Non so perchè è uscita in 'sta maniera. Ma è il necessario completamento al testo.
Mia madre dice che sembra che ho le cosce talmente grasse da non poterle avvicinare l'una all'altra, in realtà c'è di mezzo la gamba del tavolino.
Bene, sapevate della mia esigenza di scrivere all'aperto, durante il soggiorno valtellinese.
Il che ha comportato attaccare il pc alla presa in casa e far passare il cavo dalla finestra.
Trovare una posizione comoda con la giusta differenza d'altezza tra tavolo e sedia. Non l'ho trovata nonostante i tentativi con sgabelli, treppiedi, e tinozze rovesciate. Il piccì era sempre troppo basso, anche alzandolo con alcuni volumi, tra cui un'edizione di pregio del libro "Cuore". Allora mi sono ricordata del cassetto della scrivania del nonno: sì ci sono ancora le guide telefoniche del 1992. Nonni conservatori santi subito. Le ho messe sotto al piedistallino: niente, stavo comunque troppo gobba. Capace di materializzarsi il fisiatra. Alla fine mi sono seduta sui gradini della scala che porta al magazzino, resi confortevoli da un cuscino che ho staccato dalla sedia da giardino. Ma ho dovuto togliere le guide. Un traffico che manco sulla Salerno Reggio Calabria. Quando finalmente mi installo scopro che: al è mattino perfetto, mentre al pomeriggio l'angolo è in pieno sole, tanto che lo schermo era acciecato. Ma ho resistito. E quando ho visto che dietro alle mie spalle il cielo stava diventando pericolosamente scuro, ho fatto appena in tempo a smontare tutto l'accampamento prima che gocce grandi come mandarini iniziassero a colpirmi. I fogli avevano già cominiciato a svolazzare allegramente in mezzo al cortile, coi primi giri di vento pre temporale. E io imperterrita li inseguivo e mi rimettevo alla tastiera. Perché il temporale a ridosso del ferragosto è immancabile.
Nonostante tutta 'sta commedia degli orrori sono riuscita a produrre buone pagine. E a correggere tutte le forme polverose come "
Parlavo con Clara di come questa estate sia stata per me la cartina di tornasole, il punto di non ritorno, la consapevolezza, il giro di boa il chiamatelocomevolete della scrittura per me. Clara ti adoro!
E poi mentre scrivo questo post, e lo lascio in bozza, Clara pubblica il suo dove parla anche lei di punto di non ritorno e mi viene il groppone. Quello bello però.
Questo dopo anni, decenni, secoli, perchè io scrivo da sempre. I miei compiti alle elementari erano capolavori, e per le ricerche di classe venivano sempre scelti i miei titoli tra quelli proposti. Come la ricerca sui funghi:
"I funghi e la loro vita" Uh Signur già rasentavo il genio!
Dicevo si è girata 'sta chiave dentro di me e ho avuto accesso ad un mondo incantato tipo l'armadio di Narnia dove la scrittura è sì fatica ma è anche grande e sublime completezza della mia persona, un organo vitale; qualcosa, come ho già detto, al quale prima mi ero solo avvicinata, senza che fosse veramente mio.
E' sapere che altri uragani verranno ma io avrò sempre il mio salvagente personale, perchè anche nelle condizioni più avverse io scriverò, perchè ci sarà sempre una storia da raccontare che urla in me e vuole uscire allo scoperto!
Per questo non mi importa di mostrarmi in versione tra-un-po'-mi-chiamano-dal-circo-per-scritturarmi-come-donna-cannone, perché la felicità non è mai questione di misura, e quando è stata scattata questa foto io ero davvero felice!
Se vuoi sapere come diventerò se vado avanti di questo passo, continua a leggere!
Una piccola botte, data la mia altezza sono quella di sinistra!
Foto by Emanuele in Cortona
13 commenti:
quella pianta però ...strategica ;)
Quanto vorrei poter avere il tuo stesso entusiasmo per la scrittura!!!
Sei troppo simpatica nella foto.. spontaneità pura!! Sai che anche io ho un edizione la prima del libro cuore con firma del fratello De Amicis..:-))..se ho tempo avevo già postato delle foto..ma credo che ancora non mi leggevi..un bacio bella:-)
Sei grande :)
Prima ho sorriso leggendo la difficile storia del (non) trovare una posizione, poi mi sono commossa leggendo del tuo punto nuovo di partenza o non ritorno come lo vuoi chiamare verso la scrittura, poi ho sganasciato a guardare la tua foto e non per le cosce ma perchè... è proprio buffa!!! e poi mi sono ricommossa nel leggere che sei felice... e adesso basta altalene emotive.. che ho una certa età!
I libri sono sempre buoni amici, gia' solo leggendoli,
posso immaginare la tua felicita' nello scriverli.
Un bacione
Silvia
Grazie per i complimenti. Felice di saperti sulla stessa strada infinita della scrittura. E le foto sono spettacolari ;-)
trovo che la foto sia davvero bella, invece, rende bene la tua concentrazione...
eppoi le misure e le quantità sono spesso relative, no?
Mi son commossa anch'io leggendo del punto di non ritorno, come sai usare bene le parole!!!
Poi mi son fatta 2 risate con l'ultima parte del racconto, sei unica, troppo simpatica!!!
Ciao buona giornata!!
Gio'
=) ho sorriso mentre leggevo la storia del come trovare la giusta posizione...ancora rido...i fogli che svolazzano in balia del vento pre temporale =)
dev'essere bellissima la sensazione di finire un tuo scritto, un tuo manoscritto...
ti auguro buone cose Ilaria e ti ho risposto anche da me.
Buona weekend
P.s.: ma la foto è bellissima un puro attimo di spontaneità!
A presto
Ecco, allora io ho un senso del ridicolo diverso dalla media, non trovo la tua foto buffa, la trovo INTENSA... e con qualche ritocco la terrei per la retro copertina di uno dei tuoi prossimi libri :-)
P.S. non si usa più scrivere "ed andare"???? Come sono antica anch'io!!!!
Ti ho "scoperta" da pochissimi giorni e leggerti è davvero piacevolissimo. Grazie!
Nicoletta
Leggere e scrivere sono stati anche per me momenti di gioia fin dall'infanzia. Immagino la felicita' di riuscire a creare una storia bella dall'inizio alla fine, capace di far piacevolmente compagnia a tante persone. Questa e' la magia di chi sa scrivere come te.
E la foto rende proprio l'idea del momento perfetto!
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