Come promesso ecco un intero post dedicato alla grandissima Brunella Gasperini.
Giornalista, scrittrice, moglie e madre appagata la sua modernità appare oggi evidente e apprezzabile, mentre, almeno secondo me, è misteriosa la politica editoriale per cui i suoi libri non vengono più ristampati da anni, privando le ragazze d'oggi di conoscerla.
Un'idea vincente potrebbe essere quella di proporre i suoi romanzi settimanalmente, proprio per rendere omaggio a una donna che, lo ricordo volentieri, tenne una rubrica di "posta del cuore" seguitissima, mai banale, e assolutamente ineguagliabile.
Tra i vari link presenti nel web, vi segnalo questo perchè offre una bibliografia completa.
http://it.wikipedia.org/wiki/Brunella_Gasperini
Brunella ha fatto compagnia alle donne della mia generazione, e ancor di più, a quella di mia madre, ma per me non era affatto "datata".
Non credo esistano scrittrici del suo calibro, tanto dolentemente ironica e vera.
I suoi libri possono dividersi in due grandi gruppi con continue interferenze: le autobiografie (esilaranti le cronache famigliari) e i romanzi più di fantasia, dove, tuttavia i luoghi (S. Mamete in cima) sono gli stessi. Nonostante alcuni personaggi come: la ragazza povera virtuosa sedotta, il bel ragazzo ricco ma scapestrato, l'impossibile trio sentimentale siano ricorrenti al punto da rendere alcune storie perfettamente aderenti una all'altra, i suoi libri non risultano mai scontati. Penso a tanti autori moderni che scrivono un libro per poi riproporla in fotocopia, cambiando ben pochi elementi e raggiungono un successo notevole e poi penso a lei, che attaccava sulla scrivania il foglio "non rompetemi il filo", dava i nomi agli oggetti, facendo "pat pat" alle cose in segno d'affetto e viveva in mezzo a simpatici cagnoloni.
Poi penso alle mie estati assolate, un suo romanzo tra le mani.
Due titoli su tutti: "Le ragazze delle villa accanto" e il seguito (letto, giustamente l'estate successiva) "Ero io quella".
Spostavo la sedia sempre più in là, cercando l'ultimo spicchio d'ombra, evitando il sole che mi avrebbe costretta a chiudere quelle pagine tanto amate e divorate. Condividevo i tormenti adolescenziali delle protagoniste, che erano tutte troppo magre e messe in un angolo alle feste in casa, proprio come me.
Evviva i buoni sentimenti, abbasso la retorica, sembrava volerci dire, e come sapeva esprimere bene lei, questo nobile concetto!
Ed ora che tento di fare la scrittrice capisco che la difficoltà più grande sia crearsi uno stile e portarlo avanti fino in fondo, anche quando può risultare controcorrente, poco commerciale, e per questo davvero "unico". Brunella c'è riuscita!
PS. Sedia gonfiabile galleggiante in mare, cullata dalle onde (che a volte mi portavano fino alle boe senza che me ne rendessi conto) leggendo Fanali gialli di cui vi ho già parlato, ecco la versione 2011, della mia estate con Brunella.
Ciao cara,sei tornata?un commento veloce per invitarti nel mio blog a ritirare un regalino...baci Katia
RispondiEliminaChe bello, finalmente. Che tenerezza questo post. Spero la Romagna ti abbia trattato molto bene. Baci
RispondiElimina