martedì 28 febbraio 2012

Il valore delle cose

Spolverando la libreria ho dato un'occhiata al manuale di fotografia di mio marito.
Cè una piccola sezione dedicata a "come fotografare in luoghi dove è proibito l'uso del treppiedi".
Premessa: dove è vietato spesso è anche il posto in cui sarebbe più necessario poterlo usare, es. musei.
Così uno si immaginerebbe di trovare suggerimenti su come conferire una buona stabilità alla macchina fotografica anche senza cavalletto. Invece si legge:
- usare comunque il treppiedi, fino a quando non arriva qualcuno a fermarti
- dare una mancia al custode

La vita va così: c'è chi si impegna a trovare soluzioni alternative intelligenti, e chi stupide furbate.
Di solito vincono questi ultimi.
Ma questo blog desidera ribaltare la consuetudine. Magari non nel mondo, ma nel nostro piccolo mondo frollinoso. E' una vita che appartengo alla minoranza, ovunque ci sia stata una scelta da fare, io ero nel gruppo meno nutrito di sostenitori. Poi, sulla lunga distanza, è storia recente in un certo ambito, gli altri sono venuti dalla mia parte, mi hanno dato ragione, una sorta di riconoscimento tardivo, di riabilitazione.

Il valore delle cose che sosteniamo  (che siano progetti, ideologie, proposte lavorative, modi di vivere) è sempre direttamente proporzionale all'impegno che mettiamo nel perorare la causa, cercando di farci venire quell'idea brillante per fotografare senza l'uso del cavalletto, appoggiando la macchina fotografica allo zaino, tenendolo coi piedi a papera, consapevoli, che mentre ci protendiamo in equilibrismi precari, qualcuno accanto a noi sfodererà sempre il treppiedi, sicuro che nessuno verrà ad fermarlo, perchè ha mandato la fidanzata scollacciata a distrarre il custode!

18 commenti:

Nina Cerca ha detto...

Già, il valore delle cose che facciamo, l'impegno che ci mettiamo, la soddisfazione che ne ricaviamo poi. Non è da tutti, come dici tu.
Comunque incredibile che un manuale consigli come soluzione la furbata O_o

Dovehovistote b ha detto...

Capisco bene cosa vuol dire appartenere alla minoranza, e ne sono sempre stata un po' orgogliosa. Per il resto condivido in pieno le tue considerazioni.

Libby ha detto...

Tu hai fatto il banale esempio del treppiedi nel museo, ma tutte le cose dalla vita sono così. Ci sono i furbi, che vanno avanti, e gli onesti che restano al palo e che se provano a fare i furbi, li beccano subito. Ci sono cose nella vita che proprio non cambiano!

Robin ha detto...

Sì, anch'io sonon abbastanza disgustata di sapere che in un manuale hanno dato, nero su bianco, idee su come eludere le regole X(
Pensa che nei musei io m'improvviso "maschera" e striglio per bene gli altri visitatori che fanno fotografie dove non si può ;)

Unknown ha detto...

Io per ora, continuo a fare parte della minoranza... porto avanti i miei valori, i miei progetti e le mie convinzioni con tenacia e non sopporto chi se la cava imbrogliando o prendendo scorciatoie...ma fin'ora nessuno è ancora passato dalla mai parte e Il mondo che vorrei (che poi è il titolo del mio blog) per ora resta ancora solo un mio sogno!!!
Ti abbraccio

Silvia ha detto...

Era un manuale all'italiana? Odio queste cose: i colleghi, gli "amici", persino le bloggers che prendono scorciatoie, che usano espedienti, che preferiscono le ruffianate a prese di posizione costruttive. Io sono allergica a questo tipo di pratica, ma ti dirò che la correttezza alla lunga paga...basta aver pazienza.
Un bacione. Silvia

annaelle ha detto...

