Superato lo sgomento iniziale nel constatare la terribile collocazione del mio romanzo al Salone del Libro di Torino, ben decisa a non lasciare che quanto sopra rovinasse una giornata pregustata da tempo, mi sono goduta l'enorme cuccagna libresca che la fiera offriva.
Facciamo un patto...se desiderate conoscere meglio il mio avvilimento quando ho visto i frollini in quello stato, lasciate un commento e scriverò un post a tema, altrimenti vi condurrò per mano alla scoperta delle cose positive del salone.
1500 espositori in 3 ampie sale sono decisamente tanti. Nonostante l'ordine consequenziale dei vari stand permetta una visita razionale è comunque facile saltarne involontariamente qualcuno. Io ho preferito non considerare i grossi nomi, ma sì facciamoli sti nomi: Mondadori, Feltrinelli, Da Agostini...scegliendo di soffermarmi sui piccoli, e magari nuovi, che, come ho ribadito più volte anche in questo blog, non sono presenti nella grande distribuzione, e, per questo, assai penalizzati.
Ho comprato molti libri di case editrici a me sconosciute fino a quel momento, e spero davvero che questi titoli possano diventare post "libri da leggere" non appena li avrò terminati.
Soprattutto ho avuto la felice opportunità di intrattenermi con editori nuovi, e/o già conosciuti a Belgioioso, instaurando un rapporti al quale chi, come me, si nutre di libri, ambisce. Ho parlato del dietro le quinte, ho scoperto quali possono essere i meccanismi che muovono un editore verso un testo, o un altro. E preso contatti per il mio prossimo romanzo con tre editori, di due, in particolar modo, mi sono davvero innamorata. Ho trovato in loro una grande passione e voglia di investire, di affermarsi, di farsi strada nella giungla dei soliti noti, unita ad una fortissima identità. Hanno siti molto ben costruiti e una proposta editoriale affascinante.
Hanno apprezzato la mia filosofia di non voler vivere il salone come un supermercato, ma con uno stimolo diverso e ben più profondo. Perchè non se ne può davvero più di entrare in libreria e inciampare nei libretti di Moccia.
Insomma questi editori hanno una carica vitale così simile alla mia, e, ahimè, così lontana da quella che attualmente muove il mio editore.
Ad un certo punto ho temuto di non avere abbastanza soldi per pagarmi parcheggio e autostrada, e così, col portafoglio un po' svuotato e l'animo diviso a metà tra la delusione per i frollini in briciole, e l'esaltazione per quanto ancora di buono c'è in questo mondo di carta, sono tornata a Milano.
Ah sì, ho preso una cosina anche per voi, ma di questo parleremo più avanti...
4 commenti:
no cara, cos'è successo ai tuoi frollini? Li hanno inzuppati nel latte? Si sa mai è...
E poi dai, sono troppo curiosa: fuori almeno due titoli fra i libri acquistati!
P.S. in bocca al lupo per i nuovi contatti con gli editori.
vogliamo sapere tutto. con frollini non si scherza....
si si..cosa è successo? E' vero che il Salone è sempre enorme e dispersivo ma che ti hanno fatto?...cavoli per un anno che non ci vado!
Kiss kiss
ps e tutti i titoli acquistati invece?
Hey, lode ai frollini!Parlaci un po' di questa collocazione disastrosa...in bocca al lupo per i nuovi contatti, speriamo ne nasca qualcosa di buono...
Fra♥
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