venerdì 10 febbraio 2012

L'empatia

Ollalà, un bel post al vetriolo che è la giornata giusta. Pure lungo vi avviso, e faccio quella cosa della pagina spezzata, così se non vi va lo chiudete dopo poche righe.
Strano, strano come a scrivere le stesse cose a due persone differenti, ma ugualmente amiche, si ottengano risposte completamente diverse.
Certo non siamo tutti uguali. Questo lo so anche da me.
Ma il punto è un altro e si chiama empatia.


Mi pare, ma potrei sbagliarmi, di essere una persona che sa ascoltare, dare conforto, insomma esserci.
E in caso mi capiti di annaspare senza ben sapere quale strategia adottare, faccio da spalla, la classica spalla su cui piangere. Smentitemi pure, no problem. E mi ritrovo sempre più spesso ultimamente a scrivere (uso molto la mail, non sostituisce il contatto ravvicinato ma accorcia le distanze ed è innegabilmente comoda) anche brevi affermazioni tipo:
- sono 14 mesi che aspetto, un po' troppo
e vedermi rispondere
- eh si con sto freddo tutta la verdura al mercato è gelata.
No giuro che qui siamo a sti livelli.
Boh. Gente che poi si reputa pure sensibile. E poi trac  parte la lezione di vita.
Da giovane giocavo a tennis, mi piaceva al punto di prendermi un maestro per lezioni individuali,  un giorno sbagliai una serie di colpi e mi misi a ridere così un po' da cretina che tanto l'età della stupidera era giusto passata da un quarto d'ora.
E il maestro mi fece un pippone ...che insomma non si ride, perchè le cose vanno prese seriamente. Da lezione di tennis a lezione di vita senza passare dal via.
Oggi gli direi: "senti sei pagato per tirar palle, non per raccontarle". Ma allora ci rimasi male.
Vedete ho tanto difetti, mi conoscete abbastanza se mi seguite regolarmente, ma non sono una sciacquetta. Una da poco. E mi sta sui cocomeris il tormentone di bassissima filosofia tipo:
non pensare solo alla meta, ma al viaggio. Oh Signur ci risiamo.
Laggiù c'è un fantastico resort, cibo da urlo, massaggi, tutto ciò che amo, su una splendida spiaggia, ma per raggiungerlo devo attraversare una luuuuunga landa di merda. Pochi appigli, rischio di sprofondare altissimo. Voi cosa fareste? Direste "eh ma che figata 'sto tour!" Be' io no, io dico "porca paletta occhio a dove metto i piedi e che Dio me la  mandi buona".
E mi sa di aver ragione. Certo non perdo mai di vista l'obeittivo: quel fantastico hotel dove potrò trastullarmi, ma so che forse non ci arriverò. E pensate se parallelamente alla landa c'è una stradina con poche insidie, qualche buchetta, addirittura più breve ... ma a me è capitata la landa. Voi cosa direste?
"Non si fanno paragoni!!" Be' io dico "che sfiga!"
Io odio quelli che hanno capito tutto, i soliti che scambiano le botte di culo per meritocrazia, quelli travestiti da semplici che riescono magari anche ad abbindolarti, poi fanno degli scivoloni incredibili nella terra della presunzione e io me li guardo da qua, dalla mia terra della cazzonaggine, mentre mangio le patatine sul lavandino e un po' rido e un po' mi do dell'idiota per non averli smascherati prima.
E adoro quelli di poche parole, senza sbrodolamenti, fronzoli, orpelli che quelli scusate, al massimo mi potran venir buoni per pulirmi dopo aver attraversato la landa.
A quest'ultima categoria appartengono con grande onore Nina nostra e il mio amico disegnatore Tiziano che in questi giorni mi hanno scritto cose che quelli dalla lezioni di vita facile, manco dopo secoli di studi, potevano dirmi.

18 commenti:

Clara V ha detto...

Quella cosa del viaggio è proprio un'immensa, caXXata.
io sinceramente ho deciso che tutte ste lezioni di vita hanno un peso molto relativo.
Io ho una parente che ama tantissimo dare lezioni di vita (con una vita poi non proprio esemplare).
io nel più classico del "dije de sì!" chiudo semplicemente la comunicazione.
Già la sorte non è stata proprio benevola con il vostro percorso... io seleziono molto ormai le persone con cui parlare dei cavoli miei (quelli veri, quelli che fanno male)
Però ti abbraccio anche con l'otite!

Owl ha detto...

Eggià, uhuhu che figata sto viaggio!
Tanto tu che mi fai il pippone sei arrivato con la passeggiata di salute.

Un abbraccio

Speranza ha detto...

Ma che lezioni potranno darti poi, sei tu che potresti benissimo farne agli altri. Ma perché non mettersi in ascolto? e riflettere sulla durezza del percorso che avete affrontato e sui risultati pure.
Le riflessioni e i tormenti che certamente state affrontando non sono cosa su cui si possa sputare sentenze, che feriscono tanto, a cuor leggero.
Un abbraccio.

incasadisilvia ha detto...