Intanto parole sante... è una cattiva abitudine soprattutto italiana quella di fare i furbi perchè "tanto lo fanno tutti" che non mi fa arrabbiare, mi fa proprio imbestialire. Perchè devo farlo io se tanto non lo fa nessuno? Perchè fare la coda se posso saltarla? Pensieri stupidi di persone stupide.
Comunque chiederei indietro i soldi del manuale all'editore (e non parliamo del fatto che qualcuno abbia pubblicato tale colpo di genio!)
Ma se vuoi sapere come fare a "non fare la furbata del cavalletto" semplice: aumenta l'iso (pellicola o della digitale), opta per ottiche stabilizzate e se devi cambiare fotocamera punta sull' HS System che offre una qualità dell'immagine stupefacente in ogni condizione di luce! (essendo malata di fotorafia non potevo non risponderti ahahahaha)

Owl ha detto...

E' difficile perserverare nel proprio tragitto quando anche le istruzioni d'uso sono disoneste.
Io continuo, come anche d'altronde. E' meglio stare a posto con la propria coscienza, sarà pure frase fatta, ma io ci credo davvero. Se frego e mi rigiro nel letto maledicendomi di come ho raggiunto il mio scopo, il gioco non vale la candela.

El_Gae ha detto...

Io fotograferei storto, mosso, sfocato. L'opera d'arte me la ricorderei a mente e la foto la personalizzo come pare a me. Perchè, almeno lì, potrei farlo senza infrangere le regole

ziva ha detto...

Parole sante. Meglio pochi ma buoni, si dice, no? Grazie per avercelo ricordato

mafalda ha detto...

La penso come te. Essere corretta, a costo di prendermi calci sul muso, mi fa stare bene. Pago persino il canone, fai tu.
Un bacio
P.S. grazie per aver attivato la visualizzazione su cellulari, leggo sempre dal cellulare!

ero Lucy ha detto...

Quelle due righe aprono un mondo intero, mi hai fatto troppo ridere!!

Cristina C. ha detto...

Si però... ormai fare le persone corrette è come andare controcorrente! Io a volte sono proprio stufa... intorno è pieno di furbi che...

mmd - mogliemammadonna ha detto...

Io al momento mi trovo impegnata in una crociata personale per difendere la mia dignità di fronte ad attacchi e tentativi di mobbing continui. Gli altri hanno ceduto e hanno abbassato la testa. Io non ci riesco, non voglio e non posso farlo. Non servirà a niente ma almeno sarò stata me stessa e, come dici tu, sulla lunga distanza.... chissà.... qualche soddisfazione arriverà

chiara.bc ha detto...

Posso conoscere il titolo di questo libro? Perchè è davvero comico...
Sì perchè un conto è farle o pensarle cose così, ma avere il coraggio di metterle per iscritto, su un libro "tecnico" per di più... è sinonimo di coraggio (o no?).
Sarà che ho voglia di leggerezza e anche se condivido in toto le tue posizioni, questo post mi ha fatto davvero sorridere:-)
Buona giornata amica frollinosa!

Daniela ha detto...

Sempre lieta di leggerti, Ilaria!!!Le due volte che ho provato a fare la furba io, mi è andata malissimo (!!!) e sono stata prontamente crocefissa in sala mensa, ben mi stava, tiè!...sicchè, ho desistito subito perchè non si scappa, furbi bisogna nascerci, anche solo per guardarsi allo specchio senza vergognarsi di aver danneggiato qualcuno per calcolo.
Comunque, meglio "fessacchiotti" che male accompagnati e posso dire con orgoglio di essere stata più calpestata che aver arrecato danno, o almeno...chi lo sa!!!tempi difficili questi, chi arreca danno rivendica sempre e comunque le proprie ragioni (ti rompono e poi paghi solo tu o peggio passi tu per "furba" ed è semplicemente pazzesco, tanto che poi alla fine si rischia di non sapere più chi ha torto e chi no!!!)

Andrea ha detto...

Un bacione...

alessia ha detto...

Interessante questa metafora del fotografare in modo alternativo all'uso del treppiedi.. L'arte di arrangiarsi premia sempre. O quasi :-(