noi perdoniamo chi ci ha offeso!"
E be' dai è anche giusto, allora perdono, perdono anche se c'è un'antipatica recidività. Perdono che le rughe a ragnatela intorno agli occhi non son segno dell'età, bensì impronte di rancore che mi  ha camminato addosso.
Mi ha camminato ovunque il rancore.
Prendo la farina, no non basta ancora buttarlo nella spazzatura sotto il lavello, occorre portarla più lontano, nei sacchi vicino alle cantine, nell'apposito locale. O forse sarebbe meglio andare direttamente alla discarica comunale, dove giace il rancore perduto, dormiente sulle batterie, gli elettrodomestici in disuso, i materassi
squinternati e il nostro ieri.
Solo così il rancore diventerà passato e smetterà di segnarmi il volto e l'anima.

14 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Come si diceva nel fine settimana da un'altra amica blogger, credo che l'ideale sia sempre il "Perdona e Ricorda".
E cioè: cercar di essere magnanimi, cosa che non può che fare bene a noi per primi, invece di farci avvelenare dal rimuginare e dal portar rancore.
Mantenendo, però, una lucida memoria da elefanti, affinché chi ci ha fregato una volta non ci freghi mai più. :)

Owl ha detto...

Mentre commentavo l'altro forse scrivevi questo.
Anch'io ho del rancore che vorrei buttare ma rimane appiccicato alle mani, hai presente no, come una caramella che hai provato, ma facendo schifo non la vuoi più. Epperò non si stacca la bastarda.

Non ho consigli saggi purtroppo.

Bacio!

Libby ha detto...

Interessante... anche se butti la farina però... hai voglia a liberarti delle farfalline!!!

Unknown ha detto...

anch'io ho del rancore che a volte ritorna... alcuni giorni credo di averli passati a pensare a lui senza concludere niente, se non piangere. Ho capito che sono energie sprecate, potevo fare ben altro quei giorni. Il rancore nn andrà mai del tutto via ma l'ho arginato. Altre cose sono più importanti. Ho cose + importanti.

Clara ha detto...

Cara, che bel post, scritto con una tale intensità. Io ogni tanto covo un vecchio rancore, uno solo. Di tutti gli altri me ne sono liberata con gli anni, ma questo ogni tanto si riaccende. Vorrei estinguerlo, come certi fuochi. Ti abbraccio

Quokina ha detto...

"il rancore"????tempo sprecato,perchè la maggior parte delle volte fa male solo a chi lo porta,la parte avversa spesso non lo sa nemmeno.....
Colpire di indifferenza,questo sì che ti da soddisfazione e ti tiene la mente libera per continuare a gioire...
un bacio grande Katia

Yaya ha detto...

io un giretto in discarica me lo farei volentieri...se davvero servisse a liberarmi definitivamente del rancore che c'è...

mafalda ha detto...

Ne ho scritto recentemente, del mio sacchetto sulla mensola più alta... e dopo venerdì non hai idea di quanto vorrei prenderlo e rovesciarlo addosso a chi so io.
Che vadano a quel paese!!
Coraggio, era solo per dirti che ti capisco perfettamente, soprattutto in questo periodo.
Baci grandi

DaniVerdeSalvia ha detto...

Rancore? Veleno per la vita.
Solo recentemente son riuscita a superarne uno enorme, atavico, e vivo meglio, assai più leggera.
Ma nn son cose che avvengono per nostra volontà, la pacificazione è come il natale, quando arriva arriva.

Stefy ha detto...

Stella pure il mio rancore mi rimane appiccicato addosso e non se ne vuole andare, si alimenta di sè stesso e diventa sempre più grande... Ho un pessimo rapporto con il perdono. Le porte che chiudo le incateno a doppia mandata e io rimango chiuda dentro con il mio rancore... Se non ti lascia uscire lascialo libero, aspetta il vento apri la finestra e lascialo volare via. :) Liberalo e lui libererà te...
Per le tue domande:
A. Mannaggia no! Nulla, tutto tace sul fronte!! Tu invece??
B. certo!!Pronti!!! Lasciami sistemare un paio di articoli che ho mezzi abbozzati e arrivo da te!!!
C. Ho messo i link nel post! Non si capiva bene con 1-2-3 ora è qui. qui e qui.. più chiaro!!!
Il quotidiano è questo: http://www.ladigetto.it/article.aspx?c=187&a=23924
Tesoro ti voglio bene!!!!

chiara.bc ha detto...

Wow, decisamente un interesante argomento per il nostro incontro sanbitter :-)

Miss ha detto...

ci sono giorni in cui il rancore è un pasto principale...a scelta tra colazione , pranzo o cena. a volte invece sono più brava...:-)

Brighela71 ha detto...

quanta ragione ti do, soprattutto oggi in cui sono stata cirdondata proprio dal rancore nei miei confronti...e puntualmente, come se avesse lo scadenziario sottomano, torna sto rancore nelle persone che si sfogano e ti vomitano addosso tutto il loro dolore, a te, che davvero scendi dalle nuvole e impreparata soccombi allo tzunami...il loro dolore è più grande del mondo intero, il tuo dolore è solo una sciocchezza, una pochezza da niente che presto passerà....anzi: "fattela passare" viene detto...arrangiati perchè TU mi hai fatto male e col rancore ti sotterro.
Grazie hai fatto un post bellissimo.
Tati

Lisa ha detto...

Io avevo trovato il modo per eliminare quel sacchetto pieno di farfalline: licenziandomi :) ah che liberazione...e da allora nella mia dispensa non ci sono più farfalline virtuali (ogni tanto di reali sì però :) )