A volte mi chiedo perché, al di là di tutto, ti senti tanto fragile!
Sei una persona così bella...
Un caro abbraccio...
Silvia

Anonimo ha detto...

Hai già detto tutto... Brava!

ero Lucy ha detto...

Sai qual e' il problema Ilaria? Che quando quello che di solito fa il bravo ascoltatore, quindi tu, decide che e' ora di scambiarsi un po' i ruoli e si apre, l'altro - che magari non e' nemmeno un pessimo ascoltatore - viene preso in contropiede dalle emozioni che gli susciti e pensa di risolvere tutto CONSOLANDO, tipo la caxxata del percorso come dici tu.
Quando capita a me, alle persone che mi sono piu' vicine dico: Guarda, non voglio che mi consoli. Voglio che mi ascolti. Basta. E' uno sfogo.
Aaaaah come ti capisco!

Rita ha detto...

non aggiungo altro... solo un abbraccio!

Silvia ha detto...

E dai che ti sei sfogata! Speriamo che il pippone se lo sia letto tutto!!! Che poi ovviamente io non so a chi sia diretto!!!
La penso come te: e' facile insegnare a vivere dalla propria nuvoletta intonsa! Essere talmente pieni di se da non vedere ne' prendere in considerazione gli altri e le loro emozioni, i loro sentimenti.
Ciao. Silvia
(speriamo di non aver detto ca€&@te!)

chiara.bc ha detto...

Ma tu sei convinta che chi doveva abbia capito?
Però almeno hai tolto il sassolino dalla ciabatta e ora cammini più comoda :-)

Andrea ha detto...

ILaria mandami con un commento la tua email..perche`io provo quella a sinistra da te da un paio di minuti teso...ma mi da sempre errore :-( che non devo superare 300 caratteri:-(.Ti do la mia email che faccio prima volareliberi@hotmail.com
Un abbraccione non preoccuparti di quello che pensano gli altri di te, anche s eti sneti ferita e sei sensibile e aspetti molto da chi dai, domani andra' meglio.Un abbraccione forte forte...

missSunshine ha detto...

Ilaria anch'io direi sicuramente "che sfiga!!" e probabilmente mi rifiuterei di attraversare la landa di merda, scegliendo di tornarmene alla mia bella casa... e allora? alla meta non ci sono arrivata,il viaggio non l'ho fatto e la rabbia,la delusione, la tristezza quelle restano e preferisco viverle da sola piuttosto che appoggiarmi a chi mi consola senza ascoltare e con frasi fatte!!
In questo periodo sono più che mai d'accordo con te!! mi siete molto più vicine voi di chi mi sta accanto e non vede e non sente.
ti stringo

Giulia Faè ha detto...

Ma l'empatia mica la vendono al mercato, che poi di questi tempi sarebbe anche tutta gelata e allora cosa te ne fai??? Un abbraccio!

mafalda ha detto...

Un abbraccio.

bondearte ha detto...

This parole "empatia" e Una Parola bravissima,
tuttavia raramente e Stata pronunciata,
e il Suo significato e Molto molto bello e also importante!
E 'un peccato che le persone spesso non praticano
il suo significato!
Grazie per averci ricordato che questa parola esiste!
abbraccione

Andrea ha detto...

C'É POSTA PER TE:-)Buoan Domenica Ilaria.

Baol ha detto...

Di quelli che hanno capito tutto e non vedono l'ora di spiegartelo ne è pieno il mondo e la blogosfera, te ne sei accorta. Infastidiscono molto anche me, anche se spero sempre di riuscire a farmeli scivolare addosso.

margherita ha detto...

Ti capisco ti capisco ti capisco.Solo questo.

alessia ha detto...

guarda io aggiungo pure che a me la storia del viaggio che è importante non si applica nemmeno a livello didascalico. Cioè quando di viaggio (inteso come vacanza vera) stiamo parlando..
Quest'estate una tipa, al ritorno dalle sue vacanze mi ha fatto il pippone proprio sull'importanza del viaggio. Beh, questa doveva andare a Sarajevo ma se n'è partita dal montenegro (che per carità è bellissimo!)
Però diciamo che nn ha fatto altro che fare soste di una/mezza giornata prima di arrivare finalm a Sarajevo. Il giorno dopo è partita. E' tornata a casa. Per me questo significa fare zapping turistico.. vedi tanto e non capisci niente, non hai il tempo di assorbire l'energia di un luogo, di coglierne l'anima.
Bisogna fare delle scelte, qualcosa va scartato nell'itinerario..
Tu..invece, tornando al viaggiometaforico,ti sei beccata/stai beccando delle brutte tappe che non puoi saltare.. Non si può obiettivam godere di qs passaggi.. ma solo provare a guardare oltre, a superarle per capire se le successive siano migliori