Il primo di ogni mese Lady Grant apriva la sua splendida casa e dava una cena molto formale, alla quale venivo puntualmente invitata insieme ad un numero variabile di gradevoli ospiti.
Accanto alla padrona di casa c’era sempre l’immancabile, inspiegabile, misteriosa sedia vuota, che intralciava la servitù e costringeva tutti i commensali a sedere un poco più stretti. Ma vi era un secondo mistero: la mancanza di Sir Grant, che tuttavia sarebbe potuto arrivare -così si bisbigliava- da un momento all’altro. Forse quel posto vuoto era per lui. Ma era assurdo non poter appoggiare neppure la borsa! Miss Ward era stata duramente rimproverata per averci provato.
Emma Grant sospirava continuamente: "Ed è come se tu fossi qui..."
Quella sera, poco prima di mezzanotte, Nik, il cugino strampalato, fece la sua comparsa. Sfoggiava un’eccentrica palandrana e un cilindro nero.
Lo avevo conosciuto alle cene precedenti: si tratteneva pochi minuti, assaggiava qualche cosa senza rivolgerci la parola, per poi ritirarsi in sordina, con gli occhi bassi, in un atteggiamento remissivo come se volesse scusarsi per qualche motivo a noi sconosciuto.
Appena arrivato posò sul tavolo, proprio davanti alla sedia vuota, un calice colmo di una soluzione azzurrina. Il bicchiere si sollevò da solo, mentre noi lo fissavamo basiti, poi si fermò in aria a una trentina di centimetri dalla tavola, leggermente inclinato. La bevanda cominciò a diminuire e la sagoma di un uomo prese forma sulla sedia, occupandola.
Finita l’ultima goccia, Edward Grant accigliato, ma in perfetta forma, apparve seduto al suo posto. Appoggiò il bicchiere ed esclamo: “Maledetto Nik, finalmente hai trovato l’antidoto a quella tua pozione che rende invisibili!”
4 commenti:
Wow! Ci delizi con questa perla! Cominciare la giornata con i tuoi post è sempre un piacere!
Fra♥
Beh mi hai davvero fatto una bella sorpresa!!!!!! di lunedì...... aiuta!
Hi hi hi!
simpatico racconto :)
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